IL CONFLITTO GRECO PERSIANO
A creare le premesse per uno scontro fra Greci e Persiani erano stati Ciro il Grande e il successore Cambise: il primo per aver esteso il suo dominio verso Occidente fino all'Egeo e assoggettato alla Persia il regno di Lidia, la Siria, la Palestina e la Fenicia, oltre a tutte le colonie greche dell'Asia Minore (546 a.C.); il secondo per aver instaurato il predominio persiano sull'Egitto (525 a.C.), creando così un nuovo grave motivo di disagio e di decadenza per i Greci d'Asia, dato che essi ormai da tempo avevano stabilito con gli Egiziani intensi rapporti commerciali.
Le principali cause del conflitto greco-persiano furono:
- L'ambizione di Dario di estendere il suo dominio anche in Europa e di dare così una sempre più concreta attuazione al suo sogno di impero universale guerra contro i nomadi Sciti (508 a.C.). Fu un insuccesso, ma Dario assoggettò la Tracia e le isole di Lemno e di Imbro e rese...
contro la quale si erano sollevati gli Iloti e i Messeni, ma la guerra si protrasse a lungo e gli Spartani, non fidandosi dei rivali ateniesi, licenziarono in malo modo il contingente alleato. Di ciò i democratici approfittarono per rompere ogni rapporto con Sparta e ottenere l'ostracismo di Cimone. Pericle restò solo e quasi padrone di Atene e per ca. 30 anni consecutivi fu eletto alla carica di stratego e quasi sempre con il rango di presidente di quel collegio. Inizialmente Pericle formulò un piano di operazioni troppo vasto per le possibilità finanziarie della città, destinato ad esplicarsi contemporaneamente ai danni della Persia e di Sparta. Ciò portò alla pace di Callia con i persiani (449 a.C., gli ateniesi si impegnavano a non rinnovare le imprese guerresche contro la Persia e i persiani a non tenere una flotta nell'Egeo e a rispettare il territorio della federazione attica per 30 anni). Quasi contemporaneamente aveva avuto
inizio la guerra contro Sparta che doveva prolungarsi per 12 anni e terminare con una tregua trentennale (446 a.C.) che sanzionava la divisione dell'Ellade in due egemonie. Pericle si impegnò in una politica di tipo "imperialistico", trasformando gli alleati in sudditi, chiamando l'Ecclesia a sostituire il Consiglio federale nelle decisioni di sua competenza; obbligando tutti gli aderenti alla Lega a restare nell'alleanza senza possibilità di sottrarvisi, pena la distruzione; e infine dichiarando di voler disporre per l'abbellimento di Atene dei tributi, che, quantunque fosse cessata la guerra con la Persia, dovevano essere ugualmente versati. Così Atene fu chiamata "tiranna". Ma Pericle non si trasformò mai in tiranno verso i propri cittadini, né cessò di migliorare sotto ogni aspetto la sua città al punto da farne la capitale aristocratica ed intellettuale della Grecia. Sotto di lui, Atene.divenne anche il più importante e attivo centro commerciale e finanziario del mondo greco.
Inoltre, Pericle si preoccupò di far votare una legge in base alla quale era conferita una indennità di due oboli ai giudici popolari dell'Elièa ciò comportò il successivo riconoscimento del principio della rimunerazione dei pubblici uffici (mistoforèa) e il pagamento di quattro oboli al giorno agli arconti e di cinque ai bulèuti, e quindi la possibilità pratica e non solo giuridica per tutti i cittadini di porsi candidati alle magistrature dello Stato e di accettare in caso di elezione l'incarico loro affidato. Inoltre crò con ogni mezzo di vincere la miseria dei ceti meno abbienti occupandoli in grandi imprese di pubblica utilità (ad es. la costruzione delle "lunga mura", 7 km, congiungenti la città con il mare).
► 'DALLA GUERRA DEL PELOPONNESO ALL EGEMONIA TEBANA
Tra le cause della guerra ricordiamo:
- la rivalità tra Atene e Sparta era la rivalità tra le due stirpi elleniche dominanti, ionica e dorica;
- il contrasto tra il principio aristocratico sostenuto da Sparta e quello democratico rappresentato da Atene;
- l'eccezionale prestigio che Atene aveva acquistato nelle guerre persiane;
- la concorrenza commerciale e politica che sempre più gli ateniesi tendevano ad intensificare;
- la condotta aspra e provocante di Atene verso le città che erano entrate a far parte della lega di Delo contribuirono all'origine della guerra del Peloponneso.
L'occasione che fece scoppiare la guerra si ebbe quando Atene prese a favorire l'isola di Corcira in guerra con la madrepatria Corinto. La Lega di Delo si trovò ad affrontare la Lega Peloponnesiaca. Nel 429 una pestilenza mieté migliaia di vittime in Atene, tra cui lo stesso Pericle.
successore Cleone portò avanti la guerra, e fu sconfitto e ucciso ad Anfiboli (422 a.C.) insieme a Bràsida, capitano spartano. Divenne così possibile la pace, negoziata e conclusa da Nicia (421 a.C.), stabilendo uno status quo ante, sulla base di una pace di c-
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