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Classificazione di Mattei

Attraverso un atteggiamento razionalizzante e ordinato i giuristi cercano di raggruppare i sistemi giuridici in famiglie e nel corso della storia della scienza del diritto comparato sono state proposte diverse classificazioni. Un sistema giuridico è un complesso operativo di istituzioni, procedure e norme vigenti in un determinato territorio per un gruppo particolare di persone. Esiste un sistema per ogni stato ma anche sistemi per comunità che non hanno uno stato come le comunità religiose. Le famiglie, al contrario, raccolgono più sistemi giuridici e ordinamenti che condividono un complesso di atteggiamenti fortemente radicati. La classificazione è un mezzo interno e non un fine, quindi dobbiamo interpretarla nel suo carattere relativista essendo possibile fare diverse tassonomie secondo prospettive diverse. Esse non sono strutture empiriche ma servono a facilitare lo studio. La classificazione di Mattei si sviluppa apartire da un saggio tripartizione noneurocentrica dei sistemi giuridici. Dal titolo si evince subito come non voglia avere una prospettiva concentrato sui sistemi europei proprio per voler cogliere la carta geografica di un mondo profondamente mutato. In particolare ci sono eventi come il crollo dei regimi socialisti, il radicarsi del socialismo in Cina, la crescente importanza del diritto giapponese e la consapevolezza del diritto islamico e per finire l'indipendenza di tutta l'Africa da dover considerare. I sistemi in questione vengono classificati secondo il sistema di controllo sociale i esso prevalente a seconda che sia il diritto, la politica o la tradizione (intesa come filosofia o religione). I paesi in cui prevale l'influenza del diritto formano una famiglia composta da: paesi di common law e civil law (Mattei ne evidenzia i punti di convergenza), e altri sistemi dove il diritto non incontra ostacoli. In questa famiglia del rule of professional law cisi basa su teorie come la separazione dei poteri e la separazione tra diritto e religione o diritto e morale. La famiglia dove la componente egemone è la politica come organizzazione della società, comprende i sistemi di quegli stati dove la separazione tra Stato e politica non è ancora avvenuta totalmente pertanto le macroscelte e le microscelte sono influenzate dal potere politico. I paesi che rientrano in questa famiglia sono soprattutto paesi dell'Europa orientale dove il socialismo ha lasciato un'impronta molto profonda, ad eccezione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Il modello in questione è quello della transitorietà poiché queste famiglie intendono il diritto come sviluppo e transizione verso uno scopo visto come un bene per il quale il diritto è finalizzato. L'ultima famiglia è quella dove prevale la tradizione religiosa o filosofica: non è avvenuto il divorzio che è avvenuto in.

Inghilterra nel 1529 tra Stato e Chiesa quando i giuristi hanno ricoperto la carica di Lord Chancellor, né come è avvenuto in Francia con la Rivoluzione. Essa comprende i paesi di matrice islamica, taostia, indù, buddista. Non è che manchino in assoluto dei sistemi di diritto, tuttavia su di essi prevale la religione o la filosofia, la gerarchia alla democrazia, l'enfasi del dovere al diritto. Il sistema di Mattei potrebbe essere rappresentabile come un triangolo con le tre rispettive famiglie ai vertici, egli infatti ritiene che le classificazioni debbano tener conto del dinamismo dei sistemi e dell'evoluzione storica: i sistemi possono spostarsi protendendo più verso una famiglia che verso un'altra.

Domanda aperta: Adeguamento codice civile francese

Il code Civil des Francais è stato la prima grande classificazione dei sistemi di Civil law, paradigma della modernità e in vigore dal 1804. Esso rappresenta un punto di svolta.

nella storia del diritto, abbandona i toni paternalistici rappresentando una scelta sistematica tramite un modello garantisco coerente ed organizzato sul dogma della volontà, della libertà (laissez faire) e della proprietà, espressione della borghesia dei primi dell'ottocento. Il codice è composto da 2281 articoli e tre libri (persone, proprietà e beni, serie assai omogenea di istituti) redatto in modo elegante e semplice frutto di 36 atti legislativi. L'idea nasce sulla base di tre caratteristiche: unità, completezza ed esclusività. La codificazione si mostra originale a partire da tre condizioni dominanti: un potere politico deciso a volere la codificazione, una scelta rivolta a favore di regole di ampio respiro a carattere non casistico frammentato e provvisorio, una dottrina affiatata e prestigiosa. La parte introduttiva è composta da soli sei articoli e precisa principi come la separazione dei poteri e il divieto del giudice.visti di cattivo occhio nel ancien regime, di sostituirsi al legislatore e il divieto di non liquet. Il codice è ancora in vigore, dal 2006 è stato introdotto un quarto libro sulle garanzie, con il Rapporto Grimaldi dal nome del legislatore che la propose. Il codice è tuttavia l'archetipo dei codici borghesi e per questo si è mostrato insufficiente nel tempo a regolare i rapporti di una società in continuo sviluppo. Sicuramente è stato un monumento della cultura giuridica occidentale, ripreso anche fuori dall'Europa come modello, ma è stata necessaria un'opera di decodificazione, ovvero un moltiplicarsi di fonti legislative fuori dal codice: code rural del 1955, de assurances del 76 e la consommation del 1993, simili ai testi unici italiani. Il processo di adeguamento del codice può essere descritto a partire dai diversi ruoli di dottrina, giurisprudenza e legislatori. I tentativi di ricodificare globalmente il Code sonofalliti portando così a numerosi sforatici interventi da parte del legislatore, dottrina e giurisprudenza. Il legislatore è intervenuto anche direttamente sul testo del codice riformulandone la disciplina già a partire dagli anni 60 per aspetti come la famiglia e il ruolo della donna o la parità dei figli. Per quanto riguarda le obbligazioni e i contratti i legislatori più importanti che hanno fatto proposte più audaci sono stati: Grimaldi, Catala e Terrè finalmente approvata con un ordinanza in parlamento nel 2016. Lo scopo di questa riforma era restituire al codice il ruolo centrale che aveva perso a beneficio di regole più adeguate ai bisogni della società dettate dalla giurisprudenza della Cour de Cassartion. Più che il dogma della libertà di contrarre alla base del liberismo economico, la nuova disciplina contrattuale riformata nel codice riflette per esempio le esigenze dei mercati attuali come la tutela delcontraente debole. Fondamentale è stata anche l'integrazione a livello europeo, l'esigenza di garanzie autonome. La giurisprudenza ha a sua volta contribuito grazie a un'interpretazione evolutiva favorita da un particolare livello semantico delle disposizioni. In particolare l'interpretazione della Cour decassation ha permesso l'evoluzione del diritto dei contratti e in particolare nella disciplina dell'illecito civile dagli articoli 1382 al 1386. Il principio radicato nel diritto romano, diffuso nella dottrina e nella prassi è quello della colpa, i casi in cui si ha responsabilità senza colpa e quelli in cui si è responsabili per i danni causati agli animali. Nel codice la responsabilità extracontrattuale non ha subito particolari modifiche ma la prassi giurisprudenziale opera in modo completamente diverso essendosi evoluta nel tempo. Se il legislatore si è mostrato "timido" al contrario la giurisprudenzaè stata molto creativa e ha sfruttato gli spazi vuoti per creare diritto evolvendosi dal testo del codice estendendo il concetto di responsabilità senza colpa ai danni da prodotto, infortuni sul lavoro e attività pericolose. Da ultima la dottrina ha contribuito in maniera crescente all'adeguamento del codice. Inizialmente la dottrina vide un periodo poco fertile in cui si limitava a un'esegesi grammaticale e logica del testo poco fertile. La scuola che domina tutto il diciannovesimo secolo è la scuola dell'esegesi della quale i massimi esponenti sono Rau, Aubry, Demante e Troplong. Inizialmente si credeva che per interpretare bastasse la mera ricognizione della volontà del legislatore ma il codice si è dimostrato ricco di lacune che devono essere colmate e l'asservimento al codice fatto dalla dottrina dell'esegesi non avrebbe potuto farlo. Non basta infatti affidarsi al legislatore e alla ragione della legge. L'interprete

francese inizialmente non concettualizzava, non sistemava, non dava giudizi di valore. Alla fine del XIX secolo Geny e Salleis si accorgono che l'esegesi non è più in grado di far evolvere il codice, troppo ancorato a principi superati. Geny in particolare voleva riaprire ampi spazi alla dottrina. Si sviluppa allora la scuola della libera ricerca scientifica che tiene conto della società in continua trasformazione.

Domanda aperta: droit intermediaire

La loi del code diventa la fonte che esprime la volontà della nazione e il suo spirito, un codice in vigore dal 1804, la più grande codificazione dell'epoca moderna, archetipo di una società borghese e modello del diritto codificato nella civil law nonché paradigma della modernità giuridica. Esso raggruppa i capisaldi della rivoluzione francese della quale risente chiaramente: dogma della volontà, libertà e proprietà. La rivoluzione aveva posto in essere la

necessità di un codice che fosse simbolo, idea, mito un segno evidente di rottura con un mondo passato e superato. La rivoluzione è un momento di rottura e nell’arco temporale che va dalla rivoluzione all’ascesa di Napoleone (1789-1799) sorge un diritto così detto intermedio droit intermediaire. Esso sostituì nel giro di pochi anni la società retrograda dell’ancien regime e creò un sistema di diritto basato sull’individuo e le libertà individuali, l’abbattimento dei privilegi tramite il supporto e la protezione dello Stato. Vennero aboliti i rapporti tra il re e i nobili, giuridici, clero insieme alla divisione territoriale in province, il regime feudale, l’ordine giudiziario, il sistema fiscale, il regime ereditario frantumando tramite l’abolizione della libertà testamentaria le grandi proprietà e favorendo la divisione tra gli eredi in condizioni di uguaglianza. Le riforme più

importanti avevano a che fare con l'affievolimento della patria potestas e la sua cessazione dopo la maggiore età, obbligatorietà del matrimonio civile come contratto libero di essere sciolto, equiparazione della filiazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/02 Diritto privato comparato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessia16_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi giuridici comparati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Vardi Noah.