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Opinione pubblica e società
L'opinione pubblica consiste nei contenuti di coscienza di una persona, indipendentemente dal giudizio sulla sua verità o falsità. L'opinione può essere unanime su particolari argomenti, mentre può non esserlo (nella maggior parte dei casi) su altri. Su parecchie questioni, molte persone non hanno opinione; su alcuni argomenti queste sono la maggioranza. Le percentuali dell'opinione pubblica variano nel tempo.
Pollock: l'opinione può essere vera o non vera. L'ignoranza relativa o la disinformazione non sono ostacolo alla formazione di opinioni e un individuo può formare un'opinione basandosi su ciò che pensa a proposito di una questione, non su ciò che è effettivamente. L'opinione infatti spesso cambia quando aumenta l'informazione.
Quattro categorie dell'opinione pubblica:
- Opinione specializzata: quella di specialisti in materia di opinione.
- Opinione...
tempo.Formazione dell'opinione pubblica: Childs secondo è prodotto dell'interazione fra gli individui e il loro ambiente; egli presuppone che l'opinione sia collegata alla socializzazione politica.
Le tre variabili chiave nella formazione dell'opinione pubblica: conoscenza, valori, atteggiamenti, insieme a personalità e esperienze individuali.
- Conoscenza: informazione su una serie di fenomeni, ha natura meramente fattuale, ricomprende anche la conoscenza di altre opinioni e questioni considerate dati di fatto. La percezione è quindi un fattore determinante.
- Valori, definiti come credenze di base, punti di vista dell'individuo, possono essere strettamente connessi con l'ideologia.
- Atteggiamenti: opinioni su specifici argomenti. È possibile ipotizzare che vi siano relazioni fra la personalità di un individuo e la formazione della sua opinione.
Rapporto esperienza/formazione dell'opinione: esperienza fornisce una gamma
di valori che l'individuo valuta nel processo di interazione sociale. Alcuni messaggi dei media possono però essere accolti con ostilità tale da essere rifiutati dall'individuo che può infatti far parte di un'audience ostile. Atteggiamenti e opinioni frutto del processo di socializzazione e di esperienze individuali, ma anche di fattori relativi a particolari istanze. Socializzazione, personalità ed esperienza presupposti per creare un ambiente favorevole alla formazione di un'opinione; l'individuo deve però ricevere i messaggi, deve esserne interessato e deve avere a quel riguardo abbastanza informazione. L'individuo riceve i messaggi se questi fanno parte dell'agenda politica; i partiti formano agende molto ampie mettendo insieme più problematiche. Anche i media aiutano a determinare un'agenda politica: pubblicizzano l'attività di partiti e di gruppi di pressione focalizzando la questione su argomenti.ritenuti principali. Effetti negativi nella determinazione di un'agenda: quando alcune questioni importanti vengono tenute fuori dall'agenda politica o viene loro assegnata priorità bassa di modo che agli individui sfuggano determinati problemi. L'individuo può non avere opinione e quindi non essere interessato a determinati problemi, ma se ha opinione sono cruciali intensità e rilevanza. Se il problema è conosciuto, è facile che ci siano opinioni in materia. I più informati e istruiti hanno maggiori possibilità di avere opinioni, ma l'ignoranza non è barriera alla formazione di opinioni, ma possibile limite della percezione individuale della realtà effettiva. Denis McQuail, gli effetti dei media: ha elaborato una tipologia di effetti dei media, differenziandoli tra effetti a breve e a lungo termine e tra effetti intenzionali e non. È difficile valutare l'impatto di differenti effetti, perché questo.varia nel tempo e a seconda del settore della società interessato. Mass media, soprattutto quotidiani e televisione, sono la più importante fonte di informazione su questioni politiche, ma hanno anche un ruolo importante nella definizione dell'agenda politica: i media, pubblicizzandola, possono portare una questione ai primi posti dell'agenda politica. Descrizioni sistematiche sugli effetti dei media sono però difficili poiché spesso si tratta di casi particolari. Effetti nel controllo sociale, socializzazione, trasformazioni istituzionali o culturali: i regimi totalitari usano i media come mezzo di controllo sociale e per influenzare la socializzazione. Negli altri paesi i rapporti media/governo sono più complicati. I marxisti consideravano i media come strumenti utili alla conservazione della società capitalista. I media, come forza di mutamento sociale, possono esprimere tendenze conformiste. Offrono immagini della realtà e di potenziali alternative.ma non riescono a creare coscienza e identità fra i settori meno abbienti della società, quindi incapaci di riforme radicali. Per lo più controllati da gruppi di potere economico o politico. Solitamente non intendono promuovere i mutamenti di fondo del sistema sociale avendo l'obiettivo di un progresso sociale graduale. Sono veicoli per messaggi, fattori potenziali di cambiamento. Stimolano molte attività e sentimenti più disparati. Comunicazione politica e opinione pubblica: senza comunicazione non ci sono né politica né società. Grave problema è la mancanza di un modello di comunicazione adeguato: vi sono molti elementi di un potenziale modello, ma i loro rapporti non sono mai stati sperimentati. Inoltre, alcuni modelli sono riferiti alla comunicazione di massa, altri a quella interpersonale o individuale. Altro problema: non chiaro quanto atteggiamenti politici si combinino con altri. È errore separare comportamento.politico e sociale, ma anche isolare gli atteggiamenti politici dagli altri, che in realtà sono collegati. Anche le teorie sugli atteggiamenti e sulla formazione dell'opinione sono inadeguate: anche qui è possibile identificare elementi di un modello, ma vi è lo stesso problema della separazione fra opinioni individuali e di massa. E' possibile capire le opinioni della gente, ma difficile spiegare il perché la gente ha certe opinioni e identificare le caratteristiche di un'opinione non significa misurarla. I sondaggi non sono utili poiché possono cambiare l'opinione della gente: il solo porre una domanda può far cambiare opinione o crearne una. Necessario è poi chiedersi se vi sia un rapporto fra atteggiamenti individuali e sistema dei valori di una persona e se questi, insieme, formino un insieme coerente: un'ideologia.
manuale Rush
IDEOLOGIA E SOCIETA'
Marx ed Engels: ideologia è una falsa coscienza, una
deformazione della realtà; poiché l'altezza è lotta di classe, le deformazioni consistono nella prevalenza delle idee della classe dominante. Karl Mannheim: le ideologie sono stili di pensiero con cui si interpretano i fenomeni sociali, quindi anche il marxismo è un'ideologia. Le ideologie possono variare: possono essere limitate o particolari e totali. Talcott Parsons: l'ideologia è il sistema di credenze condiviso in una società; è lo schema interpretativo utilizzato per rendere intellegibile il mondo. Non è necessariamente il riflesso delle idee della classe dominante, può trattarsi di una deformazione dovuta a credenze religiose. Si contrappongono, in definitiva, una visione marxista ed una non marxista; per la prima, l'ideologia sono le idee della classe dominante, per la seconda è invece una svariata gamma di concezioni del mondo o di parte di esso, ma non dev'essere considerata come sinonimo di filosofia perché la filosofia si.seconda l'ideologia è uno strumento di dominio e controllo sociale. L'ideologia può influenzare il modo in cui le persone pensano, agiscono e si relazionano tra loro. Può fornire una guida morale e un sistema di valori condivisi. Può anche essere utilizzata per giustificare e legittimare determinate azioni e strutture di potere. L'ideologia può essere presente in vari contesti, come la politica, la religione, l'economia e la cultura.seconda è