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VISIONE DI ZENO DELLA MALATTIA:

Nella prima parte Zeno afferma più volte di essere sano, di essere guarito e non vuole più andare dal

dottore pensando sia una perdita di tempo.

Avere delle nevrosi non dipende dalla malattia ma dalla convinzione che uno ha di se stesso, quindi non è

una malattia fisica.

Non si può considerare di essere malati perché si soffre, perché la vita è fatta anche di dolori.

La psicoanalisi non ti serve perché non si può avere una vita perfetta, perché di natura la vita non è perfetta

ed è fatta di tutto, di gioie ma anche di dolore.

Avere avuto successo nel commercio da a Zeno la prova che lui è capace e quindi che non è malato.

Avendo avuto successo vede se stesso con occhi da vincitore, si rende conto di essere persino più bravo

degli altri (anche del cognato che si è suicidato).

L'uomo ha la tendenza di impossessarsi di tutto quello che ha intorno, in questo modo si sente grande,

superiore.

Nel mondo animale sopravvivono quegli animali che hanno sviluppato le caratteristiche per vivere (legge di

Darwin), il mondo animale è in grado di resistere perché nascono con caratteristiche che glielo permettono.

Per l'uomo non è così, l'uomo è diventato più forte solamente perché ha degli strumenti, strumenti fuori

dal suo corpo che non sono loro caratteristiche. Ehi c'è da ammirare che ha inventato questi strumenti ma

c'è da preoccuparsi per chi li usa perché in questo modo l'uomo diventa sempre più debole è pericoloso.

diventa pericoloso perché sono persone disposte ad usare qualsiasi strumento esterno a loro pur di sentirsi

forti e superiori.

inoltre il fatto che tutti riescono a sopravvivere, anche i deboli (con gli strumenti), ha indebolito l'umanità.

La malattia consiste nel sentirsi inferiore e quindi si cerca uno strumento per diventare superiore.

L'uomo debole farà di tutto per avere l'ordigno, anche rubarlo per dimostrarsi superiore. l'uomo debole per

sentirsi e dimostrarsi superiore costruisce anche cose distruttive (ordigno) e lo farà anche esplodere per far

vedere di essere superiore ma non riesce a capire che si autodistruggerà. (perché è un'esplosione enorme

che lascerà la terra priva di parassiti e di malattie).

L'uomo deve riconoscere la sua fragilità.

UNA VITA (1892)

Romanzo scritto in terza persona.

Il protagonista è Alfonso Nitti ed è un impiegato con la passione per la letteratura perché sogna di

riscattare la sua condizione sociale con la letteratura. Quando muore sua madre, vende tutti i suoi beni e

torna a lavorare in banca; annetta sei fidanzata con il suo rivale Macario (giovane disinvolto e brillante). La

scelta finale di Alfonso è quella di suicidarsi.

Le ali del gabbiano e il cervello dell'intellettuale:

È presente l’opposizione tra l’inetto (Alfonso) che è il piccolo borghese frustato con aspirazioni letterarie e

l’adatto alla vita (Macario) che è l’alto borghese disinvolto e brillante.

Il giudizio dell’autore è negativo nei confronti di entrambi i personaggi perché la sicurezza del borghese solo

apparente, per sentirsi forte ha bisogno di aver vicino un debole.

Secondo Macario, che ha una visione influenzata dalle teorie di Darwin, chi nasce senza cervello non

riuscirai mai ad averlo (anche se si passano ore intere a studiare). O ci nasci con, o ci muori senza!

SENILITà (1898)

Emilio Brentani ha 35 anni ed è un impiegato, frequenta i circoli letterari triestini. Trascorrere una vita

opaca e grigia e si appoggia alla sorella Amalia, che vive con lui, e all'amico Stefano Balli.

Balli è fortunato con le donne e anche Emilio vuole vivere un'avventura facile e breve e incontra la bella

Angiolina. La idealizza ma quando si accorge che è diversa tenta di lasciarla, poi però si rende conto che non

può vivere senza la sua giovinezza e riallaccia la relazione.

Emilio chiede all'amico Balli di non frequentare più casa sua perché si era accorto che la sorella Amalia e la

donna Angiolina si erano innamorate di lui; la sorella lo segue (Balli) e si ammala di una gravissima

polmonite. Emilio lascia la sorella morente per un ultimo appuntamento con Angiolina. Emilio rimasto solo

senza le due donne si chiude in quella sanità dalla quale non è mai uscito.

Inettitudine e senilità

Il ritratto di Emilio mette in luce la sua senilità; anche se ha solo 35 anni, egli viveva la vita con eccessiva

prudenza e cautela, lasciando da parte tutti i pericoli ma anche il godimento e la felicità.

Si parla anche della sua carriera divisa fra il lavoro come impiegatuccio presso una società di assicurazioni e

l'attività letteraria. Al motivo dell'impiegato inetto e piccolo borghese (gia presente in una vita) si aggiunge

il motivo della senilità. Il protagonista non riesce ad adeguarsi e si ritira in una vita priva di emozioni.

In senilità la letteratura è un filtro che il protagonista pone tra se stesso e le passioni, per allontanarsi dai

pericoli della vita, ma anche per fuggire ogni occasione di felicità

UNGARETTI

Le sue poesie sono legate alla sua esperienza in guerra. La sua poesia rompe gli schemi con la tradizione

poetica. È una poesia nuova, in linea con la poesia futurista (anche se lui ha sempre detto che non aveva

nessun contatto con i futuristi).

È nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888. Frequenta i gruppi dell’avanguardia letteraria e artistica a Parigi.

Quando scoppia la guerra nel 1915 si arruola volontariamente alla 1° guerra mondiale ed è un interventista!

Quando entra in guerra si rende conto che l’idea che aveva della guerra era del tutto sbagliata. (si fa le

battaglie peggiori, esempio sul Carso nel 1918 sul fronte francese).

Inizia a scrivere su pezzettini di carta tra una battaglia e l’altra; poi raccoglie queste poesie in “il porto

sepolto” nel 1916, poi cambia nome e diventa “allegria di naufragi”, cambia ancora nome e diventa

“allegria” nel 1931. Tra queste 3 vengono aggiunte anche delle poesie.

Alla fine della sua esistenza raccoglie tutte le poesie in “vita d’un uomo”.

Una volta tornato dalla guerra si trasferisce a Roma, poi insegna letteratura in Brasile e infine ritorna a

Roma.

Una delle vicende, oltre alla guerra, che segnerà la sua poesia è la morte di un figlio ad età molto piccola.

POETICA: Ungaretti a Parigi entra in contatto con le avanguardie In Italia pubblica numerosi testi sulla

rivista futurista “Lacerba”.

La componente avanguardistica è intrecciata alla fiducia nel potere rivelatore della parola poetica.

Quello che c'è scritto nella poesia ha il potere di rilevare dei significati, al di là di quello che la parola dice. la

singola parola rileva una dimensione più profonda rispetto al significato letterale. (decadente).

Ungaretti si lascia influenzare dal simbolismo, parte del decadentismo.

Poesie 1° guerra mondiale: Veglia San Martino del Carso Soldati Fratelli

VEGLIA (fa parte dell’opera “allegria”)

È molto evidente e presente il significato più profondo delle parole. Poesia scritta in piena 1° Guerra

Mondiale, lo sappiamo perché c’è la data in fondo.

Elementi delle avanguardie:

-niente punteggiatura

-versi molto brevi, formati anche da 1 sola parola (versicoli)

-presenza di spazi pieni e spazi vuoti

Trama: il soldato trascorre la notte vicino a un soldato massacrato di cui vengono sottolineati certi aspetti

(bocca digrignata, compagno massacrato..) di fianco a quest'uomo scrive poesie d'amore! da un contrasto

molto forte, amore e guerra.

Il poeta resta per un'intera notte (tempo molto lungo) accanto al cadavere di un compagno, condividendo

con lui l'esperienza della morte; Ungaretti fa la morte di fianco ma scrive lettere piene d'amore. E di fronte

all'orrore e alla morte nasce un attaccamento alla vita!

Ungaretti nella poesia parla di compagno virgola non soldato perché condivide con lui quell'esperienza.

Nella prima parte si parla dell'orrore della morte, dell'orrore del dolore che è anche fisico e le parole sono

caratterizzati da suoni duri, da un'idea di feroce (tr..)

poi c'è un salto perché inizia a scrivere lettere piene d'amore, questo è importante perché il sentimento

non lo tiene solo per sé, ma lo comunica, cerca un contatto con gli altri per cercare di superare il dramma

che sta vivendo.

Lettere d'amore non significa solamente che il soldato vuole salvarsi ma che suo attaccamento alla vita è

dovuto dalla volontà di stare con gli altri che vivono la sua stessa situazione.

SAN MARTINO DEL CARSO (fa parte dell’opera “allegria”)

Nella 1° strofa Ungaretti parla del paese di San Martino del Carso che andò completamente distrutto nel

corso della grande guerra; nella 2° strofa Ungaretti passa alla riflessione sulla morte di persone care.

Nelle ultime due strofe il cuore del poeta diventa sia il cimitero dei valori perduti sia il luogo più sconvolto

dalla distruzione.

Nella 1° e nella2° strofa si parla di cose materiali mentre nella 3°strofa si parla dell'interiorità del poeta.

Fuori (dal punto di vista materiale) non è rimasto niente (infatti il paese è completamente distrutto), ma

dentro al poeta il ricordo dei suoi cari rimane.

Nella 4° strofa è presente sia la parte materiale sia quella interiore. Il fatto di avere il ricordo di così tante

persone morte nel cuore lo rende distrutto come San Martino del Carso.

SOLDATI (fa parte dell’opera “allegria”)

Il titolo è parte integrante della poesia. “si sta” è una forma impersonale.

Paragone soldati alle foglie d'autunno, da un momento all'altro i soldati si staccano come le foglie da un

albero e muoiono. Le foglie che cadono dall'albero danno l'idea di fragilità

(l'idea di paragone tra i soldati e le foglie è già presente con Virgilio nell'eneide e Dante nell'inferno) .

Ungaretti non parla solo della guerra italiana ma di tutti i soldati! tutti provano la stessa sensazione di

essere appesi ad un filo e la stessa disperazione di quando devono andare ad attaccare.

Ungaretti e Lussu raccontano lo sdoppiamento del soldato chiede una parte è uomo (prova emozioni e

sentimenti) e dall'altra viene considerato una macchina da guerra.

“UN ANNO SULL’ALTIPIANO” di Lussu

Parla di questo soldato che è una guardia in una trincea e incontra un suo compagno; si accorgono che nella

frontiera di fronte austriaca c'er

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wiz01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Frigessi Di Rattalma Marco.