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Non si poteva fare perché pn è una stazione di testa ampliamento meridionale, la ferrovia funge
da cesura.
1. Espansione fuori pn area di grandi palazzate
2. Grosso triangolo tra corso del Po, corso S. Maurizio e la sua prosecuzione su piazza d’Italia,
dal viale d’Italia si prolunga e diventerà poi corso regina e al fine diventa un insediamento
importante: Vanchiglia.
Oltre il corso san Maurizio è costruito in pendenza (verso Dora).
Largo Montebello è una piazza progettata da Promis, è una Square all’inglese, è progettata a
decoro della città, si creano degli spazi e dei servizi che servono per quel blocco di espansione.
3 Blocco: espansione occidentale imperniata sull’idea che sia possibile prolungare le assialità
verso occidente verso la cittadella.
Alla fase 1° restrutturazione si tiene la cittadella e salvaguardare lo spazio dell’artiglieria fissa.
Fino a quando la cittadella persiste l’espansione è limitata con gli anni ’50 dell’800 il valore
militare della cittadella è zero, è meglio fare un campo trincerato (perchè l’artiglieria incomincia ad
avere le ruote) la servitù militare della cittadella verrà eliminata nel 1857.
Promis vuole prolungare zona Dora Grossa per collegarsi a corso Francia e via San Donato con
piazza Statuto. (costruzione per parti della città capitale).
Vogliono costruire una vera e propria piazza d’armi di San Donato.
Promis —> erosione cittadella in continuità tutte le case progettate da Promis hanno il portico,
Cassini stigmatizza questo processo e le distanze percorse sotto il portico non valgono —> città
percorribile sempre —> avvento enorme edifici sopra i portici —> beneficio della rendita di
posizione —> privati incentivati a costruire case inoltre collegate sempre da portici.
Le vie diventano fortemente porticate questa è una speculazione pura.
1850-52 —> piano mandato in esecuzione, nel 1858 —> piano per erosione della cittadella.
Il processo di espansione lungo tutti i lati della capitale non è complicato.
Pianta nazionale della città di Torino.
Esigenza di mettere lo Stato, la zecca nazionale, ambasciate, dicasteri ecc…
Fino al 1864 c’è una massiccia attività edilizia, costruzione grande ansa ferroviaria
(congiungimento a porta nuova con la linea verso la Francia) ecc. portare la capitale in un
contesto europeo.
Questo processo si lega alla viabilità con le strade nazionali e le direttrici nazionali.
Nel 1853 si stabilisce una disposizione fondamentale : la città era aperta senza filtri problemi:
1. Questione fiscale (tassazione urbana)
2. Polizia (non entrino contrabbandieri in città e malintenzionati, nel 1853 viene mandata
approvazione una cinta daziaria il cui tracciamento viene discusso.
Questa linea (perimetro della cinta daziaria) in cui la città è distante dal perimetro è una linea di
previsione di sviluppo successivo che rappresenta un confine che prevede lo sviluppo che
prevede l’applicazione del dazio.
La linea è così Larga perché è previsivo.
Perché il tessuto si estenderà e prevede di poter tassare purchè le comprende dentro il suo
perimetro delle aree storicamente produttive e ricche come il borgo dora, il martinetto, porzione di
borgo san donato, la crocetta, il lingotto e Mirfafiori.
La cinta va a prendere tutti quei borghi già extraurbanei rispetto la bastionata con funzione
evidentemente produttiva per tassarli come aree urbane.
Il terreno che viene inglobato è estremamente esteso.
La cinta è un muro di mattoni non particolarmente largo e alto è solo una barriera ha dei punti in
cui ha delle porte (casotti), costruzioni in cui devono ospitare dei finanzieri per ispezionare i carri le
merci ecc..
Casotti di primo livello corso Francia e via Nizza (sulle vie più importanti).
Casotto di secondo livello sulle vie meno importanti si chiama Baraccone.
Questi sono posti di blocco.
I punti in cui c’è questa cesura del muro vengono definiti barriere.
Barriera di Lanzo, di Nizza di Po ecc..
Dalla barriera intesa come varco nella cinta si passa al termine barriera tutto ciò in prossimità del
casello.
La casa che sia dentro o che sia fuori si chiama barriera come ogni barriera di Milano c(strada in
cui la direzione del casello era verso Milano).
Tutti i luoghi vicino al casello si chiamano barriera.
Fuori dalla cinta sono industrie perché non sono tassate.