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AB AB
VA = VA + VA + VA benefici integrazione
AB B A
Il costo sarà quindi determinato da
Costo = (P x numero azioni in concambio) – VA
AB B
Esempio:
VA = 40 milioni di $
A
Numero azioni di A = 100000 azioni
Valore azioni di A: 400 $
V = 6000000$
AB
Numero azioni di B : 30000
Valore azioni di B: 200 $
Benefici: VA – (VA + VA ) = 6000000
AB A B
Se a B è stato attribuito un prezzo per l’acquisizione di 8000000$ pagato in azioni di A (incorporante)
otterrò che:
- Azioni in concambio agli azionisti di B: 20000
- Costo apparente: 8000000$
- Costo reale:
P = 40000000 + 6000000 + 6000000 = 52000000 / 120000
AB
Costo: (433333 x 20000) – 6000000 = 2666660
Nella realtà credo di dargli 8 milioni, ma l’azione che gli do non vale più 400$ ma 433$, che per 20000 azioni
significa dargli 8266660 invece che 8000000. Questo perché gli ho fatto partecipare ad un pezzo delle
sinergie. Se faccio l’acquisizione in concambio costa di più.
Tale costo sarebbe invece pari ad 2000000$ se fosse pagato in contanti
Se l’azienda che acquisisce ritiene di avere fora negoziale ed è lontana dalle sinergie, paga in contanti e
scommette e rischia.
Se a minore liquidità finanziaria ma più attenzione al rischio allora farà l’offerta in concambio.
Il valore del controllo
Si ottiene il diritto di nominare la maggiorana degli organi di gestione.
- Tale valore deriva dalla convinzione che l’impresa possa essere gestita diversamente da come lo è
stata attualmente
- Il valore atteso = valore controllo x probabilità che le decisioni del management possano essere
modificate
- Il valore di controllo = valutazione del business – valore dell’impresa con un management ottimale
(un’impresa mal gestita può essere una grande opportunità)
Secondo l’approccio di Damodaran, le determinanti del valore sono:
- Flussi di cassa generati dalle attività esistenti
- tasso di crescita attesa nel periodo di crescita straordinaria
- lunghezza del periodo di crescita straordinaria
- costo del capitale (riducendolo)
- cassa, partecipazioni e altre attività non operative
il valore del controllo è il VALORE DELLA MANAGERIALITA’
Lezione 16
Quando parliamo di crisi d’impresa bisogna ricordare che un’azienda deve avere i requisiti di:
- economicità, equilibrio economico capacità di garantire una adeguata remunerazione dei fattori
produttivi
- liquidità, equilibrio finanziario: capacità di far fronte, in modo economico, alle necessità di
finanziarie della gestione
- solidità, equilibrio patrimoniale: capacità di mantenere un adeguato rapporto tra fonti proprie e
fonti esterne rispetto al capitale investito
Gli stadi del dissesto finanziario
- squilibri ed inefficienze: è difficile fronteggiare una crisi nel momento in cui gli squilibri non hanno
ancora generato perdite economiche.
Quando vi sono solo squilibri ed inefficienze le aziende non se ne accorgono, problemi di
demotivazione personale ecc, ma non vi sono perdite economiche. Bisognerebbe però agire in
questa situazione per non arrivare allo stadio successivo
- perdite economiche: erosione delle risorse aziendali, diminuzione della capacità di investimento
portando al consolidamento della situazione di crisi
- insolvenza; le perdite economiche non permettono di fare fronte agli impieghi
- dissesto: squilibrio finanziario permanente
Cause della crisi
- crisi da inefficienza
- crisi da sovracapacità/rigidità
- crisi da decadimento dei prodotti
- crisi da carenza di programmazione/innovazione
- crisi da squilibrio finanziario
Tipologie della crisi
- crisi cobra: crisi improvvise, in molti casi le aziende pensano di essere colpite da crisi cobra. Ma la
maggior parte delle volte le crisi sono pitone
- crisi pitone: covano nell’ambiente e nella stessa struttura magari causate da demotivazione interna,
livello scadente della gestione, scarsa comunicazione interna
La crisi finanziaria
È dovuta ad una struttura del passivo eccessivamente incentrata sul debito, che comporta problemi di
liquidità e di rifinanziamento.
Si manifesta attraverso:
- rinuncia ad investimenti indispensabili
- impossibilità di reperire mezzi finanziari
- impossibilità di modificare la struttura finanziaria
Performance percepita e reale
Foto
Spesso si è in ritardo perché la performance percepita è differente e non ci si accorge della crisi.
L’intervento di risanamento arriva tardi. In tutta la finanza si ha un problema, ci si ragiona in termini
razionali ma vi sono distorsioni cognitivi che non permettono un pensiero razionale ma puramente
irrazionale.
I segnali della crisi aziendale
Tipici segnali che derivano dal conto economico:
Indicatore Segnale di pericolo
Reddito operativo Basso e/o negativo
Molto variabile
ROS (redditività delle vendite) Basso in relazione al settore o decrescente
ROA (redditività del capitale investito operativo) Basso e/o negativo
Molto variabile
Tasso di sviluppo delle vendite Basso in relazione al settore o decrescente
Produttività dei dipendenti Basso in relazione al settore o decrescente
Quelli che derivano dallo Stato patrimoniale invece sono:
indicatore Parametri di valutazione
Capitale circolante netto operativo Elevato e crescente
Giorni clienti / giorni magazzino Alti
Giorni fornitori Bassi o molto alti
Leverage Alto
Sostenibilità del costo del debito (oneri finanziari/MOL) > 30%
Costo medio dei mezzi di terzi Alto
Grado di utilizzo degli affidamenti Alto
La finanzia sta anche nella capacità di essere in grado si saper individuare per primi i segnali.
Alcuni indicatori non finanziari
- elevato turnover del personale
- incremento costi di garanzia
- incremento resi
- ……
Attenzione alle “politiche di bilancio”
- Capitalizzazioni
- Mancate svalutazioni
- Riduzione degli ammortamenti
- Proventi non ricorrenti
Risanamento aziendale strategico in caso di crisi
Perdita di redditività – deterioramento PFN:
- Riorganizzazione
- Azioni incisive sulla gestione finanziaria
Difficoltà finanziarie – pre-insolvenza
- Riorganizzazione
- Ristrutturazione del debito
Crisi pre-insolvenza – possibile insolvenza:
- Concordato preventivo
Condizioni per l’effettuazione di un piano di turnaround
- Potenziale recupero di redditività e di cash flow
- Settore “con un futuro”
- Buona posizione di mercato e/o di marchio
- Management di buon livello o possibilità di attirarlo dall’esterno
Valore delle imprese in crisi
Il valore è misurato dai flussi di cassa futuri scontati che l’impresa andrà a produrre sia nel periodo esplicitò
di previsione che successivamente.
W= sommatoria (da n a t=1) x [FC / (1 + i)^t] + TV / (1 + i)^n
t n
Stima flussi di cassa nel periodo di crisi e post-crisi Stima del valore di liquidazione o post-turnaround
Stima del tasso di attualizzazione anche in funzione della rischiosità e della probabilità di default
Damodaran studiò tre metodi per calcolare il prezzo di vendita di una azienda in crisi:
- Il valore è inteso come uno sconto del giudizio che si darebbe ad un’impresa che non ha problemi di
pagamento
- Si calcola il valore degli investimenti esistenti senza considerare quelli nuovi
- Si stima il prezzo di vendita in percentuale del book value
FINANZA IMMOBILIARE (Maggi)
Lezione 17
Finanzia immobiliare – Real estate finance
Prima risorsa economica del Paese.
Gli immobili son onnipresenti nella vita economica del Paese, danno a lavorare a tantissime persone
(dall’impresa di costruzione, a monte alle cave che producono materie prime, indotti che verranno installati
nel mercato immobiliare inerente agli infissi, idraulica ecc; tutto quello inerente alle agenzie immobiliari,
chi investe in immobili quindi il mondo della finanza). È bene conoscerne i vari risvolti.
Perché vengono impiegate delle risorse economiche in beni immobili? Il singolo che può essere un
investitore, che ha risorse sue o prese a prestito, e decide di impiegarle in beni immobili.
Il primo motivo è quindi IL CONSUMO, un individuo decide di impiegare parte dei propri soldi e parte di
quelli futuri per comperarsi un appartamento, un locale.
Secondo motivo invece è a supporto di attività PRODUTTIVE, fabbricati industriali, capannoni ecc. Il terzo
motivo è INVESTIMENTO, compro un immobile perché credo che la mia asset allocation di investimenti
ritengo che stia bene un immobile (investire in immobili significa investire in rischio immobiliare).
Gli immobili bisogna lavorarlo, preoccuparsi che l’inquilino paghi, pagare le tasse, aggiustare un tubo rotto
ecc; differentemente dagli investimenti in BOT ad esempio.
La classificazione più utilizzata negli immobili è quella FISCALE, essa suddivide gli immobili in 3 categorie:
- Immobili merce: (magazzino) immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività
d’impresa
- Immobili strumentali: immobili che utilizzo per la mia impresa. Si possono raggruppare nelle
seguenti categorie:
o Strumentali per destinazione: immobili che vengono utilizzati esclusivamente per l’esercizio
dell’impresa commerciale da parte dell’utilizzatore. (Ad esempio potrebbe essere che una
piccola impresa abbia un garage che per destinazione diventa strumentale. Utilizza un
garage per far nascere la sua impresa. Oppure un giovane avvocato che ha appena aperto
lo studio utilità una stanza di casa sua per fare l’impresa. È un immobile che viene destinato
ad un’attività commerciale)
o Strumentali per natura: immobili che per le loro caratteristiche non sono suscettibili di
diversa utilizzazione sena radicali trasformazioni, anche se non utilizzati ovvero dati in
locazione o comodato.
o Concessi in uso ai dipendenti: sono quelli che non costituiscono beni alla cui produzione o
scambio è diretta l’impresa
- Immobili patrimoniali: immobili che utilizzo per trarre vantaggi dagli investimenti
Non riflette benissimo la classificazione CONSUMO, PRODUZIONE, INVESTIMENTI, ma in parte si.
A seconda delle diverse tipologie immobiliari, il mercato real estate può essere suddiviso in:
- Residenziale
- Commerciale: l’imprenditore vende prodotti (negozio, supermercato, outlet, centro commerciale)
- Industriale: l’imprenditore esercita un’attività di tipo produttivo
- Terziario
Sulla base della destinazione d’uso è ancora possibile dettagl