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SISTEMA AMBIENTE SISTEMA AMBIENTE UNIVERSO
La prima legge quindi spiega l’energia che interviene in una trasformazione ma non
la direzione della trasformazione.
Il segno di ΔH non permette di prevedere una trasformazione spontanea: nella
metà del XIX secolo, alcuni studiosi pensavano che il segno della variazione di
entalpia indicasse la spontaneità di una reazione, ovvero che le trasformazioni
esotermiche con ΔH < 0 fossero spontanee e che le reazioni endotermiche con ΔH >
0 non fossero spontanee. In realtà non è così anche se molte trasformazioni
spontanee sono esotermiche in molti casi il segno della variazione di entalpia non è
di aiuto. Ad esempio tutte le fusioni e le vaporizzazioni sono trasformazioni
endotermiche spontanee in determinate condizioni.
Processi reversibili ed irreversibili:
Un processo è reversibile quando può andare in entrambe le direzioni nelle stesse
condizioni.
- Un sistema all’equilibrio è reversibile.
- In ogni processo spontaneo, il percorso da reagenti a prodotti è irreversibile.
- La termodinamica permette di stabilire la direzione in cui si sposta spontaneamente
un processo ma non consente di determinarne la velocità, ma questo spetta alla
cinetica chimica che però non permette di determinare la spontaneità di un
processo. 169
- Un processo avviene spontaneamente quando i prodotti sono più stabili dei
reagenti; se prodotti e reagenti hanno la stessa stabilità siamo in un sistema
all’equilibrio.
- In un processo esotermico si ha la perdita di energia sotto forma di calore: i prodotti
hanno meno energia dei reagenti. Quindi reazioni fortemente esotermiche sono
spontanee, ma non solo processi esotermici possono essere spontanei questo si può
spiegare con il secondo principio della termodinamica.
Libertà di moto delle particelle e dispersione della loro energia: le particelle
che costituiscono la materia hanno maggiore libertà di movimento in seguito ad
una trasformazione e quindi l’energia associata al loro movimento è più dispersa
cioè distribuita su un numero maggiore di livelli energetici quantizzati. Assieme alla
loro libertà di movimento cresce anche la dispersione del valori della loro energia su
più livelli.
Nei seguenti casi:
Cambiamenti di fase solido → liquido → gas
Dissoluzione di un sale solido cristallino + liquido → ioni in soluzione
Trasformazione chimica solido cristallino → gas + ioni in soluzione
Si passa da una minore libertà di movimento delle particelle ad una maggiore
libertà di movimento delle particelle e da un’energia del movimento localizzata ad
un’energia del movimento dispersa.
Una variazione della libertà di movimento delle particelle costituenti un sistema e
della dispersione dei valori di energia associati al movimento è un fattore essenziale
nel determinare la direzione di una reazione spontanea.
Entropia e numero di microstati: sono quantizzati non solo i livelli energetici
elettronici di un atomo o di una molecola, ma anche i livelli dell’energia cinetica di
una molecola e degli atomi che la costituiscono.
Immaginiamo un sistema formato da molecole si N , e prendiamo in considerazione
2
una singola molecola, questa ad ogni istante si muove nello spazio, ruota e gli atomi
vibrano; successivamente si scontra con un’altra molecola e quindi questi stati
energetici associati al moto cambiano. Lo stato quantistico della molecola in ogni
istante è dato dalla combinazione dei suoi stati elettronico, traslazionale, rotazionale
e vibrazionale e per ogni molecola sono possibili moltissime combinazioni di questi
stati e quindi il numero di stati energetici quantizzati possibile per il sistema è altissimo.
Ogni stato quantizzato del sistema è detto microstato e per certe condizioni ogni
microstato ha una determinata energia.
Nel 1877 il fisico Boltzmann correlò il numero di microstati (W) all’entropia (S) del
sistema: S = k ln W
k è la costante di Boltzmann ovvero la costante universale dei gas divisa per il
numero di Avogadro. L’entropia si misura in J/K.
Possiamo concludere che: un sistema con un numero minore di microstati su cui
distribuire la sua energia ha entropia minore e viceversa un sistema con un numero
maggiore di microstati su cui distribuire la sua energia ha entropia maggiore.
Quindi in realtà nei casi visti prima: 170
Cambiamenti di fase solido → liquido → gas
Dissoluzione di un sale solido cristallino + liquido → ioni in soluzione
Trasformazione chimica solido cristallino → gas + ioni in soluzione
Si passa da un’entropia minore, ad un’entropia maggiore in quanto aumenta W.
L’entropia S, è una misura del disordine di un sistema. Una reazione procede
spontaneamente da uno stato con minor disordine ad uno con maggior disordine.
Il sistema tende ad uno stato di massimo disordine semplicemente perché tale stato
è il più probabile.
Variazioni di entropia: come abbiamo visto precedentemente S > S
più microstati meno
.
microstati
L’entropia è una funzione di stato che dipende solo dallo stato attuale del sistema e
quindi la variazione di entropia del sistema dipende solo dalla differenza tra il valore
iniziale e quello finale: ΔS = S - S ed è maggiore di zero quando il valore
sistema finale iniziale
dell’entropia aumenta durante una trasformazione e minore di zero quando questo
diminuisce durante una trasformazione.
Ad esempio: quando un solido ionico viene disciolto in acqua avvengono due
processi:
1. L’acqua si struttura attorno agli ioni in gusci d’idratazione (l’entropia diminuisce).
2. Gli ioni del cristallo si dissociano (gli ioni idratati sono meno ordinati degli ioni nel
reticolo, quindi l’entropia aumenta).
Generalmente quando un aumento di entropia in un processo è accoppiato con la
diminuzione di entropia in un altro, prevale il primo processo e globalmente si ha un
aumento di entropia.
Significato quantitativo delle variazioni di entropia: supponiamo di avere un sistema
formato da una mole di gas
ideale Ne che si espande da un
volume di 10 L a un volume di
20 L alla stessa temperatura 298
K (vedi figura).
Il gas si espande come
possiamo vedere fino ad
occupare l’intero volume a
disposizione.
Per determinare le variazioni di
entropia possiamo utilizzare due
modalità:
1. Approccio statistico basato
sul numero di microstati possibili
per le particelle del sistema: consideriamo un singolo atomo nel sistema, per il quale
sono possibili un certo numero di microstati in un pallone e lo stesso numero di
microstati nell’altro; aprendo il rubinetto e quindi raddoppiando il volume aumenta il
numero dei livelli energetici traslazionali possibili e il sistema ha quindi il doppio dei
microstati possibili. Aggiungendo altri atomi, le combinazioni di atomi che possono
occupare i vari livelli energetici e quindi di microstati aumenta e per una mole di gas
il numero di microstati possibili sarà pari a 2 e quindi si ha W /W =
Numero di Avogadro finale iniziale
171
2 . A questo punto possiamo calcolare la ΔS del sistema con l’equazione di
NA
Boltzmann: ΔS = k ln (W /W )
sistema finale iniziale
2. Metodo basato sul calore assorbito o ceduto dal sistema: in questo caso la
variazione di entropia è definita nel seguente modo:
ΔS = q /T
sistema rev
Dove T è la temperatura a cui avviene lo scambio di calore, q è il calore assorbito e
rev indica che ci riferiamo ad un processo reversibile.
Occorre quindi aggiustare il sistema precedente in modo di approssimare
l’espansione si un gas ad un processo reversibile: mettiamo il campione di gas da 10
L in un sistema formato da un pistone ed un cilindro circondati da un serbatoio di
calore a 298 K dove la pressione è esercitata da un becker pieno di sabbia.
Supponiamo di togliere un granello di sabbia, il gas si espanderà pochissimo e
facendo alzare il pistone compirà lavoro sull’ambiente - w. Il gas ideale assorbirà
quindi dal serbatoio una quantità di calore pari a – w. Se continuiamo l’espansione
fino a raggiungere un volume pari a 20 L e sommiamo gli incrementi di calore
possiamo trovare q e quindi ΔS .
rev sistema
Entropia e seconda legge della termodinamica: abbiamo visto che vi è una
tendenza naturale verso l’aumento dell’entropia, tuttavia alcuni sistemi diventano
meno ordinati spontaneamente ed altri diventano più ordinati.
Ma considerando le trasformazioni di ambiente e sistema troviamo che tutte le
trasformazioni avvengono spontaneamente nella direzione che aumenta l’entropia
dell’universo (sistema + ambiente), questa è la seconda legge della termodinamica.
Questa non pone limitazioni alla variazione di entropia del sistema o del suo
ambiente; ma stabilisce che nel caso di una trasformazione spontanea la somma
delle variazioni di entropia deve essere positiva e quindi quando l’entropia del
sistema diminuisce, l’entropia dell’ambiente aumenta ancora di più per
compensare questa diminuzione e quindi l’entropia dell’universo aumenta:
ΔS = ΔS + ΔS > 0
universo sistema ambiente
Entropie molari standard e la terza legge della termodinamica: per l’entropia
siamo in grado di determinare l’entropia assoluta di una sostanza grazie alla terza
legge della termodinamica: un cristallo perfetto ha entropia zero alla temperatura
dello zero assoluto: S = 0 a 0 K, questo perché a questa temperatura tutte le
sistema
particelle del cristallo hanno la loro energia minima e possono essere disposte in un
solo modo. Riscaldando il cristallo l’energia del sistema aumenta e le particelle
hanno energia distribuita in più microstati.
Per ottenere il valore di S ad una certa temperatura raffreddiamo il cristallo ad una
temperatura il più vicina possibile a 0 K e poi lo riscaldiamo fornendo calore poco
per volta e otteniamo l’aumento di S per ogni incremento; infine sommiamo tutti gli
aumenti fino al raggiungimento della temperatura voluta.
Per confrontare S delle sostanze nei loro stati standard è necessaria l’entropia molare
standard [J/(mol x K)] che ha valori tabulati per molte sostanze.
Previsione dei valori relativi di S di un sistema:
0
1. Variazioni di temperatura: per una data sostanza S aumenta con la temperatura.
0
172
2. Stati fisici e transizioni di fase:
S° aumenta passando da uno stato più ordinato ad uno
meno ordinato (da un solido, a un liquido, a un gas). Si
ha un aumento graduale entro una fase e poi un
aument