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IL CONFLITTO GRECO PERSIANO

A creare le premesse per uno scontro fra Greci e Persiani erano stati Ciro il Grande e il successore Cambise: il primo per aver esteso il suo dominio verso Occidente fino all'Egeo e assoggettato alla Persia il regno di Lidia, la Siria, la Palestina e la Fenicia, oltre a tutte le colonie greche dell'Asia Minore (546 a.C.); il secondo per aver instaurato il predominio persiano sull'Egitto (525 a.C.), creando così un nuovo grave motivo di disagio e di decadenza per i Greci d'Asia, dato che essi ormai da tempo avevano stabilito con gli Egiziani intensi rapporti commerciali.

Le principali cause del conflitto greco-persiano furono:

  1. L'ambizione di Dario di estendere il suo dominio anche in Europa e di dare così una sempre più concreta attuazione al suo sogno di impero universale guerra contro i nomadi Sciti (508 a.C.). Fu un insuccesso, ma Dario assoggettò la Tracia e le isole di Lemno e di Imbro e rese...
tributario il regno di Macedonia, raggiungendo così i confini della Grecia; 2. le sollecitazioni di Ippia, esule da Atene dal 510, che si sapeva appoggiato da una parte della popolazione ateniese ed era a conoscenza dei forti dissensi esistenti nella città tra aristocratici e democratici, al satrapo Artaferne; 3. l'aiuto che gli ateniesi avevano portato alle colonie greche dell'Asia Minore insorte contro il dominio persiano sotto la guida di Mileto, la maggiore e la più fiorente delle città ioniche (501 a.C., la città fu interamente distrutta nel 494a.C.), e l'incendio di Sardi; 4. il rifiuto dei Greci di adattarsi al particolare favore mostrato dal Re verso i Fenici e i loro traffici. P: nel 492 a.C. Dario affidò al genero Mardonio un esercito e una flotta con il compito di rioccupare il territorio dei Traci e dei Macedoni che si erano ribellati al predominio persiano, e preparare così la via a future guerre persiane.azioni nella penisola ellenica. Alla testa del suo esercito Mardonio passò l'Ellesponto ed entrò nella Tracia, dove fu assalito nottetempo da una bellicosa tribù di Traci, mentre la flotta lo secondava navigando lungo le coste per poi essere travolta e dispersa da violentissime correnti all'estremità orientale della penisola Calcidica (promontorio Athos). Nel 490 a.C. i generali Dati e Artaferne guidano una seconda spedizione via mare per conquistare tutte le isole del mar Egeo al fine di creare una barriera tra i Greci d'Asia e quelli di madrepatria. Subito dopo sbarcarono sulla costa orientale dell'Attica e presero posizione sulla pianura di Maratona a 40 km da Atene. I governi di molte isole e Stati della terraferma mandarono all'invasore i segni della sottomissione (terra e acqua). Atene e Sparta invece non si piegarono, ma solo Atene inviò subito 10.000 uomini che si unirono ai 1.000 della vicina.Platèa ecostrinsero i persiani alla ritirata. Nel frattempo Dario morì e salì al trono del Re dei Re il figlio Serse che nel 480 raccolse un esercito di almeno 100.000 uomini e una flotta di 1.200 navi per invadere la Grecia. Nuovamente alcune polis offrirono acqua e terra, mentre Atene e Sparta con parecchie città minori si unirono a comune difesa sotto il comando dei Lacedèmoni. La Lega peloponnesiaca si trasformò in Lega panellenica, che però, riunitosi sull'istmo di Corinto, non si trovò d'accordo sul piano d'azione da adottare. Dopo lunghe discussioni gli Spartani accettarono il piano ateniese di affrontare il nemico al passo delle Termopili ("porte calde") per terra e al promontorio Artemìsio per mare. Leònida, con 300 Spartani e un totale di non più di 6.000 uomini, si scontrò con i persiani alle Termopili per due giorni, e solo il terzo,sorpreso alle spalle per il tradimento di un greco, coprì la ritirata del suo esercito con 1.000 uomini. Fu quindi l'ateniese Temistocle ad assumere un ruolo di primaria importanza, il quale aveva indotto i suoi concittadini a realizzare due grandiosi e costosi progetti: la costruzione di 100 navi a tre ordini di remi (trireme) e la creazione di un nuovo porto al Pireo. Temistocle persuase gli ateniesi ad abbandonare la città e a rifugiarsi sulle navi, dopo aver mandato donne e fanciulli nelle isole di Salamina e di Egina e nella città di Trezene. Serse trovò la città deserta e la incendiò. Temistocle scrisse segretamente una lettera a Serse, invitandolo ad attaccare i greci riuniti e pieni di paura nelle acque di Salamina. Serse seguì il consiglio di colui che credeva un traditore dei suoi compatrioti, e cadde nella trappola. La battaglia di Salamina segnò un nuovo successo dei greci e causò la fuga di.Serse.Q : in Grecia era rimasto il generale Mardonio con una parte dell'esercito che nel 479 a.C. fu sconfitto e ucciso a Platèa in Beozia, mentre una nuova flotta persiana veniva scompaginata e distrutta lungo le coste dell'Asia Minore. Restava tuttavia ancora insoluto il grosso problema riguardante la liberazione dei Greci d'Asia, soffocati dalle continue e pesanti ingerenze del Re dei Re. ► L'IMPERIALISMO ATENIESE E L'ETÀ DI PERICLE Sotto la guida di Temistocle gli ateniesi non frapposero indugi nel provvedere a ricostruire la città, a fortificare il porto del Pireo e a cingere il rinato centro urbano con una vasta cinta muraria. Nello stesso tempo, incoraggiati da Aristide e sollecitati da varie città marittime della Ionia, dell'Egeo e della Tracia, si resero promotori di una confederazione destinata a passare alla storia con il nome di Lega di Delo (477 a.C.). Compito dellaLega era di mantenere in efficienzauna forte marina da guerra o tramite di l'invio di navi ed equipaggiamenti o tramite un contributo in denaro, mentre lacura di armare le navi e il comando supremo della flotta in caso di guerra era affidato ad Atene.Il potenziamento e lo sviluppo della Lega fu merito di Cimone, figlio di Milziade e rappresentante della fazionearistocratica, sotto la cui guida Atene venne consolidando la propria supremazia navale. Alla guida della flotta, Cimoneveleggiò verso le coste dell'Asia Minore e nel 466 a.C. vinse la battaglia dell'Eurimedonte, mettendo così la Persianella necessità di sospendere per vari anni la guerra.Nel frattempo alla ribalta della vita pubblica ateniese era salito Pericle, nobile di nascita ma di principi democratici. I duepersonaggi arrivarono a scontrarsi, con la vittoria di Pericle e l'ostracismo di Cimone.Cimone aveva infatti mandato 4.000 opliti in aiuto in aiuto di Sparta.

contro la quale si erano sollevati gli Iloti e i Messeni, ma la guerra si protrasse a lungo e gli Spartani, non fidandosi dei rivali ateniesi, licenziarono in malo modo il contingente alleato. Di ciò i democratici approfittarono per rompere ogni rapporto con Sparta e ottenere l'ostracismo di Cimone. Pericle restò solo e quasi padrone di Atene e per ca. 30 anni consecutivi fu eletto alla carica di stratego e quasi sempre con il rango di presidente di quel collegio. Inizialmente Pericle formulò un piano di operazioni troppo vasto per le possibilità finanziarie della città, destinato ad esplicarsi contemporaneamente ai danni della Persia e di Sparta. Ciò portò alla pace di Callia con i persiani (449 a.C., gli ateniesi si impegnavano a non rinnovare le imprese guerresche contro la Persia e i persiani a non tenere una flotta nell'Egeo e a rispettare il territorio della federazione attica per 30 anni). Quasi contemporaneamente aveva avuto

inizio la guerra contro Sparta che doveva prolungarsi per 12 anni e terminare con una tregua trentennale (446 a.C.) che sanzionava la divisione dell'Ellade in due egemonie. Pericle si impegnò in una politica di tipo "imperialistico", trasformando gli alleati in sudditi, chiamando l'Ecclesia a sostituire il Consiglio federale nelle decisioni di sua competenza; obbligando tutti gli aderenti alla Lega a restare nell'alleanza senza possibilità di sottrarvisi, pena la distruzione; e infine dichiarando di voler disporre per l'abbellimento di Atene dei tributi, che, quantunque fosse cessata la guerra con la Persia, dovevano essere ugualmente versati. Così Atene fu chiamata "tiranna". Ma Pericle non si trasformò mai in tiranno verso i propri cittadini, né cessò di migliorare sotto ogni aspetto la sua città al punto da farne la capitale aristocratica ed intellettuale della Grecia. Sotto di lui, Atene.

divenne anche il più importante e attivo centro commerciale e finanziario del mondo greco.

Inoltre, Pericle si preoccupò di far votare una legge in base alla quale era conferita una indennità di due oboli ai giudici popolari dell'Elièa ciò comportò il successivo riconoscimento del principio della rimunerazione dei pubblici uffici (mistoforèa) e il pagamento di quattro oboli al giorno agli arconti e di cinque ai bulèuti, e quindi la possibilità pratica e non solo giuridica per tutti i cittadini di porsi candidati alle magistrature dello Stato e di accettare in caso di elezione l'incarico loro affidato. Inoltre crò con ogni mezzo di vincere la miseria dei ceti meno abbienti occupandoli in grandi imprese di pubblica utilità (ad es. la costruzione delle "lunga mura", 7 km, congiungenti la città con il mare).

► 'DALLA GUERRA DEL PELOPONNESO ALL EGEMONIA TEBANA

dall'inizio alla pace di Nicia (431-421 a.C.)

Tra le cause della guerra ricordiamo:

  1. la rivalità tra Atene e Sparta era la rivalità tra le due stirpi elleniche dominanti, ionica e dorica;
  2. il contrasto tra il principio aristocratico sostenuto da Sparta e quello democratico rappresentato da Atene;
  3. l'eccezionale prestigio che Atene aveva acquistato nelle guerre persiane;
  4. la concorrenza commerciale e politica che sempre più gli ateniesi tendevano ad intensificare;
  5. la condotta aspra e provocante di Atene verso le città che erano entrate a far parte della lega di Delo contribuirono all'origine della guerra del Peloponneso.

L'occasione che fece scoppiare la guerra si ebbe quando Atene prese a favorire l'isola di Corcira in guerra con la madrepatria Corinto. La Lega di Delo si trovò ad affrontare la Lega Peloponnesiaca. Nel 429 una pestilenza mieté migliaia di vittime in Atene, tra cui lo stesso Pericle.

successore Cleone portò avanti la guerra, e fu sconfitto e ucciso ad Anfiboli (422 a.C.) insieme a Bràsida, capitano spartano. Divenne così possibile la pace, negoziata e conclusa da Nicia (421 a.C.), stabilendo uno status quo ante, sulla base di una pace di c
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A.A. 2012-2013
10 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher moondrop di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cataldi Silvio.