Le ragioni di scambio e il loro impatto sull'economia di un Paese
In generale, questi indici offrono informazioni sulle variazioni dei prezzi rispetto ad un anno base. Un aumento dell'indice rispetto all'anno base significa che è sufficiente esportare una quantità minore di merci per avere lo stesso ammontare di importazioni, nel qual caso si afferma che le ragioni di scambio migliorano. Viceversa, se l'indice diminuisce, la quantità di merce da esportare per ottenere lo stesso livello di importazioni aumenta, in tal caso si dice che le ragioni di scambio si deteriorano.
Le ragioni di scambio costituiscono un indice sintetico delle forze che condizionano il livello della bilancia dei pagamenti. Sono, inoltre, misura dell'apporto del commercio internazionale al processo di sviluppo economico di un Paese.
Le variazioni delle ragioni di scambio (Rds), ossia la maggiore o minore quantità di prodotti esteri che un Paese ottiene in cambio di un'unità dei propri prodotti, possono comportare una
variazione nell'ammontare dei guadagni che un Paese ricava dal commercio internazionale. La variazione delle Rds ha effetti sul reddito, sulla bilancia commerciale e sull'inflazione di unanazione:- Muta il potere d'acquisto del reddito prodotto da una nazione; per esempio se le Rds migliorano quella nazione potrà comprare più import con la stessa quantità di export;
- Cambiano le pressioni sui prezzi; le Rds peggiorano con l'aumento dei prezzi dei beni importati (l'import è usato nei processi produttivi e quindi l'aumento del suo prezzo spinge sui costi);
- Varia il saldo della bilancia commerciale; se le Rds aumentano (diminuiscono) il saldo migliora (peggiora).
Paesi sviluppati, presentano forti fluttuazioni di prezzo, particolarmente depressi in fase di recessione ed elevati in situazione di prosperità. Questo perché le quotazioni dipendono direttamente dalla domanda dei paesi sviluppati, che risulta direttamente correlata al ciclo economico. La recessione è pagata in misura maggiore dai paesi in via di sviluppo, che in questo caso rappresentano dei price takers.
I prezzi dei prodotti esportati dai Paesi sviluppati sono invece più stabili e risentono meno delle fluttuazioni causate dai periodi di recessione.
Se consideriamo il problema dal punto di vista dei Paesi sottosviluppati possiamo constatare che, oltre alla grande instabilità dei prezzi dei loro prodotti nel corso del ciclo, vi sono fluttuazioni cicliche molto marcate anche nell'ammontare delle esportazioni. Queste variazioni di volume sono particolarmente sensibili per alcuni prodotti.
Nel lungo periodo, si è notata la tendenza al peggioramento.
delle ragioni di scambio per i Paesi sottosviluppati. I Paesi avanzati non hanno ridistribuito gli incrementi di produttività attraverso l'abbassamento dei prezzi; mentre si sono appropriati di parte dell'incremento di produttività verificatosi nei Paesi sottosviluppati. Spesso, inoltre, gli scambi di prodotti agricoli venivano effettuati direttamente da organismi statali. In tal caso, viene a instaurarsi una specie di monopolio bilaterale, tra venditore e compratore, che avvantaggia il potere contrattuale del Paese più forte. Il Paese debole è, ovviamente, quello sottosviluppato, che vedrà deteriorare le proprie ragioni di scambio.
2.2.1 Le ragioni di scambio: esempi
1 Le categorie di ragioni di scambio.
Le ragioni di scambio rappresentano un indice sintetico che descrive i rapporti di forza intercorrenti tra due paesi nell'ambito degli scambi commerciali. Lo studio delle ragioni di scambio si è concentrato soprattutto nell'ambito
dei rapporti commerciali tra paesi arretrati produttori di beni primari e paesi industriali economicamente sviluppati e negli anni ha dato vita ad una vasta letteratura. La teoria delle ragioni di scambio poggia su due branche del pensiero economico: la teoria del commercio internazionale e quella dello sviluppo economico. Lo studio delle ragioni di scambio sono oggetto di un interesse sempre maggiore da parte delle organizzazioni internazionali, negli ultimi anni sono state oggetto di discussione nell'ambito della "Conference of Trade and Developement", organo delle Nazioni Unite che si occupa di commercio, sviluppo, finanza. L'analisi delle ragioni di scambio verifica se le loro variazioni abbiano esercitato o meno effetti negativi sulle economie dei Paesi in via di sviluppo, le quali sono caratterizzate per la dipendenza economica dalla produzione dei prodotti agricoli di base. Si distinguono tre tipi di ragioni di ragioni di scambio: l'estero; quindi il benessere di unscambio possono essere positivi o negativi a seconda delle circostanze. Le ragioni di scambio favorevoli consentono a un Paese di ottenere un maggior valore di beni di importazione rispetto al valore dei propri prodotti esportati. Questo può portare a un aumento delle entrate e delle risorse disponibili per lo sviluppo del Paese. Inoltre, una bilancia dei pagamenti positiva può attirare investimenti esteri e favorire la crescita economica. D'altra parte, le ragioni di scambio sfavorevoli possono limitare le possibilità di importazione di un Paese e ridurre le risorse disponibili per lo sviluppo. Ciò può portare a una bilancia dei pagamenti negativa e alla necessità di ricorrere a prestiti esteri o ridurre le importazioni. Le variazioni delle ragioni di scambio possono essere causate da fattori interni, come cambiamenti nella produzione o nel commercio di beni esportati, o da fattori esterni, come cambiamenti nella produzione o nel commercio di beni importati da altri Paesi. In conclusione, le ragioni di scambio sono un parametro importante per valutare l'impatto del commercio internazionale su un Paese. Variazioni favorevoli possono favorire lo sviluppo economico, mentre variazioni sfavorevoli possono limitare le opportunità di crescita.Scambio saranno maggiori in proporzione a quanto l'economia del Paese si basi sugli scambi con l'estero. I paesi sottosviluppati dipendono fortemente dal commercio con l'estero, soprattutto con i paesi più sviluppati, per questi Paesi le ragioni di scambio costituiscono un indice importante sul grado di sviluppo delle loro economie. Un paese sottosviluppato risente maggiormente delle variazioni delle ragioni di scambio rispetto ad un Paese ad economia prevalente industriale e si trova quindi in una posizione più vulnerabile. Proprio per queste ragioni gli organismi internazionali tentano di introdurre nuove misure atte a ridurre gli effetti negativi delle ragioni di scambio per i Paesi sottosviluppati. Mentre le materie prime oggetto di esportazione subiscono rilevanti fluttuazioni dei prezzi, le importazioni sono caratterizzate da prezzi più stabili e sostenuti. Ciò perché i Paesi sottosviluppati operano in regime concorrenziale e quindi non.
Sono in grado di sostenere i prezzi. Nei Paesi industrializzati vige invece un sistema di tipo oligopolistico, il che permette a questi ultimi di sostenere i prezzi dei propri prodotti.
Prebisch Raúl, economista e politico argentino (1901-1986) che contribuì a fondare la Banca Centrale della Repubblica Argentina, è il pioniere della teoria della dipendenza, teoria strutturalista (Centro-Periferia). Questa teoria ha avuto un grossa importanza nel dibattito tra i paesi sviluppati e in via di sviluppo. Così, il sottosviluppo secondo Prebisch, nasce dal suo rapporto di dipendenza verso i Paesi europei, instauratosi dal colonialismo del 1500. I paesi in via di sviluppo sono economicamente vincolati a quelli sviluppati. Il ciclo economico periferico è fortemente vincolato alle fluttuazioni economiche dei centri. Critico della teoria ricardiana del vantaggio comparato, sosteneva che, per i Paesi sottosviluppati (Agro-esportatori),
la specializzazione nella produzione di beni primari rappresentasse un ostacolo allo sviluppo, a causa della caduta dei prezzi delle materie prime e della dipendenza da un solo settore.Scarica il documento per vederlo tutto.
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