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CRITERI D’IMPUTAZIONE
CRITERIO TECNICO (FUNZIONALE-CAUSALE)
•
Individua la base in modo oggettivo, cercando un legame di causalità o un legame d’uso
tra la base d’imputazione ed il fattore produttivo per il quale è stato sostenuto il costo
indiretto.
CRITERIO GRADUATO –SOGGETTIVO
•
Individua la base, attraverso un diverso tipo di legame tra la base ed il fattore produttivo,
osservando la capacità contributiva del prodotto sulla base di tre sottocriteri:
- ripartizione dei costi in base ai ricavi;
- ripartizione dei costi comuni in base ai costi già imputati;
- ripartizione dei costi comuni in base al margine di contribuzione
PROCEDIMENTI D’IMPUTAZIONE
1) METODO BASE UNICA AZIENDALE
2) METODO BASE MULTIPLA AZIENDALE
Con questi due procedimenti, i costi indiretti vengono imputati al prodotto
attraverso una base di imputazione.
3) METODO PER CENTRI DI COSTO
4) ACTIVITY BASED COSTING
Con questi due procedimenti, è necessaria la preventiva localizzazione dei costi comuni
nei vari reparti o sezioni aziendali prima di assegnarli definitivamente agli oggetti di calcolo
del costo. I costi vengono fatti passare ai “centri di costo”, alle unità a cui si riferiscono.
BASE UNICA AZIENDALE
Il totale dei costi indiretti viene ripartito in proporzione ad una sola base di riparto.
la scelta della base è normalmente effettuata in relazione all’importanza del fattore
•
prescelto rispetto agli altri fattori disponibili.
PREGI E DIFETTI: è la metodologia più semplice ma è caratterizzata da una grande
•
soggettività (cambiando la base d’imputazione potrebbe variare in maniera importante il
l’esito dell’attribuzione dei costi indiretti all’oggetto di riferimento).
BASE MULTIPLA AZIENDALE
Il totale dei costi indiretti viene suddiviso in classi omogenee, per le quali si applica una
specifica base di riferimento.
La base per ciascun gruppo di costi individuato potrebbe essere (a seconda del tipo di
legame che collega la base con il fattore produttivo):
- la quantità o i costi delle materie prime;
- il numero di ore lavorate o costo della manodopera;
- il numero delle ore macchina.
Il metodo della base unica non è un metodo di ripartizione corretto e risulta arbitrario(può
essere consigliato nel caso di piccole aziende con processi produttivi semplificati).
Costi pieni più corretti, basati sul rapporto “causa-effetto”, si otterrebbero usando il metodo
della base multipla aziendale (aggregando i costi in n classi omogenee e per ogni
raggruppamento usare una base più opportunaà es: costi magazzinaggio-peso, energia
elettrica e ammortamento- ore lavoro)
ACTIVITY BASED COSTING – suddivisione per processi aziendali – vengono individuate
“attività” necessarie per l’ottenimento del prodotto, attività opportunamente parametrate in
funzione delle determinanti di costoà drivers”(fattore che determina il
“cost
sostentamento del costo)
Costi elementari = costi dei singoli fattori produttivi impiegati (distinti per natura). Possono
essere riferiti all’atto dell’acquisto (Coge) all’atto del consumo o utilizzo (CoA).
Sorge il problema di trasformare i costi di acquisizione in costi di utilizzo problema di
à
ripartizione :
temporale (caso dei fattori durevoli, il cui costo viene ripartito mediante processo di
1. ammortamento)
spaziale (caso dei fattori non durevoli , per i quali i tempi di acquisto sono diversi da
2. quelli di utilizzo.
Criterio dell’effettiva manifestazione numerica
costi reali ( corrispondono al consumo dei fattori prod onerosi, ossia quelli per i
– quali l’azienda ha sostenuto un costo /spesa)
costi figurativi ( sono quelli che corrispondono al consumo dei fattori pervenuti
– all’azienda a titolo gratuito)à si riferiscono a fattori della produzione ad uso gratuito
da parte dell’azienda, ovvero di altri fattori il cui costo, essendo stato
•
completamente imputato ad esercizi precedenti, non compare più nella CoGe:
•
interesse di computo sul capitale proprio investito compenso per lavoro prestato
•
dal proprietario o soci senza ricevere una retribuzione (compresa fra i costi d’ese)
fitti figurativi di mezzi di proprietà del titolare o dei soci ma utilizzati nell’azienda
•
senza alcun corrispettivo fitti (o ammortamenti) figurativi di fabbricati
completamente ammortizzati, ma che continuano ad essere impiegati nella
produzione.
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA LOCALIZZAZIONE
(operazione con la quale i costi vengono attribuiti ai reparti aziendali che usufruiscono del
servizio prestato dai corrispondenti fattori produttivi). Le unità operative alle quali si
attribuiscono i costi sono centri di costo centri di responsabilità (controllo
à à
direzionale : costi controllabili e non controllabili) diretti o principali (nei quali si svolgono i
processi produttivi(reparto carpenteria, montaggio) e distributivi centri di servizi (ausiliari
(svolgono prestazioni di natura sussidiaria a favore dei centri principali (reparto
manutenzione e riparazione, centrale elettrica, ufficio controllo qualità, ufficio
approvvigionamento)e comuni (svolgono prestazioni varie a favori dei centri precedenti
(direzione di stabilimento, organizzazione ecc)
CLASSIFICAZIONE DEI COSTI
1^ Classificazione per natura;
2^ Classificazione per destinazione;
3^ Classificazione secondo la modalità di attribuzione all’oggetto di riferimento;
4^ Classificazione secondo l’inerenza all’oggetto di riferimento;
5^ Classificazione in base al comportamento dei costi al variare del volume di
produzione;
6^ Classificazione secondo il momento di formazione;
7^ Classificazione secondo il grado di effettività;
8^ Classificazione secondo la controllabilità;
9^ Classificazione secondo le modalità di programmazione.
1. CLASSIFICAZIONE PER NATURA
Per l’identificazione del costo dobbiamo fare riferimento al momento dell’acquisto.
• I costi vengono distinti sulla base della causa che ha determinato il loro
•
sostenimento:
- Costi del lavoro;
- Oneri finanziari;
- Quote d’ammortamento;
- Costi d’acquisto delle materie prime, ecc…
2. CLASSIFICAZIONE PER DESTINAZIONE
Per l’identificazione del costo dobbiamo fare riferimento al momento dell’impiego del
•
fattore produttivo.
I costi vengono distinti sulla base della fase gestionale alla quale si riferiscono:
•
- Costi industriali – costi che si sostengono fino all’ottenimento del prodotto
- Costi commerciali –(di vendita) costi sostenuti dal momento in cui sono tecnicamente
compiuti e introdotti in magazzino fino a qnd sono ultimati i rapporti con i clienti( compresi i
costi post-vendita: interventi di garanzia)
- Costi amministrativi- connessi alla gestione dell’impresa in generale (costi
amministrativi, tributari, finanziari)
- Costi di ricerca e sviluppo, ecc…
3. CLASSIFICAZIONE SECONDO LA MODALITA’ DI ATTRIBUZIONE ALL’OGGETTO
DI RIFERIMENTO
COSTI DIRETTI: è un costo per la quale è possibile e conveniente misurare il consumo
•
dei fattori produttivi (l’imputazione avviene attraverso una misurazione oggettiva) costo
à
speciale attribuito al singolo prodotto/processo mediante la determinazione della quantità
impiegata(in metri, kg, ore) e la sua valorizzazione(sulla base di determinati prezzi: costo
×
medio ponderato x materie, c. m. orario per manodopera)à volume impiego fattore
prezzo uni
COSTI INDIRETTI: è un costo per la quale non è possibile e conveniente misurare il
•
consumo del fattore produttivo impiegato (è un costo attribuibile all’oggetto di riferimento
unicamente per via mediata) costi distribuiti fra vari oggetti per mezzo di coefficienti di
à
ripartizioneà tutti i costi comuni e qll speciali per i qll non si ritiene opportuna
×
l’imputazione direttaà costo relativo ai vari oggetti di riferimento coeff di ripartizione
4. CLASSIFICAZIONE SECONDO L’INERENZA ALL’OGGETTO DI RIFERIMENTO
COSTI SPECIALI: è un costo sostenuto per un preciso oggetto di riferimento, che verrà
•
ad esso attribuito mediante misurazione oggettiva del volume di fattore impiegato(es. costi
materie direttamente impiegate nella produzione, costi manodopera diretta, costi dei lavori
eseguiti da terzi)
COSTI COMUNI: è un costo sostenuto per l’ottenimento di più oggetti di riferimento; la
•
ripartizione del costo su diversi prodotti avverrà in maniera più o meno
soggettiva(imputazione indiretta ammortamenti ì, manutenzioni e riparazioni, energie,
à
stipendi, costi pubblicità, consulenze legali e amministrative ecc)
5. CLASSIFICAZIONE SULLA BASE DEL COMPORTAMENTO DEI COSTI AL
VARIARE DEL VOLUME DI PRODUZIONE
COSTI VARIABILI: costi la cui entità varia al variare del volume di produzione.
•
- Costi Proporzionali: variano nella stessa direzione e con intensità proporzionale alla
variazione della quantità prodotta;
- Costi Progressivi: variano nella stessa direzione del volume prodotto ma con maggiore
intensità;
- Costi Degressivi: variano nello stesso senso del volume prodotto ma con minore
intensità;
- Costi Regressivi: variano oltre un certo livello produttivo nella direzione opposta al
variare della quantità prodotta.
COSTI FISSI: costi che rimangono invariati, entro un certo intervallo temporale e di
•
produzione(max capacità produttiva) hanno un andamento decrescente, xkè
à
all’aumentare della produzione si ripartiscono su un volume maggiore quindi permettono
economie di scala.
- Costi di struttura: connessi con la capacità produttiva(ammortamenti)à costi di capacità
-Costi di politica: programmati in relazione alla politica scelta dall’azienda(costi di ricerca,
pubblicità)à costi programmati
COSTI SEMIVARIABILI: Costi che presentano una componente “Fissa” sostenuta anche
•
in assenza di produzione, ed una componente “Variabile”.
6. CLASSIFICAZIONE SECONDO IL MOMENTO DI MANIFESTAZIONE
COSTI PREVENTIVI: determinati in un momento antecedente a quello di verificazione(si
•
riferiscono a una produzione non ancora iniziata)
• Costi correnti: si riferiscono alle operazioni in corso nello stesso momento in cui si
effettuano i calcoli
COSTI CONSUNTIVI: determinati in un momento successivo a quello di