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Esempi
Paula ha 28 anni. Per svincolarsi dalla sua famiglia in cui la madre era succube del padre, sposa un uomo che le è sottomesso. Per sentirsi indipendente, Paula ha rapporti con numerosi uomini dai quali si fa umiliare e maltrattare. In queste relazioni, Paula reprime la rabbia e l'umiliazione. Ella, nelle sue relazioni, riproduce da un lato l'antica obbedienza infantile, ma, inconsciamente, riprende anche il ruolo succube della madre. In cura per depressione e abuso di alcool, Paula inizia un percorso di smascheramento per poter finalmente amare uomini degli del suo amore.
Amar, è un uomo di 40 anni di origine africana. Egli è stato allevato solo dalla madre, perché il padre è morto. La madre tiene molto all'osservazione delle regole formali e non permette che il bambino esprima in alcun modo i suoi bisogni infantili. Divenuto adulto, Amar sposa una ragazza europea che appartiene ad una classe sociale diversa dalla sua. La moglie fa...
di tutto per tormentare, umiliare e rendere insicuro Amar. Attraverso il suo matrimonio, Amar da un lato è riuscito a liberarsi dalla madre e dal suo sistema sociale, ma dall'altro si è emotivamente mantenuto legato alla madre scegliendo una moglie che la sostituisce. In terapia, Amar si renderà conto di come nell'infanzia avesse, nello stesso tempo, amato e odiato la madre che abusava di lui e riuscirà anche a vedere la moglie per quello che è. In conclusione, possiamo dire che sia il soggetto grandioso che quello depresso, negano la realtà della loro infanzia. Ambedue vivono come se potessero recuperare la disponibilità dei genitori: il grandioso nell'illusione di riuscirci, il depresso nell'angoscia di perderla per colpa propria. La leggenda di Narciso Il mito di Narciso illustra il dramma della perdita del Sé, del cosiddetto disturbo narcisistico. Narciso è innamorato del suo bel viso, del qualecertamente la madre era fiera. La ninfa Eco si innamorò di lui. Narciso viene ingannato sia dalla ninfa che dalla sua immagine riflessa, infatti alcune parti della sua persona (esempio la schiena) non possono essere da lui ammirate nel riflesso. Lo stadio iniziale, caratterizzato dall'entusiasmo, è paragonabile alla grandiosità, lo stadio successivo, caratterizzato dalla struggente brama di Sé, esprime la depressione. Narciso vuole congiungersi alla sua bella immagine, rinnegando il suo vero Sé, ciò lo porta alla morte e, in Ovidio, alla metamorfosi in fiore. Il circolo vizioso del disprezzo. La mortificazione del bambino, il disprezzo della debolezza e le loro conseguenze. Alice Miller racconta un episodio al quale ha assistito. Una coppia camminava con in mano un ghiacciolo che leccavano con gusto. Accanto a loro un bambino, di circa due anni, piangeva perché voleva anche lui il gelato. La madre gli diceva che era troppo piccolo per mangiarlo, ilpadre gli offriva il suo gelato da leccare, ma il bambino rifiutava e continuava a piangere. Tanto più il bambino piangeva, tanto più i genitori sembravano divertirsi: ridendo pensavano forse di tranquillizzare il piccolo. Finito il ghiacciolo, il padre regala al bambino il bastoncino ben ripulito, egli prova a leccarla, ma poi lo butta via con un singhiozzo.
Il bambino non era stato frustrato nella sua pulsione orale (infatti avrebbe potuto leccare il gelato che il padre gli offriva), ma egli avrebbe voluto avere in mano il gelato come i suoi genitori. Essi però non hanno compreso il suo bisogno, anzi si sono presi gioco del suo bisogno.
Questo non perché i genitori fossero cattivi o freddi, infatti si rivolgevano al bambino parlandogli con tenerezza, ma perché anch'essi avevano trovato un essere più debole di loro con il quale sentirsi forti.
Esperienze del genere si possono manifestare con varie sfumature e in molte circostanze (quando, ad esempio,
si dice a un bambino: "Ma hai paura di una sciocchezza del genere?". Si tratta di situazioni che hanno in comune, da un lato il sentimento e i bisogni del bambino debole e impotente, e dall'altro il senso di forza che l'adulto ricava da questa debolezza. Quando sarà più grande, l'ex-bambino assumerà lui stesso lo stesso comportamento dei genitori, nei confronti dei fratellini o dei compagni. L'ex-bambino cercherà così di distaccarsi dalla sua impotenza, per collocarla all'esterno, su un altro soggetto. Il disprezzo per il più debole costituisce una protezione contro l'emergere dei propri sentimenti e il modo per sentirsi forte. A mortificare il bambino è soprattutto il disprezzo per la sua persona. In molte società, le bambine subiscono ulteriori mortificazioni in quanto femmine e, siccome come donne eserciteranno un potere sul neonato, faranno ricadere sul figlio il disprezzo chehanno subito.
Inoltre le donne rischiano di essere obiettivo del disprezzo di quegli uomini che hanno idealizzato la propria madre e che, proprio per questo, disprezzano le altre donne.
Per spezzare questa "ereditarietà" della distruttività che si comunica da una generazione all'altra, occorre permettere a noi stessi di percepire che l'impotenza e la rabbia provate ci hanno fatto soffrire. Solo così non avremo più bisogno di ricorrere al potere per difenderci dall'impotenza.
Nella maggior parte dei casi, infatti, all'individuo resta celata la sofferenza infantile, a causa dei meccanismi di difesa che entrano in azione:
- Negazione (non riconoscere la propria sofferenza)
- Razionalizzazione ("Devo dare un'educazione a mio figlio")
- Spostamento ("Non è mio padre a farmi soffrire, ma mio figlio")
- Idealizzazione ("Le botte che mi dava mio padre erano salutari")
Rovesciamento della sofferenza passiva in comportamento attivo.
●Alcuni ESEMPI consentiranno di chiarire il funzionamento di questi meccanismi di difesa.
Uno scrittore cecoslovacco, colto, tiene una lettura delle proprie opere in una località● dell'ex-Germania Occidentale. Il pubblico può fare domande allo scrittore. Interrogato sulla propria infanzia, lo scrittore parla del padre come di un uomo che lo ha aiutato molto dal punto di vista spirituale. Quando il padre lo picchiava, e lo faceva spesso, egli era orgoglioso che il figlio non piangesse. Probabilmente il bambino aveva imparato ad inghiottire le lacrime per mostrarsi coraggioso davanti al padre tanto amato. Questo scrittore parla delle percosse come della cosa più naturale del mondo, dicendo che esse lo hanno preparato alla vita (meccanismo di razionalizzazione).
Il regista svedese Ingmar Bergman, che in molti suoi film ha parlato dell'infanzia in modo● consapevole ma solo intellettuale,
Afferma che l'umiliazione è stata nella sua infanzia il metodo pedagogico fondamentale. Racconta che, ad esempio, quando da piccolo bagnava i calzoncini, doveva indossare per un giorno intero un vestito rosso, in modo che tutti sapessero cosa aveva fatto. Il padre, pastore protestante, frustava spesso il fratello maggiore del regista ed egli assisteva muto a queste scene. Probabilmente anche Ingmar fu frustato, ma egli non ne è cosciente. Ingmar Bergman ha adottato come sistema di difesa la delega agli spettatori dei suoi film il compito di vivere quei sentimenti che egli aveva respinto.
Questi esempi mostrano come i maltrattamenti anche gravi subiti da bambini, possano restare nascosti a causa della forte tendenza infantile all'idealizzazione. Se riescono a restare nascosti casi così eclatanti di maltrattamenti, ancor più lo saranno le sottili mortificazioni inflitte ai bambini. Ci sono adulti sessualmente inibiti che sfruttano sessualmente i neonati.
(esempio: una madre che ha subito violenze sessuali infantili, può provocare nel bambino un'erezione per poterla vivere finalmente come non minacciosa). I bambini sfruttati sessualmente provano una grande insicurezza in quanto in loro vengono risvegliate sensazioni premature. Altri tipi di stupro esercitati sui bambini sono quelli attivati mediante l'indottrinamento: anche in questo caso non vengono percepiti i bisogni appropriati alla fase di sviluppo che il bambino sta attraversando. Attraverso la "buona educazione" alcune azioni vengono vietate ai bambini, ma poi si cerca di far fronte artificialmente alla loro mancanza. È ciò che succede al tossicomane: nell'infanzia ha dovuto reprimere dei sentimenti molto intensi, una volta adulto tenta, con la droga o l'alcool, di recuperare l'intensità emotiva. Per evitare di esercitare sui bambini sottili violenze inconsce occorrerebbe: Acquistarne coscienza; ● Osservaresituazioni che riguardano bambini, cercando di immedesimarsi in loro; ● Sviluppare empatia per il nostro comune destino. ● Il disprezzo alla luce della terapia E' possibile scoprire la nostra storia solo rivivendo i nostri sentimenti, accettandoli, rispettandoli e considerandoli legittimi. Ciò vale anche per il terapeuta il quale, nel suo rapporto con il paziente, che è alla ricerca della sua storia, deve accettare i propri sentimenti e chiarirli a se stesso. Così facendo, il terapeuta può capire anche la propria storia. Interruzione dell'articolazione del Sé e coazione a ripetere ( = ripetizione di un comportamento) I pazienti in terapia che gradualmente si riappropriano della facoltà di esprimere i loro sentimenti, esprimono anche antichi bisogni a lungo rimossi. Alcuni di essi non possono essere soddisfatti senza un'autopunizione, altri non possono essere affatto soddisfatti perché si riferiscono a situazioni del passato. CiSono poi i bisogni che devono essere soddisfatti nel presente, cioè durante la terapia. Il più importante è quello di mostrarsi per quello che si è. Il "mostrarsi" porta alla ripetizione delle angosce infantili a vivere i sentimenti di vergogna e di nudità.
ESEMPIO – Linda ha 42 anni ed è in terapia. Ha sposato un uomo che, come suo padre, non la comprende. Linda cerca di spiegargli il proprio percorso terapeutico, ma è come se parlasse al muro. Linda si sente ridicola fino a quando si rende conto che sta rivivendo il sentimento di solitudine vissuto nell'infanzia (aveva infatti trascorso il primo anno di vita in un nido e non aveva potuto così vivere l'intimità con la madre).
Il disprezzo nella perversione e nella nevrosi ossessiva. Se la madre pretende dal figlio un "determinato" modo di essere, pone le basi per il bene e il male, il bello e il brutto e la selezione viene interiorizzata dal
bambino.17 Spesso ci si aspetta che il bambino riesca il più presto possibile a controllare le sue funzioni corporali. In