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All’interno di quest’opera troviamo elementi come il dilemma della separazione tra

l’individuo e gli altri e tra percezione e realtà. Juan de Mairena rifiuta il soggettivismo

romantico, preferendo una poesia nuova, che sia la voce delle masse, per il popolo. Juan

de Mairena, rispecchiando Machado, preferisce una prosa ironica e concisa, rifiutando il

linguaggio barocco.

Miguel de Unamuno

3.4.

Miguel de Unamuno y Jugo nasce a Bilbao nel 1864. Perse molto presto il padre, dal

quale ereditò una biblioteca molto fornita di testi letterari. Si reca a Madrid per studiare

lettere e filosofia. La prima formazione di Unamuno è di stampo positivista, credendo in

una iniziale fiducia nell’idea di progresso. Tornato nella terra natale, sposa Concepción

Lizárraga, dalla quale avrà dieci figli, uno dei quali morirà nel 1902, colpendo

profondamente l’artista. Insegna greco antico e storia della lingua spagnola all’università di

Salamanca e nel 1900 ne diventa rettore. Amico del dirigente del partito socialista,

comincia a scrivere articoli politicamente impegnati. A partire da un certo punto della sua

vita, Unamuno respingerà ogni rigidità ideologica ed eviterà sempre prese di posizione

univoche. Nel 1914 viene rimosso dall’incarico di rettore dell’università per le sue posizioni

politiche. Per il suo atteggiamento critico contro la dittatura di Primo de Rivera e contro il

re, viene inviato al confino nelle Canarie. Va, poi, in esilio volontario in Francia. Caduta la

dittatura, torna in Spagna e viene nominato rettore a vita dell’università di Salamanca.

Deluso dalla nuova politica repubblicana, vede nell’insurrezione militare di Franco una

possibilità per migliorare la situazione spagnola. Tuttavia, all’inaugurazione dell’anno

accademico 1936-1937, Unamuno protesta apertamente, in presenza di Franco, contro la

brutale violenza del suo regime fascista. La conseguenza sarà l’isolamento nella sua casa

di Salamanca, dove muore nel 1936. Forte polemista, Unamuno incarna l’anima

anticonformista del modernismo spagnolo. Come poeta, Unamuno non disdegna la satira

e la polemica, rivelando nei suoi componimenti una vena intimistica che vede come

riferimenti i libri dei grandi poeti del romanticismo. Unamuno, nelle sue opere, entra in

comunione spirituale con il paesaggio, in contrasto con la sua figura pubblica di polemico.

In iniziale polemica contro le tendenze letterarie in voga al momento, Unamuno, poi,

riconosce la loro importanza, per la creazione di uno stile assolutamente personale, che

esalti la spontaneità del soggetto. Oppositore dell’artificiosa poetica modernista, attraverso

le sue critiche Unamuno riesce a raggiungere una continua sperimentazione formale dei

diversi stili letterari, attraverso l’esplorazione del linguaggio, considerato lo strumento di

accesso dell’uomo all’essenza dell’umanità, rifiutando o rielaborando gli schemi

tradizionali e contaminando continuamente i propri. La produzione letteraria di Unamuno è

ricca di riflessi autobiografici, in quanto per lui la scrittura è concepita come

un’autobiografia in divenire, in cui vengono espresse le varie personalità dell’io. Unamuno

indaga il molte delle sue opere il tema della morte e dell’esistenza. Nell’opera Del

sentimento trágico de la vida en los hombres y en los pueblos (1913) il sentimento tragico

è caratterizzato dall’immagine che l’uomo ha dell’io, dilaniato da continui conflitti e in lotta

per la sopravvivenza. Nel libro appare una meditazione sul contrasto perenne fra ragione

e fede, che per Unamuno corrispondono rispettivamente alla morte e alla vita. La sua

concezione di fede è quella di chi, sapendo secondo ragione di essere mortale senza la

prospettiva di un aldilà, vuole comunque affermare questa sua caratteristica di finitezza,

credendo nell’immortalità dell’io, insieme di anima e corpo, con tutti i condizionamenti e le

passioni della vita. Unamuno, con le sue opere, vuole provocare nel lettore inquietudine, al

fine di strapparlo dalla passività e costringerlo a occuparsi dei problemi fondamentali

dell’uomo. Fondamentale il concetto di intrahistoria, ovvero la storia della piccola gente,

dei singoli individui. In Amor y pedagogía (1902)Unamuno impiega una scarsa precisione

e abolisce la costruzione degli ambienti e di ogni particolare che possa distogliere

l’attenzione dall’interiorità dei personaggi, all’interno di una trama piuttosto semplice,

volutamente discontinua. Da una prospettiva ironica vengono analizzare le conseguenze

di un’educazione esclusivamente razionale e scientifica, senza sentimenti. La novità

rispetto alla narrativa dell’800 risiede nella teoria della nivola, neologismo che, storpiato

dalla parola novela (romanzo) definisce gli sviluppi di una scrittura improntata a sovvertire

gli schemi tradizionali e di offrire al lettore diverse capacità interpretative. La nivola più

importante di Unamuno è Niebla (1914). Il nome del protagonista di questo romanzo,

Augusto Pérez, contiene in sé l’eccezionale (il nome) e il banale (il cognome) insieme.

Importane in questo romanzo è il tema del libero arbitrio. La modernità dell’invenzione

narrativa di Unamuno si avvicina tantissimo a quella di Pirandello, nonostante i due

abbiano detto di non conoscersi e di non aver mai letto nulla l’uno dell’altro. All’interno dei

romanzi di Unamuno è indubbia la presenza di una componente della psicologia di Freud.

Curioso ibrido tra autobiografia e riflessione meta letteraria è l’opera Cómo se hace una

novela (1927), in cui un uomo, trasposizione della biografia di Unamuno, si imbatte in un

libro che descrive situazioni simili a quelle vissute da lui stesso. Egli non può fare a meno

di leggere avidamente il libro, anche se sa che alla fine andrà in contro alla propria morte.

Josè Martín Ruiz “Azorín”

3.5.

José Martín Ruiz, più noto con lo pseudonimo “Azorín” nasce ad Alicante nel 1873 da una

famiglia conservatrice. Studia giurisprudenza e inizia a dedicarsi soprattutto a battaglie

politiche, mostrando un atteggiamento abbastanza polemico. Viene eletto in parlamento

nella schiera dei conservatori. Nel 1936 appoggia la rivolta militare e si trasferisce in

Francia. Al suo rientro in patria nel 1939, nonostante si dichiari favorevole al regime di

Franco, vivrà una vita appartata a Madrid, dove muore nel 1966. La sua scrittura si avvale

di un forte simbolismo decadente. Azorín è un personaggio che si trova all’interno di due

romanzi: La voluta (1902) e Antonio Azorín (1903). Il primo rappresenta lo scontro di

Antonio Azorín con l’insensibilità di un ambiente gretto, specchio della società madrilena,

disumana. Non troviamo una trama vera e propria all’interno del romanzo, in quanto,

secondo Azorín, la vita non ha una trama precisa, ma è contraddittoria. Il ruolo di

connessione tra le impressioni spetta allo stile, che deve, quindi, esprimere il conflitto tra

azione e contemplazione e il concetto di fugacità del tempo. Azorín affida alla letteratura il

compito di conservare il ricordo contro l’azione distruttrice del tempo. La sperimentazione

di Azorín si realizza soprattutto nella cura del linguaggio, rilevabile nella concisione della

sua prosa,attuata attraverso una sintassi semplificata e l’utilizzo del sostantivo quale

espressione esatta dello spirito delle cose. Si arriva alla costruzione di un lessico puro.

Variazioni della narrativa modernista

All’interno della narrativa di Unamuno e di Azorín assistiamo a una messa in discussione

del prevalere della prospettiva soggettiva. Le premesse di questo mutamento sono da

imputare ad alcune considerazioni sul discorso modernista: la percezione frantumata della

realtà esterna e di quella interna; l’introversione che predilige lo spazio intimo della

coscienza come oggetto di analisi dei romanzi; la concezione non più lineare del tempo.

L’esistenza, ora, non appare più descrivibile come una successione ordinata di eventi.

L’impressione della continuità del tempo prodotta dalla narrazione tradizionale si trova,

ora, in contrasto con l’esigenza di rappresentare una realtà fondamentalmente illogica e

contraddittoria. Siccome la realtà è mutevole, essa sfugge alla percezione dei sensi. Per

capirla bisogna rifletterci sopra attraverso la descrizione, spesso presentata in forma

dialogica. Diventa, così, di estrema importanza il ruolo della variabile della prospettiva

soggettiva. Vengono sperimentati ibridi tra prosa e poesia, tra romanzo e saggio. Per lo

scrittore modernista, a differenza di quello realista, la natura è provvisoria ed il punto di

vista non è stabile, ma può subire modifiche. L’influsso delle condizioni sociali sullo

sviluppo dei personaggi diminuisce e, con esso, la determinazione precisa di spazio e

tempo. Questa impossibilità di narrare la realtà viene accompagnata dalla discontinuità e

dalla dispersione. Cambiano la progressività dell’azione e la coerenza della storia narrata

che può non rispettare la cronologia degli eventi, o può presentare un finale aperto. La

struttura portante del racconto viene indebolita o alleggerita. Viene interrotto il

convenzionale per narrare in maniera oggettiva introducendo pause per la riflessione

interiore o per la percezione soggettiva. Il narratore modernista, a differenza di quello

realista, non intende rappresentare il mondo nella sua totalità, ma si concentra su

raffigurazioni parziali. La varietà del discorso modernista si può presentare nella

diversificazione dei suoi principi e nella ricerca di nuove forme di rappresentazione.

Variazioni della narrativa realista

Di fondamentale importanza è la pubblicazione di novelle e romanzi brevi su settimanali. A

queste pubblicazioni partecipano gli scrittori più importanti del periodo. Questo tipo di

pubblicazione per loro rappresenta un’importante fonte di guadagno. L’estensione della

fascia di lettori ai quali si rivolge questa forma di pubblicazione richiede una scrittura

rispettosa degli schemi tradizionali, quelli del romanzo dell’800: il realismo e il naturalismo.

Ciò implica un’adesione alla visione del mondo fondata sulla certezza della realtà esterna.

Nel ‘900 convivono forme tradizionali della narrativa, quelle del realismo, e forme

innovatrici, quelle del modernismo, che si influenzano vicendevolmente, rendendo difficile

una delimitazione precisa. Vengono, ora, assunti dagli scrittori naturalisti temi tipici del

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
18 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher darkside1012 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura spagnola 3 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof D'Agostino Maria.