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SOTTO DRACONTE
Chiunque fosse in grado di procurarsi delle armi, avrebbe goduto di diritti civili.
I nove arconti e i Tesorieri venivano scelti tra coloro che possedevano un capitale minimo di dieci mine (nonsoggette a tassazione).
Strateghi e Ipparchi scelti con un capitale non inferiore alle cento mine, e figli legittimi, nati da moglielegittima con almeno dieci anni.
Per il consiglio (come per le altre magistrature) venivano estratti a sorte quattrocentoun cittadini con almenotrenta anni. Uno stesso individuo NON poteva esercitare la stessa carica due volte di fila finché tutti gli aventidiritto non avessero ricoperto quel ruolo.
Se un consigliere mancava ingiustificatamente ad una seduta pagava una multa in base alla sua classe. Pentacosiomedimno tre dracme. Cavaliere due. Zeugita di una.
Chi avesse subito un torto poteva appellarsi al consiglio dell'Aeropago, indicando quale legge fosse statainfranta.
Ribellione del popolo, poiché molti erano, secondo l'ordinamento.
Divieto di usare il proprio corpo come pagamento (schiavitù volontaria) e liberazione di tutti coloro erano assoggettati a questa pratica.
Remissione dei debiti, sia pubblici che privati. Le nuove leggi avevano durata centennale, e vennero create tutte ex-novo tranne quelle che normavano i delitti.
SOTTO SOLONE
Divisione del popolo in quattro classi in base al censo.
- Pentacosiomedimno. (essere in grado di ricavare dalla proprietà 500 misure di prodotti secchi o liquidi).
- Cavalieri. (essere in grado di ricavare dalla proprietà 300 misure di prodotti secchi o liquidi, o essere in grado di allevare un cavallo).
- Zeugiti. (essere in grado di ricavare dalla proprietà 200 misure di prodotti secchi o liquidi).
- Teti.
Tutte le magistrature erano (in base al censo) in mano alle prime tre classi, ai teti fu concessa la partecipazione all’ekklesia e ai tribunali.
Solone decise che le magistrature fossero
tirate a sorte tra i candidati per ogni tribù (10 candidati ogni tribù per i 9 arcontati). La carica durava un anno. Le tribù in totale erano quattro, ognuna con un capo. Inoltre ogni tribù comprendeva tre "trittie" e dodici "naucarie" (responsabili della riscossione delle tasse). Il consiglio era formato da quattrocento cittadini, cento per ogni tribù, con il compito di occuparsi degli affari politici più importanti, citare in giudizio chi infrangeva la legge, e infliggendo a questi delle ammende e talvolta pene corporali. Solone inoltre prese provvedimenti in caso di una nuova guerra civile, disponendo che tutti dovessero prenderne parte. Chi durante una guerra civile non prenda le armi né si schieri con una delle due parti, sarà accusato di atimia e non avrà alcun diritto politico. Inoltre i pesi, le misure e le monete vennero aumentate rispetto a quelle di Fidone (re di Argo). Ad esempio la Mina, chePrima valeva settanta dracme, venne portata a cento. Egli stabilì anche il rapporto del peso con la moneta, affinché sessantatrè mine facessero un talento (26 kg circa). A queste disposizioni seguirà un esilio volontario di Solone in Egitto di dieci anni per prendere le distanze dai due schieramenti (popolo e nobiltà).
DOPO SOLONE
Dopo dieci anni senza un vero e proprio governo, si decise di eleggere Damasia come arconte, ma dopo appena due anni venne deposto con la forza. A causa dei dissensi interni parve opportuno ai cittadini eleggere dieci arconti. Cinque tra i nobili, tre tra i contadini, due tra gli artigiani. La carica durava un anno.
Si vennero a creare tre fazioni.
- Quella dei "parali" con a capo Megacle, che volevano un'organizzazione statale moderata.
- La seconda formata da coloro che abitavano in pianura, guidati da Licurgo, che sostenevano un governo di tipo oligarchico.
- Quella dei "diacri" guidati da Pisistrato.
la fazione più democratica tra le tre. Secondo Aristotele, Pisistrato, trentuno anni dopo le leggi di Solone (sotto l'arcontato di Comeo), si sollevò contro il popolo occupando l'acropoli di Atene. Sotto l'arcontato di Egesia, sei anni dopo la presa di potere di Pisistrato, le altre due fazioni si coalizzarono per cacciarlo. Venne richiamato in patria dopo undici anni con l'appoggio stavolta di Megacle (a condizione che sposasse sua figlia). Appena sette anni dopo perse nuovamente il potere. Fuggì a Reichelo e poi a Pangeo dove assoldò dei percenari. Con l'appoggio di Tebe, Nasso e di alcuni cavalieri, tentò di prendere il potere con la forza a Eretria. Sconfisse poi gli ateniesi nella battaglia di Pallene e occupò per la terza volta la città, disarmando i cittadini e installando una forte tirannide. Successivamente si impadronì di Nasso ponendola sotto il controllo di Ligdamo. Il governo di Pisistrato piacque
molto agli Ateniesi, egli governava in maniera mite, aiutando poveri e contadini. Meno gradita fu la tirannide dei figli. Morì di malattia ancora in carica sotto l'arcontato di Filomeo, dopo diciannove anni totali di governo. La città passò ai quattro figli (due illegittimi).
Durante una celebrazione nobili e ricchi progettarono un attentato e Ipparco venne ucciso. A seguito di questi eventi la tirannide di Ippia (il maggiore dei quattro) inasprì il controllo sulla città diventando diffidente verso chiunque. Quattro anni dopo l'attentato, mentre fortificava Munichia, venne cacciato da Cleomene, se dei Lacedemoni, su ordine degli oracoli.
Vinti i figli di Pisistrato, ottennero di poter portare via i loro averi, e i Laconi restituirono l'acropoli al popolo ateniese, sotto l'arcontato di Arpactide. La tirannide dei figli di Pisistrato durò in tutto diciassette anni (quarantanove se sommati agli anni di governo del padre). Lotta tra
Isagora (sostenitore dei tiranni) e Clistene, di carattere moderato. Vittoria di Clistene, che a capo della fazione democratica darà pieni poteri al popolo, finché Isagora, aiutato da Cleomene cacciò Clistene. Settecento famiglie accusate di sacrilegio, e tentativo di insediare Isagora come tiranno e di sciogliere il consiglio. Il popolo non accetta il tentativo di sciogliere il consiglio, e dopo tre giorni di assedio dell'acropoli, Cleomene viene lasciato andare, ma Clistene e gli altri esuli vengono richiamati in città [cacciata dei tiranni]. Clistene messo a capo della città.
SOTTO CLISTENE
Divisione della popolazione in dieci tribù (anziché le quattro di Solone) per garantire una partecipazione alla vita politica ad un numero maggiore di cittadini. Il consiglio viene ampliato a cinquecento membri (anziché quattrocento), cinquanta per ogni tribù. La stessa regione venne divisa in trenta parti secondo i demi:
- Dieci parti in...
città e nel territorio limitrofo.- Dieci nella regione costiera.- Dieci nell'entroterra.Inoltre rese concittadini gli abitanti di ciascuna demo, così che si identificassero con la demo di appartenenza.Gli eponimi delle tribù vennero scelti tra i cento precedenti.Clistene riformò le leggi, tra le quali quella che normava l'ostracismo, rendendole più democratiche di quelle di Solone.Il consiglio scelse uno stratego per ogni tribù, e nominò un polemarco (comandante di tutto l'esercito).Dodici anni dopo, sotto l'arcontato di Fenippo, venne vinta la battaglia di Maratona (490 a.C.).Due anni dopo si applicò per la prima volta la legge dell'ostracismo.Circa dieci anni dopo, sotto l'arcontato di Nicodemo, Temistocle ordina la costruzione di cento triremi,fondamentali per la futura vittoria di Salamina.Quattro anni dopo venne concesso il rientro a tutti coloro che furono ostracizzati (arcontato di
Il potere dell'Aeropago durerà diciassette anni circa.
Nonostante la forte opposizione di Sparta, Atene sotto la guida del consiglio migliora la sua potenza militare,conquistando l'egemonia sul mare, e il rispetto delle altre polis.
A capo di Atene c'erano Aristide e Temistocle.
Ricostruzione delle mura della città, e imposizione di tributi alle altre polis. Inoltre gli Ioni furono convinti asciogliere il trattato di alleanza di i Lacedemoni.
Gli ateniesi si imposero come polis dominante, comportandosi dispoticamente con gli alleati, ad eccezione diChio, Lesbo e Samo (considerati i protettori dei confini) concedendo a questi ultimi di mantenere la propriacostituzione e il dominio sui territori sul quale già lo esercitavano.
I tributi permisero di
mantenere ventimila tra soldati e funzionari. Efialte, a capo del partito popolare, e segretamente appoggiato da Temistocle, attaccò politicamente il consiglio (che aveva perso potere) e vinse, rimuovendo la maggior parte dei membri dell'Aeropago e processandoli per brutto governo. Sotto l'arcontato di Conone, Efialte privò il consiglio dei cinquecento di tutti quei poteri atti alla salvaguardia della costituzione. Efialte verrà ucciso poco tempo dopo da Aristodico. Venne messo a capo dei cittadini Cimone (figlio di Milziade) ma sarà una pessima guida a causa della sua inesperienza. I cittadini chiamati alle armi non erano più abili come i loro padri, e molti di loro morivano in ogni spedizione. Durante l'arcontato di Antidoto, su proposta di Pericle, a causa dell'aumento demografico si decise di non dare diritti politici a chi non fosse nato da genitori ambedue cittadini.
ancora più democratica. Gli Aeropagiti vennero privati di alcuni poteri, e indirizzò Atene verso una maggior potenza marittima, perciò accadde un accentramento del potere nelle mani del popolo. Quarantanove anni dopo Salamina, e sotto l'arcontato di Pitodoro, scoppia la guerra del peloponneso, e il popolo decide di amministrare la città. Per sostentare i meno abbienti, su consiglio di Damonide, Pericle distribuì i beni dello stato, inoltre istituì un rimborso per i giudici. DOPO PERICLE Alla morte di Pericle, prese il suo posto Nicia, ma presto morirà in una spedizione in Sicilia, quindi il popolo, nominò a capo del partito popolare Cleone, seguito da Cleofonte e Callicrate (entrambi condannati a morte). Finchè la guerra aveva esito incerto, la costituzione democratica rimase in vigore, ma fu dopo la pesante sconfitta in Sicilia che Atene instaurò il regime dei quattrocento. La proposta venne presentata da