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Caratteristiche peculiari dei BWR

Il reattore BWR fa aumentare x verso i valori originari e fa diminuire la reattività; il reattore quindi si stabilizza ad un livello più alto di potenza. Accade il viceversa se diminuisce. C'è una dipendenza quasi lineare tra potenza e, in un intervallo di circa il 25% della potenza nominale, senza movimento delle barre di controllo. La portata varia tramite strozzamento di valvole o per variazione del numero di giri della pompa di ricircolo. L'allungamento del ciclo (stretchout) può essere ottenuto riducendo la temperatura dell'acqua di alimento e quindi l'entalpia: infatti fa diminuire a parità del resto. Aumenta la reattività i x, quindi c'è un margine per aumentare la vita del combustibile. Ovviamente diminuisce la portata di vapore e quindi la potenza elettrica.

stabilità neutronica e quella termoidraulica sono verificate. Il ciclo diretto com-porta però vapore debolmente radioattivo in turbina, sia per impurezze presentinell’acqua che si attivano sotto irraggiamento neutronico, sia per la presenza di16 16N , emettitore con tempo di dimezzamento che si forma da :γ t = 7.2 s, O1/216 16 1−→ (2.2)O + n N + HLa sala macchine va pertanto schermata e il controllo della chimica dell’acquadeve essere molto accurato. Rispetto ai PWR, a causa della presenza del vapore,che alla pressione scelta ha una densità pari a circa di quella del liquido, e1/20quindi per la minore moderazione, il nocciolo è notevolmente più grande. Inoltrei separatori di vapore e gli essiccatori sono messi dentro il vessel. Date le dimen-sioni più voluminose di questi vessel, la pressione di circa bar, scelta per il72funzionamento, non è stata aumentata; infatti porterebbe a spessori del vesselsuperiori

con costi maggiori. Il titolo in vapore medio all'uscita del nocciolo è inferiore a Non conviene aumentarlo per non dove abbassare la potenza0.15.termica del nocciolo al fine di avere un margine sufficiente rispetto al fenomenodi deterioramento dello scambio termico. Per ottenere vapore al di titolo99.75%la miscela bifase all'uscita del nocciolo passa appunto attraverso gli ingombrantiseparatori ed essiccatori prima di uscire dal vessel e fluire in turbina. Questoha implicato l'allungamento del vessel ed è uno dei motivi per cui le barre dicontrollo nei BWR sono azionate dal basso.2.4 componenti principaliVessel e componenti interni2.4.1In Figura è mostrato uno spaccato del vessel, che è un recipiente in pressione29alto circa m con un diametro interno di circa m e spessore di cm; è in22 6.4 15acciaio al carbonio con una copertura di acciaio inossidabile.Le principale differenze rispetto ad un vessel di un PWR consistono nella

man-canza di penetrazioni nel cappello, nel diverso posizionamento dei boccagli di ingresso dell'acqua di alimento e di uscita del vapore e dei boccagli di ingresso della refrigerazione di emergenza, e infine nelle penetrazioni delle barre di controllo dal basso.

Figura Spaccato assonometrico del vessel di un BWR29:

All'interno, oltre ai citati separatori ed essiccatori, la differenza più rilevante consiste nella presenza delle pompe a getto, poste a coppie tra l'involucro del nocciolo (mantello) e la parete del vessel. La Figura mostra i circuiti di ricircolazione con un anello distributore all'ingresso, da cui partono tanti tubi quanti sono le coppie di pompe a getto, e altrettanti boccagli di ingresso per l'acqua di ricircolazione; e una tubazione all'uscita che finisce all'aspirazione della pompa. Per quanto riguarda le pompe a getto, a causa dell'accelerazione della portata driving) di ricircolo

(traente o si crea una depressione che succhia fluido dalle sezioni superiori (dove l'acqua di alimento si mescola al liquido saturo) e lo spinge verso il basso al di sotto del nocciolo, dove il liquido risale asportandone il calore prodotto. Tenendo conto del fatto che la portata nei BWR è circa i 3/4 della portata di un PWR di uguale potenza, le pompe dei reattori BWR sono meno potenti di quelle dei PWR, oltre a dover sopportare una pressione molto più bassa.

2.4 componenti principali 35

Figura Sistemazione dei circuiti di ricircolazione30:Nocciolo e fascio di barre

2.4.2 Il nocciolo è formato, come nei PWR, da migliaia di barrette di combustibile (UO di uguale densità e simile arricchimento), inguainate con Zircaloy, con diametro leggermente superiore (12.5 mm) e spessore della guaina significativamente maggiore (0.864 mm); di fatto le barrette dei BWR sono più resistenti di quelle dei PWR e meno soggette a fessurazioni e rotture. Ci sono

però significativedifferenze (Figura 31):il fascio è del tipo (in alcuni progetti può arrivare fino e non1. 8x8 10x10)contiene barre di controllo;il fascio è circondato da una scatola, che lo racchiude completamente, in2. Zircaloy-4;nel fascio ci sono barrette di combustibile, che può essere mescolato a3. 62veleni bruciabili, e barrette d’acqua al centro;2a causa della maggiore moderazione verso la periferia si è provveduto a4. realizzare diversi arricchimenti nelle barrette del fascio, crescenti dalla pe-riferia verso l’interno; il valore più basso si ha nelle quattro barrette d’ango-lo; le barrette riempite d’acqua hanno anche esse la funzione di aumentareil flusso neutronico termico al centro del fascio.In progetti recenti l’arricchimento del combustibile varia sia da barretta a bar-retta nel fascio, sia lungo l’asse per ogni barretta (fino a cinque zone con arricchi-mento diverso, maggiore alleestremità) in modo da appiattire ulteriormente il flusso neutronico. Svolge funzione analoga anche l'ossido di Gadolinio (velenobruciabile) mescolato con l'ossido di Uranio in alcune barrette. (bwr) 36 boiling water reactors Figura Design del nocciolo del BWR31: Controllo del reattore Per il controllo della reattività a breve termine, per variare la potenza, si è già visto che si può agire sulla portata di ricircolazione. Per maggiori variazioni di potenza, e per lo spegnimento rapido, vengono utilizzate barre di controllo cruciformi, come illustrato in Figura , inserite dal basso tra i fasci tubieri. Figura Barra di controllo tipica di un BWR32: 2.5 contenitore di sicurezza 37 Nelle quattro lame ci sono dei tubicini riempiti di polvere di carburo di boro (B C) per assorbire l'He che si forma sotto bombardamento neutronico; ciò nonostante i tubicini alla fine sono pressurizzati. La barra di controllo viene sostituita ogni anni. Le

Le barre di controllo servono anche per appiattire il flusso neutronico (power shaping) e compensare il bruciamento del combustibile. Quando la barra a croce viene ritirata si genera un aumento di reattività per la maggiore moderazione, che però è compensato dal maggior volume di vapore e dal minor arricchimento alla periferia del fascio. Esse sono sfilate dal basso sia per la presenza dei separatori ed essiccatori sopra il nocciolo, sia perché nella parte bassa del nocciolo c'è una maggiore quantità di liquido e quindi il flusso neutronico è più alto: è quindi maggiore l'efficacia del controllo. Il sistema di movimentazione delle barre di controllo è essenzialmente idraulico, che agisce ad alta pressione su un pistone; acqua pressurizzata, ad una pressione superiore di 17.5 bar a quella di funzionamento del reattore, viene utilizzata per muovere il pistone. Per lo spegnimento rapido (scram) i pistoni vengono

collegati a un circuito idraulico a pressione maggiore di bar rispetto alla pressione di funzionamento, che entra automaticamente se manca la corrente elettrica: anche il BWR è un sistema fail safe. C'è anche un sistema alternativo di spegnimento: penta borato di sodio può essere iniettato in acqua da un apposito serbatoio. Le barre impiegano 3-4s ad essere completamente inserite, e la percentuale di reattività assorbita, ipotizzando che la barra più efficace si blocchi, è del I veleni bruciabili∆k/k. 17% costituiti da Gd O finemente mescolato all'ossido di Uranio in alcune barrette, assorbono inizialmente fino al e controllano la reattività a lungo∆k/k, 12% termine, appiattendo nel contempo la distribuzione del flusso neutronico. In un reattore da MW ci sono circa barrette di combustibile (contro le 3800 46800th quasi di un PWR). 510002.5 contenitore di sicurezza In Figura è mostrato il contenitore di sicurezza in
Contenitore di sicurezza MARK III
Figura Contenitore di sicurezza MARK III33: (bwr)38 boiling water reactors drywell

All'interno ci sono il cosiddetto drywell in cemento armato, non rivestito poi-ché non costituisce la vera barriera ultima per i prodotti di fissione, e la piscina di soppressione, riempita d'acqua. Le funzioni del drywell sono:

  1. schermaggio per il personale che penetra all'interno del contenitore;
  2. sfiato del vapore alla piscina di soppressione;
  3. protezione del contenitore da missili e colpi di frusta all'interno;
  4. ancoraggio dei tubi che penetrano nella parete del drywell;
  5. funzionamento dei canali di sfogo del vapore.

Nel MARK III i canali di sfogo sono orizzontali e, quando la pressione nel drywell si alza (facendo abbassare il livello dell'acqua nell'intercapedine tra diga e parete del drywell), i canali si scoprono e

Permettono il passaggio del vapore nella piscina di soppressione, dall'interno verso l'esterno. Nel MARK II i canali sono, invece, verticali, con maggiori difficoltà di bilanciamento delle forze di getto.

La piscina di soppressione:

  1. Costituisce il pozzo di calore per le operazioni di sfiato di vapore con le valvole di sfogo o di sicurezza;
  2. È ancora il pozzo di calore per le operazioni di fermata a caldo;
  3. Condensa il vapore durante le perdite di refrigerante (LOCA), tenendo bassa la pressione;
  4. È una sorgente continua di acqua per la refrigerazione di emergenza (ECCS).

Piscina superiore

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
87 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/19 Impianti nucleari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luigicandido di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Complementi di centrali termoelettriche, nucleari e regolazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Panella Bruno.