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Il Colosseo

Largo impiego di archi, molta della parte persa del Colosseo è dovuta non solo ai saccheggi ma soprattutto ai terremoti. Abbiamo tre ordini ognuno dei quali ha 80 archi con interasse di 6.5m e la luce libera è 4.55m. Il Colosseo è stato costruito in soli 11 anni ed è fatto di travertino. Il travertino è una pietra resistente proveniente da Tivoli, l'attico del Colosseo è un paramento murario in cui vengono utilizzati tutti i materiali di scarto del cantiere, sappiamo che esisteva un velario con un sistema di sospensione movimentato da marinai. Il Colosseo è uno dei più efficienti cantieri mai realizzati. Viene diviso e costruito in 4 parti. 1° fase dei setti radiali che permettono di costruire -> costruzione per parti. La colonna è parte della apparecchiatura muraria e quindi non hanno una loro autonomia (non è detto che due conci della stessa colonna siano sagomati allo stesso modo). Il travertino arrivava in.

cantiere in blocchi che vengono poi tagliati e disposti rompendo le linee verticali per questioni di stabilità. Una volta disposti ci sono delle staffe che uniscono i vari conci. La colonna non è un elemento a sé stante ma è parte integrante del muro che è il vero elemento portante. L'arco è un sistema in coazione, è un elemento pieno di energia ma che comunque resiste per forma. Il sistema si basa sulla possibilità di garantire la compressione su tutti i conci, la curva delle pressioni rimane sempre all'interno del nocciolo fondamentale di inerzia. Un altro sistema è quello di verticalizzare la spinta, la correzione della spinta orizzontale dell'arco la possiamo fare tramite l'aggiunzione di peso nel rinfianco, viene costruito con centine lignee provvisorie. La linea delle pressioni varia di posizione a seconda della geometria dell'arco, per avere solo compressione nel sistema bisogna fare in modo che la formadell'arco siatale da avere una linea dellepressioni che ricada all'internodel nocciolo fondamentale diinerzia. Quando l'arco subiscedei cinematismi di colasso presenta delle fessure in tre partiformazione di 3 cerniereplastiche. L'arco scarica sul piedritto, in un sistema ad arco posso diminuire la spinta oinserendo delle catene oppure ampliando il piedritto in modo da verticalizzare laspinta.Un altro sistema molto utilizzato dai romani è la piattabanda, ha un comportamento adarco che si concretizza però con un elemento lineare, è molto facile da realizzare e noncopre lunghissime luci, riesce a esempio a scaricare il vano delle finestre. A VillaAdriana sono state rilevate delle piattabande armate conl'utilizzo di armatura. La piattabanda può essere utilizzataanche insieme ad un sistema ad arco, in questo caso l'arcoscarica tutto il peso che sopra di lui mentre la piattabandascarica il peso che sta tra lei emuratura romana è caratterizzata dall'utilizzo del laterizio anziché della pietra. Questo permette di economizzare i costi di trasporto e lavorazione, in quanto il laterizio viene fabbricato direttamente nelle fornaci. La tecnica prevede la realizzazione di due paramenti murari di laterizio, creando così un'intercapedine all'interno della quale viene eseguito un getto di opus cementicium. L'opus cementicium è un legante composto da pezzi di laterizio, calce e pozzolana. La pozzolana, in particolare, ha un potere legante e di resistenza notevole, soprattutto in acqua. Inoltre, è un prodotto sabbioso che non richiede la lavorazione necessaria per la calce. A seconda del materiale utilizzato e della disposizione dei filari, la muratura assume nomi diversi. Per garantire una maggiore coesione al sistema murario, lungo l'altezza sono presenti dei filari che quasi chiudono l'intercapedine, in modo da ammorbidire meglio i due paramenti.

Muratura poi presenta delle rifiniture con strati di intonaco (si passa da strati più grezzi a strati via via più fini) e eventualmente lastre di pietra o marmo.

VOLTE A CONCREZIONE

Basilica di Massenzio

Idea Base è quella di un muro che sale e che curva in copertura, c'è un largo impiego di centine e casseforme a perdere in laterizio.

I romani utilizzavano queste grandi volte con l'opus caementicium sfruttando la resistenza per forma. Venivano utilizzate delle cassaforma con impalcatura di sostegno: si metteva una cassaforma di legno abbastanza sottile con l'impalcatura, poi venivano disposte delle nervature lungo le direzioni principali creando degli alveoli, in questo modo veniva anche controllata la geometria della cupola.

Pantheon

Diametro=44 m, è una grande luce che non fu superata fino all'800, è il tempio di tutti gli dei. Il pronao è di impostazione simile al Partenone, anche nelle dimensioni, con 8 colonne.

monolitichefrontali di granito grigio e 8 di granito rosa di altezza pari a 11.8 m. In cima c'è unoculo di 10 m di diametro, ci vollero 10 anni per costruirlo, il muro esterno è di opuscaementicium ed è spesso 6 m, dove possibile il muro viene svuotato tramite dellenicchie. Tutto il peso della cupola arriva sui muri tramite un sistema di archi di scarico,dall'esterno sembra che la cupola abbia un'imposta più alta per via della presenza diun rinfianco.

Pronao: le capriate erano inizialmente di bronzo, la storia dice che Bernini feceedificare due piccoli campanili ai lati del timpano che poi furono successivamenterimossi.

Rivestimento esterno: oggi vediamo solo il rivestimento in laterizi, si suppone chein passato ci sia stato un rivestimento in Bugnato. Poi abbiamo marmi per il I livello efinto marmo per i livelli più alti (questo sia per problemi di lavorazione che di costo).Infine originalmente c'era anche la presenza di un

foglio di bronzo intorno all'oculo.

Sistema rotonda e cupola: sia il muro che la cupola devono lavorare a solacompressione, dopo la messa in opera si sono riscontrate delle lesioni nella parte bassa della cupola, ciò è dovuto alla configurazione deformata che assume la struttura sottoposta al carico. Infatti si è riscontrato che gli anelli che compongono la cupola sono sollecitati a compressione solo fino ad un raggio di 52° dall'asse verticale, dopodiché si innesca la trazione negli anelli. La variazione dello spessore della cupola e l'uso di materiali più leggeri nella parte alta fa in modo che i meccanismi di trazione non danneggino la struttura, infatti procedendo dall'alto verso il basso trovo l'impiego di: caementa -> tufo -> pomice (nella parte relativa all'oculo).

Costruzione della cupola: la cupola è costruita per cerchi concentrici autoportanti, ogni strato viene costruito a sbalzo rispetto al precedente.

In questo modo si evita un eccessivo impiego di cintine, queste ultime partono dal I livello. Le prime basiliche avevano 5 navate di cui la centrale era la più grande, nel caso di S. Paolo abbiamo: navata centrale 24m, 4 navate laterali 12m, lunghezza totale 96m, altezza muro 30m. le pareti murarie sono più sottili in quanto non devono sopportare la spinta data da una copertura voltata ma sopportano solamente il peso di una copertura composta da capriate lignee. Lo spessore del muro varia da 1.1m a 80 cm, le pareti presentano delle aperture, il linguaggio classico offerto da trilite viene stravolto in quanto abbiamo un sistema che accoppia le colonne ad un sistema di archi. Questi ultimi sono in opus quadratum (di travertino), il muro sopra è più alto delle colonne ed è in mattone pieno. Capriata: Nel 1823 la basilica, a seguito di un incendio, viene completamente distrutta. Successivamente poi verrà ricostruita con.MURA presenta una facciata con un portico a tre arcate, con colonne di diversi materiali e stili architettonici. Le colonne sono di marmo, granito e travertino, con capitelli di ordine dorico, ionico e corinzio. Questa varietà di materiali e stili conferisce un'atmosfera unica alla chiesa.

MURA - sempre colonne diverse, anche l'architrave prossimo all'abside è costituito da tutti pezzi diversi

SANTA MARIA IN TRASTEVERE - sempre capitelli differenti. Ho una serie di capitelli ionici provenienti dalle terme di caracalla. È molto raro conoscere la provenienza...

DUOMO DI MODENA (1100)

Linguaggio anticlassico (organico), confluiscono tutti i caratteri del romanico: il progettista sembra essere Lanfranco, le chiese di età romanica spesso sorgono su siti preesistenti.

Viene utilizzata prevalentemente la pietra locale a dimostrazione dell'appartenenza alla propria identità locale.

La pianta non è perfettamente allineata, ha una dimensione più contenuta, c'è un ritorno alla costruzione spingente mediante un sistema voltato. Per resistere alle spinte viene utilizzata la muratura.

Sopra le volte si erge una copertura lignea con la funzione di chiudere la struttura, c'è un rifiuto dell'ordine

Formattazione del testo

architettonico. Muratura a guscio: non più a concrezione, la parte resistente è quella esterna, è sempre una muratura a sacco che all’interno presenta calce che è priva di funzione statica. Il laterizio è quello tipico del luogo ed è usato per il rivestimento interno. Il rivestimento esterno è un misto di diversi materiali. Alcune murature a sacco sono state trovate anche negli scavi di fondazione.

Dando uno sguardo alla facciata laterale notiamo che c’è un susseguirsi di lesene verticali e archi che nascondono una galleria nana dietro cui si intravede il muro perimetrale interno della chiesa. Le lesene sono prive di una funzione statica, tuttavia lasciano trasparire il sistema a maglie chiuse dell’interno.

Ogni capitello presenta diverse de

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
26 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pillow99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Costruzione dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Iori Tullia.