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LO STOCCAGGIO E LA CONSERVAZIONE:

- i film, una volta visti e passati nelle sale, vanno messi da qualche parte (anche se sono

digitale)

LA SCANSIONE DEI FILMATI ANALOGICI E DEL RESTAURO:

- trasformare i film in pellicola in digitale per renderli nuovamente fruibili

! Ovviamente ci sono due opinioni opposte:

1) chi ritiene che il cinema analogico proponesse un tipo di immagine migliore (es. Lucas)

2) chi ritiene che il cinema digitale abbia solo vantaggi (es. Tarantino).

Mentre inizialmente i fautori del digitale erano i ribelli che lottavano contro il mondo

Hollywoodiano che girava in pellicola, in pochissimi anni le cose si sono ribaltate. C’è una

pressione fortissima di tipo economico per spazzare via gli ultimi residui analogici.

I tre miti del digitale che non sono veri:

1) Il digitale è sinonimo di alta definizione e quindi si vede meglio dell’analogico

2) Il digitale immateriale per cui abbiamo risolto il problema della conservazione e del

restauro. Quindi una volta che io ho un DVD quel film è salvo per sempre

3) Il digitale può fare qualsiasi cosa

Il film “Matrix” seguente teorizza il problema centrale rispetto alla relazione dello spettatore

con il digitale cioè che cos’è la realtà.

Il cambio, nell’avvento del cinema digitale (soprattutto nella post-produzione), è anche la

psicologia con cui lo spettatore si avvicina.

Lo spettatore tradizionale andava al cinema e pensava che quello che stava vedendo sullo

schermo, a meno che non si trattasse di un cartone, esistesse da qualche parte, anche solo sul

set. Adesso la relazione con l’immagine cinematografica è diversa.

Film “Matrix” (1999, fratelli Wachowski) :

 È molto interessante che quasi nel nuovo millennio i Wachowski abbiano fatto questo

film che intercetta un sentore e una trasformazione.

L’episodio che vediamo è quello di Neo che ha appena preso la pillola.

Film “Jurassic Park” (1993, Spielberg) :

 Appartiene ancora a quel periodo in cui si mescolavano effetti digitali a effetti reali.

Spielberg inizialmente voleva tutti i dinosauri in “animatronic” (ovvero dei veri e propri

robottoni computerizzati ma reali), invece poi è stata una delle prime volte che, in un

film di così alto Baget, sono apparsi effetti speciali digitali di livello.

[Nella scena analizzata Spielberg sta mettendo in scena la meraviglia: l’arrivo del dinosauro è

preparato da una lunga sequenza in cui noi vediamo i personaggi guardare. I protagonisti che

si meravigliano siamo noi che ci meravigliamo per la potenza di questo effetto.

Il pubblico non era ancora abituato al digitale l’anno in cui è uscito il film e, quindi, il solo fatto

di guardare un dinosauro digitale che sembrava vero crea un effetto di attrazione.]

Film “Spider-man 2” (2004, Sam Raimi) :

 Non è più l’oggetto (il personaggio fantastico) la cosa che interessa, perché ormai il

pubblico è abituato, ma l’esibizione della bravura in un contesto di realtà.

Ciò che ci interessa ora è un’immagine geometrica:

qua l’unità di misura dell’immagine digitale è il pixel;

L’ immagine fotografica analogica invece ha una natura differente: essa è infatti

impronta della luce su una sostanza sensibile (l’emulsione) che lascia la sua traccia

(l’immagine). L’immagine analogica è dunque composta dalla

grana (schema geometrico di tanti pixel messi in fila in maniera regolare che formano

immagini di natura diversa).

Questo comporta che la natura di un film proiettata in 4 k e in 35 mm è diversa.

Al di là del problema della definizione, c’è un problema strutturale.

C’è il dubbio che l’analogico fosse, in definizione, inferiore rispetto al digitale perché

c’era stata una campagna comunicativa molto grande. Però viene dimostrato

successivamente che l’analogico non era inferiore a livello di definizione.

Alcune notazioni storiche sul digitale :

1) George Smith e Willard Boyle hanno inventato, nel 1969, un chip (che trasforma la luce

in elettricità): elemento indispensabile alla creazione della fotocamera digitale.

Ovviamente il mercato ha avuto bisogno di tempo per perfezionarsi ma una persona

non vedeva l’ora di manipolare le immagini dei suoi film, ovvero George Lucas.

2) Negli anni ’80 siamo in un momento di sperimentazioni ma in parallelo c’è tutto un

mondo non strettamente cinematografico di documentari, videogiochi…

3) Dopo questa fase arriviamo agli anni ’90, periodo in cui si gira e si proietta ancora in

pellicola ma si impone la post-produzione digitale.

Per fare la post-produzione digitale di un analogico: si gira in pellicola, si scansiona in

negativo, si fanno le modifiche con il computer e poi il film recording (dal pc si ristampa

su pellicola). Questo procedimento però non poteva continuare perché costava un

sacco.

Video Essay di Kogonada

 I cambiamenti cambiano anche lo stile del film.

Ci sono alcune cose che non erano possibili prima e adesso sono possibili (es.

montaggio).

Questo è un “video essay” ( ovvero un saggio sul cinema/arti visive fatto e pubblicato

sul web).

! Norman 95:

Il digitale ha intercettato un mondo completamente diverso ovvero dei film indipendenti.

Per rappresentare questo momento centrale in cui il digitale ha significato molto per questo

tipo di cineasti, ha deciso di parlarci di “norman 95”: esso è un manifesto che era stato firmato

e prodotto da una serie di cineasti, soprattutto danesi, che dettava una serie di regole che

avrebbero dovuto seguire gli aderenti a tale manifesto (ad esempio avere tecnologia leggere,

girare con luce naturale, avere una troup non troppo grande ecc…).

Film “Festen” (1998, Vinterberg) :

 È uno dei primi film indipendenti girati in HD (high definition in bassa qualità) ad aver

avuto un successo planetario.

Il direttore della fotografia è Anthony Dod Mantle (ovvero colui che porterà allo sviluppo

del digitale e all’arrivo della fotografia digitale anche a Hollywood).

Oggi questo tipo di immagine estetica non ci è così nuova perché ci ricorda qualcosa di

ripreso con immediatezza da qualcuno di presente senza la cura del cinema

tradizionale.

Il motivo principale per cui il cinema indipendente sceglie di convertirsi all’HD è un

motivo economico perché il digitale permetteva di girare con una spesa estremamente

meno significativa rispetto all’analogico.

! Mantle è il primo a vincere un oscar per avere girato un film in digitale (per “The Millionaire”

di Danny Boyle)

! Davide Ferrario,

Anche regista torinese, ha girato in HD perché voleva realizzare un progetto

che nessuno avrebbe promosso.

Film “Dopo mezzanotte” (2004, Davide Ferrario) :

 Girato al museo del cinema di Torino con una qualità bassa.

4) Negli anni 2000 si impone la ripresa digitale e dunque si ottengono differenti risultati:

- un risparmio economico (soprattutto per chi è a basso budget)

- una macchina da presa più leggera

- non c’è il limite dei 10 minuti del rullo di ripresa

(basti pensare ad “Arcarussa”: film girato in digitale in un unico piano sequenza che

racconta la storia russa, dove passando da una sala all’altra si cambia epoca)

- non si utilizzano più i journalier : una volta si girava in pellicola, il negativo veniva

mandato in laboratorio, stampato di notte e il giorno dopo i registi andavano nella sala

di proiezione per vedere ciò girato il giorno prima

- gli attori hanno meno pause e si gira più velocemente

5) Alla fine, per completare il processo di digitalizzazione, nel 2014, in Italia, il DCP (Digital

Cinema Package) diventa il formato standard per la proiezione.

Significa che le case di distribuzione, fino al 2014, proponevano il cinema in 35; dal

2014 in poi, se volevi usare il formato 35 dovevi pagare.

! Ormai però il DCP si sta superando perché i film si trasmettono via satellite attraverso un

sistema di criptazione.

Andiamo verso un futuro in cui non esisterà più un oggetto fisico che si sposta ma esisteranno

degli oggetti recettori.

Il color correction :

L’altro elemento di post-produzione fondamentale è la color correction: attraverso il computer

posso influenza il “look” dell’immagine (es. colore, luce).

Il color grading è una grande cosa per il regista, ma ha un problema poiché da un grande

potere derivano grandi responsabilità: quando puoi fare tutto puoi anche fare cose discutibili.

Film “Fratello dove sei” (2000, Fratelli Coen) :

 È il primo film non animato di istituzione commerciale che è stato tutto lavorato in post-

produzione attraverso il color grading.

È un film tutto realizzato sui toni dorati

Serie tv “Buffy l’ammazzavampiri” (Joss Whedon) :

 Vediamo il confronto di quando è andata per la prima volta in Tv nel ’97 e l’edizione

rimasterizzata

Per far vedere le vecchie serie viene rimasterizzata la storia in HD in modo da proporre

al pubblico qualcosa di più definito e che vada più incontro ai suoi gusti.

Al tempo stesso però si fa una color correction che, in questo caso, ha cambiato

completamente l’atmosfera del film.

[Il color grading crea una serie di problemi non indifferenti quando va a rielaborare pezzi del

teal and orange

passato. Inoltre viene usata la tecnica : una tecnica per abbinare, al colore del

nostro volto un colore complementare come il blu per creare un effetto piacevole.

Il problema è che spesso si ha esagerato e per questo la tecnica è diventata banale e poco

interessante]

La conservazione del film :

Noi rischiamo seriamente di perdere molto cinema, soprattutto dei giorni nostri.

I DCP infatti non sopravvivranno a lungo, a meno che non si trasferiscano su altri supporti.

La pellicola invece rimane tendenzialmente 500 anni.

Non bisogna pensare che il digitale sia immateriale e che non bisogna fare niente per

conservarlo perché la materia, in cui il film è, magari non è accanto a noi ma è da qualche

parte (basti pensare ad iCloud, un datacenter in cui sono stoccati i nostri dati).

Se noi partiamo dal presupposto di stoccare tutto, i gruppi più grandi offriranno un servizio a un

prezzo più alto; i gruppi più piccoli invece offriranno servizi a un prezzo più basso e saranno più

soggetti alla perdita.

Ci sono problemi di costi, di obsolescenza (stoccando in iCloud bisogna prevedere un

pagamento continuo) e di sicurezza nel cinema mainstream.

[Cinema e comunicazion

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
56 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.felletti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cinema e comunicazione audiovisiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Alovisio Silvio.