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POSITIVISMO
Il filone teorico positivista, ha messo in luce i fattori di rischio e i fattori protettivi quali elementi in grado di spiegare l'iniziale coinvolgimento o meno nella criminalità, la persistenza della carriera e la sua conclusione. La carriera criminale è quel cammino che a partire da fattori predisponenti, porta l'individuo ad infrangere le norme subendone la reazione sociale e istituzionale. I principali studiosi delle carriere criminali furono i coniugi Glueck secondo i quali la delinquenza tenderebbe a diminuire e ad esaurirsi dopo un determinato arco di tempo dall'inizio dell'attività criminosa stessa. Tra le altre interpretazioni del curriculum criminale possiamo citare la ricerca di Nagin e Farrington, condotta su oltre mille soggetti studiati dai sei anni ai quindici, che ha evidenziato come i comportamenti problematici fin dalla tenera età possano condurre a diversi tipi di delinquenza giovanile. R1) La ricerca Cambridge- Lo studio su Delinquenza ha controllato 411 ragazzi delle scuole dei quartieri operai di Londra, nell'arco di undici anni; vennero individuati come fattori legati alla delinquenza, la provenienza familiare, a basso reddito, con precedenti penali, il basso Q.I., la condotta irregolare dell'educazione.
- Un'altra ricerca condotta in Nuova Zelanda, ha seguito più di mille bambini in età perinatale fino ai 18 anni, esaminando le variabili relative alla salute, al comportamento, e cognitive. Lo studio ha dimostrato che deficit neuropsicologici presenti a 13 anni siano correlati alla delinquenza persistente.
- La ricerca di Oumiet e Le Blanc è fondato su un cambiamento di prospettiva, in quanto essi studiano l'abbandono delle carriere criminali. Questo deriva da un processo di maturazione con l'età e da fattori di mutamento nel corso del tempo in particolare riguardo all'entrata nel lavoro, all'abbandono di abuso di sostanze, al...
Motivazioni che sottendono al delitto. È stato dimostrato che soggetti affetti da patologie psichiatriche non sono molti all'interno della categoria dei serial killer, forse l'idea di folle è un modo per l'immaginario collettivo di definire chi commette dei delitti così efferati e che non tiene conto dei canoni ordinari di normalità umana. Ad ogni modo tutti i serial killer hanno subito dei traumi e delle carenze affettive gravi in età precoce e le tracce sono rimaste nell'adolescenza e nell'età adulta, spesso accompagnate da problemi fisiologici e disturbi della personalità e della sfera sessuale.
Cap. IX - contesto sociale e delinquenza - Lo studio delle relazioni tra contesto familiare, scolastico e criminalità, ha sempre interessato la criminologia. È stato sperimentato che le carenze affettive, l'uso della violenza su minori come sistema educativo o come conseguenza di problemi
determinante è rappresentato dall'influenza del contesto sociale. La presenza di quartieri degradati, con alti tassi di criminalità e poche opportunità di sviluppo, può favorire la nascita di comportamenti devianti. Inoltre, l'appartenenza a sottoculture devianti, come ad esempio gruppi criminali o gang, può influenzare negativamente il comportamento dei giovani. È importante sottolineare che questi fattori non determinano automaticamente la devianza, ma possono aumentarne la probabilità. È fondamentale quindi intervenire precocemente, fornendo supporto e opportunità di crescita ai giovani a rischio, così da contrastare il fenomeno della devianza e favorire un percorso di inclusione sociale. La famiglia e il contesto sociale sono solo alcuni dei molteplici fattori che possono influenzare il comportamento deviante. È necessario adottare un approccio multidimensionale e integrato per comprendere appieno le dinamiche che portano alla devianza e per individuare le strategie più efficaci per prevenirla e contrastarla.fondamentale nello studio dei fattori di rischio per l'evolversi di una futura criminalità, è il fattore disgregazione che riguarda non solo quelle situazioni familiari in cui è presente un solo genitore, ma anche situazioni di famiglie allargate insieme a indicatori quali, il motivo della rottura, durata e conflittualità del rapporto. Per quanto riguarda il legame tra criminalità e contesto scolastico, è stato rilevato che una forte percentuale di delinquenti ha un basso livello di scolarizzazione, anche se c'è da sottolineare che non è vero che chi è più scolarizzato commette meno delitti, forse ha solo più possibilità e capacità di trovare strade alternative per non essere scoperto. In ambito criminologico è utile parlare del concetto di sotto-cultura per indicare un sotto-insieme una realtà autonoma all'interno di una più grande. Esistono alcune sotto-culture.che sistrutturano intorno alla violazione delle norme di civile convivenza e che pertanto vengonodefinite come devianti. Ci sono poi sottoculture delinquenziali ben integrate nella società e chenon sempre chi commette reati viene inquadrato in questa categoria.Le sottoculture criminali si fondano su alcuni tratti tipici: si tratta di soggetti che commettonodelitti in modo continuativo e professionale, sono inseriti in un particolare contesto ambientale,il crimine rappresenta la fonte principale di reddito, c'è una corte cooperazione che comportameccanismi di solidarietà reciproca, la presenza di norme e codici di comportamento e di unlinguaggio gergale spesso criptato per rendere più difficile l'attività di investigazione;ovviamente non tutti questi elementi si ritrovano insieme in tutte le sottoculture delinquenziali.Pertinente alla questioni delle sottoculture è la questione dei fenomeni di associazionismo ditipo mafioso in cuiEsistono aspetti di interesse storico (origine e nascita delle associazioni mafiose), sociologico (tutti i fenomeni sociali legati all'attività della mafia), giuridico (i problemi legati alla formulazione normativa, all'associazione...), psico-sociale (gli effetti e i meccanismi psicologici che fanno scattare determinati stati di sudditanza) e criminologico (analisi e studio delle caratteristiche e tentativo di previsione delle future linee di sviluppo). La criminologia ha il compito di studiare e provare ad indicare i percorsi passati, presenti e futuri del crimine anche per poter indirizzare le scelte di politica criminale e la risposta preventiva, repressiva e normativa. Alcune importanti ricerche hanno consentito di individuare alcuni tratti distintivi delle associazioni di tipo mafioso, l'attenzione della mafia è sempre incentrata su grandi appalti per le opere pubbliche e ovunque vi fossero grandi movimenti di capitale, fino a tempi recenti a contrabbando e prostituzione.
Queste associazioni hanno una struttura eun'organizzazione interna forti, controllo sul territorio in cui operano con grossi movimenti dicapitale e rappresentano il più grande pericolo per lo Stato soprattutto quando questo è assente. Se per le associazioni mafiose vale il discorso sottoculturale, non si può fare altrettanto per leimprese criminali: aggregazioni finalizzate alla commissione di reati predeterminati senza unvincolo che unisca necessariamente gli appartenenti. Diverso è il concetto di criminalità d'impresa in cui sono ricompresse tutte quelle attività imprenditoriali di per sé lecite che tuttavia sono coinvolte infrazioni alle leggi penali. In questo contesto c'è il problema di poteroperare interventi tempestivi dato il numero oscuro che non rende evidenti le proporzioni delfenomeno. Il rapporto tra criminologia ed economia è un argomento controverso, in quanto, comesostengono le ricerche diSellin e Vold, le relazioni tra economia e tassi di criminalità sfuggono ad una precisa classificazione e non permettono di trarre delle conclusioni attendibili a causa della molteplicità di variabili e il gran numero di combinazioni tra esse. Ad ogni modo alcuni ricerche hanno confermato l'esistenza di un nesso tra fattori economici e reati contro la proprietà e la persona. Uno studio effettuato su reati violenti, dimostrerebbe che questi sono una risposta psicologica estrema alla frustrazione e allo stress generato dalla percezione delle disuguaglianze economiche (profilo psicologico). Un'altra ricerca ha dimostrato l'alta frequenza di reati violenti nelle società dove il perseguimento di guadagni privanti diventa lo scopo principale della vita sociale ed economica (profilo sociologico). Anche la disoccupazione può contribuire ad atteggiamenti criminali, in particolare di delitti contro il patrimonio, anche se uno studio ha sostenuto.Che la maggiore presenza delle persone nelle loro abitazioni a causa della disoccupazione, ridurrebbe il rischio di tali delitti. All'interno della criminologia si è andata affermando la criminologia informatica o cybercriminologia che studia l'impiego del computer come strumento per la commissione di delitti. Le ricerche dell'approccio psicologico sono ancora deficitarie a causa del numero oscuro del fenomeno e della invisibilità degli hacker. Per quanto riguarda l'approccio sociologico le nuove tecnologie informatiche sono un vero e proprio ambiente con il quale il soggetto può interagire, si è parlato di una sottocultura informatica. L'approccio normativo si è invece occupato della ramificazione di questa criminalità organizzata a livello internazionale e locale. Questo tipo di frodi informatiche sono state catalogate in:
- Input frauds, frodi basate sulla manipolazione e falsificazione delle informazioni contenute in
un database
Troughput frauds, frode che richiede un’elevata conoscenza tecnologica
Output frauds, frode finalizzata a ritardare o nascondere la scoperta dei dati fittizi