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T,
efficienze di primo e di secondo principio al variare della temperatura T.
6B. Dato un ciclo inverso di Carnot, spiegare quali sono i vantaggi e gli svantaggi che
si ottengono quando si sostituisce l’espansione isoentropica con una espansione di
Joule – Thomson.
Corso di Laurea Magistrale
in
Tecnica del Freddo e Criogenia
Prof. Chiara Silvi
Appunti di
Fabio Galizia
Lezione 23
Domande esame 2
TECNICA DEL FREDDO E CRIOGENIA – DOMANDE DI ESAME_2
A.A. 2015-16
21/4/2016
VI RACCOMANDO DI UTILIZZARE SEMPRE LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI SCHEMI,
CICLI, TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE. DISEGNATE BENE. SCRIVETE I BILANCI
ENERGETICI ED EXERGETICI CHE SERVONO PER SOSTENERE LE VOSTRE RISPOSTE. SIATE
SINTETICI: RICORDATEVI CHE ALL’ESAME AVRETE SOLO UN’ORA DI TEMPO. SIATE CHIARI E
ORDINATI: QUELLO CHE NON SI CAPISCE NON SI PUO’ CORREGGERE, OPPURE SI PUO’
FRAINTENDERE.
2A. Disegnare lo schema funzionale di una macchina frigorifera a compressione di
vapore.
Rappresentare nei diagrammi (P,h) e (T,s) il ciclo con sottoraffreddamento al
condensatore, surriscaldamento all’evaporatore e compressione non isoentropica
(trascurando le perdite di carico negli scambiatori di calore).
Rappresentare l’area che rappresenta il lavoro perso nei vari componenti e l’exergia
ottenuta, spiegando come si ricavano.
3A. Rappresentare lo schema funzionale di una macchina frigorifera a compressione di
vapore.
Tracciare nei diagrammi (P,h) e (T,s) il ciclo che si realizza con una miscela zeotropica
(che cosa è? Fornire un esempio).
Illustrare il comportamento del ciclo, con riferimento alle caratteristiche e gli eventuali
vantaggi e svantaggi del fluido impiegato.
Spiegare quali sono gli effetti combinati dello slittamento di temperatura e delle
perdite di carico negli scambiatori.
4A. Rappresentare lo schema funzionale di una macchina frigorifera a compressione di
vapore utilizzata per raffreddare a pressione costante una portata d’acqua (chiller) da
a una temperatura T . Rappresentare nei diagrammi (P,h) e (T,s)
una temperatura T fin fus
il ciclo che si ottiene (trascurando le perdite di carico negli scambiatori).
Rappresentare poi nel diagramma (T,s) il lavoro perso nell’evaporatore a) quando si
trascurano le perdite di carico, b) quando si considerano le perdite di carico. Spiegare
il metodo adottato e giustificarlo dal punto di vista termodinamico.
5A. Disegnare lo schema funzionale di una macchina frigorifera a compressione di
e una sorgente a temperatura
vapore che funziona tra l’ambiente a temperatura T
T 0 L
< . Rappresentare il ciclo nei diagrammi (P,h) e (T,s) nei due casi seguenti: a)
T 0
quando si trascurano le perdite di carico, b) quando si considerano le perdite di carico.
Ricavare nei due casi le aree che rappresentano i lavori persi nel condensatore e
nell’evaporature.
6A. Disegnare lo schema funzionale di una macchina frigorifera a doppia compressione
di vapore e rappresentare il ciclo nei diagrammi (P,h) e (T,s).
In quali circostanze si può rendere necessario realizzare un impianto frigorifero con
ciclo a doppia compressione? Spiegare come si modificano le prestazioni rispetto a un
ciclo a semplice compressione che realizza lo stesso effetto utile. Confrontare le
efficienze di primo e secondo principio.
Spiegare come si deve procedere per determinare la pressione intermedia che rende
massima l’efficienza del ciclo a doppia compressione reale.
7A. Disegnare lo schema funzionale di una macchina frigorifera a compressione di
vapore con cicli in cascata.
In quali circostanze si può rendere necessario realizzare un impianto frigorifero con
cicli in cascata?
Con riferimento a un impianto con due soli cicli (ciclo top e ciclo bottom), spiegare
come si deve ragionare per la scelta dei fluidi e come si determinano le temperature
ottimali dei fluidi nello scambiatore intermedio.
7B. Spiegare quali sono i vantaggi e gli svantaggi del sottoraffreddamento al
condensatore e del surriscaldamento all’evaporatore in un ciclo inverso a
compressione.
8B. Spiegare quali sono le caratteristiche che devono presentare i fluidi frigorigeni:
proprietà chimico – fisiche e termodinamiche.
9B. Fluidi frigoriferi: illustrare le famiglie dei fluidi naturali e dei fluidi sintetici e la loro
codifica secondo l’ASHRAE. come fluido
10B. Illustrare quali sono i vantaggi e i problemi legati all’uso della CO 2
frigorifero; rappresentare un ciclo transcritico nel diagramma di stato spiegando come
si scelgono i capisaldi del ciclo.
11B. Spiegare qual è la differenza tra un compressore ermetico e un compressore
aperto; discutere le circostanze in cui si rende obbligatoria la scelta di ciascuna
tipologia.
12B. Spiegare perché non si utilizza l’acqua nei cicli inversi a compressione di vapore.
13B. Illustrare sinteticamente i vantaggi e gli svantaggi dell’uso delle sostanze naturali
nei cicli inversi a compressione.
14B. Illustrare le caratteristiche termodinamiche delle miscele zeotropiche e spiegare
quali problemi occorre affrontare quando si utilizzano come fluidi operativi nelle
macchine con cicli inversi a compressione.
15B. Spiegare cos’è una miscela azeotropica e disegnare sul diagramma (T,s) un
esempio di ciclo termodinamico inverso a compressione che la utilizza come fluido
operativo.
16B. Illustrare quali sono i problemi di compatibilità ambientale dei fluidi frigorigeni,
con riferimento ai Protocolli di Montreal e di Kioto e alle loro conseguenze sull’utilizzo
di questi fluidi negli impianti.
17B. Spiegare in cosa consiste il processo di depauperamento dell’ozono stratosferico;
definire l’indice ODP che si utilizza per quantificare la pericolosità di un fluido per
quanto riguarda questo fenomeno (fornire anche un’indicazione sul suo campo di
valori numerici) e illustrare le misure che si devono attuare per arginare la distruzione
dell’ozono.
18B. Spiegare come contribuiscono i fluidi frigoriferi all’effetto serra antropogenico.
Definire gli indici GWP e TEWI, spiegando quali sono i fenomeni che intervengono nel
determinarne l’entità. Fornire un esempio degli ordini di grandezza dell’indice GWP per
alcuni fluidi frigoriferi naturali e sintetici normalmente utilizzati negli impianti.
19B. Problemi legati alla sostituzione dei CFC, HCFC e HFC. Nuovi fluidi frigoriferi a
basso GWP, le HFO: spiegare cosa sono e perché danno origine a un effetto serra più
contenuto. Illustrare quale sarà la loro principale applicazione impiantistica, motivando
la risposta.
20B. Spiegare in quali circostanze si rende necessario utilizzare un ciclo a doppia
compressione e come si ottimizza la pressione intermedia.
21B. Spiegare in quali circostanze si rende necessario utilizzare una macchina con cicli
in cascata e quali sono i criteri di scelta dei fluidi operativi.
22B. Spiegare che differenza c’è tra il funzionamento di una macchina a doppia
compressione e quello di una macchina con cicli in cascata, a parità di temperature
delle sorgenti.
23B. Per un impianto con cicli in cascata, illustrare come varia l’efficienza complessiva
in funzione delle efficienze dei singoli cicli. Sulla base del risultato, spiegare, per un
impianto con due cicli (top e bottom), come si determinano la temperatura di
condensazione del ciclo bottom e la temperatura di evaporazione del ciclo top.
Problemi:
1. Glide: durante la fase di evaporazione e condensazione la temperatura
non si mantiene costante ma varia determinando temperature di uscita
dagli scambiatori differenti.
2. Controllare temperatura uscita degli scambiatori.
3. Frazionamento:Durante il cambiamento di fase, il liquido e vapore che
si determinano hanno composizioni diverse. In caso di fuga del fluido
dalla macchina frigorifera è impossibile ripristinarlo perché non si sa
che composizione è rimasta nella macchina. Se cambia la
composizione della miscela, si da luogo a temperature di saturazione
diverse, quindi tutti i diagrammi di stato cambiano. Ecco perché le
miscele zeotropiche si possono usare SOLO con compressori ermetici.
È possibile che se uno dei componenti è infiammabile la miscela si
trasformi da non infiammabile in infiammabile.
La miscela zeotropica è una miscela di
due o più componenti che presenta
cambiamenti di fase con variazione di
temperatura con conseguente variazione
della composizione della miscela data dal
glide, generando possibili problemi di
frazionamento in più componenti.
Effetto glide + perdite carico:
La presenza di una area verticale denuncia la presenza di irreversibilità interne al processo, cioè
dovuta a fenomeni dissipativi. Se l'area invece è orizzontale, quindi non si arriva allo zero assoluto,
l'irreversibilitá è dovuta solo a fenomeni di scambio termico. Nel caso dell'evaporatore con perdite
di carico, si ha la presenza di entrambi i contributi.
È necessario optare per cicli a doppia compressione di vapore quando la temperatura di fine
compressione è troppo elevata. Questa situazione sostanzialmente diminuisce le proprietà del
lubrificante perché la sua viscosità decade al di sopra di una certa temperatura (viscosità
bassissima). Sostanzialmente il lubrificante non serve più a nulla.
Una temperatura che può creare problemi è intorno al di sopra dei 110ºC.
L'ammoniaca da luogo ad efficienze molto elevate ma ha il difetto di dar luogo a temperature di fine
compressione abbastanza elevate.
Quando il rapporto di compressione è molto alto (temperature delle sorgenti molto diverse) è più
probabile che si verifichi la temperatura di fine compressione più elevata.
Quindi il problema si pone quando TH e TL sono molto diverse.
Si decide di spezzare la compressione in due stadi realizzando un ciclo con uno scambiatore
intermedio a miscela di liquido e vapore che se sono presenti in condizione stazionarie e di
equilibrio saranno in condizione di saturazione. Parlare anche della portata che
diminuisce e che giova poi
sull'efficienza
La pressione intermedia si trova facendo l'ipotesi che si minimizzino i lavori per unità di massa dei
compressori, ma questo solo se i compressori sono attraversati dalla stessa portata. Il problema è
che abbiamo visto che le portate all'evaporatore e al condensatore sono differenti. La pressione che
ottimizza questo tipo di impianto sarà più alta della pressione calcolata con la media armonica.
Aumentando la pressione intermedia, aumenterà di poco l'efficienza. Se si aumenta troppo la
pressione intermedia si avrà l'effetto contrario riducendo l'efficienza in quanto il punto 8 si sposter&agr