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Problemi dell'autorità basata sul controllo: chi è controllato è in una posizione di subordine ed è in conflitto d'interessi

con l'autorità.

Controllare pochi su un attività standardizzata (ripetere sempre la stessa cosa): il controllo si fa tramite supervisione. La

supervisione non si può fare se aumenta il num di persone da controllare, infatti si parla di Span of controll cioè una

dimensione massima del controllo che posso praticare.

L'attività standardizzata è incontrollabile per supervisione, la quantità mi chiede la delega.

Un'attività complessa al contrario di quella standardizzata è un processo pieno di eccezioni (deviazioni dal processo

produttivo naturale) allora non si può fare supervisione, allora si parla di autocontrollo.

Devo abbandonare la supervisione, e usare l'autocontrollo oppure il controllo del risultato piuttosto che della

prestazione, quando:

- Il controllo non mi è consentito perchè l'attività è troppo complessa

- L'attività non si svolge sotto i miei occhi

Differenza tra risultato della prestazione e prestazione:la prestazione è lo sforzo per raggiungere il risultato.

L'autocontrollo è un mezzo ottimo se l'incentivo legato all'autocontrollo è un incentivo di gruppo altrimenti il risultato

sarà quello di ridurre lo sforzo.

Quindi:

Supervisione:

- Span of control ridotto

- Attività standardizzata

Invece attività la cui caratteristica è la complessità devo modificare la supervisione, scegliendo:

- Autocontrollo

- Controllo del risultato: il risultato può essere condizionato da variabili esogene.

- I risultati li incentivo attraverso una cessione del diritto di proprietà.

I controlli quindi sono vari ma nessuno è veramente efficiente.

Anche nel gruppo la pratica dell'autocontrollo non è sempre semplice.

Nel gruppo si crea un effetto domino. La grande patologia che affligge il gruppo si chiama "group think": ad esempio

se i primi 3 del gruppo avessero dato una risposta sbagliata, avrebbero trascinato gran parte del gruppo verso la risposta

sbagliata.

Gruppo: somma di competenze parziali che producono una decisione finale.

Affinchè si possa decidere insieme in un gruppo occorre che ognuno abbia una competenza parziale, se c'è qualcuno

che ha una competenza assoluta questo qualcuno trascina gli altri verso di sè e cambia la struttura del meccanismo di

coordinamento, cioè si passa da gruppo ad autorità.

Il gruppo è un meccanismo di coordinamento caratterizzato dall'assenza di conflitto d'interesse: tutti i singoli nel gruppo

convergono verso lo stesso obiettivo.

Invece nel voto si possono mettere insieme interessi convergenti: quando votiamo possiamo pensarla tutti in modo

diverso e si deciderà a maggioranza. La minoranza ovviamente non vedrà approvata la sua decisione. Invece nel gruppo

non funziona così, il gruppo decide insieme. Il gruppo decide mettendo insieme soggetti parzialmente competenti.

La parziale competenza consente di tradurre una decisione su un'informazione piena.

Però la parziale competenza crea la patologia del group think.

Nel gruppo si cerca di assecondare la decisione di chi precede, perché l'uomo è opportunista e pensa: se è sbagliata la

risposta, sbaglia tutto il gruppo, ed è meglio sbagliare tutti insieme, in quanto i costi dell'errore ripartiti sul gruppo

saranno meno onerosi dei costi dell'errore attribuiti ad un solo soggetto. Mi conviene sbagliare in gruppo piuttosto che

avere ragionevoli dubbi sul fatto che io abbia ragione.

Sarà anche la natura dell'attività a condizionare le decisioni del gruppo.

Abbiamo detto che il gruppo funziona bene quando i soggetti sono dotati di competenza parziale (ne sanno fino a un

certo punto): insieme, con quella competenza parziale, faranno opera di persuasione sugli altri ed insieme sarà possibile

adottare una decisione.

Se ci fosse l'autorità, sarebbe difficile persuaderla.

Perchè un gruppo decida è necessario:

- persone con competenze parziali

- attività con determinate caratteristiche

Se ci sono troppe persone nel gruppo rischio di non adottare una decisione se ho anche la pressione del tempo. Più

aumenta il valore della decisione e più ha senso decidere di gruppo.

Decidere secondo frame: nel prendere delle decisioni siamo sempre condizionati da qualcosa. I frame sono cornici nelle

quali prendiamo le decisioni (ad ed. i voti sul libretto).

Errore che commettiamo nel prendere delle decisioni è farci condizionare da questa cornice. Lez 12.11.15

Controllo nel gruppo

La caratteristiche del gruppo quando adotta una decisione si riflettono negativamente nella pratica del controllo. Infatti

quella stessa costituzione del gruppo quando decide, è inefficiente quando controlla perché gli agenti che compongono

il gruppo sono parzialmente competenti, quindi non posso sapere se gli agenti che compongono il gruppo hanno fatto

bene oppure no.

L'aspetto della competenza parziale che funziona bene nel momento della decisione, ma non nel momento del controllo.

L'efficienza decisionale del gruppo si traduce in inefficienza del controllo.

Per risolvere questo problema si fa riferimento al concetto di attività lavorativa che è scomposta in due fasi:

1) Sforzo (l'effort)

2) Risultato

Indicatori di effort sono la presenza in aula, la puntualità, partecipare.

L'effort è un indicatore esteriore che mi dice che una persona ha compiuto uno sforzo, non mi dice se ha raggiunto il

risultato. L'effort influisce positivamente sul risultato.

Il gruppo deve fermarsi alle regole dell'effort, non potendo fare altro.

Dopo averne fissati 5-6-7.. vengono trasformati in norme, li fisso come regole.

In base a quello che vedo nel gruppo avrò la capacità di trasformare quei comportamenti esteriori in norme che mi

servono.

La norma che riesco a creare è la visione costante dei comportamenti esteriori.

Si possono astrarre le regole di effort solo se si osserva il comportamento di un gruppo stabile (perchè il

comportamento cambia se ad es. sono entrate nuove persone e sarà difficile praticare il controllo sull'effort)

Le cooperative si fondano sul principio della porta aperta: chiunque può entrarvi. Si tratta di un principio equo ma non

si riuscirà a fare un controllo efficiente.

Negoziazione

Nella negoziazione rientrano tutti i beni che non sono beni di mercato: cioè beni con caratteristiche monopolistiche (es

guanto di Michael Jackson) e i beni che in un rapporto in un la prestazione è insostituibile.

La negoziazione è il processo più aperto tra i meccanismi di coordinamento, occorrono sempre dei meccanismi di

controllo altrimenti il rischio che una decisione presa è accettabile per tutt'è due le parti

L'esito di una negoziazione non è mai una soluzione ottimale.

Non si troverà mai un prezzo di equilibrio reale perchè non ho le info corrette per farlo.

Posso ottenere la miglior alternativa rispetto all'accordo negoziato (BATNA) --> cioè il prezzo che si determina in una

negoziazione è il prezzo migliore che io possa ottenere considerando una possibile alternativa.

Tipologia di negoziazione (integrativa, distributiva, generativa),la differenza sta nell'oggetto della negoziazione. In base

alla natura della negoziazione sono importanti le strategie negoziali. lez 19.11.15

Risorse: risorse umane (conoscenze, competenze, capacità), risorse tecniche, risorse finanziarie.

Raramente le risorse conducono a una volta attività: una singola risorsa avrà più possibilità di impiego. Per formare

un'organizzazione le risorse devono essere sfruttate in economia, cioè nella maniera più efficiente: sfruttare la risorsa in

misura tale da ridurre i costi che alla risorsa stessa sono connessi.

Lo posso fare attraverso 3 tipi di economia:

- Economie di scala

- // // scopo

- // // specializzazione: l'apprendimento che fa economie di specializzazione. Più ripeto determinate attività più riduco i

tempi entro i quali realizzo l'obiettivo e riduco gli errori e quindi minimizzo i costi. Più tempo impiego meno sono

specializzato, e viceversa.

Quindi la risorsa fa un percorso di valore perché riduco i costi legati alla risorsa e massimizzo l'utilizzo della risorsa: la

risorsa mi crea attività, se faccio economia di specializzazione faccio un'attività specializzata.

Voglio fare economie di specializzazione con risorse umane e tecnologiche: se un'attività è semplice faccio economia di

specializzazione? No! --> Adam Smith e la fabbrica degli spilli: suddividere il lavoro fino a quando la mansione del

singolo operaio è talmente semplice da non poter consentire un errore. Faccio economie di specializzazione quando

l'attività è particolarmente semplice. L'economia di specializzazione si correla esclusivamente ad attività semplici? -->

Aumenta l'orizzontale temporale.

In un organizzazione scegliere di fare economie di specializzazione vuol dire avere una domanda con determinate

caratteristiche: la domanda deve essere stabile.

Caratteristiche economie di specializzazione:

- Apprendimento

- Nessun vincolo legato alla natura dell'attività: tutto può essere economia di specializzazione

- Forte vincolo sulla natura della domanda che deve essere stabile

Economie di scala La domanda deve essere alta.

Interdipendenze: nell'organizzazione non esiste un'attività isolata,le attività interdipendono. La catena di montaggio si

regge sul principio dell'interdipendenza sequenziale. L'attività è standardizzata. Perchè ci sia catena di montaggio con

interdipendenza sequenziale occorre che io abbia certezza di quantità e tempo entro cui muovere la catena.

Interdipendenza reciproca: non so quali sono i tempi e le quantità che A passa a B nella catena. Si verificano delle

eccezioni che non possono governare con le regole. Mi serve un altro meccanismo di coordinamento per coordinare

l'interdipendenza reciproca.

Interdipendenze sequenziali: mettono insieme attività regolate da un meccanismo di coordinamento banale (la

programmazione) posto che abbia quantità e tempo definiti.

Ci sono interdipendenze in cui questa linearità dei passaggi non è così evidente, si chiamano interdipendenze legate a

complessità informativa2 Lez 26.11.15

Per cominciare a costruire un'organizzazione occorrono:

Le risorse (umane, finanziarie,...), servono a svolgere attività.

Sulle risorse cerco di fare economie (di scala, di scopo

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Publisher
A.A. 2015-2016
12 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stefaniab. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Troisi Roberta.