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CELLULA ANIMALE
MEMBRANA PLASMATICA: (membrana cellulare) è
composta da un doppio strato di fosfolipidi che si
dispongono con le teste idrofile verso l’esterno. Vi
sono inoltre lipidi (fosfolipidi, steroidi e glicolipidi) e
proteine tenute insieme da interazioni non
covalenti. Svolge diverse funzioni grazie alla sua
fluidità e resistenza:
> separare l’ambiente extracellulare da quello
intracellulare
> svolgere una funzione di permeabilità selettiva che regola i flussi di molecole tra l’interno e l’esterno
della cellula.
> Definizione dei compartimenti interni degli organelli citoplasmatici.
> mantenimento dell’omeostasi del PH e della composizione ionica,
> ancoraggio del citoscheletro e adesione con altre cellule e con la matrice extracellulare.
Le proteine di membrana contribuiscono maggiormente a conferire specificità alle membrane; esse sono
distinte in: 21
ﳎ Proteine estrinseche: idrofiliche e legate debolmente alla
superficie; non penetrano nel doppio strato lipidico e sono
associate solo con la superficie esterna o interna.
ﳎ Proteine intrinseche (o integrali): sono immerse nello strato
idrofobico e sono separabili dalla membrana solo con
detergenti o solventi organici.
Le cellule animali possiedono esternamente alla membrana plasmatica un rivestimento sottile (glicocalice)
che media le risposte infiamamtorie ed è coinvolta nel riconoscimento cellula-cellula. Le glicoproteine
presenti sul glicocalice come la fibronectina sono fondamentali per la mediazione tra cellula e ambiente
esterno e possono essere ancorate al citoscheletro.
GIUNZIONI CELLULARI: negli organismi pluricellulari le cellule si associano formando contatti stretti tra loro
per scambiarsi segnali. Le giunzioni cellulari possono trovarsi isolate oppure riunite a formare dei veri e
propri complessi di giunzione. Le cellule possono presentare tre tipi di
giunzione tight o zona occludens:
-Giunzione sono le giunzioni cellulari più strette. Il
complesso è formato da tre proteine che prendono contatto con le stesse tre
proteine presenti sulla membrana cellulare della cellula adiacente, sigillando
lo spazio tra esse. Queste giunzioni sono presenti nei tessuti epiteliali e
endoteliali e hanno la funzione di impedire il passaggio di soluti attraverso lo
spazio extracellulare.
aderente o ancorante:
-Giunzione possono essere distinte in almeno quattro tipi:
le giunzioni aderenti a fascia e i desmosomi intervengono nella formazione di sistemi di adesione
intercellulare mentre gli emidedmosomi e i contatti focali nella formazione di sistemi di
giunzioni aderenti a fascia
adesione cellula-matrice extracellulare. Le sono giunzioni
che si estendono per l’intero perimetro cellulare e formano una sorta di cintura
desmosoma
Il è una giunzione aderente che
forma un ispessimento localizzato sulla
membrana cellulare. L’emidesmosoma è una giunzione in grado di
legare la membrana plasmatica alla base della cellula alla sottostante
contatti focali
lamina basale. I sono giunzioni in grado di legare la
membrana plasmatica della cellula a
compoenti della matrice extracellulare.
gap o comunicante:
-Giunzioni canale aperto in grado di consentire il passaggio di
ioni o molecole tra le cellule vicino. Giunzione usata dalle cellule di diversi tessuti
per comunicare.
compartimentazione
Per si intende l’organizzazione interna delle cellule eucariotiche in corpuscoli cellulari
separati e differenziati dal resto del citoplasma permettendo a essa di
matenere concentrazioni elevate di enzimi e molecole in regioni
specifiche in modo che i processi metabolici avvengano in modo più
efficace
CITOPLASMA: parte cellulare situata all’esterno del nucleo ma
all’interno della membrana plasmatica (citosol è la parte non
contenuta nei corpuscoli cellulari). Essa è composta per il 70% di
acqua in cui sono sciolti elettroliti e partecipa alle reazioni
metaboliche della cellula in quanto contiene numerosi enzimi disciolti
(tra cui quelli della glicolisi) e tipi di RNA coinvolti nella sintesi
proteica. 22
RETICOLO ENDOPLASMATICO: formato da un labirinto di tuboli ramificati e cisterne interconnessi e collegati
alla membrana nucleare che si estendono per tutto il citoplasma. Esso svolge un ruolo fondamentale nella
biosintesi delle proteine transmembrana e dei lipidi per le membrane dei diversi organellli cellulari. Il reticolo
endoplasmatico ha inoltre un ruolo importante come deposito intracellulare di ioni calcio che viene usato in
diverse risposte cellulari
Reticolo endoplasmatico liscio (REL): è costituito da un labirinto di canalicoli intercomunicanti distribuiti in
tutto il citoplasma senza ribosomi adesi alla faccia esterna delle sue membrane. Non avendo affinita per i
coloranti basici non è distinguibile dal resto del citosol. Nelle cellule muscolari il REL è in grado di regolare la
distribuzione intracellulare di ioni calcio e il processo della contrazione muscolare e interviene nella sintesi
degli steroidi e di lipidi, nella detossificazione da farmaci e sostanze tossiche, nella sintesi di membrana (dopo
ad esempio un esocitosi) e nel metabolismo del glucosio. I lipidi sintetizzati nel REL raggiungono la loro
destinazione finale tramite vescicole prodotte per gemmazione. E' morfologicamente più piccolo del reticolo
ruvido.
Questo organello è presente più sviluppato nelle cellule epatiche e muscolari, svolgendo però differenti
funzioni (nel pancreas accumula glicogeno e detossifica le sostanze idrofobiche, mentre nei muscoli, dove è
chiamato anche Reticolo Sarcoplasmatico permette rilascio del calcio.
Reticolo endoplasmatico rugoso (RER): numerose cisterne appiattite affiancate e circoscritte da membrane
che sono in continuita con l’involucro nucleare. È defintio rugoso per la presenza di molti ribosomi attacati
alla superficie citoplasmatica ed è coinvolto nella biosintesi delle proteine. È visibile al microscopio grazie al
numero elevato di proteine destinate alla secrezione. È un organello presente in tutte le cellule eucariotiche
ed p sviluppato nelle cellule dedite alla secrezione di sostanze sierose.
RIBOSOMI: sono organuli di natura ribonucleoproteica non delimitati da
membrane, costituiti da RNA ribosomiale e proteine. Sono formati da due
subunità che si assemblano solo al momento della traduzione e sono classificati
in base alla loro velocità di sedimentazione: i batteri possiedono ribosomi 70s
mentre le cellule eucariotiche ribosomi 80s. Negli eucarioti gli RNA vengono
prodotti nel nucleolo dove entrano anche le proteine ribosomiali prodotte nel
citoplasma che si assemblano con i rispettivi RNA per dare i ribosomi. Essi si
possono trovare liberi nel citosol (ribosomi liberi) o
adesi alla superficie citoplasmatica del reticolo
endoplasmatico rugoso.Le proteine vengono
sintetizzate a partire da stampi di mRNA attraverso la
sintesi proteica. La sequenza di nucleotidi di un gene
attraverso il suo intermediario a mRNA viene letta e trasferita nella sequenza
nucleotidica di un amminoacido seguendo delle regole imposte dal codice genetico.
Ogni amminoacido viene specificato da una sequenza di tre basi CODONI (64
possibilità di combinazione) a cui si legano gli ANTICODONI con sequenza
complementare presenti sui tRNA. La traduzione inizia all’estremità 5’ e la sintesi
proteica procede quoindi in direzione 5’3’.
Il processo di traduzione è diviso in 3 fasi:
Inizio: l’mRNA si posiziona correttamente tra le due subunità del ribosoma
Ҩ Allungamento: gli amminoacidi vengono portati dai tRNA e uniti da legami
Ҩ
peptidici (allungamento della catena peptidica)
Terminazione: incontro con il codone di stop che porta alla fine
Ҩ
dell’allungamento della proteina e al distacco e dissociazione del ribosoma.
Tramite un meccanismo di indirizzamento co-riduzionale che prevede il
riconoscimento da parte di una proteina SPR (particella di riconoscimento della
sequenza segnale) di una sequenza di 30 amminoacidi. Le proteine che vengono
23
riconosciute dalle peptidasi del segnale ed entrano nel lume del RER resteranno nel lume del RER, saranno
proteine secrete oppure formeranno proteine intrinseche transmembranarie.
Il processo che permette l’ingresso di macromolecole all’interno della cellula è l’ENDOCITOSI, contrario al
ESOCITOSI
processo di e che richiede un continuo ricambio della membrana plasmatica. Le vescicole
assicurano al materiale trasportato la separazione dal resto della cellula e si fondono a un compartimento di
destinazione riversando il materiale che contengono.
ENDOCITOSI: le vescicole raggiungono in primo
luogo i lisosomi e possono essere di diverso tipo
assunzione aspecifica di molecole
Pinocitosi:
di varia natura diluite in goccioline di liquido
extracellulare endocitosi mediata da recettore:
se il materiale da internalizzare è riconosciuto
da specifici recettori di membrana
quando le cellule specializzate del
Fagocitosi:
sistema immunitario internalizzano particelle di
grosse dimensioni
mediata da recettori
Endocitosi
ESOCITOSI: le vescicole si formano a partire dal RER o dalla faccia trans dell’apparato di Golgi.
APPARATO DEL GOLGI: processa e smista i componenti cellulari
che devono essere trasportati alla loro destinazione finale. Esso
interviene nei processi di modificazione post-traduzionale delle
proteine, nella sintesi di molecole polisaccaridiche e di alcuni
lipidi. È costituito da cisterne appiattite impilate l’una all’altra
rivestite da membrane, vescicole di trasporto e vescicole di
secrezione. È diviso in tre compartimenti funzionalmente distinti,
la faccia cis (prossimale) dove entrano microvescicole
la faccia mediale faccia trans
(trasporto), e la (distale) dove
gemmano macrovescicole (secrezione). Nel compartimento trans
le glicoproteine sono smistate e confezionate in vescicole per
essere indirizzate verso le loro specifiche destinazioni (lisosomi,
granuli di secrezione e membrana plasmatica).
Il processo che regola la distribuzione di proteine verso compartimenti di membrana specifici è legato a
precise sequenze amminoacidiche che le indirizzano:
1.Indirizzamento co-traduzionale
2.Indirizzamento post-traduzionale: (è il caso di RER e Golgi) le proteine passano dal RER verso il Golgi
guidate dal citoscheletro e infine abbandonano la cellula per Esocitosi (via secretoria)
LISOSOMI: sono delle sacche di 0.2-0,5 µm di diametro delimitati da
una membrana. Sono coinvolti nel processo di digestione cellulare
perché contenengono enzimi idrolitici acidi sintetizzati nel RER che
funzionano a un pH acido (4.5-5) e inattive nel pH del citosol (7.2) per
la digestione intracellulare di materiale di natura diversa provenient