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Quadro storico (1800-1850)

Durante la politica espansionistica francese, Napoleone decise di invadere anche la

Spagna. Nel 1808 venne messo sul trono spagnolo Giuseppe Bonaparte. Ciò comportò lo

scatenarsi dei sentimenti nazionali e di insurrezioni popolari, che portarono alla Guerra

d’Indipendenza (1808-1814). Vennero organizzate delle Juntas locali e regionali. L’esercito

francese ottenne numerose vittorie, costringendo la resistenza spagnola ad un’unica

Junta, quella di Cadice che, nel 1812, promulgò una Costituzione che garantiva le libertà

individuali, il regime elettorale censuario, la sovranità popolare, l’abolizione

dell’Inquisizione, la proclamazione della libertà di lavoro e l’alienazione dei beni

appartenenti al regime assolutista. Napoleone si indebolì, permettendo a Ferdinando VII di

ritornare in patria. Il ritorno di Ferdinando VII fu una delusione in quanto egli restaurò il

regime assolutista e annullò la Costituzione di Cadice del 1812. Ci furono diverse

insurrezioni, finché Ferdinando VII non fu costretto a giurare fedeltà alla costituzione del

1812. Iniziò, così, il triennio liberale (1820-1823). Nel frattempo in America Latina si

stavano sviluppando movimenti indipendentisti. Ci fu una sospensione temporanea del

progetto liberale e furono restaurati i pieni poteri di Ferdinando VII, seguiti da violente

repressioni. Tutto in quadro sociale estremamente cupo. Egli decise di revocare la legge

salica, che impediva alle donne di regnare, in vista della nascita della figlia Isabella II. Alla

morte di Ferdinando, essendo Isabella ancora minorenne, la madre Maria Cristina di

Borbone assunse la reggenza del trono. Si concesse l’amnistia e il gruppo di intellettuali

esiliati poté rientrare in patria, creando le condizioni necessarie per lo sviluppo del dibattito

culturale in Spagna, grazie anche all’influsso delle correnti francesi. È un periodo

estremamente liberale. Nel 1837 venne promulgata una nuova costituzione ancora più

progressista di quella di Cadice del 1812. Si decise di anticipare la maggiore età di

Isabella II, che poté, così, essere incoronata. Con la comparsa della ferrovia, lo sviluppo

dell’industria e del commercio le città si trasformarono profondamente e furono avviate

importanti riforme urbanistiche. Iniziarono a crearsi i presupposti per la nascita di una

borghesia spagnola. Gli inizi dell’800 sono caratterizzati da un periodo di stagnazione per

la vita scientifica e culturale spagnola. Nel 1714 venne creata l’istituzione della Real

academia de la lengua. Con l’instaurazione del regime liberale assistiamo alla nascita

delle istituzioni e delle associazioni e della produzione culturale in genere. Un forte

sviluppo conobbero le pubblicazioni periodiche: la stampa iniziò ad essere un vero mezzo

di comunicazione per settori di popolazione sempre più vasti. Apparvero numerosi

quotidiani e diversi periodici specializzati e riviste. La condizione dello scrittore cambiò, in

quanto cominciò a vedersi come un vero e proprio lavoro. Tuttavia pochi scrittori riuscirono

a vivere della propria professione: lo scrittore puro risultava eccezionale. Cambiò anche la

condizione del lettore: con l’incremento della produzione culturale si avviò la promozione

delle opere letterarie e teatrali in tutta la popolazione.

Romanticismo

1.

Nel 1814 si accese una discussione tra José Joaquín de Mora, esponente della cultura

illuministica, e Böhl de Faber, esponente del romanticismo tedesco. Per i romantici

tedeschi la letteratura moderna derivava dal cristianesimo e dallo spirito cavalleresco

medievale, rimasti intatti nella cultura spagnola durante il Siglo de oro, considerando il

razionalismo francese, frutto delle idee illuministiche, il responsabile del materialismo

moderno e delle insurrezioni rivoluzionarie. Gli illuministi sostenevano il valore attuale

della poetica classica e ridicolizzavano gli eccessivi elogi dei romantici a Calderón,

riprendendo il dibattito tra tradizione e progresso. La discussione si snaturò e finì per

diventare uno scontro tra la cultura tradizionalista e nazionalista dei romantici e la cultura

liberale degli illuministi. In questo periodo prendono forma nuovi generi letterari della

cultura romantica: nasce il genere del costumbrismo, che rappresentava il tentativo di

creare un romanzo storico di ambientazione spagnola. Sulla rivista El Europeo venivano

pubblicate le idee fondamentali del romanticismo. Gli antichi argomenti greco-romani

potevano essere ripresi, senza, però, essere trattati nella maniera convenzionale dei

classicisti. La caratteristica principale dello stile dei romantici è un colorito semplice,

malinconico e sentimentale che interessi più l’anima che la fantasia. Grande spinta verso

le correnti romantiche furono offerte dagli intellettuali in esilio, rientrati durante il triennio

liberale. Essi, infatti, erano venuti a contatto con la cultura europea dell’800 (soprattutto

inglese e francese) e, a loro volta, rientrati in patria, avevano portato in Spagna il loro

nuovo bagaglio culturale. Mano a mano andarono ad aumentare i dibattiti sul

romanticismo spagnolo. Durán spiegava quanto fosse necessaria la restaurazione del

teatro nazionale come espressione di essere degli spagnoli. Inoltre promuoveva la

considerazione di un genere poetico che partisse dalla complessità dell’uomo interiore,

mettendo, dunque, al primo posto la carica emotiva e l’entusiasmo provocato sullo

spettatore. Importante è la restaurazione dei romances spagnoli, la poesia popolare che

incarnava la storia della Spagna. Per i romantici è poeticamente buono ciò che rivela le

creazioni della fantasia e le emozioni dell’animo; ciò che è vago, indefinibile, inspiegabile

alla mente dell’uomo; ciò che commuove e meraviglia. La poesia romantica è espressione

di ricordi del passato e di emozioni presenti. L’aggettivo “Spagna romantica” viene, ora,

utilizzato per indicare tradizioni e modi di vita della gente spagnola e della sua letteratura,

carica dello spirito cristiano e cavalleresco. Il carattere romantico della letteratura spagnola

si manifesta già a partire dal Medioevo, per raggiungere il suo apice durante il Siglo de

oro. All’inizio dell’800, la chiusura politica della Spagna aveva fatto perdere la sua natura,

ravvivata, poi, dalla presenza francese. Il romanticismo è la costante storica della

letteratura spagnola. Durante il periodo romantico l’attenzione si concentra sull’individuo e

le sue necessità, i suoi desideri, che lo rendono un’entità preziosa ed unica. Alla nascita

del movimento romantico in Spagna, il tema della ripresa della letteratura nazionale era

già stato affrontato. Il romanticismo, dunque, non nasce in Spagna come una reazione al

classicismo, ma come una reazione ai risultati del principio di imitatio. Durante la poetica

illuminista, infatti, l’estetica soggettiva e il sentimento avevano già acquisito una maggiore

importanza. Ne sono alcuni esempi la meditazione malinconica e filosofica, il

medievalismo, il pessimismo. L’uomo romantico, che il mondo attraverso i sensi, diffida

dalle apparenze e si lascia trasportare dall’immaginazione, cercando di svelare i misteri

della realtà. L’amore, concepito nei termini di vita/morte, costringe l’uomo romantico ad

affrontare l’impossibilità della sua realizzazione spingendolo verso l’accettazione del suo

destino. L’amore viene ora caratterizzato dal fatalismo ed ha come conseguenza la follia o

l morte. L’amore rende la natura dolce e splendente; la sua assenza causa oblio e deserto,

notte, vento. Il sentimento assume la trasfigurazione si un amore divino. Il poeta

romantico, insoddisfatto della realtà, si colloca in un passato nazionale più o meno vicino e

facilmente leggibile come metafora dei tempi moderni, turbati da continue guerre. Prevale

il gusto per l’esaltazione storica attraverso la sua ricostruzione. L’epoca prediletta è quella

medievale, carica di ideali, che dà inizio alla civiltà cavalleresca, ricca di meraviglioso e di

leggende. Vengono rappresentati gli eventi memorabili della Spagna, come la Reconquista

e alcune guerre civili. Molto frequenti durante il periodo romantico sono anche le biografie

di artisti, soprattutto di letterati (Quevedo, Garcilaso, Calderón, ecc), col proposito di

recuperare le glorie nazionali. Alcuni personaggi storici minori vengono visti sotto una

nuova luce e diventano protagonisti contro un ordine sociale giudicato ingiusto.

Personaggi al margine del mondo denunciano le convenzioni sociali, l’ipocrisia e la scarsa

solidarietà umana: banditi, eremiti, pazzi, prostitute, mendicanti, condannati. Il poeta,

elevatosi, affronta la società corrotta per rigenerare l’essere umano. Viene preannunciato

un equilibrio sociale. Viene rappresentata anche la complessa situazione della città

attraverso la descrizione dei suoi costumi, fortemente contrapposti a quelli di campagna,

oggetto di evocazioni idealizzate. L’uomo romantico proietta il suo io, soggettivo e

sentimentale, sul paesaggio circostante (città o campagna). Troviamo un forte fenomeno

di osservazione della natura: appaiono paesaggi grandiosi, superiori all’uomo. In

particolare, ad ogni stagione corrisponde un preciso sentimento. Viene abbandonata la

dolcezza primaverile e vengono utilizzate ambientazioni autunnali e invernali, ricchi di

paesaggi notturni, misteriosi, in cui svanisce la nozione del tempo, per rappresentare la

realtà di un io disarmonico. Per quanto riguarda le ambientazioni medievali, ritroviamo i

castelli e le cattedrali gotiche. Per quanto riguarda le ambientazioni cittadine, invece, si

prediligono le città ricche di storia. Fondamentali sono le narrazioni costumbriste. Tempo e

spazio non rientrano nel loro ciclo naturale: il reale si confonde con l’irreale e predomina il

soprannaturale. Accanto ai paesaggi noti vengono raccontati anche quelli inesplorati.

Durante la prima metà del XIX secolo si assiste a un contrasto fra coloro che volevano

conservare un linguaggio classico e tradizionalista (puristi) e coloro che, invece,

sostenevano l’idea di un linguaggio nuovo (innovatori). Abbiamo un impulso concreto per

l’uso vivo della lingua. A causa di un atteggiamento di distaccamento dai modelli poetici

precedenti, molti autori romantici utilizzano un lessico arcaizzante che finiva per escludere

la lingua parlata. Frequente era l’utilizzo dei neologismi, soprattutto nei nuovi ambiti

linguistici, come quello dell’oratoria politica che, in seguito all’arrivo della corrente liberale,

vedeva il suo vocaboli are ampliarsi con nuove parole. L’influsso delle par

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Publisher
A.A. 2016-2017
14 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher darkside1012 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura spagnola 3 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof D'Agostino Maria.