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Le caratteristiche generali del Confucianesimo

“Io non creo, trasmetto”

Per apprendere le idee espresse nei Dialoghi potremmo schematizzare il pensiero di Confucio in 3 elementi.

  1. L'Apprendimento: Confucio afferma che tutti siamo in grado di migliorare sé stessi e, per farlo, è necessario apprendere le virtù, ovvero comportarsi in maniera corretta, essere dedicati alla collettività. Il miglioramento si deve insegnare perché la bontà non è insita nell'uomo (almeno nella maggior parte dei casi), nonostante ci sia la possibilità per tutti di arrivare a tali virtù. Tutto quello che bisogna fare è studiare i testi dell'antichità perché è ad essa che risalgono. La cosa fondamentale per Confucio era imparare ad applicare gli antichi valori automaticamente e spontaneamente, cosa che succede solo se ciò che si impara si comprende a fondo e diventa insito nell'uomo.

L'educazione parte dallo studio ma deve essere affiancata anche dalla pratica. "Apprendere significa imparare ad essere umani" [Jianzai]

A proposito dell'apprendimento continuo: "A quindici anni, decisi di apprendere. A trenta, ero saldo sulla Via. A quaranta, non avevo più dubbi. A cinquanta, compresi il decreto del Cielo. A sessanta il mio orecchio era perfettamente intonato. A settanta, agivo, seguendo il mio cuore, senza per questo trasgredire alcuna norma." (Dialoghi, II, 4) 道)

Questo è il pezzo più illuminante per capire perché l'apprendimento è continuo. La via (Dao) è il termine per indicare un percorso di miglioramento, di studio continuo, che bisogna fare seguendo una linea che è stata tracciata dagli antichi, per raggiungere la virtù. Il Dao corrisponde al concetto generale dello spirito di tutto il cosmo. "Orecchio intonato" si riferisce ad una sintonizzazione

chel'uomo deve avere con tutto il cosmo, nei termini della musica del Dao, l'armonia del Cielo. Non c'è una vita dopo la morte o un Paradiso, piuttosto in Confucio emerge come qualcosa di immanente e reale, che si deve realizzare in vita e subito, concretamente. L'obiettivo è quello di interiorizzare talmente questi valori da rispettarli in maniera automatica.

Da qui scaturisce il concetto del Junzi (zi come primo concetto significa bambino, figlio, e Jun è il principe e capo supremo di un'unità territoriale), da tradursi possibilmente con il termine uomo di valore, ma per Confucio non è colui che ha ereditato potere politico e territoriale grazie al legame genetico di sangue e magari senza merito, ma colui che ha imparato i valori, che ha imparato ad essere Nobile. La rivoluzione di pensiero sta nell'individuazione di una nuova nobiltà che viene dall'animo, non solo dal sangue: in una società

Così aristocratica si apre la strada all'ascalata sociale anche di altre classi che possono, tramite l'apprendimento, arrivare ad una posizione più importante, la quale necessariamente non deve servire gratificazione personale ma per aiutare il prossimo. Questa possibilità verrà data in senso concreto con gli esami di stato: il reclutamento dei funzionari nel VI secolo, aperti a tutti.小人 Il contrario di Junzi è il cosiddetto Xiaoren, il piccolo uomo, nel senso di meschino, che pensa solo a sé stesso, privo di qualsiasi valore.仁

2. L'Umanità (Ren, il radicale di "uomo" associato a "due" intende l'uomo rispetto all'altro, ovvero umanità e benevolenza). Viene reiterato il significato fin ora detto: ci dobbiamo comportare all'interno di una società tenendo conto della collettività e non anteporre il nostro benessere a quello altrui, imparare ad essere umani. È un

concetto difficilissimo da definire, ed è un qualcosa da perpetuare per tutta la vita. A questo si associa il concetto di Shu, tradotto principalmente come mansuetudine.

礼3. Lo Spirito rituale (li), connesso ad una società ancora estremamente impregnata di religiosità. È importante, per Confucio, seguire una manifestazione pratica dei principi orali appena spiegati attraverso dei riti specifici, che testimoniano alla società l'aderenza ai principi del Cielo. In alcuni casi servono a gestire situazioni di difficoltà, come il lutto: il rituale funebre, per esempio, dovrebbe consentire all'uomo sia di superare tale lutto che ha scosso la sua vita sia di far capire ai suoi vicini e alla società il proprio dolore e permettere loro di partecipare a tale situazione e, tramite il loro aiuto, di superarla. Il rito non deve essere semplicemente formalità e apparenza, si deve sentire interiormente al fine di comunicare con gli altri.

Con il cielo, per concretizzare situazioni di gioia e di dolore. Caratterizza la società anche culturalmente, oltre che socialmente. Talvolta questi principi sono modificati, non c'è rigidità su determinati valori, il concetto che sta alla base è sempre il rispetto.

I CINQUE RAPPORTI DELLA SOCIETÀ

A questi tre concetti si affiancano degli aspetti pratici (società concentrica e gerarchica: il figlio < la famiglia < la società < il Sovrano). Le relazioni all'interno della società si basano sui 5 rapporti teorizzati da Confucio.

  1. Padre-Figlio, associato alla virtù di pietà filiale: il figlio dimostra rispetto e amore verso i genitori, anteponendo le loro esigenze alle proprie. È il primo rapporto di subordinazione. Pietà viene dal latino pietas, inteso proprio come sentimento che induce amore, compassione e rispetto per le altre persone.
  2. Sovrano-Suddito, associato alla virtù di giustizia:

In cinese “suddito” è in realtà traducibile con “ministro”, e ciò implica un comportamento corretto anche da parte del sovrano, che deve ascoltare i propri ministri.

Marito-Moglie, associato alla virtù di distinzione, perché i ruoli non devono essere confusi e secondo la tradizione i due hanno una vita distinta e separata, per compiti e funzioni nella società.

Fratello maggiore-Minore, associato alla virtù di rispetto, in primis da parte del fratello minore: si evince la gerarchia all’interno della famiglia, tra l’altro abbiamo innumerevoli terminologie di grado nella famiglia cinese, con ruoli ben distinti.

Amico-amico, associato alla virtù di fedeltà.

Padre-figlio Sovrano-suddito Fratello Marito-moglie Amico e amico maggiore e fratello minore amore, e pietà giustizia rispetto distinzione fedeltà filiale qīn, xiào yì xù, tì bié xìn 亲,

孝 义 序, 悌 别 信

Ci sono anche altre virtù: 耻

Il senso della vergogna (Chĭ) che scatta automaticamente quando, ad esempio, si sa che ci si è comportati in modo diverso da quello moralmente giusto, e quindi si riconosce autonomamente l’errore al fine del miglioramento e della crescita personale.

La virtù generale (De) tradotta come carisma, un’aura di autorevolezza più che di autorità che deve emanare la persona di cultura e a maggior ragione il sovrano. Racchiude in sé il complesso di tutte le virtù.

正名

IL PRINCIPIO DELLA RETTIFICA DEI NOMI (zhengming)

Secondo Confucio, la società ideale è quella in cui ogni Sovrano fa il suo dovere, così come il ministro e così via: vuol dire che bisogna corrispondere al proprio nome alla propria qualifica (il sovrano fa il sovrano, per esempio. Ciò rappresenta la necessità di una società con ruoli stabiliti.

I CINQUE

CLASSICI五经

I Cinque Classici sono opere fondamentali della letteratura cinese classica. Alcuni di essi, secondo la tradizione, furono compilati dallo stesso Confucio. Fanno parte del corpus di libri antichi alla base degli studi secondo il pensiero confuciano. Essi sono:

  1. 易經; 易经 - Il Libro dei mutamenti
  2. 詩經; 诗经 - Il Classico dei versi
  3. 书经 - Il Classico dei documenti

Il Libro dei mutamenti è un manuale di divinazione. Il Classico dei versi è un libro composto di 305 poemi divisi in 160 canti; 74 canti festivi minori, cantati tradizionalmente in occasione delle festività di corte; 31 canti festivi maggiori, cantati in occasione delle feste di corte più solenni; 40 inni ed eulogie cantati in occasione di sacrifici agli dei e agli spiriti degli antenati della famiglia reale. La compilazione di questo libro è attribuita a Confucio. Il Classico dei documenti è una raccolta di documenti e di discorsi che sarebbero stati scritti da funzionari e personalità della dinastia Zhou.

Contiene esempi della prosa cinese di epoca molto antica.

礼记; ǐIl Libro dei riti (禮記; L jì)4. L'originale andò perduto nel III secolo a.C.; una forma ricostruita del libro descrive antichi riti e cerimonie di corte.

麟經, 麟经Gli Annali delle primavere e degli autunni (春秋 Chūnqiū, alias Línjīng)5. Descrizione storica dello Stato di Lu dal 722 a.C. al 479 a.C. Tradizionalmente attribuito a Confucio, che era nativo dello stato di Lu.

A proposito del Chunqiu, Primavere e Autunni, in quanto annale non era l'unico testo del suo genere al tempo: c'erano tanti quanti ne erano i territori dei marchesi, dei duchi ecc. Secondo la tradizione Confucio si dedica a questa funzione (scrivere annali) quando capisce che non riuscirà a realizzare la sua missione, decide quindi di scrivere per lasciare una traccia ai posteri. Ma non racconta specificamente gli avvenimenti, piuttosto si limita a frasi brevi e concise che racchiudono l'evento.

senza artificiosità (ci sono delle strategie di modificazione di parole ecc). La storia, secondo Confucio, è importante perché, seguendo l'idea olistica dell'universo che risponde al Cielo e alle regole morali imprescindibili, serve a farci vedere come si di spiegano i principi del Cielo e a permettere di imparare dagli errori dei nostri antenati (historia magistra vitae). Gli eventi celesti vengono interpretati come la volontà del Cielo, ad esempio, la morte del re viene associata ad una eclissi di sole. La storia è un punto fondamentale ma è essenziale ricordare che lo Shi che scrive deve possedere tali valori perché deve rispettare determinate strategie di scrittura per eliminare l'errore. Deve essere parte di questa cultura per sapere cosa e come deve scrivere. Lo storico non deve quindi registrare tutto, ma solo gli eventi che hanno un preciso valore, un significato morale. Questo è il contributo di Confucio: Formattazione del testo

aggiungere una precisa ma implicita interpretazione

Dettagli
A.A. 2021-2022
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/21 Lingue e letterature della cina e dell'asia sud-orientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabriele.rossi.7921 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della Cina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Guida Donatella.