Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CINEMA E DITTATURA
Gli anni 30 in Europa vedono alcune cinematografie cadere sotto il controllo di dittature di
destra e di sinistra. Ciascuna dittatura impiega il cinema come forza di propaganda
e di intrattenimento in forme diverse. (Germania, URSS, Italia).
CINEMA NAZISTA:
Nella Germania nazista il regime acquista il controllo del cinema attraverso una serie di operazioni
finanziarie che portano il governo a detenere l’azionariato di maggioranza delle case di produzione
più importanti. Il cinema nazista punta all’intrattenimento e all’evasione, ma produce anche film
antisemiti e contro il comunismo. Acquisiscono la maggioranza nelle singole case di produzione, in
maniera anche subdola, a partire dall’UFA, in maniera da poter controllare le loro produzioni.
Il cinema tedesco coerentemente con l’idea di lavorare dietro le quinte, di non nazionalizzare e di
non espropriare le fabbriche, compie questa operazione di invasione dentro ai principali soggetti
della produzione cinematografica tedesca dietro le quinte.
All’inizio fa film che hanno solo lo scopo di distrarre, di fare evadere le persone a ciò che sta
succedendo in Germania.
Politica di narcotizzazione la popolazione attraverso il cinema non esclude.
Film antisemitiL’idea è quella di mettere in scena le ragioni della persecuzione ariana nei
confronti degli ebrei. Suggeriscono il motivo per cui bisogna perseguitare gli ebrei.
Tipico ebreo con barba, che ha i tesori nascosti con cui conduce in povertà i poveri cittadini ariani,
è avido uno strozzino, un usuraio. stereotipi estremizzati
Film “L’eterno ebreo”, film-documentario parte dalla dinastia dei bancari tedeschi. Fa vedere
come i film siano degli usurai, ricchi, avidi. Fa vedere come gli ebrei abbiano portato la Germania
alla povertà in cui si ritrova. Il cinema nazista Riefenstahl
25
Nella produzione della Germania nazista l’opera cinematografica di Leni Riefenstahl vuole fondere
la propaganda ideologica e della ricerca estetica.
Film importanti:
1) “Il trionfo della volontà” 1935 partito nazista in primo piano
2) Olimpia 1936 Olimpia è la celebrazione dell’ideologia nazista, con i Giochi Olimpiadi di
Berlino nel 1936,con l’esuberanza dei corpi atletici dei tedeschi ariani, finalizzata a sottolineare il
culto della gioventù. Girato e distribuito in due parti.
Celebre sequenza dei tuffi dei nuotatori astrazione del cinema puro.
Cinema documentario che però ambiguamente non documenta soltanto, suggerisce e porta verso
un certo tipo di conclusione ideologica.
Due tipi di film:
1) Film per evadere dalla realtà
2) Film di propaganda, volgare rozza e bieca antisemite e anticomuniste. Ideologici sul nazismo.
Il CINEMA COMUNISTA - URSS - STALIN
In Unione Sovietica, nei primi anni 30 i registi della scuola del montaggio sovietico erano stati
messi sotto torchio, accusati di formalismo si eccede in sperimentazioni formali, solo per
borghesi e non per il popolo. alla lunga si pensa che il popolo non lo possa più capire.
Realismo socialista dogma imposto a tutti gli artisti dal 1933 al 1950:
1) La fedeltà al partito quello che si dice nell’opera d’arte, deve trasmettere dei messaggi
ideologicamente, sani ortodossi e coerenti con i dogmi della rivoluzione bolscevica
2) Centralità del popolo popolo rappresentato da personaggi stereotipati a prova di idiota. Si
devono raccontare storie di eroi individuali. Cosa deve fare il popolo nel suo singolo elemento.
adesione dello stereotipo. Idea utopistica, lontana dall’autentica realtà.
Nell’URSS di Stalin la dottrina del realismo socialista pone fine agli esperimenti della Scuola del
Montaggio e guarda al cinema come uno strumento di diffusione dell’ideologia comunista tenendo
al centro il popolo e i suoi eroi.
Centralizzare e nazionalizzare, epurazioni e purghe culto della personalista di Stalin.
Stalin usa come modello: “L’happy ending”, “Le forze del male vengono sconfitte” ricorda molto
il cinema Hollywoodiano.
Stalin ama riconoscersi nei precedenti zar, “costringendo” i registi a fare un cinema dove
raccontano le gesta di alcuni personaggi come “Ivan il terribile”.
“La battaglia sul ghiaccio” sequenza del film di Ejzestejn “Aleksandr Nevskij” (1938)
Si vedono i soldati tedeschi pronti ad invaderli e dall’altra parte i soldati sovietici inizia la
battaglia ritmo frenetico del montaggio, dentro una storia di guerra e di battaglie.
Cinema Fascista
26
Il fascismo non nazionalizza l’industria cinematografica direttamente, ma interviene con
sovvenzioni e sostegni economici e con un’attività di propaganda più indiretta e sporadica:
Celebre canzone del film fascista : “mille lire al mese” l’inizio del film, è il prototipo della
commedia ungherese, fa capire che tipo di cinema viene prodotto negli anni della dittatura
fascista, una protagonista che sogna dalle note che escono dalle radio. La commedia all’ungherese
è un esaltazione delle piccole virtù e dei piccoli sogni della popolazione italiana, soprattutto
italiana, che cercano di assomigliare alle dive della radio. Un’Italia tecnologicamente
all’avanguardia, dei telefoni, della radio. Tenore di vita elevato. L’idea che la società italiana è
moderna all’avanguardia. Film che evocano sempre il mondo dei mass media. Film costruiti su
piccoli sogni borghesi che il fascismo incentiva film di evasione.
Mussolini è capo del governo dal 1922, nel primo decennio, non fa molto per tenere sotto
controllo del cinema, fonda solo l’istituzione LUCE, istituto di educazione cinematografica. Quello
che produce i cine-giornali, antenati dei telegiornali, che venivano proiettati al cinema prima del
film. Controllare i cine-giornali significa monopolizzare le informazioni veicolate. controllo delle
coscienze di massa. La prima cosa che Mussolini fa controllare chi produce questi cine-giornali.
Negli anni ’30, coerentemente con quanto sta accadendo presso le altre dittature, anche il
fascismo guarda il cinema come controllo di massa.
1) Fondazione istituzioni cinematografiche (ENIC, Cinecittà, Direzione Generale
cinematografia, LUCE, CSC) e protezionismo governativo (vs concorrenza straniera)
2) Evasione/intrattenimento e telefoni bianchi/commedia all’ungherese
3) Allestimento di un palcoscenico internazionale per il cinema italiano (Mostra del cinema di
Venezia, 1932)
4) Celebrazione anniversari fascisti e recupero figure e vicende storiche con carattere
metaforico/simbolico.
Problema dell’internazionalizzazione del cinema italiano viene utilizzato la mostra del
cinema di Venezia, dentro la Biennale. Modo per far vedere i film italiani, all’estero. Molti
vengono in Italia a girare i propri film.
Cinecittà nasce per volontà del fascismo, spazio enorme dove verranno girati quasi tutti i film
durante il periodo fascista. filosofia della modernità
Il fascismo investe moltissimo sul cinema italiano. a partire dagli anni 30, la produzione
comincia ad aumentare.
Mussolini si inventa una politica protezionistica:
1) Inizia a tassare i film esteri, blocco totale dell’importazioni dei film
2) Premi e compensi per i film che guadagnano di più sostegni economici
3) Si obbligano le sale a tenere di più i film italiani nelle sale rispetto a quelli stranieri.
27
Negli anni del regime ci sono alcuni spazi per una piccola fronda di intellettuali e cineasti
non allineati e per un cinema che prepara la rivoluzione neorealista, guardando al realismo
poetico francese, al cinema americano sociale, alla letteratura statunitensi.
- Film: “ Quattro passi tra le nuvole” di Alessandro Blasetti (1942) scritto da tanti
sceneggiatori tra cui Zavattini.
- Film: “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica.
- Film: “Ossessione” di Visconti mette in scena l’Italia autentica di quegli anni, storia
dell’adulterio di una donna. (Il postino suona sempre due volte)
Visconti usa quella storia per raccontare la miseria delle persone nella campagna italiana.
Questi registi non si ispirano al fascismo ma a:
1) Cinema americano sociale
- 2) Letteratura americana
- 3) Realismo poetico francese
Un film famoso del realismo francese a cui poi loro prendono spunto è:
Il bandito della casba” storia di un bandito, costretto a non allontanarsi da dove è,
perché se no lo arrestano, ma l’amore per una donna, lo porteranno a rischiare la vita.
Nel cinema hollywoodiano l’America investirà parecchio. deve infondere
ottimismo, progresso nel futuro
il cinema americano è molto più sviluppato proprio perche intanto le cose in Europa
vanno male. L’America entra molto dopo in guerra.
Lo studio system si consolida: major e minor negli anni ’30 e ’40: l’assetto
dell’oligopolio hollywoodiano resta inalterato fino agli anni ’50 quando sarà
abbattuto per via giudiziale da una serie di sentenze della Corte Federale.
Major Paramount, Warner ..
Minor United Artists, Colombia ..
Conosce un cinema di autocensura che il prodotto della decisione delle major di
sottoporre i loro film a un controllo dei proprio film riguardo di sesso e violenza.
28
Dentro il cinema classico hollywoodiano: MPPDA e codice Hays (codice dove si dice
cosa si può e non fare in un film) :
- La MPPDA (Motion Pictures Producers and Distributors of America) raggruppa major e
minor hollywoodiane con lo scopo di tutelarne gli interessi di categoria anche nelle forme
di un codice di autocensura accettato e condiviso vs censura governo federale (perché è
una censura molto più rigida). GENERI, DIVI, REGISTI:
Una produzione organizzata per generi con divi amati e riconoscibili dove il regista
mette in scena il copione approvato dal produttore, con pochi margini di
autonomia, ma con la possibilità di lasciar filtrare tracce della propria personalità,
motivi ricorrenti, ossessioni, peculiarità.
Generi più usati nel cinema Hollywoodiano:
- Musical;
- Horror;
- Screwball comedy;
- Noir;
- Gangster Movie
Crea un rapporto di continuità e di dipendenza. Il genere è la parte in cui il cinema
Hollywoodiano eccelle.
ORSON WELLES A HOLLYWOOD: IL CASO CITIZEN KANE (QUARTO POTERE, 1941)
L’esperienza hollywoodiana di Welles è nel segno della provocazione e della
trasgressione dello studio system e dei suoi dogmi, anche sul piano estetico e
narr