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Il mal seme d'Adamo: i discendenti di Adamo,
• gli uomini malvagi
Commento
La porta dell'inferno (anti-inferno) e i pusillanimi
e tra loro coloro Celestino V. Caronte. Terremoto
e tuono.
Dante entra attraverso la porta dell'inferno.
Paradiso = città di dio.
Inferno = città del diavolo e quindi come tutte le
città hanno una porta.
E come si usava fare nelle porte medievali in
alcune chiese o delle città stesse c'erano delle
scritte che davano il benvenuto.
Dio per rendere giustizia all'umanità ha creato
l'inferno che inizia dopo l'Acheronte.
Nell'anti-inferno ci sono i pusillanimi = contrario
di magnanimo.
Animo piccolo, sono i vili, coloro che non hanno
mai scelto nella vita , odiosi a dio ma anche al
demonio che non li vuole avere nell'inferno. Sono
coloro che hanno rinunciato a scegliere, a
utilizzare il libero arbitrio.
Il peccato dei pusillanimi si oppone alla virtù
della magnanimità e consiste nel rifiuto di
scegliere tra il bene e il male, rinunciando così al
libero arbitrio.
I pusillanimi sono costretti a inseguire una
bandiera che cambia continuamente direzione,
mentre per le punture dei tafani e delle vespe i
loro volti sono rigati di lacrime e di sangue,
raccolte a terra da vermi. Il collegamento con il
peccato consiste nella costrizione a seguire una
bandiera, che rappresenta quel partito che non
vollero mai prendere. Il loro continuo movimento
si contrappone a quella lentezza che è solita dei
magnanimi e inoltre sono anche invidiosi della
sorta degli altri dannati all'inferno. Tra i
pusillanimi compaiono anche quegli angeli che al
momento della ribellione di Lucifero non si
schierarono né con lui né con Dio. Tra questi
peccatori viene riconosciuto Celestino V papa che
diede le dimissioni perchè secondo una diceria fu
proprio il futuro papa Bonifacio VIII a indurlo
alla rinuncia della carica.
Pena conforme alla loro colpa: così come non
presero mai posizione sono costretti a correre
dietro a una bandiera che gira continuamente e in
più sono costretti a correre in un percorso fangoso
in cui ci sono tafani che pungono e li fanno
sanguinare e i vermi che raccolgono il loro
sangue.
Questa pena si adatta al loro tipo di peccato: le
pene infernali seguono la regola del contrapasso.
Loro sono costretti a seguire la bandiera così
come per analogia loro nella vita hanno seguito
tutte le bandiere, sono costretti a correre quando
invece sono stati pigri nella vita. Le modalità
della pena sono un modo di dante per
rappresentare il peccato stesso = la commedia
non è un opera teorica, per speculare, ma è per
indicare l'azione. La commedia non è un opera
speculativa ma è volta all'azione, appartiene alla
branchia dell'etica, cioè della morale e per questo
i vizi e le virtù vengono rappresentati per farli
capire e indurre l'uomo a non incorrerci.
I pusillanimi non meritano memoria nel mondo.
Ma dante riconosce colui che fece per viltà il gran
rifiuto = Celestino V= papa, che voleva fare vita
monastica, cercò di fare delle riforme fece
l'ordine dei celestini.
Uomo che venne eletto papa ma diede le
dimissioni, fece il gran rifiuto. Rinunciò al
papato.
Dante giudicava male il suo rifiuto perchè caduto
celestino venne papa Bonifacio VIII quello a