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La storia dell'Irlanda

DELL'IRLANDA.6) Dalla Rivolta di Pasqua (1916) alla Guerra Anglo-Irlandese (1919-1921); la Partizione dell'Irlanda e la Tregua. Per i Repubblicani irlandesi "la difficoltà dell'Inghilterra è l'opportunità per l'Irlanda", e l'I.R.B. decise di organizzare la rivolta dell'Irlanda contro l'Inghilterra approfittando della guerra mondiale, prendendo contatti con la Germania per ottenere le armi necessarie. L'inutile sacrificio di migliaia di Irlandesi nelle trincee del Fronte occidentale per una guerra che non era la loro e che sembrava interminabile rafforzava la propaganda antibritannica dei Repubblicani. L'I.R.B. costituì un Consiglio segreto per preparare l'insurrezione, di cui facevano parte tra gli altri il vecchio Feniano Tom J. Clarke (1857-1916), il poeta della rinascita gaelica e pedagogo Patrick H. Pearse (1879-1916) e il sindacalista James Connolly. L'insurrezione scoppiò a Dublino il

Lunedì di Pasqua del 1916: vi presero parte i reparti cittadini degli Irish Volunteers e la Irish Citizen Army (con la scusa che un carico di armi tedesche era stato intercettato i moderati nella dirigenza degli Irish Volunteers avevano mandato un contrordine dell'ultimo minuto ai reparti del resto dell'Irlanda). Fu emessa, in Gaelico e in Inglese, la Proclamazione della Repubblica d'Irlanda, sorretta dall'"Esercito d'Irlanda": era di fatto nato l'Esercito Repubblicano Irlandese (I.R.A., Irish Republican Army). Gli insorti (definiti dalla stampa inglese "membri del Sinn Féin", anche se quel piccolo movimento non aveva avuto niente a che fare con la rivolta) resistettero per una settimana prima di venire schiacciati da forze inglesi preponderanti; ci furono più di 500 morti, in maggioranza civili vittime dei bombardamenti dell'artiglieria inglese. Oltre ai prigionieri che si erano arresi, gli Inglesi arrestarono tutti.

quelli noti come nazionalisti irlandesi radicali, che avessero o meno partecipato alla rivolta (circa 3.500 persone), e cominciarono a fucilare i leader dell'insurrezione, tra i quali i sette firmatari della Proclamazione della Repubblica. Lo stillicidio delle esecuzioni capitali e la brutalità del Governo britannico fecero mutare l'umore dell'opinione pubblica irlandese, che aveva dapprima considerato la fallimentare rivolta come l'impresa vana di una minoranza di esaltati. Nel giro di qualche mese l'opinione pubblica di tutta l'Irlanda, esclusi solo gli Unionisti, si era stretta intorno ai prigionieri repubblicani: appunto prigionieri dell'I.R.A. e parenti dei fucilati, presentatisi a partire dal Febbraio 1917 come candidati del Sinn Féin in alcune elezioni suppletive, vinsero con una grande maggioranza. Anche la gerarchia della Chiesa cattolica, prendendo atto del vento cambiato, abbandonò i moderati dell'I.P.P. e sischierò contro l'Inghilterra, cheminacciava di estendere anche all'Irlanda la coscrizione obbligatoria. Nel frattempo i Repubblicani organizzavano l'I.R.A. nella clandestinità. Finita la guerra mondiale, alle elezioni generali britanniche del Dicembre 1918 i candidati repubblicani, presentatisi come Sinn Féin, stravinsero in Irlanda: su 104 seggi uninominali i Repubblicani ne conquistarono 73, mentre 9 andavano ai moderati dell'I.P.P. e gli Unionisti ottenevano gli altri 22 seggi (4 dallo speciale collegio universitario del Trinity College di Dublino, gli altri 18 in collegi dell'Irlanda del Nord-Est, dove i Protestanti orangisti erano maggioritari). I deputati del Sinn Féin rifiutarono di sedersi nel Parlamento britannico: riunitisi a Dublino il 21 Gennaio 1919 riconfermarono la validità della Proclamazione della Repubblica del 1916 e si dichiararono Parlamento dell'Irlanda indipendente (Dáil Éireann), eleggendo

Presidente della Repubblica il matematico Eamon De Valera (1882-1975, il più alto in grado tra i Volontari della rivolta di Pasqua sopravvissuti alla repressione).

Quello stesso giorno l'I.R.A. cominciò la Guerra d'Indipendenza (1919-1921), una guerra di guerriglia contro la polizia e l'esercito britannici, mentre il nuovo Stato irlandese si organizzava clandestinamente con propri tribunali, proprio sistema di tassazione e proprie assemblee elettive.

La conduzione militare della guerra da parte dei Repubblicani si sviluppò su due fronti principali: con la guerriglia urbana che colpiva i centri di comando degli Inglesi, diretta a Dublino con mano ferrea e spettacolarità da Michael Collins (1890-1922), Ministro delle Finanze del Governo irlandese clandestino; e con le grosse operazioni di guerriglia rurale nell'Ovest del paese ad opera delle 'colonne volanti' dell'I.R.A., volte a distruggere unità inglesi e a precludere ad

esse il controllo del territorio. Ai colpi inferti dall'I.R.A. le truppe britanniche e i famigerati Black and Tans (assoldati in Gran Bretagna per sostituire i poliziotti irlandesi della Royal Irish Constabulary, 'Régia Polizia Irlandese', che in numero crescente davano le dimissioni) reagivano con le rappresaglie, definite dal Governo inglese 'punizioni ufficiali', che consistevano nell'uccisione di civili irlandesi e nella distruzione delle loro proprietà. Nel Nord-Est gli Unionisti, riorganizzata la U.V.F., scatenarono operazioni di "pulizia etnica" contro i Cattolici, considerati tutti sostenitori dei Repubblicani, col bilancio di 23.000 profughi nella sola Belfast. In quella zona, quindi, l'I.R.A. si dovette limitare ad operazioni difensive, cercando di organizzare la difesa dei quartieri e dei villaggi nazionalisti contro le scorrerie degli orangisti unionisti e delle forze britanniche ufficiali. Visto che l'unione di tutta

L'Irlanda alla Gran Bretagna non era più sostenibile, dapprima gli Unionisti chiesero di separare tutte e nove le contee della regione storica dell'Ulster dal destino del resto dell'isola: era l'area massima su cui potevano contare su una piccola maggioranza (56%). Per la forza della guerriglia credettero più sicuro limitare la loro richiesta a sole sei contee, di cui solo quattro avevano allora una maggioranza unionista (Antrim, Down, Derry e Armagh), mentre le contee rurali di Fermanagh e Tyrone, a maggioranza nazionaliste (56,2% e 55,4%), venivano richieste per fornire un retroterra economico alla zona unionista. Nel Dicembre 1920 il Parlamento britannico staccò le 6 contee dal resto dell'Irlanda: vi si formò col terrore uno Stato basato sulla discriminazione religiosa ("Uno Stato protestante per gente protestante"), che dichiarò la propria indissolubile unione con la Gran Bretagna. La guerra mondiale era stata

propagandisticamente combattuta dalle potenze vincitrici come guerra per la libertà delle piccole nazioni: per l'opinione pubblica inglese la guerriglia in Irlanda e le atrocità della repressione britannica divennero sempre meno sostenibili. Il Governo britannico di Lloyd George propose un cessate il fuoco, e trattative, al Governo clandestino irlandese, e dall'11 Luglio 1921 entrò in vigore la Tregua. 7) Il Trattato del 1921, la Guerra civile (1922-1923) nel Sud, nascita dello Stato orangista delle 6 contee nel Nord-Est e dello Stato Libero d'Irlanda nel resto del paese. Scopi strategici della Gran Bretagna erano, oltre a fare finire uno scontro che colpiva il suo prestigio e che non si sarebbe potuto vincere con le armi: 1) mantenere il controllo strategico, in termini militari ed economici, su tutta l'isola, separandone la zona industriale più ricca, quella del Nord-Est, dove aveva già permesso l'insediamento dello Stato della"Irlanda del Nord", facente parte del Regno Unito, emantenendo basi navali nel resto del paese; 2) impedire nelle 26 contee del resto dell'Irlanda la nascitadi una Repubblica indipendente dall'Impero britannico, democratica e non confessionale, che avrebberappresentato un pericoloso precedente per tutti i popoli dell'Impero. I dirigenti della lotta nazionale irlandese si dimostrarono migliori guerriglieri che negoziatori: sotto laminaccia (che era un bluff) da parte di Londra di una nuova "immediata e terribile guerra" i delegatiirlandesi, tra i quali Griffith e Collins, accettarono nel Dicembre 1921 di firmare un Trattato (Treaty)che sanciva la separazione permanente delle 6 contee del Nord-Est dall'Irlanda (Partition, Partizione),concedeva alla Gran Bretagna le basi navali, e stabiliva nelle 26 altre contee uno "Stato Libero" (FreeState) facente parte dell'Impero, i cui deputati avrebbero dovuto prestare un Giuramento di

Fedeltà (Oath of Allegiance) alla monarchia britannica, rappresentata da un Governatore; il nuovo Dominion avrebbe dovuto continuare a pagare un tributo annuale alla Gran Bretagna per risarcire i latifondisti espropriati dalle Leggi agrarie di vent'anni prima.

Sulla ratifica di questo trattato il movimento nazionalista si spaccò: per i veri Repubblicani, guidati allora da De Valera, accettare la partizione dell'Irlanda e il giuramento di fedeltà alla Corona britannica, dopo una guerra durata più di due anni e la Proclamazione del 1916 riconfermata nel 1919, era assolutamente impossibile. Sull'altro fronte si collocarono i moderati, in genere con qualche interesse economico da difendere, appoggiati dalla Chiesa cattolica e naturalmente dagli Inglesi. Il risultato fu una Guerra civile durata quasi un anno (Giugno 1922-Maggio 1923), più feroce e sanguinosa della guerra contro gli Inglesi.

Fonte: http://www.irlandanews.org/roots2.htm

-1http://www.irlandanews.org/roots2.htm - 1http://www.irlandanews.org/roots2.htm -11http://www.irlandanews.org/roots2.htm - 1 . Vinsero i sostenitori del Trattato, i 'Free-Staters', organizzati e armati dai Britannici: l'I.R.A., sconfitta, fu messa fuori legge. Nel frattempo, nelle 6 contee del Nord-Est, gli Orangisti schiacciavano coi pogrom la resistenza dell'I.R.A. e della partenazionalista della popolazione: la U.V.F. si trasformò in organo armato ufficiale dello stato dell'Irlanda del Nord, col nome di B-Specials, volontari armati di polizia, che affiancavano la polizia ordinaria.

8) Sviluppi politici nelle due Irlande dal 1923 al 1968. I Repubblicani continuarono a presentare propri candidati alle elezioni nell'Irlanda del Sud, con Sinn Féin, ma non riconoscendo lo Stato Libero essi non entravano poi in Parlamento. Nel 1926 De Valera si scisse dal Movimento Repubblicano, fondando il partito Fianna Fáil.

a fine da alcuni partiti minori, formò un governo di coalizione. Durante il suo mandato, De Valera introdusse una serie di riforme sociali e economiche, tra cui la nazionalizzazione delle industrie chiave e la creazione di un sistema di previdenza sociale. Tuttavia, la sua politica di neutralità durante la Seconda Guerra Mondiale e la sua decisione di non partecipare al Commonwealth britannico gli attirarono molte critiche. Nel 1948, il Fianna Fáil perse le elezioni e De Valera divenne leader dell'opposizione. Tuttavia, tornò al potere nel 1951 e rimase primo ministro fino al 1954. Dopo aver ricoperto vari incarichi ministeriali, De Valera si ritirò dalla politica attiva nel 1973 e morì nel 1975.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Vallaro Cristina.