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INTRODUZIONE
Sociologia urbana
La sociologia urbana studia come i fatti sociali si formano nello spazio.
Per parlare di una città bisogna vederla, incarnarne gli oggetti di cui parliamo, usare la teoria per associarla
ad una città.
Controllo sociale (buttafuori, telecamere…)
La città è fatta di:
- edifici
- persone
- spazi pubblici
- spazi privati
Insieme complesso -> ragionare sulla prospettiva perché interamente è troppo, prendere dei pezzi.
Secondo Simmel l’interazione ravvicinata tra soggetti disparati in un insieme rarefatto. La densità delle
interazioni è data dalla differenza.
Città come propagazione culturale
Città come spazio di propagazione culturale di idee che circolano -> è impossibile non “contaminare”.
Città come spazio economico
Città come spazio economico -> modelli di produzione, rappresentazioni territorializzate sono normali e ci
conviviamo.
Spostamento dalla campagna alla città che offriva migliori condizioni di vita -> divisione tra centro e
periferia che è sempre stata sottolineata.
- La fabbrica con Marx -> la città con le fabbriche è il centro della produzione.
- Il mercato è dentro la città ed è luogo di incontro -> il prodotto acquistato al centro è migliore di
quello della periferia. Costruttore di territori perché permette di aggregarli.
- I monasteri si sovrappongono ai mercati -> relazione tra cultura e mercato -> “hora et labora”.
Città come simbolo del potere (politica)
Città come simbolo del potere -> a volte tutte le dimensioni si ritrovano nella capitale, a volta no.
Deriva da fonte legittima o economica (es. Igresti che influenza il sindaco di Milano) o culturale (es.gli
intellettuali influenzano il potere).
- Potere preso con la vincita di qualcosa (cultura)
- Potere che si esercita anche nell’economia (tasse)
Reprime delle pratiche intervenendo necessariamente per regolare ciò che riguarda la popolazione.
Modelli di città
Non serve dare una definizione di città perché con la stessa parola indichiamo piccole e grandi città.
Classificazione in base al modello produttivo
- Fordista: fabbrica classica, operai, piccoli dirigenti (es. Torino del ‘900) -> la città organizza i suoi
spazi in modo da non dover più rispondere in modo inadeguato alle esigenze che la città e la sua
popolazione richiedono a partire dalla fine del ‘800. Grandi progetti edilizi, grandi fabbriche.
Mancata differenza fra luoghi di lavoro e luoghi di abitazione. Incomincia a provvedere anche a
offrire di servizi (es. scuole, sanitari…), ma anche servizi per il loisir (es. ciclismo, calcio). La città e le
fabbriche si dotano di servizi per la ricreazione.
La città inizia ad essere pensata per le grandi masse.
- Post-Fordista: la fabbrica cede spazio al servizio -> città per artigiani che ospita però l’industria.
- Post-Moderna: dagli anni ’90 in poi legata allo sport, eventi e grandi eventi, città degli archistar,
heritage post-industriale.
La produzione industriale organizzata sulla grande fabbrica entra in crisi -> conseguenza: vuoti
urbani (il cuore rappresentato dalla fabbrica lascia un vuoto, ma anche in centro si trovano spazi
disponibili che prima non erano disponibili o>d).
Oggi la città viene utilizzata anche non per essere abitata, ma dai city users che arrivano da fuori,
utilizzano la città, e se ne vanno.
Pratiche che non raggruppano persone che hanno la stessa identità, ma persone che stanno
insieme senza avere la stessa identità.
È necessario capire il rapporto tra i vari passaggi attraversati dalla città.
Classificazione in base alla pianta della città
- Geometrica (americane): ciò che è residenziale rimane residenziale, la gente si sposta non per
dinamiche di prezzi.
- Concentrica (europee): all’interno vi stavano fabbriche, mercati e case. Poi, espandendosi, le
fabbriche sono state portate al di fuori del centro -> deindustrializzazione europea.
Danno vita a varie forma di cultura ed economia.
Lettura: Friederich Engels
La città secondo lui era una città che si stava formando in un spazio che non era adatto per le nuove
funzioni che doveva ospitare. È ancora uno spazio di campagna organizzato sempre in un modo
tradizionale, ma con nuovi abitanti -> non è una città per accogliere i lavoratori della crescente industria,
ma fatta per gli artigiani.
L’organizzazione urbanistica (forma) della città rimane uguale, ma comprende popolazioni che richiedono
cose diverse per le quali essa non è adatta -> molta più popolazione (le fogne non sono sufficienti), ma
cambiano anche le strutture che le persone richiedono -> il tempo libero crescente porta al bisogno di
avere spazi ricreativi in città, sempre maggior numero di spazi dove trascorrere il tempo libero.
Nella città prendono forma e si concretizzano quelle cose che si credono belle in un determinato periodo
(es. se si pensa sia bello fare aperitivo nelle stradine, iniziano a comparire bar con sedie all’aperto nelle
stradine).
- Condizioni igieniche delle strade / bonificazioni.
- Poveri e ricchi vivevano in spazi diversi, non si sovrapponevano -> segregazione urbana.
- Inquinamento, soprattutto nelle aree dove vivono i più povere
- Strade strette, anguste e buie -> spazi insalubri che portano malattia e degrado urbano.
- Densità di case ed edifici monumentali
- Sovrappopolazione.
- Strutture di controllo sociale (es. Carceri) -> contenimento dei poveri e della classe proletaria.
- Povero, sporco, brutto = cattivo -> i poveri sono le classi pericolose.
Nella società attuale, post-industriale, ci sono due fenomeni marcati: tempo libero e processi di consumo
-> fondamentali che marcano una trasformazione della società. Oggi le città hanno delle forme sempre più
adatte a svolgere queste due funzioni (es. tanti negozi).
Abbiamo sempre pensato alle città come spazi divisi in modo quasi dicotomico con quartieri belli e quartieri
brutti, quartieri per il giorno e quartieri notturni, zone per il lavoro e zone per il divertimento -> la città è
definita in base alla zonizzazione dove ogni zona ha la sua popolazione di riferimento.
La città post-moderna risente del fatto che le popolazioni non sono così dicotomiche (ricchi/poveri), ma
molto più complesse.
Un territorio può essere per popolazioni diverse a seconda che sia giorno o notte.
Gated Communites -> città dove le persone ricche e benestanti ri rinchiudono per tenere fuori tutti gli altri.
GENTRIFICATION G. Semi
Introduzione
Obbiettivo: cambiare immaginario negativo (costruzione sociale fatta di elementi negativi es. persone
ignoranti e violente) della città -> raffinare la città, cioè selezionare.
Se un oggetto è socialmente prodotto si può produrre un altro oggetto con un messaggio contrario.
Comunicare/trasmettere un messaggio (attraverso uno spot), ma non tutti sono in grado di farlo -> linguaggio
selettivo: linguaggio di un certo tipo rivolto a un determinato gruppo di persone (una classe sociale/un ceto)
secondo rappresentazioni condivise.
Conflitto
Conflitto: non è possibile che un processo sociale vada bene a tutti, c’è sempre qualcuno che perde.
Generalmente una parte della città è favorevole al cambiamento (chi ammira il progetto / chi si dà da fare
per implementarlo provando ad integrarsi -> l’ideologia è stata incorporata), mentre un’altra parte della città
è sfavorevole al cambiamento (persone che non sono integrate all’interno della società -> diversi livelli di
integrazione e opposizione al progetto).
Riferimento a modelli esterni
Le città vogliono essere le wannabe cities. Gli immaginari circolano in uno spazio globale e fanno da
riferimenti agli immaginari di qualsiasi posto.
Cosa si intende per Gentrification
Per gentrification si intende la conquista di un territorio urbano centrale da parte di un gruppo di persone
differenti per posizione di classe rispetto agli abitanti precedenti (urban gentry, borghesia) -> persone che
in quel quartiere riconoscono delle qualità, delle opportunità e un valore, per le quali la trasformazione di
quel pezzo di città diventa uno strumento di affermazione sociale, un elemento identitario forte, una ragione
sufficientemente condivisa da lottare per ottenerlo.
La gentrification è quindi un insieme di trasformazioni della città tali per cui l’area in cui essa avviene
diventa più costosa e quindi esclusiva -> è la prova che le disuguaglianze esistono e tendono a riprodursi
continuando ad escludere alcune persone e favorirne altre.
Classi sociali
È un cambiamento legato alle classi sociali, in particolare alle classi medie istruite, che si insediano in aree
di minor pregio, prima del loro arrivo, rendendole meno accessibili a chi sta peggio di loro.
Scelte che indirizzano la città verso un modello di cambiamento e sviluppo
La gentrification ci mette in condizione di riconoscere che ognuno di noi, quando sceglie, sta indirizzando la
città verso un modello di cambiamento e di sviluppo -> sta quindi decidendo anche per altri.
Le città si stanno uniformando?
Forse le città stanno perdendo la propria anima distintiva per assumere caratteri simili -> omogeneizzazione.
Storia della Gentrification
Consideriamo la gentrification come una delle forme classiche e principali del progetto urbano della
modernità. Le città crescono e decrescono e la gentrification è una componente importante e un segnalatore
efficacie delle fortune e delle miserie delle società urbane. Per illustrare queste dinamiche:
- Haussmanizzazione di Parigi -> pietra fondante dell’edificio urbano della modernità;
- New York e Chicago -> tappe intermedie tra suburbanizzazione e ascesa della gentrification;
- Londra anni ’60 -> coniazione del concetto preciso e ben delimitato di gentrification.
Haussmanizzazione di Parigi
La trasformazione urbana più celebre e significativa dell’epoca moderna è stata l’Haussmanizzazione di Parigi
-> periodo storico concentrato, seconda metà ‘800, caratterizzato da un grosso cambiamento della città.
Esso rappresenta l’archetipo (modello originario) dal punto di vista storico, ma anche dal punto di vista degli
immaginari -> modello al quale tutte le grandi città guardano a partire dal 1880: definisce il modello di città.
Con questo modello, a metà ‘800, Haussmann anticipa ciò che la città divent