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Come fa il corpo luteo a bloccare la sviluppo di altri follicoli se abbiamo detto prima che in verità i follicoli
cominciano il loro sviluppo in tempi molto più lunghi di un ciclo mensile? (domanda di qualcuno)
Perché il corpo luteo non previene lo sviluppo dei follicoli in follicoli antrali, che è una fase
indipendentemente da qualunque segnale endocrino e avviene continuamente, non ha oscillazioni mensili né
alcuna regolazione ormonal). La finestra temporale in cui gli ormoni possono agire e in cui agisce anche il
corpo luteo, è quando passiamo al reclutamento del follicolo antrale e quindi questi follicoli cominciano a
crescere diventando follicoli terziari o di Graaf. Il corpo luteo agisce esattamente nello stesso modo in cui
agisce l’ipotalamo (interazioni secondarie dovute a regolazioni ormonali a retroazione).
Infatti 14 giorni di crescita + 10 giorni di degenerazione del corpo luteo + 4 giorni di mestruazioni = 28
giorni che è il tempo normale di un ciclo. Immagine del corpo luteo. Nella formazione
del corpo luteo le cellule della granulosa
diventano cellule luteiniche e queste cellule
cominciano a produrre il progesterone.
Le cellule della granulosa del corpo luteo
producono quindi ancora un po’ di estrogeni
ma producono soprattutto progesterone e
questo è fondamentale perché il progesterone
è l’ormone che coordina l’inizio della
gravidanza. Infatti il primo esame che si può
fare per riconoscere l’inizio di una gravidanza
solo i livelli di progesterone che si innalzano
al suo inizio. Attenzione però: sono i livelli
di progesterone prodotto dall’embrione
stesso, o meglio dalle due cose insieme.
La funzione del progesterone insieme agli
estrogeni, ma soprattutto del progesterone è quella di inibire gli ormoni FSH e LH che vengono di solito
prodotti dall’ipofisi.
Per cui prima gli estrogeni dicevano all’ipofisi di produrre tanto FSH e LH, questi inducono l’ovulazione,
l’ovulazione causa automaticamente la formazione del corpo luteo, questo in automatico fa il suo lavoro di
produrre progesterone e il progesterone blocca la
secrezione di FSH e LH. Quindi (rispondendo alla
domanda di prima) non posso reclutare nuovi follicoli
antrali perché non ho abbastanza FSH in circolo, tenuto
basso perché il corpo luteo produce progesterone.
Le cellule della teca contribuiscono in questo perché
continuano a produrre androgeni che poi vengono
convertiti in estrogeni.
Questa è uno schema di quello che fanno le cellule
luteiniche (che erano della granulosa): cominciano a
produrre progesterone. Prima convertivano testosterone
in estrogeno ma non lo producevano da se, adesso invece
attivano tutto il metabolismo necessario per produrselo
da soli. Questa è la cosa importante perché producono
progesterone in totale autonomia, senza bisogno delle
cellule della teca.
Corpo albicante
Il corpo luteo dopo pochi giorni degenera diventando quello che viene detto corpo albicante, il quale verrà
riassorbito lasciando al massimo una piccola cicatrice di connettivo priva di altre cellule.
Nelle interazioni tra ovaio, follicolo ed ipofisi eravamo arrivati al rilascio dell’ovulazione. Si crea il corpo
luteo, questo produce estrogeni ma soprattutto progesterone. Questo è un segnale per l’ipofisi, che spegne e
mantiene bassi i livelli di secrezione di FSH e LH. Finché i livelli di progesterone sono alti l’ipofisi non dà
inizio ad un nuovo ciclo ormonale. Quando il corpo luteo degenera invece non produce progesterone e
ricomincia il ciclo.
Abbiamo continuamente uno scambio di informazione basato su cinque molecole segnale, considerando
anche l’inibina: gonadotropine prodotte e rilasciate dall’ipofisi, estrogeni nella prima fase e progesterone
nella seconda fase prodotte dalle cellule del follicolo. Per cui adesso capite quanto importante è che il
follicolo venga prodotto correttamente.
Finora abbiamo parlato del rapporto tra oocita e come questo viene regolato in retroazione con l’ipofisi. Ma
abbiamo anche accennato che c’è un altro distretto del corpo che deve essere coordinato a quello che succede
nell’ovaio: l’utero.
Il ciclo dell’epitelio di rivestimento interno dell’utero segue nelle diverse fasi il ciclo ovarico e risponde ad
esso tramite questi ormoni che vengono prodotti dal follicolo stesso. In particolare all’inizio del ciclo si ha
l’eliminazione di tutta la porzione superficiale dell’endometrio che è l’epitelio di rivestimento e anche una
parte dello stroma dei vasi e delle ghiandole che formano il rivestimento superficiale dell’utero.
Questo epitelio in risposta all’innalzarsi degli estrogeni prolifera e crea di nuovo tutte le strutture necessarie
all’annidamento dell’embrione.
I vecchi estrogeni rimangono ma subentra il progesterone che spinge alla fase ovulativa terminale della
superficie dell’endometrio e lo mantiene nello stato giusto per ricevere l’embrione. Quando i livelli di
progestreone si abbassano perché muore il corpo luteo il progesterone da una parte segnala all’ipofisi di
riprendere il ciclo ormonale, dall’altra segnala all’utero di aver finito il ciclo e, se non c’è altra struttura che
fornisce progesterone cioè la placenta, allora vuol dire che l’annidamento non c’è stato: cala il livello di
progesterone e si ricomincia il ciclo con la distruzione della
superficie dell’utero.
Endometrio è una mucosa e non è un epitelio. È dato dall’unione
dell’epitelio di rivestimento e delle strutture che troviamo al di sotto:
vasi numerosi, connettivo, numerose ghiandole che derivano
dall’epitelio di rivestimento. Le ghiandole hanno una secrezione
mucosa importante per favorire la sopravvivenza di un embrione che
fosse nella cavità dell’utero. L’endometrio ha uno strato funzionale e
uno basale.
Lo strato basale rimane sempre, il funzionale cambia invece durante
il ciclo: all’inizio del ciclo viene distrutto e poi ricostruito per
proliferazione degli elementi rimanenti nello strato basale. È
composto da un epitelio cilindrico semplice di rivestimento e ci sono
numerosissime cellule secernenti muco. Nella tonaca propria sono
presenti tantissime ghiandole tubulari semplici mucose e lo sviluppo
di queste ghiandole risponde a estrogeni e progesterone. Il loro
sviluppo esprime lo stadio dell’endometrio ed è seguito pari pari dallo sviluppo dei vasi che irrorano questa
struttura.
L’endometrio è una struttura riccamente vascolarizzata perché se avvenisse l’annidamento dell’embrione,
una delle prime cose che l’embrione deve fare è prendere contatto col sangue materno che gli dà gas e
liquidi. Quindi ci sono tantissimi vasi per far avvenire la reazione deciduale che è la trasformazione
dell’endometrio quando sente l’annidamento. L’immagine mostra l’endometrio all’inizio del ciclo.
È stato completamente perso il rivestimento esterno e ci sono delle ghiandole nello strato basale, dalle quali
proliferano gli elementi epiteliali che formano le ghiandole e poi
l’epitelio di rivestimento di superficie.
L’endometrio a metà del ciclo (immagine): subito prima
dell’ovulazione, ricostruito lo strato funzionale, abbiamo un epitelio di
rivestimento che continua ed è formato, e ci sono ghiandole tubulari
all’interno della tonaca propria. Queste ghiandole non sono ancora
molto sviluppate; dopo l’ovulazione in risposta al progesterone del
corpo luteo crescono massicciamente e assumono un andamento
sinusoidale perché aumentano molto le loro dimensioni finché
prendono questo aspetto con un lume molto più grande; cresce di molto
anche lo spessore dello strato funzionale stesso e passiamo alla fase
secretiva, dove queste ghiandole producono muco che viene riversato
nella cavità uterina. Il muco ha diverse funzioni, una di queste è essere
il mezzo in cui gli spermatozoi passano per risalire nelle tube l’altra è
quella di favorire l’annidamento dell’embrione se e quando arriverà.
Nella fase terminale dello sviluppo dell’endometrio se il progesterone cala si riprende il ciclo, con la
distruzione dell’endometrio e la successiva ricostruzione proliferativa. Tutto il sistema follicolo, ormoni,
ipofisi ed utero è assolutamente coordinato, ne è esempio la frase secretoria in qui le ghiandole hanno un
aspetto a zigzag.
[Piccola parentesi: dove si studia questa parte? Non nel libro di embriologia, o meglio alcuni hanno la
parte della gametogenesi ma non troverete tutte le informazioni che vi ho dato perché si trovano nei testi di
istologia. Alcuni dei consigliati hanno ciò, il Monesi no. *caos di disapprovazione* ad esempio il Ross
contiene una parte fatta molto bene sulla gametogenesi maschile e femminile.]
La Fecondazione
[È trattata in diversi libri anche se nessun libro dà una trattazione completa. Il problema è che la parte
degli studi sulla fecondazione è stata fatta sui gameti del riccio di mare perché erano accessibili. Sono gli
organismi che hanno permesso la scoperta della fecondazione nell’800. Fino ad allora non era chiaro il
meccanismo. Gran parte degli studi quindi fu fatta, per ragioni di comodità, sui “sistemi modello”, poi in
seguito vennero studiati i topi, in quanto mammiferi, nonostante fosse più difficile estrarre i gameti. Furono
evidenziate enormi somiglianze ma anche enormi differenze. Quando noi approfondiamo gli argomenti la
maggior parte delle cose studiate si basano su nozioni apprese sugli organismi modello. Quanto tutto questo
sia sempre vero nell’uomo è questionabile, non abbiamo molti modi di verificarlo anche perché
sperimentare sulla fecondazione umana servono donatori e poi c’è l’enorme problema di tipo etico. Questa
è la ragione per cui non siamo completamente sicuri.]
Siamo riusciti ad ottenere un oocita, che è all’interno del lume della tuba perché viene catturato dalla
porzione distale delle ciglia. Questo oocita potrebbe incontrare il gamete maschile nella tuba, si pensa anche
nelle zone prossimali della tuba. Una volta che avviene la fecondazione cominciano subito nel giro di poche
ore tutti i processi che attivano i due pronuclei paterno e materno. Vi ricordo che il pronucleo paterno era
completamente condensato da proteine istoniche particolari, le protamine, quindi non è certo pronto a
riprendere la mitosi; inoltre il nucleo materno ha iniziato la seconda divisione meiotica e non l’ha ancora
terminata. Nessuno dei due pronuclei è realmente pronto a diventare il nucleo dello zigote per cui