Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Corso di antropologia Pag. 1 Corso di antropologia Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Corso di antropologia Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Corso di antropologia Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Corso di antropologia Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Corso di antropologia Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Corso di antropologia Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MODELLAZIONE DEL CORPO E RITI DI PASSAGGIO

La modellazione del corpo si connette fortemente con i riti di passaggio. La vita degli uomini è costellata da riti di passaggio. Le società tradizionali erano dense di riti di passaggio, le società contemporanee meno però tutt'ora le nostre vite sono pervase di riti di passaggio. Ad esempio, l'esame di maturità è stato un rito di passaggio, lo sarà la laurea, la cerimonia di consegna del camice; la leva militare era uno dei grandi riti di passaggio delle società occidentali.

Sovente il rito di passaggio è sancito da un segmento di costruzione culturale del corpo: può essere un tatuaggio, una scarificazione, un'amputazione, una mutilazione genitale ecc. Spesso questi riti portano con sé un tratto di questo genere. Probabilmente numerosi ragazzi si sono fatti un tatuaggio al compimento del 18esimo anno.

Arnold Van Gennep, un etnologo folclorista francese ha

scritto un libro intitolato I riti di passaggio nel 1909 che è diventato uno dei grandi classici dell'antropologia del '900. Questi riti di passaggio sono: battesimo, matrimonio, funerale, leva militare obbligatoria, esame di maturità, graduation day, riti di accesso all'età adulta, riti che seguono il passaggio a status professionali, politici, religiosi, ... Uno dei problemi che gli antropologi e gli studiosi di scienze umane riscontrano nella società contemporanea è l'adultescenza: ci sono comportamenti che sono ritenuti giustificabili nell'infanzia e nell'adolescenza, ma che lasciano perplessità e possono essere stigmatizzati se visti in un adulto. Ad esempio, molti genitori si atteggiano da bulli nei confronti degli insegnanti del proprio figlio. Questi atteggiamenti vengono etichettati con la definizione di adultescenza, cioè adulti che continuano a vivere in una sorta di adolescenza. Questi fenomeni...sono sempre più accentuati e, secondo molti studiosi, sono correlati al fatto che la società contemporanea non abbia molti riti di passaggio. A un certo punto l'adolescente la società non comunica in maniera forte che l'adolescenza è finita e che si è entrati in età adulta, per cui il rischio è di rimanere sempre un po' adolescenti. Il rito di passaggio tende a tre fasi: 1. Fase di separazione 2. Fase di transizione (fase liminale) 3. Fase di reintegrazione (o riaggregazione). Questo lo si vede in maniera più o meno chiara in vari riti. Nel matrimonio cattolico, per esempio, c'è una fase di separazione quando si viene accompagnati all'altare; c'è una fase intermedia di liminalità quando viene celebrato il rito vero e proprio; poi c'è la riaggregazione all'interno della comunità con un nuovo status. L'antropopoiesi è un termine introdotto in

Italia da Francesco Remotti, autore del libro Fareumanità. I drammi dell’antropopoiesi. Se si guarda l’origine greca del termine esso deriva da fabbricazione, un processo globale e pervasivo che troviamo ovunque in tutte le società e che tocca ogni parte del corpo e della vita degli uomini. È un processo culturale fortemente regolamentato in cui c’è una forte programmazione.

La programmazione oggigiorno si osserva soprattutto per i tatuaggi: molte delle persone che hanno tatuaggi li realizzano sul proprio corpo attraverso una programmazione, non è lasciato al caso; si incomincia avendo già un progetto preordinato nella mente. All’interno di precisi gruppi umani il tatuaggio è un’azione pervasiva, non solo è una programmazione di cosa debba succedere a un certo punto della vita di ciascun singolo componente: se tutti i maschi per entrare nell’età adulta devono sacrificarisi il corpo ci vuole.

Un'organizzazione comunitaria per sviluppare questo. L'antropopoiesi è universale: non ci sono società che lasciano il corpo così come ci viene dato da Madre Natura. Tutte le società, anche la nostra, attuano delle pratiche di costruzione culturale del corpo. Non ci sono società che non taglino i capelli, che non limitino la crescita delle unghie, ecc. Ci sono società in cui la costruzione culturale del corpo è più evidente e società in cui lo è meno, ma in tutte è presente.

Tutto questo è pervasivo perché viene fatto sul corpo vivo, sul corpo morto e anche sui resti del corpo morto. Si continua sempre a modificare anche i resti umani dopo la morte. Tutte queste pratiche vengono riassunte sotto la denominazione di interventi estetici sul corpo, il cui acronimo è IEC. Sono 23 (non sono da imparare a memoria!!)

Si parte dall'esterno del corpo e si va via via verso l'interno,

questa è la prima traccia con cui possiamo osservare tutto questo. Vi è una progressività del dolore: i primi interventi sono poco o per nulla dolorosi e poi via via aumenta la soglia di dolore e di sofferenza.

C'è una gradualità di possibilità di reversibilità e irreversibilità che queste pratiche comportano: ci sono degli interventi che sono reversibili e altri che diventano irreversibili.

Sono pratiche appunto che coinvolgono l'intero corpo umano: dal modellamento della struttura muscolare, al rimodellamento della struttura ossea, all'intaglio di denti, amputazioni, agli interventi in vista della morte.

Questa classificazione è frutto di un lungo lavoro che gli antropologi hanno fatto in due secoli di ricerca sul campo tra le varie popolazioni del pianeta e rappresenta l'esito di una messa a sistema di una realtà estremamente eterogenea e complessa di pratiche.

La tabella è stata costruita e formattata utilizzando tag html.

Messa a sistema in questa versione da Francesco Remotti, illustre antropologo torinese, seguendo tre criteri:

  1. Progressivo passaggio dall'esterno all'interno dell'organismo
  2. Gradualità rispetto alla reversibilità/irreversibilità degli interventi
  3. Gradualità del dolore e della sofferenza che gli interventi comportano → tolte le prime categorie, tutte le pratiche di antropopoiesi sono dolorose.

Categoria I: posizione di oggetti esterni

Categoria molto ampia che comprende l'abbigliamento, i gioielli e le maschere, manufatti che le società umane indossano. Apparentemente vestirsi è una cosa molto semplice, ma l'importanza di questa pratica è testimoniata dalla grande attenzione che tutte le società riservano al processo di costruzione e scelta dell'abito. Ognuno riserva tempo e risorse economiche per la scelta dei propri vestiti. Già solo il vestirsi costruisce culturalmente un individuo e una società.

I diversi popoli infatti si vestono, si ingioiellano e si mascherano in modi peculiari e differenti. È una pratica che incrocia funzioni ecologico-protettive e sociologico-comunicative. Gli inuit possono vivere tra i ghiacci grazie ad un abbigliamento adeguato (funzione ecologico-protettiva); il camice bianco del medico, oltre ad assolvere una funzione tecnica, ha anche lo scopo e la funzione di trasmettere informazioni (funzione sociologico-comunicativa). Distinguiamo: - società nude → tendono a minimizzare vestiti, gioielli ed oggetti esterni; - società coperte → fanno ampio utilizzo di vestiti, gioielli e maschere. La società afghana ad esempio, in cui è prescritto l'uso del burqa evidenzia un'intenzionalità culturale a coprire. Ma non sempre, all'interno di società nude, quel che si copre lo si copre per nascondere. Quel che si copre lo si copre per evidenziare. È il caso degli astucci penici della Nuova Guinea, che vengono indossati per mostrare lo status sociale e la ricchezza.Guinea in cui è evidente la volontà di evidenziare anche le dimensioni dell'organo genitale maschile.

Categoria: la pulizia

Il lavarsi non è connaturato nell'uomo, ma è una pratica appresa con gran fatica (basti pensare ai bambini piccoli). È un sapere che va appreso ed è una delle pratiche più semplici con cui costruiamo il nostro corpo.

Ci sono società come quella dei bramini in cui è sviluppata una grandissima attenzione alla pulizia e in cui c'è la convinzione che tutto ciò che esce dal corpo sia impuro: anche un semplice bagnarsi con la propria saliva richiede subito un lavaggio.

Categoria: la profumazione

Profumarsi è un atto fortemente culturale, in cui si vanno ad aggiungere delle sostanze odoranti al proprio corpo. La scelta di queste sostanze è una pratica culturale, non un dato naturale. Ad esempio i pastori dell'Etiopia avvolgono il proprio corpo con gli odori dei...

sacerdoti dell'antico Egitto si radevano completamente il corpo, compresi i capelli e le sopracciglia. Alcune culture utilizzano anche prodotti naturali per modellare e colorare i capelli, come l'henné. VI categoria: modificazione del corpo In alcune culture, la modificazione del corpo è una pratica comune. Ad esempio, le tribù africane utilizzano piaghe artificiali per creare cicatrici decorative sul corpo. Alcune persone scelgono di farsi tatuaggi o piercing per esprimere la propria individualità o per scopi religiosi o culturali. VII categoria: abbigliamento e accessori L'abbigliamento e gli accessori sono un modo per esprimere la propria identità e appartenenza a una determinata cultura o gruppo sociale. Ad esempio, le donne musulmane indossano il velo come segno di modestia e devozione religiosa, mentre alcune tribù africane utilizzano abiti e gioielli tradizionali per celebrare le loro tradizioni. VIII categoria: modificazione del viso La modificazione del viso è una pratica comune in molte culture. Ad esempio, alcune tribù africane allungano il labbro inferiore utilizzando piatti di ceramica o legno, mentre in alcune culture asiatiche le donne si sottopongono a interventi chirurgici per ottenere un naso più alto o occhi più grandi. IX categoria: modificazione del corpo tramite abbigliamento L'abbigliamento può essere utilizzato per modificare l'aspetto del corpo. Ad esempio, le donne cinesi indossano i loto shoes, scarpe con una punta molto stretta che deformano i piedi per renderli più piccoli e considerati più attraenti. X categoria: modificazione del corpo tramite dieta La dieta può influenzare notevolmente l'aspetto del corpo. Ad esempio, alcune tribù africane utilizzano una dieta ricca di grassi e proteine per ottenere un corpo più robusto e muscoloso, mentre in alcune culture occidentali la magrezza è considerata un ideale di bellezza e le persone seguono diete restrittive per raggiungere questo obiettivo. Queste sono solo alcune delle categorie in cui si possono suddividere le pratiche di bellezza e modificazione del corpo presenti in diverse culture. Ogni cultura ha le sue tradizioni e credenze che influenzano la percezione della bellezza e le pratiche adottate.

Mandarini cinesi non tagliavano le unghie di una delle mani sino al punto di non poter più usare la mano stessa.

Categoria: modellamento della struttura muscolare

Modificare la forma dei muscoli significa agire dall'esterno, provocando, però, effetti sull'interno. È una pratica che si ritrova tra alcune popolazioni della foresta amazzonica in cui c'è una deformazione deliberata dei polpacci e delle braccia attraverso la posizione di fasce molto strette per molti anni. In questo modo il muscolo trattiene la forma che gli è stata imposta dalla fascia.

Il modellamento della struttura muscolare comprende anche pratiche ampiamente diffuse anche nelle società complesse e occidentali, ad esempio tra coloro che praticano il bodybuilding. In chi pratica il body-building si trova quasi sempre la dimensione programmatoria di questa pratica, cioè un obiettivo di medio e lungo periodo: c'è una progettualità iniziale di

ve del fenomeno. Il bodybuilding infatti non è solo un semplice allenamento fisico, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita. Attraverso la pratica del bodybuilding, si cerca di raggiungere un corpo muscoloso e definito, ma non solo. Si cerca anche di sviluppare una mentalità disciplinata e determinata, che si riflette non solo nell'allenamento, ma anche nella dieta e nello stile di vita in generale. Il bodybuilding è anche un'attività che richiede una conoscenza approfondita dell'anatomia e della fisiologia del corpo umano. Gli atleti devono essere in grado di comprendere come funzionano i muscoli e come allenarli in modo efficace per ottenere i risultati desiderati. Inoltre, il bodybuilding è spesso associato a una cultura di competizione. Gli atleti partecipano a gare di bodybuilding, dove vengono valutati non solo per la loro massa muscolare, ma anche per la simmetria, la definizione e la presentazione generale del loro corpo. La dimensione culturale del bodybuilding si manifesta anche attraverso l'abbigliamento e l'immagine che gli atleti cercano di proiettare. Spesso si indossano abiti aderenti che mettono in evidenza i muscoli e si adotta uno stile di vita sano e attivo. In conclusione, il bodybuilding è molto più di un semplice allenamento fisico. È un modo di vivere che richiede impegno, disciplina e conoscenza. È una cultura che si basa sull'obiettivo di raggiungere un corpo muscoloso e definito, ma che va oltre l'aspetto estetico, coinvolgendo anche la mente e lo stile di vita.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
29 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/02 Storia della medicina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tia80 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della medicina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Fassino Giampaolo.