Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Criteri di risoluzione antinomie Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I CRITERI DI RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE

Con il termine di antinomie normative si fa riferimento ai contrasti tra più disposizioni di diversi testi normativi all'interno di un ordinamento. Ogni ordinamento nel quale la produzione del diritto sia demandata a una pluralità di fonti normative, contemporaneamente rivolte a disciplinare le stesse fattispecie, contiene in sé delle potenziali antinomie. È quindi necessario ricomporre, ovvero ordinare, tali fonti in un sistema per rendere possibile l'attività di applicazione del diritto (compresa quella giurisdizionale). Ecco perché le antinomie normative richiedono di essere risolte dall'ordinamento che a tal fine predispone una serie di criteri.

Questi criteri sono:

  • Il criterio della competenza
  • Il criterio cronologico
  • Il criterio gerarchico

Il criterio cronologico prevede che in caso di contrasto tra due norme si deve preferire quella più

recente a quella più antica, secondo il principio per cui lex posterior derogat priori. La prevalenza della norma nuova sulla vecchia si esprime attraverso l'abrogazione. L'abrogazione è quindi determinata dal sopravvento di una norma successiva in contrasto con quella precedente, purché la norma più recente sia prodotta da fonte dotata della medesima competenza e collocata al medesimo livello gerarchico. La norma precedente perde efficacia dal momento in cui entra in vigore la norma nuova. Di conseguenza la norma antecedente non sarà più applicabile per i rapporti giuridici che sorgeranno dal momento dell'abrogazione in poi. Essa invece continuerà ad applicarsi ai rapporti giuridici sorti sotto il suo vigore e cioè prima che si producesse l'abrogazione. Dunque l'abrogazione ha effetto solo ex nunc (cioè "da ora"). Dal punto di vista pratico questo significa che la vecchia norma, benchénorme delle fonti inferiori. Ad esempio, se vi è un contrasto tra una legge e un regolamento, si dovrà preferire la legge in quanto occupa un posto più elevato nella gerarchia delle fonti. Il criterio cronologico Il criterio cronologico prevede che in caso di contrasto tra due norme della stessa gerarchia, si dovrà preferire la norma più recente. Questo significa che se una legge viene abrogata da un'altra legge successiva, si dovrà applicare la normativa più recente ai rapporti sorti dopo l'entrata in vigore della nuova legge. In conclusione, il giudice dovrà applicare la norma abrogata ai rapporti sorti precedentemente all'abrogazione stessa, mentre dovrà applicare la norma più recente ai rapporti sorti successivamente all'entrata in vigore della nuova normativa.

normeprodotte da quelle di grado inferiore. La prevalenza della norma superiore su quella inferioresi esprime attraverso l'annullamento.L'annullamento è l'effetto della dichiarazione di illegittimità che un giudice pronuncia neiconfronti di un atto o di una norma che egli ritenga invalido e cioè viziato perché nonconforme alle norme prodotte dalla fonte superiore che lo disciplinano condizionandone lavalidità. Quindi, mentre l'abrogazione - espressione del criterio cronologico - opera nelnormale ricambio fisiologico dell'ordinamento, l'annullamento colpisce quelle situazionipatologiche che in esso si producono. Una volta che un atto normativo è stato annullato essonon può più essere applicato a nessun rapporto giuridico, anche se sorto in precedenzaall'annullamento. Al contrario dell'abrogazione quindi, l'annullamento non opera solo per ilfuturo ma anche per il passato, cioè ex

tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html. ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1;

tunc (da allora). (Ad es. se una legge viene dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale nel 1996 essa cessa di esistere e non può più applicarsi né ai rapporti che sorgeranno dopo quella data, né ai rapporti sorti dal momento della sua entrata in vigore fino al 1996).

Gli effetti dell'annullamento riguardano solo i rapporti giuridici ancora pendenti (o aperti) e non i rapporti esauriti (o chiusi).

I rapporti pendenti sono i rapporti ancora azionabili, cioè quei rapporti che possono essere sottoposti a un giudice.

I rapporti esauriti invece non possono essere più dedotti davanti a un giudice.

Generalmente i rapporti si chiudono:

  • con il decorso del tempo (prescrizione: estinzione del diritto; decadenza: perdita della possibilità di esercitare il diritto);
  • per volontà dell'interessato (acquiescenza);
  • perché il rapporto è stato definito con sentenza non più impugnabile (giudicato).

criterio dellacompetenza• il criterio della competenza è quello in base al quale all'interno di uno stesso grado gerarchico, cioè tra atti che hanno la stessa posizione gerarchica, vi sono atti ai quali la Costituzione attribuisce una competenza particolare. Cioè la disciplina di determinati settori forma oggetto di una riserva costituzionale a favore di determinate fonti. Ogni altro atto normativo - che non abbia rango costituzionale - che intervenisse in ambiti riservati ad una fonte specifica sarebbe per ciò stesso invalido. LA RISERVA DI LEGGE La riserva di legge ha la sua origine nel costituzionalismo inglese come strumento di limitazione del potere del Re relativamente all'imposizione di nuovi tributi: nessuna nuova imposizione fiscale poteva essere introdotta nell'ordinamento senza il consenso dei rappresentanti del popolo (no taxation without representation). La riserva di legge rappresenta oggi un importante strumento predisposto dalla

Costituzione che garantisce il cittadino assicurandolo che solo il legislatore può porre la disciplina della materia. La Riserva di legge è dunque uno strumento che attribuisce alla legge, ad esclusione di ogni altra fonte, la disciplina di una determinata materia. La riserva di legge si definisce assoluta quando la disciplina della materia è riservata alla legge e agli atti aventi forza

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di Diritto Pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof D'Onofrio Francesco.