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Nel 1946 i film di provenienza statunitense importati in Italia superavano le 6 centinaia, a fronte dei
65 film nazionali. Il cinema hollywoodiana da un lato suscitò interessa e vera e propria
ammirazione, espressi anche attraverso pubblicazioni periodiche, più o meno affiliate ai distributori
nazionali delle major; dall’altro fece emerge un vero e proprio timore culturale già diffuso nella
società.
Il riferimento alla sessualità deriva dal cinema francese mentre la rappresentazione del crimine è
tratta dal gangster movie hollywoodiano.
Discussione e la definizione di un cinema nazionale riguardano le forze politiche emerse dalla
conclusione della guerra in particolare modo i due partiti di massa destinati a segnare le vicende
italiane fino anteriori anni 90 la democrazia cristiana e partito comunista Italiano. Lo scenario
normativo italiano nel primo dopoguerra si caratterizzava per la considerevole incertezza il decreto
legislativo del 1945 aboliva la censura.
In questo scenario precario il cinema neorealista di vieni più occasioni un biglietto da visita
internazionale premiato con l'Oscar per il miglior film straniero Sciuscià di Vittorio De Sica 1946 E
ladri di biciclette Vittorio De Sica 1948 celebrato a canna Roma città aperta distribuito nei circuiti
d’essai statunitensi.
Mi denominata per convenzione degli 80 giorni È approvata nel maggio 1947 prevede prevedeva
un numero di giorni di programmazione obbligatoria per la produzione nazionale.
Infine in Italia non è ancora prodotto industriale ma risulta davvero dalla necessità di
esprimersi di dire certe cose da parte del regista.
Neorealismo divenne l'ideale prosecuzione estetica dell'esperienza della resistenza una
rigenerazione del paese. Si andava costruendo un'ideologia del neorealismo un cinema di poche
operazioni un cinema di poche opere eccezionali e molti film imperfetti.
Il neorealismo è movimento nazional-popolare il movimento culturale antifascista per
antonomasia.
Avanguardia: una parola che incrocia spesso il dibattito sul neorealismo. La concezione
dominante all'Inter nella cultura marxista italiana in linea con l'inclinazione dei dirigenti del
partito comunista italiano è quella di avanguardia come arte decadente formalista reazionaria
a questo punto di vista realismo appare come l'esatto contrario di avanguardia.
Da un lato attraverso la legge degli 80 giorni prima e la legge Andreotti poi consentito il predominio
della produzione hollywoodiana sul mercato italiano.
Vittorio De Sica: carriera d'attore nella commedia degli anni 30 e un esordio da regista nel
medesimo genere, affiancato dallo sceneggiatore Cesare Zavattini. L'umanesimo dei racconti
impiego di attori non professionisti l'utilizzo di esterni reali, la peculiare struttura narrativa insieme
una qualità melodrammatica della rappresentazione resero queste opere del dopoguerra tra le
problematiche del neorealismo.
Il realismo cinematografico non preso forma in una condizione isolamento anzi convesse con
fenomeni paragonabili ulteriori ambiti estetici special modo con la letteratura la fotografia.
Ladri di biciclette tratto dal testo di Luigi Bartolini.
Il fenomeno Neorealista è stato identificato con la manifestazione della narrazione nella cultura
nazionale.
La fase postbellica assiste a un esplosione del racconto. Nel caso del cinema la dimensione
collettiva del racconto è stata spesso individuata nell'uso della VoiceOver.
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Luigi Zampa: autore di sette pellicole tra il 1945 ed il 1950
Roberto Rossellini: È attivo già dalla fine degli anni 30 dirige l’opera inaugurale del
neorealismo Roma città aperta 1945 . Propensione a fare del cinema uno strumento
comunicativo. Per grande semplificazione possiamo individuare tre modelli principali: il
tempo dell'attesa il tempo dell'evento e il tempo dialettico.
Il secondo esempio è più spesso individuato nei film di De Sica-Zavattini È in maniera
particolare e ladri di biciclette e Umberto D.
Teoria del pedinamento: desunta dalle posizioni poetiche di Cesare Zavattini ha costituito una
semplificazione della complessità del neorealismo. L'artista promosso il neorealismo quale
mezzo di conoscenza dell'uomo e della società contemporanea.
“La terra trema” di Luchino Visconti bene esemplifica la commistione di tempo storico e
tempo mitico.
Nel cinema neorealistico l'efficacia realistica della narrazione poggia sulle spalle di personaggi
capace di far avanzare il racconto interagendo con un ambiente composito e variegato.
Il cinema di Giuseppe De Santis o quello di Alberto Lattuada si nutrono di esempi prelevati dal
cinema hollywoodiano, dal realismo poetico francese ho ancora dal cinema di Weimar o dal cinema
sovietico degli anni 20 pur mantenendo una palese strategia realistica.
Alberto Lattuada: per descrivere sul cinema prima dopo la guerra È spesso usato l'aggettivo
calligrafico. Nel dopoguerra si muove nell'ambito del neorealismo industriale.
Attori presi dalla strada, professionisti e divi
L'impiego di attori non professionisti in Paisà ladri di biciclette Umberto D la terra trema. Il non
attore sarebbe dunque l’attore cinematografico ideale, nel quale forse è possibile cancellare gli
indizi teatrali della recitazione.
L'affermazione del non professionista andava di pari passo con l'accrescimento del ruolo di regista.
Il mito dell'uomo preso dalla strada suggerisce un'attenzione all'umano diffusa nella cultura
postbellica.
L'attore non professionista fu l'ingrediente di quanto Bazin definisce amalgama: insieme di attori
e nonna capace di crescere il valore di verità dei primi e l'adeguatezza dei secondi.
Il cinema dell’epoca neorealista assistette all’approdo di attori provenienti dal teatro popolare
Italiano.
Anna Magnani: formatasi nel teatro commerciale si guadagnerà un oscar con La rosa tatuata 1955.
Dopoguerra italiano vediamo che l'emersione di nuovo modello di femminilità cinematografica
riassunto nella definizione di maggiorata: una figura femminile caratterizzata
dall’accentuazione di caratteri fisici.
Il divismo femminile Carmela diffusione e la notorietà oltre confine.
Neorealismo italiano considerato punto di partenza del cinema d'autore europeo.
La politica degli autori innamorata dei futuri cineasti della Nouvelle vague produce una lettura
tendenziosa dell'opera Rosselliniana , del realismo e della modernità cinematografica.
Il film neorealista non conosce solo modelli e referenti cinematografici ma anche letterari
radiofonici e fotografici. 3 di 11
L’effetto più visibile è quello di avere un cinema in cui convivono autonomamente caratteri
distintivi della commedia e del melodramma, del gangster movie, del western o del musical: i film
del neorealismo non sono di genere perché non fanno riferimento a un unico genere
cinematografico ma a molti contemporaneamente.
Tra i generi più frequentati c’è il melodramma.
Giuseppe De Santis: allievo del centro sperimentale di cinematografia, critico di punta della
rivista CINEMA assistente alla regia per OSSESSIONE
Pietro Germi: entrato nel cinema come allievo attore al centro sperimentale, è insieme a
Lattuada e De Santis, il regista più vicino a forme e stili del cinema di consumo, soprattutto
americano.
Un tema come quello del protagonismo femminile non nasce nel terreno neorealista: lo troviamo
nella letteratura popolare, nel romanza rosa già dagli anni del fascismo.
Il mito del basso costo
Nato dalle macerie, realizzato in quasi totale povertà di mezzi, girato con stock di pellicola dalle
provenienze più disparate; il neorealismo sembra recare con sé un certo marchio di italianità,
intensa come repertorio di vizi e virtù nazionali. Il mito del basso costo ha costituito una parte non
secondaria del monumento neorealista.
Cinecittà parzialmente distrutta è adibita a campo profughi a i film si girano altrove negli studi
Titanus alla Farnesina ad esempio. Il Piano Mashall non era previsto per il cinema, come invece
avviene per ogni altro settore della produzione.
Anica: associazione nazionale industrie cinematografiche e affini viene fondata a Roma il 10
luglio 1944, un mese dopo la liberazione della città.
I produttori italiani sono stati spesso oggetto di critica se non di disprezzo da parte degli intellettuali
cinematografici per lo più militanti su posizioni marxiste o liberalsocialiste.
La debolezza del sistema è dovuta oltre che all’agguerrita presenza statunitense, a una serie di
fattori endogeni: le limitate risorse finanziarie dei gruppi che si sono dedicati alla produzione
l’eccessiva fiducia verso il mercato interno per la copertura dei costi, la mancanza degli
investimenti in mezzi di produzione.
La produzione dei film neorealisti è abitualmente costosa quanto quella dei film realizzati
interamente negli studios.
Roma città aperta è prodotto dalla Excelsa film, una della case più attive del periodo. La Lux
produce melodrammi resistenziali, commedie popolari di ambiente urbano o paesano, noir di
ambientazione postbellica, spettacolari affreschi di massa.
Lux film: fondata nel 1934 dall’industriale Riccardo Gualino, è la casa più attiva negli anni del
neorealismo. Inoltre essa affida i propri film a produttori indipendenti. Conclude la propria attività
nel 1964.
Il comunista De Santis è il regista che può girare il successo planetario Riso Amaro ma ha
bisogno del capitalista Gualino per finanziarlo e distribuirlo.
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3 fasi tra la fine degli anni 30 e gli ultimi anni del secondo conflitto:
Ossessione 1943
dal 45 alla fine del decennio: roma città aperta, sciusà, ladri di biciclette, la terra trema= uso
di attori non professionisti, ambientazioni vere e tematiche legate al presente paese.
dall’inizio degli anni 50 fino alla fine del decennio il nuovo cinema italiano diventa più
chiaramente terreno di scontro politico.
Umberto Barbaro: studioso di teatro, letteratura, arti visive, docente dal 36 del centro sperimentale
di cinematografia, scrittore e sceneggiatore. A lui si deve la promozione del realismo a questione
chiave per la rinascita del cinema italiano.
Luigi Chiarini: nato nel 35, il centro sperimentale di cinematografia è da subito una zona franca di
elaborazione critica e teorica grazie alla sua direzione.
Il Neorealismo è anche la storia delle sue definizione e delle battaglie che attorno al suo nome sono
state fatte. Per Pietrangeli il neorealismo non è una scuola dal momento che i suoi rappresentati
sfuggono a formule programmatiche.
Mario Gromo dice che in Sciusà e Roma città aperta non si sentiva l&rsqu