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Crisi Epilettiche Pag. 1
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EEG: all'esordio artefatti muscolari

In fase tonica: rapide punte-onda generalizzate (a 10 Hz)

In fase clonica: alternanza di punte-onda e onde lente

In stupor: tracciato rallentato, quasi piatto

Possibili prodromi: il paziente prima della crisi può avvertire sensazioni di apatia, depressione, irritabilità; talvolta una crisi durante il giorno è preceduta da una o più scosse miocloniche del tronco o degli arti al risveglio. Quando il "grande male" è secondario ad una crisi parziale che generalizza, vanno distinti questi prodromi dalle manifestazioni dell'"aura".

Crisi generalizzate di tipo assenza (piccolo male): il paziente improvvisamente "si incanta", cioè perde improvvisamente ogni contatto con l'esterno, sguardo vacuo (90% dei casi) fini clonie delle palpebre, dei mm. facciali o delle dita. Durata: 2-10 s

EEG: complessi punta-onda a frequenza 3 Hz diffuso nei bambini, spesso si verifica molte volte al giorno.

Anche decine di volte. Dopo l'assenza il paziente ricomincia a fare quel che stava facendo come se niente fosse accaduto.

Assenze atipiche (varianti del piccolo male): crisi di tipo assenza in cui il quadro EEG presenta complessi punta-onda di frequenza diversa, più lenta (2-2,5 Hz) o più rapida (4-6 Hz).

Sindrome di West (spasmi infantili): triade: spasmi, ipsaritmia all'EEG (caos ipsaritmico + rallentamento in coincidenza degli spasmi), ritardo mentale. Gli attacchi sono caratterizzati da spasmi con flessione della testa e abduzione degli arti superiori flessi al gomito. L'EEG mostra "isparitmia", cioè tra spasmo e spasmo si alternano caoticamente punte-onda e onde lente a 3 Hz, mentre durante lo spasmo si osserva il brusco appiattimento del tracciato.

Tipica dei bambini nel 1° anno di età, ha prognosi negativa perché preclude al ritardo psicomotorio e allo sviluppo di diverse crisi generalizzate negli anni a venire (es. la...

Lennox-Gastaut);per evitare (o provare ad evitare) questa evoluzione, necessaria terapia precoce con steroidi ad alte dosi o convigabatrin.

Cause varie: la sindrome di West può essere sintomatica (es. da cerebropatia perinatale, encefaliti, encefalopatie metaboliche, sclerosi tuberosa, facomatosi) o criptogenetica.

Sindrome di Lennox-Gastaut:triade:crisi generalizzate di vario aspetto ( )atoniche/astatiche, assenze atipiche, toniche, tonico-clonichepunte-onda a bassa frequenza (1-2 Hz) all'EEGritardo mentaleLe crisi più spesso sono di tipo atonico/astatico, cioè il paziente cade a terra, ma possono variamente verificarsi crisimotorie minori, parziali, tonico-cloniche o assenze atipiche.Il quadro EEG è caratteristico ed è come quello di un'assenza atipica: complessi punte-onde a frequenza 1-2 Hz;il ritmo di fondo è rallentato.

La sindrome di Lennox-Gastaut esordisce in genere tra i 2 e i 6 anni di età;è spesso sintomatica,

di solito per cerebropatia perinatale; spesso può essere la "prosecuzione" di una sindrome di West. Epilessia mioclonica giovanile: crisi miocloniche ++ agli arti superiori. I familiari riferiscono che il paziente ha occasionali scosse miocloniche agli arti superiori con caduta degli oggetti dalle mani; queste scosse compaiono spesso al risveglio e sono precipitate dalla carenza di sonno. Spesso sono associate crisi generalizzate tonico-cloniche o di altro tipo. L'EEG mostra scariche polipunta-onda bilaterali. L'epilessia mioclonica giovanile inizia negli adolescenti o nei giovani adulti; il picco d'esordio è a 15 anni di età. È una forma idiopatica associata a geni localizzati sui cromosomi 6 e 15. Crisi parziali semplici motorie: Crisi jacksoniane: la scarica origina dalla corteccia motoria primaria (giro precentrale nel lobo F), a seconda della localizzazione somatotopica (homunculus) si avranno clonie a inizio faciale, brachiale o.crurale.Siccome la corteccia prerolandica è a bassa soglia di eccitabilità, è facile che la scarica diffonda ad altre porzioni dell'homunculus e di conseguenza le clonie che all'inizio interessavano un arto o un'emifaccia possono diffondersi a tutto un emisoma. Durata 20-30 s. La crisi jacksoniana può concludersi come tale oppure, come tutte le crisi parziali, può avere una generalizzazione secondaria con un quadro tipo "grande male" (crisi generalizzata tonico-clonica). Se non si verifica la generalizzazione e la crisi jacksoniana si conclude come parziale, alla fine della crisi gli arti interessati dalla "marcia" vanno incontro ad una transitoria paresi spastica (paresi di Todd) con Babinski +. Crisi versive: si chiamano così le crisi parziali motorie che iniziano con una deviazione forzata e tonica della testa, degli occhi e talvolta di tutto il corpo verso un lato; se la deviazione è verso il lato opposto al (come di solito avviene) si parla di ;se invece è verso il lato del focolaio si parla di .
: con arresto della capacità di linguaggio, per focolaio nell'area di Broca,oppure con emissione di fonemi stereotipati, per focolaio nell'area motoria supplementare.
Ricordiamo soprattutto che:coinvolgimento area 4 -----> movimenti semplici (es. crisi jacksoniana)coinvolgimento corteccia motoria secondaria ---> movimenti complessicoinvolgimento corteccia motoria supplementare ---> automatismi posturali (es. crisi versive).
:non producono segni obiettivabili e si identificano solo se il paziente racconta la propria esperienza.
: parestesie che riguardano più o meno diffusamente un emisoma;dovute a un focolaio epilettico nelle aree 1, 2 o 3 di Brodmann (giro postcentrale, nel lobo P), in pratica sono l'equivalente sensitivo delle crisi

jacksoniane e anch'esse possono presentare il fenomeno della "marcia" cioè la diffusione delle parestesie ad altre zone del corpo man mano che la scarica si diffonde ad altre parti dell'"homunculus" sensitivo.

Crisi visive: percezione o di fenomeni positivi (allucinazioni elementari, bagliori, lampi, punti luminosi) oppure negativi (scotomi, emianopsie) nell'emicampo visivo controlaterale all'emisfero in cui si trova il focolaio, che comunque interessa la scissura calcarina (area 17 nel polo occipitale).

Crisi uditive: percezione di rumori, ronzii, sibili sgradevoli; dovute a un focolaio localizzato nella corteccia uditiva primaria (zona di Heschl, parte superiore del lobo T).

Se il focolaio invece si trova nelle aree uditive associative vi può essere la percezione di allucinazioni uditive complesse (melodie, voci).

Crisi gustative: sensazioni gustative di acido o amaro, per focolai localizzati nell'opercolo rolandico.

Crisi olfattive:

allucinazioni odorose sgradevoli, per focolai localizzati nel polo temporale e nel giro uncinato.

Crisi vertiginose: vertigini soggettive, per focolai nelle regioni parietali inferiori dell'emisfero non dominante (area dello schema corporeo: 39, 40).

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze mediche MED/26 Neurologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Sorbi Sandro.