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Artefatti e modelli culturali nel paesaggio

Artefatti quali i ponti, granai, campi, abitazioni, pattern di strade, forniscono informazioni riguardo ai limiti delle regioni culturali. In altri casi il paesaggio è disseminato di artefatti che testimoniano l'eredità di coloro che vi si insediarono. Hanno rilevanza anche le immagini e gli stereotipi che possono persistere a lungo dopo che la realtà è cambiata influenzando le decisioni sulla migrazione o sugli investimenti. Così modellano il mondo circostante in modi persistenti e persuasivi.

Il modello di Meinig

Analizzando il caso dei Mormoni, il geografo culturale statunitense Meinig propone un modello che decompone la regione culturale in una serie di gusci regionali concentrici:

  • Area centrale (area core): la popolazione mormone è più densa, la religione più dominante e la storia di occupazione da parte di questo gruppo più lunga.
  • Dominio: aree in cui la cultura mormone è dominante ma con...
un'intensità minore che nell'area centrale Sfera: le zone esterne di influenza e di contatto periferico, in cui i mormoni formano importanti minoranze locali rispetto alla popolazione locale. Aree esterne: fuori della sfera, sono urbane anziché rurali e collegate con l'area centrale tra città e città separate da grandi distanze. Mondo urbanizzato Le città sono i luoghi più affollati del mondo e, quale che sia il metro, le misurazioni indicano che la popolazione urbana va aumentando. I tassi di urbanizzazione variano da paese a paese. Gli Usa sopravanzano il resto del mondo. Analizzando la curva di urbanizzazione vediamo che basse velocità di crescita nella prima metà del XIX sec sono seguite da rapidi aumenti del tasso di crescita nella seconda metà del secolo e da un progressivo rallentamento della crescita negli anni successivi. Durante il periodo di crescita più rapida, il fattore cruciale fu la

La migrazione da aree rurali ad aree urbane (cosa che non vale per gli attuali paesi in via di sviluppo). Nel XIX secolo la crescita di grandi città era una caratteristica dei Paesi alle medie latitudini. Oggi invece si nota uno spostamento verso l'equatore.

I fattori di push che allontanano la popolazione dalle aree rurali e le spingono verso le aree urbane sono:

  • Elevato tasso di natalità della popolazione rurale
  • Miglioramento della tecnologia agricola che riduce la necessità di lavoro
  • Allontanamento dei consumatori dai cibi e il loro avvicinamento ad altri beni man mano che il loro reddito aumenta
  • I prezzi relativamente bassi e incerti dei prodotti agricoli

La rapida urbanizzazione sottopone a stress gli stock di abitazioni di una città. Gran parte della rapida crescita delle città del Terzo mondo avviene in forma abusiva (baraccopoli nelle periferie). Le baraccopoli però svolgono un ruolo importante di transizione nell'evoluzione urbana:

Centri di accoglienza per migranti- Ammortizzano i periodi difficili degli abitanti- Promuovono il far da sé- Forniscono un domicilio

Nel modo occidentale la migrazione dei poveri ha invece dato origine al fenomeno del ghetto, parte confinata di una città occupata da un gruppo etnico o culturale distinto.

Esiste un punto, detto punto di ribaltamento, che indica il livello critico raggiunto il quale avviene un repentino passaggio (ad esempio da popolazione bianca a nera)

La rapida crescita della città canadese di Toronto ha determinato l'amalgamazione delle comunità esistenti a formare un'area metropolitana unificata (Metro) nel 1954. Nei successivi 20 anni l'area urbana si è propagata assai oltre questo confine.

Modello di Lowry

Si può distinguere tra attività di base della città, cioè da esportare, e attività non di base.

Un aumento dei posti di lavoro nel settore di base dell'economia urbana ha un

effettomoltiplicativo sugli altri settori dell'economia. Ogni posto di lavoro crea un aumento dipersone nella popolazione del settore delle famiglie che a sua volte conduce ad unaumento di posti di lavoro nel settore dei servizi. Ogni lavoratore nei servizi ha unafamiglia che domanda dei servizi e così via.

L'impatto dei posti di lavoro può non essere confinato al settore delle famiglie e deiservizi. Ad esempio, nuovi posti nell'industria generano una diminuzione proporzionaledei posti di lavoro nel settore primario e un aumento relativo dei posti di lavoro nelsettore secondario. Un'ulteriore crescita determinerà un'espansione dell'ampiagamma di posti di lavoro nel settore terziario.

Negli ultimi 50 anni è cresciuto il settore occupazionale della ricerca edell'amministrazione, il quaternario.

Dagli anni Sessanta anche l'industria ha cominciato a declinare. Questo andamento siriflette in tre stadi: preindustriale,

industriale e postindustriale. La maggior parte dei paesi industrializzati sarebbe ancora nello stadio industriale, mentre la maggior parte di quelli del Terzo mondo sarebbe nello stadio preindustriale.

I geografi sono interessati molto al fenomeno dell'urbanizzazione come processo spaziale che modella la distribuzione della popolazione sulla carta demografica del mondo. Esiste una forza implosiva che avvicina le città grandi (grazie alle innovazioni tecnologiche nel settore dei trasporti) e una esplosiva che spinge verso l'esterno quelle piccole oltre che i confini della città individuale.

Le rivoluzioni tecnologiche nel settore dei trasporti degli ultimi 150 anni hanno ridotto la necessità di città compatte. Oggi le aree rurali e le piccole città presentano un tasso di crescita, mentre la maggior parte delle grandi città occidentali lo ha diminuito (questo non vale per i Paesi in via di sviluppo).

Risorse e paesaggi

Gli ecosistemi sono

Le strutture sono reti strutturate che connettono l'ambiente materiale e la sua popolazione biologica. I principali collegamenti sono catene alimentari (otrofiche). L'ammontare delle popolazioni biologiche è correlato a complessi meccanismi di retroazione legati alla disponibilità di cibo.

Homo sapiens si trova al termine di catene alimentari sia terrestri sia marine. La sua espansione è stata accompagnata da quella di specie animali (di solito domesticate) che gli umani utilizzano direttamente. Al tempo stesso, le popolazioni di alcune specie sono state ridotte o eliminate completamente. Un processo simile ha riguardato le piante.

Nella maggior parte dei casi, l'intervento umano è volto a migliorare la produttività o l'abitabilità di un dato ambiente. L'uomo influenza gli ecosistemi modificando direttamente l'ambiente inorganico e intervenendo nel ciclo idrologico portando l'acqua a zone aride per produrre.

resistenti alla siccità e alle temperature estreme. Queste piante sono adattate a sopravvivere in ambienti difficili e possono essere utilizzate per la produzione di cibo e materiali. Nelle zone ad alta densità di popolazione, come le città, l'ambiente è fortemente modificato per adattarsi alle esigenze umane. Gli spazi verdi sono ridotti e le aree edificate sono predominanti. In queste aree, l'agricoltura urbana e l'orticultura verticale sono diventate importanti per fornire cibo fresco e sostenibile. La tecnologia ha anche permesso la creazione di ambienti artificiali, come serre e colture idroponiche, che consentono la produzione di cibo in luoghi altrimenti inadatti all'agricoltura. In conclusione, l'uomo ha la capacità di modificare gli ambienti inorganici per adattarli alle proprie esigenze. Questo può avvenire attraverso la coltivazione di piante resistenti, la creazione di ambienti artificiali o la modifica delle caratteristiche naturali dell'ambiente. La densità di popolazione umana può essere un indicatore approssimativo del grado di modificazione ambientale.

povere di nutrienti e più variabili. Gli effetti dell'intervento umano sulle zone a bassa densità è importante a livello locale ma trascurabile a livello planetario.

Il modello di Boserup

L'economista agricola Ester Boserup ipotizzò che una popolazione crescente stimolasse cambiamenti nelle tecniche agricole tali da aumentare la produzione di cibo. Il suo modello propone una progressione in 5 stadi:

  1. Coltivazione a maggese di foresta (taglia e brucia): campi a riposo per 20-25 anni dopo ½ anni di coltivazione
  2. Coltivazione a maggese di boscaglia: maggese per 6-10 anni, coltivazione di 2/8 anni
  3. Coltivazione a maggese breve: riposo 1-2 anni, graminacee
  4. Coltivazione annua in sequenza: maggese per alcuni mesi tra raccolta e semina coltura successiva (sistemi di rotazione annuale con graminacee e piante foraggere)
  5. Policoltura: maggese breve o nullo, più raccolti l'anno

Il termine frontiera nuova designa una situazione in cui la

la situazione è ancora più complessa a causa dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione. Le città sono diventate centri di consumo intensivo di risorse naturali, come l'acqua e l'energia, e producono grandi quantità di rifiuti e inquinamento. Inoltre, l'espansione delle città ha portato alla distruzione di habitat naturali e alla perdita di biodiversità. Molte specie animali e vegetali sono state costrette a adattarsi o a scomparire a causa dell'urbanizzazione. Le città moderne stanno cercando di affrontare queste sfide attraverso l'adozione di politiche di sviluppo sostenibile e la promozione di pratiche agricole ecosostenibili. L'agricoltura urbana, ad esempio, sta diventando sempre più popolare, consentendo alle persone di coltivare cibo nelle città stesse. Inoltre, le città stanno cercando di ridurre l'impatto ambientale attraverso l'adozione di tecnologie verdi, come l'energia solare e l'efficienza energetica. Alcune città stanno anche promuovendo la mobilità sostenibile, incoraggiando l'uso di mezzi di trasporto pubblico e biciclette. In conclusione, l'espansione delle città ha un impatto significativo sull'ambiente, ma le città stesse stanno cercando di affrontare queste sfide attraverso politiche e pratiche sostenibili. È importante che tutti noi contribuiamo a preservare l'ambiente, sia nelle città che nelle aree rurali, per garantire un futuro sostenibile per tutti.

Il problema riguarda non l'approvvigionamento bensì lo smaltimento dell'acqua inquinata. I problemi dell'inquinamento devono valutarsi in riferimento a: natura e proprietà dell'inquinante, contesto spaziotemporale dell'emissione, ambienti specifici influenzati dall'inquinante, impatti sugli ecosistemi.

Risorse e conservazione

La somma di tutti i componenti dell'ambiente si dice stock totale del pianeta. Le risorse sono un concetto culturale. Uno stock diventa una risorsa quando può essere utile all'uomo in particolari condizioni tecniche, economiche e sociali. Questa trasformazione è un processo reversibile. Le riserve sono il sottoinsieme di risorse disponibile nelle condizioni tecnologiche e socioeconomiche prevalenti.

La distinzione primaria è tra risorse rinnovabili e non rinnovabili.

Il termine "rivoluzione verde" è usato per indicare lo sviluppo di colture a resa estremamente elevata che permettono

Forti aumenti della produzione
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bubi3382 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pressenda Paola.