vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il fenomeno dell'immigrazione e le sue implicazioni
Ad oggi, osservando il fenomeno dell'immigrazione, si può facilmente verificare che tutto questo non ha subito profondi cambiamenti. (P. Basso, op. cit., p. 62)
Se si traccia una classifica tra quelle che Basso chiama "razze schiave", si può attribuire il primo posto alle popolazioni di colore, mentre al secondo e terzo posto si trovano rispettivamente i proletari bianchi e le donne. A stilare questa "speciale" classifica hanno contribuito l'antropologia e la teologia coloniale, nonché l'economia politica. Scienze come quelle citate hanno fornito all'ideologia colonialista una base su cui fondare le presunte naturali differenze tra i popoli e la necessità di una razza superiore in grado di guidare le altre.
D'altra parte, anche l'affermarsi del capitalismo ha largamente aiutato la razza signora a prevalere sulle altre. Infatti, la divisione di classe tra proletari e proprietari bianchi si basa, al pari di altre forme di discriminazione, sulla supremazia razziale.
quella tra bianchi e neri, sulle naturali differenze che esisterebbero tra le due classi sociali e su un processo di bestializzazione della razza operaia definita rozza e incivile, in grado solo di assoggettarsi al volere del padrone. Questo meccanismo di bestializzazione si acuisce dopo il 1848, quando ai proletari vengono attribuite tendenze criminali e devianti e una naturale immoralità. La nuova organizzazione del lavoro che si impone tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 non fa altro che ribadire questo pensiero. Si pensi alla concezione tayloristica del lavoro che si basa sull'incapacità dell'operaio di effettuare azioni che richiedano un pensiero complesso ed è in grado solo di ubbidire al pari degli animali; o al fordismo che si basa sulla divisione degli uomini in due classi, una costituita da lavoratori creativi e di qualità superiori (i proprietari) l'altra costituita da uomini per natura inferiori per i quali "pensare".è un castigo” . Questi nuovi modi di organizzare scientificamente il lavoro hanno reso gli operai una razza di schiavi salariati alle dipendenze dei loro padroni bianchi. hanno subito un processo di razzizzazione, infatti razzismo e sessismo sonoAnche le donne collegati da una logica basata su elementi naturali, fisici, spirituali. La storia del pensiero anti-femminile ha conosciuto un periodo particolarmente importante sempre a cavallo tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del ‘900. Infatti in quel periodo le donne fecero la loro definitiva comparsa sulla scena sociale, economica e politica (si pensi alla Rivoluzione Francese che le vide in prima linea nella lotta) e ciò suscitò una violenta reazione nella razza signora. Tutte le scienze diedero il loro contributo nel dipingere le donne come esseri inferiori, privi di intelletto, molto simili ai selvaggi o ai bambini. Le paure degli studiosi facevano leva sull’ordine naturale delle società.
sostenendo che se le donne avessero partecipato alla vita sociale ci sarebbe stata una rivoluzione sociale che avrebbe provocato la scomparsa della famiglia. L'inferiorità naturale della donna, secondo il ragionamento (P. Basso, op. cit., p.70), razzista e sessista, è il cemento della famiglia patriarcale che a sua volta è il collante della società. Si sprecano, in questo periodo, le rappresentazioni della donna che non fanno altro che ribadire la gerarchia sociale esistente tra i due sessi, con l'uomo essere superiore che deve dominare la donna che senza la sua guida si abbandonerebbe altrimenti ai suoi istinti più primitivi. La questione di fondo nel pensiero anti-femminile è la stessa che si trova nel pensiero razzista: la realtà propone una scelta tra il consolidamento del dominio della razza signora o l'emancipazione delle razze schiave. 5. Esempi estremi di razzismo: il fascismo e il nazismo Nella storia gli esempi didel gregge. Secondo Nietzsche, la razza di élite era caratterizzata da forza, nobiltà e creatività, mentre la razza di massa era debole, mediocre e conformista. Il nazismo, invece, ha sviluppato una teoria razziale ancora più estrema, basata sulla superiorità della razza ariana e sulla necessità di purificare la società eliminando tutte le altre razze considerate inferiori. Questa ideologia ha portato all'orrore dell'Olocausto e alla morte di milioni di persone. È importante ricordare che il razzismo non ha fondamento scientifico e che tutte le razze umane sono uguali dal punto di vista biologico. Il razzismo è una forma di discriminazione e odio basata su pregiudizi irrazionali. Dobbiamo combattere il razzismo e promuovere l'uguaglianza e il rispetto per tutte le persone, indipendentemente dalla loro razza, etnia o origine. Solo così potremo costruire una società migliore e più giusta per tutti.degli schiavi.Se la razza dei signori europei ha il diritto/dovere di esercitare la propria supremazia sullarazza degli schiavi europei, ancor di più sarà tenuta a farlo nei confronti della razza deglischiavi barbari e questa gerarchia deve essere preservata pena l’annullamento della razzasignora. Secondo Nietzsche il rischio più grave per l’umanità è quello che vada perduta ognigerarchia, che la massa degli uomini inferiori si arroghi il diritto di essere uguale ai signori.Il razzismo fascista riprende questi concetti e li mescola ad altri altrettanto potenti, quali lanaturale inferiorità degli africani ridotti al pari di bestie, la necessità di una lotta di razza10contro gli slavi, il processo di inferiorizzazione razziale interno inerente le popolazionilavoratrici e meridionali, il sentimento anti-donna e infine un filone anti-ebraico. Inparticolare le campagne coloniali italiane faranno leva sulla necessità per i
popoli di coloredi essere dominati dall'Italia poiché solo attraverso questa dominazione essi potevano essere liberati dal giogo dell'ignoranza e dell'inciviltà. Per il fascismo italiano un'opera di primaria importanza è rappresentata dal libro "La sintesi della dottrina della razza" di Evola pubblicata nel 1941. Data la difficoltà di dare una definizione biologica della razza italiana (Mussolini parla a tal proposito di razza ariana di tipo mediterraneo), era solita prevalere nella propaganda dell'epoca un'inflessione spiritualistica, a cui proprio Evola darà man forte. Per lui, la razza è la categoria centrale della storia umana, per questo il razzismo rappresenta un'arma del fascismo. Il razzismo fascista deve quindi superare la concezione biologica della razza e passare ad un concezione più completa che tenga conto anche dei fattori psichici e spirituali. Evola propone quindi unadistinzione tra "razze di natura" e "razze spirituali", tra "razze del corpo" e "razze dell'anima". Non solo egli propone una differenziazione tra le razze ma è contro ogni concetto egualitaristico all'interno della stessa razza. Evola non sopporta l'idea di una razza signora in cui tutti siano eguali, poiché un'autentica razza signora deve essere una casta, per tale motivo afferma anche la necessità di una discriminazione interrazziale. Per Evola la razza pura non è un punto di partenza ma un obiettivo del razzismo, per arrivare al quale non si può puntare esclusivamente sulla purezza del sangue. Occorre invece dedicarsi alla formazione di una nuova élite di dominatori ed è qui che diventa fortissimo il richiamo al nazionalismo imperialistico. L'apice della storia del razzismo europeo-occidentale è però, senza dubbio, rappresentato dal nazismo. Il libroMein Kampf presenta la concezione del mondo secondo Hitler che ribadisce la centralità del fattore razza nella vita degli esseri umani, la superiorità della razza ariana, la necessità di salvaguardarla dall'imbastardimento causato dalla mescolanza con altre razze inferiori. Nemico principale della visione razzista di Hitler è il marxismo portatore di una concezione egualitaria e anti-razzista avente come fine il superamento delle nazioni e delle razze. Per Hitler la politica marxista è estremamente pericolosa per la sopravvivenza della razza eletta cioè la razza ariana. Il prototipo di tutte le minacce rivolte alla razza ariana è rappresentato dagli ebrei; l'ebraismo, comunista e iper-capitalista, è dunque il nemico da combattere attraverso la creazione di uno stato razziale.
profondamente diseguali nel loro valore. Al posto più basso della scala gerarchica si situa la razza nera ritenuta da Hitler una razza contigua al mondo animale anzitutto sul versante dell'intelligenza ed è in tal senso che apre una polemica anche con la borghesia tedesca accusata di essere troppo lenta nel capire che il razzismo è nel suo interesse dato l'enorme spreco di risorse a favore delle razze inferiori. Le differenze nelle condizioni delle nazioni di colore rispetto a quelle bianco-ariane sono fondamentali per mantenere inalterato lo stile di vita di quest'ultime e consentire la dominazione dell'Europa colonialista sulle nazioni colonizzate. Non solo i popoli di colore sono disprezzati da Hitler, alla loro stregua infatti, vengono posti anche gli slavi definiti "popoli concime" al pari di tutti gli altri piccoli popoli, nozione questa, che arriva ad includere anche importanti nazioni europee quali la Francia. L'aspettopiù preoccupante per Hitler è relativo alla mescolanza tra il sangue ariano e quello dei popoli di minor valore. Tuttavia si può ragionevolmente pensare che il rifiuto alla mescolanza del sangue sia da attribuire in realtà alla paura ed al rifiuto per la mescolanza tra le classi. La Germania di Hitler rovinata dalla crisi economica vedeva i grandi proprietari terrorizzati per il declassamento e la proletarizzazione che andavano diffondendosi ed è per questo che il nazismo troverà terreno fertile per attecchire velocemente in questa fascia della popolazione.
Ma la razza ariana non è data solo dal sangue, è una nazione-cultura-civiltà ed è per questo che l'obiettivo primario del Mein Kampf è quello di far acquisire al popolo tedesco una mentalità di razza tale per cui essi si sentano la più alta forma di umanità sulla Terra. Oltre a ciò, il concetto razzista di Hitler, traccia un
legame indissolubile tra la gerarchia di valore tra le razze e quella esistente tra i singoli individui. Il concetto di individuo è però da