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COGNIZIONE
Insieme di processi cognitivi , si riferisce alla capacità di acquisire conoscenze sul
mondo , strettamente legata a concetti come mente, ragionamento pensiero ecc.che
descrivo le capacità della mente umana (processi o funzioni mentali). Processi cognitivi
come analisi dell’input esterno, elaborazione e utilizzo.
Distinzione fra psicologia cognitiva che è un tipo di approccio ai processi cognitivi,
predominio dal 1945 al 1980, e psicologia dei processi cognitivi che invece studia i
processi cognitivi all'interno delle scienze cognitive .
Letteralmente psicologia come studio del spirito e dell'anima , scienza che studia i
processi mentali o psichici o cognitivi (scienza che fa uso di evidenze comportamentali o di
altro tipo per comprendere i processi interni che determinano il comportamento di
persona).
Il comportamentismo nasce nel 1913 con un articolo di Watson, cosa doveva studiare la
psicologia per essere scientifica? Solo il comportamento osservabile -> insieme delle
risposte muscolari e ghiandolari (non la conoscenza o la mente), relazione tra uno stimolo
che innesca una risposta, mente come black box, leggi che legano stimolo e risposta. Si
oppone allo studio dei processi interni es. pulsioni. Antecedenti del comportamentismo
sono Condizionamento classico e Apprendimento per prove ed errori. Focus sul legame S
– R.
Pavlov dimostra che basta aggiustare la presentazione dello stimolo per ottenere un
comportamento, tipo di apprendimento determinato da associazione fra uno stimolo
è una risposta.
Thorndike gatto in gabbia, per uscire dalla gabbia deve premere una leva , casualmente
impara la risposta giusta e l'azione a cui seguono risposte positive viene ripetuta,
apprendimento per prove ed errori.
Skinner riprende gli studi di Thorndike, ma distingue comportamenti rispondenti (ossia
quelli che derivano da riflessi innati in cui l'organismo e passivo) vs. comportamenti
operanti (ossia emessi spontaneamente la cui probabilità deriva dall'effetto di tale
comportamento), apprendimento operante.
Temi privilegiati del comportamentismo sono l’apprendimento e le su leggi,
conseguenza pratica: nei laboratori l'animale sostituisce l'uomo , si accetta che la mente
umana non è qualitativamente diversa da quello animale (postulato di Darwin), più
vantaggioso studiar l'animale perché permette migliore controllo delle variabile, maggiore
libertà procedurale e manipolazione dell'organismo, controllo dell'influenza dell’ esperienza
passata (si distingue comunque dalla etologia che studia i comportamenti animali
complessi senza apprendimento precedente es. corteggiamento).
Tre periodi del comportamentismo: classico , neocomportamentismo (fino agli anni ‘50) e
cenocomportamentismo (approccio in realtà già cognitivista, esponente più importante
Hebb). Ci si rende conto che non si può spiegare il comportamento senza tener conto
di variabili interne -> definisce nascita del neocomportamentismo, si parla di variabili
intervenienti, ossia quelle variabili interne che agiscono fra stimolo e risposta.
Apprendimento latente di Tolman: ratti in labitinto che devono imparare un percorso ,
forma due gruppi A e B. Il gruppo A riceve una ricompensa, l'altro no: il gruppo
ricompensato A impara il percorso mentre B no -> secondo la visione comportamentista
classica, il ratto ricompensato apprende perché trova conseguenze positive (stretta
relazione ricompensa-apprendimento). Inserisce un nuovo gruppo C che inizialmente non
viene ricompensato, dopo qualche tempo viene introdotta la ricompensa : dimostrano di
aver già imparato il percorso nel momento in cui è presentato il cibo (usano le conoscenze
quando serve). Differenza prestazione e apprendimento e introdotto il concetto di
mappe cognitive -> rappresentazione mentale dell'info. Il comportamento è finalizzato
e dipende dallo scopo. Esperimento : il cibo viene spostato dalla posizione che il ratto
aveva appreso, inizialmente segue il percorso abituale poi va ad esplorare l'ambiente
circostante.
Apprendimento non riducibile ad accoppiamento di due eventi vicini nel tempo ed è
regolato da scopi. Dimostrato da Mackintosh, 1994 .
Nel 1967 pubblicazione libro di Neisser, oggetto di studio dei processi cognitivi è la presa
di decisione. Visione più ecologica.
Hebb (cenocomportamentismo): fa riferimento per la prima volta al SN, riprende studi di
neurofisiologia degli anni 30 e introduce il concetto di "assembramenti cellulari e
sequenze di fase" : neuroni organizzati in circuiti chiusi = assembramenti cellulari (alcuni
sono innati, altri si formano per apprendimento) e possono funzionare in maniera integrata
determinando nuovi comportamenti = sequenze di fase. Postulato di Hebb: se neuroni A
e B eccitati insieme la loro forza di connessione reciproca è aumentata, basta eccitare A
per attivare anche B. Fino agli anni ‘50 processo di memorizzazione spiegato tramite
postulato di Hebb ossia determinata da un singolo circuito. Modello ideale del
funzionamento del SN. (Vedi slides)
Cognitivismo: i processi cognitivi sono la chiave di lettura del mondo esterno, il nostro
comportamento dipende da essi. Costruzione di modelli che rappresentano una versione
semplificata del mondo. Si distingue dal comportamentismo perché si occupa di studiare
la mente che invece era stata esclusa dal comportamentismo, analogia con il
funzionamento del computer -> mente come software e cervello hardware, studio della
mente senza bisogno di far riferimento al SNC e il corpo. Traduzione dell’informazione
sensoriale in rappresentazione/simbolo, non ha nulla a che vedere con il modo in cui
l’informazione è stata ricavata (trasformazione amodale). Human information process:
modificazioni che l’input sensoriale subisce fino all’output comportamentale, unità di
rappresentazione viste come delle “scatole” (critica: visione simile al comportamentismo,
per comportamentismo solo una scatola, per cognitivismo più scatole), rappresentazione
tramite diagrammi di flusso. Input -> trasformazione mentale dello stimolo che avviene in
diversi step ->output (comportamentismo ignora il passaggio intermedio). Compiti di
tracking: su uno schermo segnale mobile, tenere allineato lo stimolo tramite delle
manovre, necessari degli aggiustamenti -> il soggetto può fare solo una modifica in 500
msec -> uomo come elaboratore di informazioni ma “limitato”, necessario un certo
periodo di tempo per elaborare le info prima di prendere una decisione e produrre un
output; se il sistema è impegnato ad elaborare un’info non può elaborarne altre. Scoperta
del “tempo di reazione”: tempo che intercorre tra la presentazione dello stimolo e la
risposta. Riscoperta di una misura utilizzata da Wundt che poi era stata abbandonata, può
dare indicazioni sui processi cognitivi mediante i quali il soggetto risolve il compito. Da qui
nasce la “cronometria mentale”: la mente umana opera secondo un meccanismo che
procede linearmente, lo stimolo attiva vari processi in serie (uno dopo l’altro). Compiti più
semplici determinano tempi di reazioni più brevi, compiti più complessi determinano tempi
di reazione più lunghi -> la durata del il tempo di reazione dipende dal numero di processi
necessari.
Nel 1879 Wundt apre il primo laboratorio di psicologia sperimentale -> psicologia come
scienza autonoma. Rispetto alle altre scienze nasce in ritardo, problema della definizione
dell’oggetto di studio (ossia la mente) e gli strumenti necessari alla sua analisi. Come
misurare qualcosa che non è osservabile? Associazione di un parametro ai processi
mentali: questo parametro era il tempo di esecuzione delle operazioni mentali. Donders:
l’assunzione di base è che la prestazione è il risultato di processi a stadi che hanno una
certa durata, il tempo totale di esecuzione di un compito è dato dalla somma della durata
dei vari processi. Problema dell’equazione personale: misure dell’astronomo e
dell’assistente differiscono di alcuni msec, segue un’indagine e si conclude che il modo in
cui si affronta il compito dipende da variabili individuali legate ai processi cognitivi del
singolo soggetto (leggere variazioni tra una persona e l’altra) ma anche ambientali
(variabilità anche all’interno dello stesso individuo); e misurazione della velocità
dell’impulso: esperimento sulla rana : stimolo applicato al muscolo – contrazione del
muscolo -> velocità di conduzione; esperimento sull’uomo: confronto compiti più o meno
complessi, tenta di misurare i tempi di esecuzione di diversi compiti, es. stimolo in punti
diversi, registra contrazione del muscolo + soggetto deve premere un pulsante quando lo
avverte -> tempi diversi contrazione – risposta con il pulsante, il compito è più complesso
quindi richiede più tempo (percepire lo stimolo e decidere di premere il bottone), si arriva
così al metodo sottrattivo: assunzioni di questo metodo 1) risposte in sequenza, 2) il
tempo di esecuzione è la somma dei tempi di esecuzione parziali; necessario isolare le
diverse operazioni facendo eseguire due compiti che sono uguali eccetto per l’operazione
oggetto di esame (es. fissare un punto e premere un bottone – solo fissare il punto), il
tempo di esecuzione in un caso comprende l’operazione che ci interessa, nell’altro no. Tre
paradigmi: tempi di reazione semplice es. il soggetto fissa un pallino sullo schermo,
deve premere il pulsante appena compare una parola -> c’è un solo tipo di stimolo di
risposta, si misura il tempo fra presentazione parola e pressione del pulsante; tempi di
reazione di scelta, es. due pulsanti, presentata una parola astratta o parola concreta,
premere un pulsante o l’altro in base alla parola che compare -> il compito è più
complesso del precedente, infatti nel compito di misurazione del tempo di reazione
semplice veniva solamente chiesto di dire quando compariva la parola mentre, in questo
caso, alla percezione visiva deve seguire l’elaborazione del significato e la scelta del tasto
corrispondente sulla base delle istruzioni ricevute, questo tempo si reazione misura però
due operazioni ossia quelle di identificazione dello stimolo + selezione della risposta tra
due alternative; compiti go / no go: es. unico tasto di risposta, il soggetto deve premere
solamente se è presentata una parola concreta, è sempre presente la fase di elaborazione
semantica e decisione (premere – non premere) ma viene eliminata la scelta fra più
possibilità. In base al metodo sottrattivo, se ad esempio vogliamo sapere la durata
dell’operazione selezione della risposta far