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La dimensione oggettività/soggettività nella cultura

Il concetto di cultura è un concetto complesso, in cui si trovano le principali definizioni della cultura. Ogni coordinata corrisponde a una dimensione di tale spazio, ovvero a una variabile con due poli o modalità opposte e numerose modalità intermedie. Questo processo porta a una classificazione topologica a N dimensioni, in cui una definizione può trovarsi in un punto x lungo un asse alla stessa distanza di altre definizioni rispetto al punto di origine, ma può essere spostata lungo altri assi.

Nella storia del concetto di cultura, una delle dimensioni più rilevanti è certamente la dimensione oggettività/soggettività. Per le concezioni della cultura che sono più prossime all'estremo della soggettività, la cultura è prevalentemente o esclusivamente una proprietà interiore.

dell'individuo, qualcosa che caratterizza la sua personalità e si può inferire solo indirettamente dalla sua condotta esteriore. Nelle concezioni di più antica origine si aggiunge a ciò il senso di una crescita progressiva della persona: cultura, dal latino "colere" (attivo di coltivazione), è il processo di umanizzazione dell'uomo, l'acquisizione e lo sviluppo graduale delle facoltà più elevate tramite l'educazione, la filosofia, le arti, e in pari tempo ideale punto di arrivo di tale processo. La "paideia" (educazione) dei greci, la "cultura animi" dei romani, la "coltura" degli scrittori italiani del Rinascimento, la "Bildung" (formazione intellettuale e morale) dei tedeschi, sono tutti concetti che sotto le varianti terminologiche indicano una medesima accezione soggettivistica della cultura. Essa è ancora diffusa non solo nel linguaggio letterario e filosofico dell'800 - una sua straordinaria epitome può

Leggersi in Cultura e anarchia di Matthew Arnold (1869), dove la cultura è presentata come uno sforzo consapevole per giungere, in un affinamento supremo della propria umanità a realizzare il "possibile Socrate" che alberga in ciascuno di noi - ma pure nel linguaggio filosofico e sociologico del 900: anche per Max Scheler, uno dei fondatori della sociologia della conoscenza, la cultura è essenzialmente umanizzazione, espressione dell'indipendenza ontologica dell'intelletto dalla natura, delle idee dalla società.

Nelle concezioni più moderne la dimensione soggettiva perde solitamente la connotazione progressivo-valutativa, ma è ben presente ogni qualvolta si affermi che la cultura è la componente principale della personalità o del carattere sociale, o anzi che la cultura e la personalità non sono altro che due aspetti del medesimo fenomeno. Il settore di studi noto come cultura e personalità ha tratto impulso.

precisamente dalla preminenza nuovamente attribuita dall'antropologia, dopo alcunidecenni di orientamento oggettivista, alla dimensione soggettiva della cultura. È assai frequente trovare che la modalità soggettiva della cultura è enfatizzata in contrapposizione alla modalità soggettiva, ma in alcune definizioni la prima assume un senso alquanto differente. Per Sombart, ad esempio, la modalità soggettiva non è un diverso modo di concepire la cultura, bensì è2
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Publisher
A.A. 2011-2012
3 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilu1610 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Del Re Emanuela.