vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il contrabbando a Napoli e la nascita della camorra
Un dato molto interessante è rappresentato anche dal fatto che il contrabbando di quel periodo "permette poche consistenti fortune, agiatezza per una ristretta cerchia di persone e solo la sopravvivenza per tantissimi". In questo contesto comincia a consolidarsi una schiera di controllori del contrabbando. Siamo in presenza di una consapevole tolleranza: se venisse eliminato il contrabbando una buona parte della popolazione resterebbe senza alcuna risorsa. Dunque fino alle soglie degli anni 50 non si parla di "camorra". A Napoli e dintorni non si verifica ancora nulla di simile a ciò che avviene in Sicilia con la ripresa della mafia. A Napoli in quel periodo c'è solo la presenza di singoli guappi. Agli inizi degli anni 50 è già in atto quel fenomeno che farà parlare nel 1955 di "nuova camorra" in seguito ad un episodio clamoroso che susciterà grande scalpore: l'assassinio di "Pascalone".
'Nola” e ancor più scalpore ci sarà con la vendetta attuata pochi mesi dopo dalla moglie Pupetta Maresca che uccide “Totonno e 'Pumigliano” ovvero il mandante dell'assassinio del marito.
Entrambi gli omicidi avvennero in pieno giorno a Corso Novara.
Negli anni 50 Corso Novara era un centro di contrattazione dei prodotti ortofrutticoli provenienti da Nola, Giugliano, Pomigliano ecc.
Quasi un terzo della produzione agricola Italiana veniva in quegli anni contrattata a Corso Novara.
C'erano quindi tutte le premesse perchè entrasse in scena la “guapparia di provincia”.
Siamo di fronte ad una regolamentazione violenta e autoritaria dei rapporti commerciali tra un mercato molto attivo ed un'offerta proveniente dai numerosi singoli produttori.
La nuova Camorra non è più quella del processo Cuocolo, i suoi leaders sono uomini della provincia e il genere di affari è molto diverso.
E' diverso anche il volume degli
Affari che ogni mese a Corso Novara si contrattano tra i 30 e i 40 quintali di patate. Inoltre questa nuova camorra non ha bisogno di una grande organizzazione centralizzata. Pascalone e Nola possono essere definiti come guappi gangster che tengono ad apparire come uomini di rispetto, si prestano a fare da pacieri ma di fatto si muovono come veri e propri manager dell'illegalità. A Corso Novara sono pezzi grossi e hanno buoni rapporti con i rappresentanti politici. Notiamo che vecchia e nuova camorra si differenziano ma si somigliano per certi aspetti. Anche perché la nuova camorra non fa di certo registrare tassi bassi di violenza, anzi l'uso della violenza diviene più frequente. La scena e l'ambiente però cambiano. La fine del fascismo, il ritorno ad un sistema liberal-democratico e del miracolo economico rendono diversa la scena. La nuova camorra acquista carattere commerciale svolgendo attività di mediazione ma siamo sempre in presenza di una.
criminalità che gestisce ilgoverno del disordinema con modalità e in settori diversi da quelli del passato. Il camorrista mediatore è un calmieratore del prezzo che ricava il suo profitto avendo a disposizione l'arma della violenza in caso di opposizione. Nella provincia la camorra prospera nella compra-vendita del bestiame o nella produzione e distribuzione del latte. C'è poi un altro settore che negli anni registra un boom di attività: l'organizzazione dei
magliari, venditori ambulanti di stoffe scadenti ma manipolate per farle sembrare di autentica seta o puro cotone. Sono venditori porta a porta che ricevono la merce dai capi pagandola dopo averla venduta. Sempre negli anni '50 Achille Lauro impegnatosi a fondo nella vita politica usa un gran numero di guappi per una compravendita di voti nelle zone più popolari e più povere. 2. Dagli anni '60 ad oggi Gli anni '60 rappresentano il periodo in cui i segni della ripresa.
Economica dopo la fine della guerra si mostrano con più evidenza persino nel Mezzogiorno anche al Sud infatti le condizioni di vita raggiungono un netto miglioramento. A Napoli tuttavia resta sempre una grande percentuale di popolazione "marginale" ed è un primato che ancora oggi detiene. Il miglioramento delle condizione di vita riguarda in modo più o meno stabile soltanto una parte della popolazione. È una città che presenta il 30% della popolazione marginale è una città criminogena. Napoli si avvia ad essere una megalopoli con una popolazione complessiva di gran lunga superiore a 4-5 volte quella che le viene ufficialmente attribuita. Al tempo stesso per la prima volta dopo secoli la città registra un calo di popolazione, la gente fugge nelle aree limitrofe ma così vengono perduti i legami di "solidarietà di vicolo" che avevano compattato il popolino napoletano. Non c'è più il controllo sociale e aumentano i
comportamenti devianti. In tale contesto il giovane appartenente alla classe più bassa, a causa di una iniqua distribuzione delle opportunità, non ha molte alternative. Napoli presenta una fascia sociale molto ampia di marginali e molte opportunità illegittime.
La modernizzazione con il miglioramento delle condizioni di vita per un certo senso ha avuto un effetto devastante nella direzione dell'illegalità soprattutto tra i giovani. Il crescente "consumismo" (le auto, i locali, il divertimento) attraverso la seduzione operata dai mass-media accentuano l'insoddisfazione dei giovani marginali e la loro disponibilità alla devianza.
La camorra-impresa offre ai giovani possibilità di guadagno immediato e facile, impiegando i giovani nello smercio della droga, nella pratica delle estorsioni ecc.
Questa delinquenza giovanile è collegabile al fatto che Napoli è sicuramente la città europea a più alta evasione dell'obbligo.
scolastico. Inoltre l'entità di un così alto numero di opportunità illegali deriva dal cattivo atteggiamento delle istituzioni. Il mercato dell'illegalità si alimenta perché esistono contesti urbani dove la devianza è la regola. La rinascita della camorra è dovuta soprattutto alla speculazione edilizia iniziata negli anni '50 ma negli anni '60 si registra la fine del boom dell'edilizia e questo provoca conseguenze sui livelli occupazionali. Le attività abusive tendono alla saturazione. Tutto ciò che poteva essere cementificato era stato cementificato anche senza licenze. La camorra campana presenta delle peculiarità. Dopo essersi affermata come organizzazione dei traffici delle sigarette e stupefacenti invade altri campi. Agli inizi degli anni '70 si profila l'alleanza con la mafia mai avvenuta prima e in quegli stessi anni la mafia subiva forti repressioni da parte dello stato. La presenza nel Napoletano di mafiosi.quali: Riina,Liggio,Bagarella produce le primealleanze con i camorristi quali: M.Zaza e i Nuvoletta.Nel frattempo, fin dagli inizi degli anni 70 emerge una figura di camorrista destinata aprimeggiare: Raffaele Cutolo, ambizioso e intelligente con straordinarie capacitàorganizzative.Cutolo dal 1963 ad oggi ha vissuto i sempre in carcere (tranne 1 anno di latitanza) e dalcarcere costruisce e gestisce la sua organizzazione. Una parte consistente delreclutamento avviene dal carcere. L'organizzazione malavitosa di Cutolo può esseredefinita "camorra-massa" in quanto c'è posto per tutti.Nella Nuova Camorra Organizzata (NCO) c'è di tutto: trafficanti di droga,scippatori,riciclatore di denaro sporco,spacciatore,imprenditori. Si nota che la NCO èdiversa dalle altre organizzazioni criminali (Ndrangheta e mafia) in quanto in queste lagrande criminalità è separata dalla criminalità giovanile.Molti camorristiappartenenti alla NCO sono stati obbligati ad aderire all'organizzazione criminale perché minacciati. L'adesione assume i caratteri di una scelta ideologica, di questa ideologia fa parte il sentirsi campani e dunque di essere "fedeli a Napoli". La morte non spaventa i camorristi perché la vita sulla terra è soltanto un passaggio e sulla terra si vive male.
Dalla fine degli anni 70 fino al 1983 (passando quindi per il terremoto dell'80) divampa la guerra tra la NCO e la NF (Nuova Famiglia) una guerra sanguinosa che però non interrompe gli affari. Si profila e si realizza così la sconfitta di Cutolo grazie ad un'imponente mobilitazione dello stato e una serie di maxiblitz e maxiprocessi.
Per i clan rivali la sconfitta di Cutolo è stata un successo ma anche i vincitori (NF) dovranno subire presto duri colpi. Il terremoto dell'80 segnerà l'ascesa della camorra come potenza economica e finanziaria. Dagli effetti
disastrosi del terremoto infatti verrà fuori imperniato sulla politica e l'economia della catastrofe dalla quale la camorra trarrà notevoli guadagni. Il già nutrito stuolo di imprenditori legati a Cutolo piomberà sulla grande massa di denaro dell'intervento Straordinario varato dallo stato assumendo gli appalti per la rimozione delle macerie e l'installazione dei prefabbricati. Il terremoto segna una vera e propria svolta nella storia della politica e sociale della Campania ed è una svolta caratterizzata dalla diretta partecipazione della camorra. C'è un'enorme somma di denaro pubblico da spendere nel quadro dell'intervento straordinario. L'urgenza implica una maggiore speditezza nei controlli delle modalità di impiego degli aiuti. Le imprese della camorra finiscono per dettare legge sull'intero sistema degli appalti della ricostruzione. Le delibere comunali vengono predisposte dalle Giunte con procedure diurgenza, senza riunioni di Consiglio, e la camorra coglie questa grande occasione per fare affari e al tempo stesso entrare sempre più nel "mercato politico". Avviene una saldatura tra il sistema illegale camorristico e il sistema pubblico, sembrano tutti d'accordo sulla necessità di sfruttare rapidamente l'occasione per strappare quanti più finanziamenti è possibile. La camorra-impresa sceglie i settori di intervento all'insegna di esigenze sue proprie e dell'opportunità di non correre rischi. L'improvvisa, massiccia disponibilità di denaro da spendere in attività assistenziali è un "invito a nozze". Dopo la sconfitta di Cutolo (frutto della coalizione di diverse famiglie camorristiche) la camorra grazie al terremoto ha raggiunto un livello elevato di impegni nell'imprenditoria legale. L'impegno nell'imprenditoria legale ha dato vita ad attività economiche abbastanza articolate. Restano
privilegiati: gli appalti e il rifornimento a enti priva