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LA COMPOSIZIONE DEL CDA
Rappresenta una variabile discriminante per comprendere le reali potenzialità di monitoraggio
di tale organo.
i consiglieri sono tradizionalmente divisi in interni e esterni.
Interni: o esecutivi sono i manager
affiliati
Esterni: possono essere a loro volta suddivisi in: se, pur non essendo manager,
indipendenti
hanno legami sostanziali con l’impresa (consulenza); se non hanno alcun
tipo di relazione con la stessa o con i suoi soggetti apicali (fondamentali per il controllo)
l’adozione del SOX e la revisione delle pratiche di CG da parte dell’autorità di controllo dei
mercati finanziari hanno favorito l’aumento del numero di consiglieri indipendenti a potenziale
board
beneficio dell’attività di monitoraggio del
Alcuni problemi però sono stati sollevati in merito alla minore conoscenza di questi delle
dinamiche settoriali e d’impresa e sulla reale indipendenza dei consiglieri, essendo spesso
nominati e rinnovati dietro indicazione del CEO o dell’azionista di controllo.
LA LEADERSHIP DEL BOARD
Questo tema è incentrato sul ruolo del CEO e sulla capacità del board di monitorare il suo
operato.
In particolare in caso di dualità del CEO (CEO e presidente del CDA contemporaneamente)
risulta complesso per il board valutare la bontà dell’operato del CEO, dato che lui stesso lo
presiede.
Il potenziale comportamento opportunistico del CEO potrebbero sovrastare i benefici di questa
dualità (chiara unità di comando).
recenti studi, si evidenzia la tendenza di molte imprese a rendere separati i
secondo
due ruoli anche se da questa separazione potrebbero esserci possibili contrasti tra CEO e
presidente del CDA.
I MECCANISMI DI GOVERNANCE INTERNI ED ESTERNI
In particolare, l’attività di monitoraggio è garantita da un sistema di meccanismi dell’impresa,
che rientrano negli strumenti definiti di controllo interno, volti a sondare, stimare e verificare
la condotta e le prestazioni dei manager e dei dipendenti (audit, budgeting).
A fianco di questi meccanismi operano anche dei meccanismi di controllo esterno in grado di
esercitare un verto controllo sul comportamento opportunistico dei soggetti all’interno
dell’impresa (mercato dei capitali e del lavoro)
I MECCANISMI DI CONTROLLO INTERNO: EQUITY
Analizzare l’effetto che una determinata configurazione della struttura proprietaria può avere
sulla performance dell’impresa, ha rappresentato un tema di analisi estremamente
interessante che è giunto ad oggi a concretizzarsi in due diverse ipotesi:
1) Allineamento: secondo questa ipotesi, la concentrazione nelle mani del management
incentiva questi ultimi a comportarsi nell’interesse degli azionisti (allineamento
d’interessi)
questa soluzione permette di eliminare parte di quella separazione tra proprietà e controllo,
e le decisioni assunte dei manager-azionisti avrebbero riflessi immediati e diretti sulla loro
ricchezza.
Allo stesso tempo, studi empirici, mostrano che il possesso di azioni da parte del management
ha un impatto sulla performance aziendale solo in presenza di bassi livelli di partecipazione al
capitale.
2) Controllo: questa seconda ipotesi, considera che gli azionisti non coinvolti nella
gestione aziendale possono svolgere un ruolo attivo nel controllare l’operato del
management, il quale risulta più marcato al crescere della concentrazione proprietaria
nelle loro mani.
ciò che si richiede è il possesso di un numero di azioni sufficiente ad influenzare le scelte dei
manger attraverso il meccanismo di voto.
L’ATTIVISMO DEGLI AZIONISTI
Gli azionisti possono più o meno attivamente influenzare il comportamento del management e
quindi dell’impresa, utilizzando tattiche di natura pubblica o privata.
L’attivismo pubblico, può essere esercitato attraverso la proposta di una risoluzione o
tramite lettere pubbliche e campagne mediatiche.
l’attivismo di alcuni azionisti potrebbe portare anche a delle proxy fight (battaglie per le
deleghe), con l’intento di promuovere un cambio del management o nominare un proprio
rappresentante in seno al consiglio di amministrazione. In altri casi, gli azionisti possono
promuovere la distribuzione di dividendi straordinari per evitare che il management utilizzi le
risorse in eccesso per finanziare progetti che non creano valore.
L’attivismo privato, al contrario, consiste in tutte quelle attività (telefonate, lettere,
meeting) realizzate al fine di condizionare l’operato del management evitando dibattiti
pubblici che potrebbero provocare costi reputazionali elevati.
la mancanza di trasparenza alla base dell’attivismo privato è però un’arma a doppio taglio.
Da un lato, assicura una maggiore collaborazione tra azionisti attivi e management; dall’altro
potrebbe creare problemi di asimmetrie informative con gli altri azionisti, con il rischio che le
principal-
azioni intraprese siano a beneficio esclusivo degli azionisti attivi (problema di agenzia
principal)
I MECCANISMI DI CONTROLLO ESTERNO: IL MERCATO DEL CONTROLLO
Meccanismi attraverso i quali gli azionisti trasferiscono al mercato la responsabilità della
sorveglianza del management.
Le OPA si concretizzano in un invito rivolto a tutti gli azionisti a vendere le loro quote a un
management buy-out,
determinato prezzo. A esclusione del in cui tali offerte sono proposte dal
raiders)
management dell’impresa stessa, l’uso avviene da parte di soggetti esterne ( che
desiderano conquistare il controllo dell’impresa e che, una volta ottenuta la maggioranza del
capitale aziendale, impongono la sostituzione dei consiglieri e del manager.
In questo ambito rientrano le cosiddette scalate ostili, le quali possono essere scongiurate con
le seguenti clausole:
Poison pills: hanno l’obiettivo di rendere la scalata ostile meno appetibile, e prevedono
l’emissione di nuove azioni a beneficio degli azionisti esistenti ad un prezzo
sensibilmente inferiore rispetto a quello di mercato.
l’evidenza empirica mostra tuttavia che l’utilizzo di queste pratiche determina, nella maggior
parte dei casi, una riduzione del valore di mercato dell’impresa ed è circoscritto ad aziende
nelle quali la percentuale di capitale nelle mani del management è molto bassa
Diritti di voto differenziati: consistono nell’attribuzione di voti extra a azioni
detenute per un lungo periodo di tempo. Ciò depotenzia il nuovo azionista, che pur
procedendo all’acquisto di una quota maggioritaria di capitale esercita in assemblea
un’influenza minoritaria
Politiche di terra bruciata: consistono in una riduzione volontaria del valore
dell’azienda in modo da renderla meno appetibile per lo scalatore. Si sostanziano delle
azioni di disinvestimento delle migliori divisioni.
Golden parachute: si tratta di garanzia fornite ai dirigenti circa il diritto a ricevere
take over.
sostanziose indennità di liquidazione in caso di
affianco al mercato per il controllo societario opera anche il mercato del lavoro manageriale,
il quale risulta fortemente competitivo.
Il timore di perdere il lavoro e di vedere rovinata la propria reputazione rappresenta un valido
deterrente a eventuali comportamenti opportunistici da parte dei manager.
I MECCANISMI DI GOVERNANCE NEI DIVERSI CONTESTI ISTITUZIONALI
Le differenze, tra imprese di diversi paesi, emergono chiaramente nella diversa diffusione dei
meccanismi di controllo interno e esterno di governo dell’impresa.
Nei sistemi capitalistici anglosassoni (UK, USA) si è diffuso il modello della public company
(elevato potere ai manager, limitato potere agli azionisti) dove i meccanismi di controllo esterni
sono maggiormente diffusi e efficaci, mentre quelli interni sono deboli per la diffusa
separazione tra proprietà e controllo che assicura al management il controllo dell’impresa.
All’opposto nelle imprese prevalenti nell’Europa continentale e nel sudest asiatico, dove è
diffuso il modello delle PMI (azionariato concentrato e familiare, limitato ricorso al mercato dei
capitali), il principale meccanismo di controllo è di tipo interno, mentre il mercato investe
un’influenza limitata.
L’EXECUTIVE COMPENSATION NELLA STRATEGIA DI IMPRESA
La retribuzione del vertice aziendale è comunemente ritenuta una delle principali leve
gestionali di implementazione strategica.
L’executive compensation è stato oggetto di studio delle discipline economiche e giuridiche per
lungo tempo e il quadro teorico sottostante sembrava piuttosto consolidato; tuttavia negli
ultimi anni vi è stato un profondo ripensamento generato dalla crisi economica.
tra le diverse tematiche emerse, vi è un argomento che pare aver suscitato una
particolare convergenza di opinioni: il fatto che la crisi sia stata in parte ascrivibile ai
sistemi di incentivazione troppo ricchi i quali hanno stimolato un’eccessiva assunzione
di rischio, tanto che molte delle novità normative sono andate nella direzione di
contenere tale effetto.
L’EXECUTIVE COMPENSATION E IL GOVERNO D’IMPRESA
L’executive compensation può essere considerata parte integrante e sostanziale della CG
la remunerazione degli organi gestori con responsabilità strategica è materia in vario
modo collegata ad aspetti fondamentali del funzionamento d’impresa, quali:
Rapporti tra impresa e stakeholder
Rapporti tra le varie compagini azionarie
Il funzionamento del CDA e i suoi rapporti con azionisti e manager
I cambiamenti nel quadro normativo hanno rafforzato il ruolo dell’assemblea e del CDA nel
processo decisionale in materia.
Nelle imprese di interesse pubblico (banche; assicurazioni), la progettazione e
l’implementazione della politca retributiva è diventata un processo strutturato in vari livelli
decisionali, formalizzato e esplicitato, per esigenze di visibilità e trasparenza nei confronti
degli stakeholder.
Al primo macro-livello decisionale vengono stabilite le linee guida del sistema di
compensation avendo particolare cura che queste riflettano le scelte strategiche di
business che l’impresa è tenuta a compiere
nelle quotate facciamo riferimento al comitato di remunerazione, composta da membri
del CDA non esecutivi e per la maggioranza indipendenti, al quale spetta il compito di fissare le
priorità e gli obiettivi che l’azienda intende perseguire con i sistemi di remunerazione e che
dovranno trovare coerenza con la cultura, l’org e la gestione delle risorse umane dell’azienda
nel suo complesso
Al secondo macro