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ad un certo angolo dall'origine), anche se in questo caso non si presenta poiché Χ è una costante. Il grafico di
R (r) e di r [R (r)] dr dell’orbitale 1s sono due iperboli, e non presentano nodi (radiali). Ciò ci suggerisce
2 2
1,0,0 1,0,0
come, per l’orbitale 1s, a valori sempre più piccoli di r corrispondono
probabilità sempre maggiori di trovare l’elettrone. L’orbitale 2s presenta
invece un nodo, e dunque le funzioni R (r) ed r [R (r)] dr si
2 2
2,0,0 2,0,0
annullano una volta. Dal grafico sopra si evince che l’orbitale 3s presenta
invece 2 valori di r dove non è possibile trovare l’elettrone. In generale,
gli orbitali s presentano nodi radiali (nessun nodo angolare). Gli
n-1
orbitali p non hanno simmetria sferica, e Χ non è costante. Le tre funzioni
d’onda angolari con per le quali i valori permessi di sono +1,-1 e 0,
l=1, m
portano a tre orbitali p che hanno la stessa forma ma diversa
, p
orientazione nello spazio e per questo si denotano rispettivamente p x y
e p . Come si può facilmente notare dal grafico di r [R (r)] dr, la densità
2 2
z 3,1
di probabilità radiale per r 0 tende anch’essa a 0 per gli orbitali di tipo
p. Ciò implica che la probabilità di trovare un elettrone vicino al nucleo è
progressivamente nulla man mano che diminuisce il raggio. Anche per
gli orbitali con si hanno nodi (n-2 radiali, uno angolare). Più in
l=1 n-1
generale valgono le seguenti:
Un orbitale (n,l,m) presenta nodi angolari, nodi radiali, cioè nodi in totale. L’energia
l n-l-1 n-1
1 .
1 . aumenta all’aumentare del numero di nodi.
0, ψ (r,θ,φ) 0 per tutti gli orbitali, eccetto per quelli di tipo s.
Per r
2 .
2 . nlm
Per un valore di l’aumento di implica un aumento della distanza media dell’elettrone dal nucleo.
l, n
3 .
3 . R S – C S 5
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3 . 1 )
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3 . 1 )
Anche l’orientazione del momento magnetico di un elettrone risulta quantizzata. Il risultato conseguente è
che bisogna introdurre un quarto numero quantico, non dipendente dall’equazione di Schrödinger, che può
assumere unicamente i valori ±½ , detto numero quantico di spin. Alla luce di questo, il numero di stati
quantici permessi con numero quantico principale risulta essere 2n . Ad ogni elettrone è associato dunque
2
n,
un gruppo di 4 numeri quantici, dei quali i primi 3 descrivono la sua distribuzione spaziale, ed il terzo lo
stato di spin.
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A U ) (
3 . 2 )
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3 . 2 )
La struttura elettronica di un atomo con numero atomico Z viene costruita ponendo Z elettroni negli orbitali
sopra descritti, seguendo due regole fondamentali:
Principio di esclusione di Pauli : 2 elettroni in un atomo non possono avere lo stessa quaterna di numeri
quantici. Equivalentemente ogni orbitale ψ può contenere al più due elettroni con spin opposto.
nlm
di Hund : quando gli elettroni si pongono in orbitali isoenergetici (o degeneri), essi tendono ad
Regola
occuparli singolarmente prima che un secondo elettrone possa occupare un orbitale. Inoltre lo fanno con
spin dapprima paralleli, poiché questa è la condizione di minima energia.
Questa procedura porta ad una configurazione elettronica per ogni atomo che corrisponde ad un gruppo di
numeri quantici per ciascuno dei suoi elettroni. Una configurazione che non segua il principio di Pauli non
può essere accettata. Una configurazione che violi la regola di Hund corrisponde ad uno stato eccitato
dell’atomo rispetto al suo stato fondamentale.
R
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e m p
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3 . 3 )
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3 . 3 )
Come detto, l’equazione di Schrödinger per atomi plurielettronici si complica ulteriormente, e, in particolare,
risulta non risolvibile con valori esatti, poiché entrano
in gioco interazioni elettrostatiche tra gli elettroni. Se
infatti l’energia di un elettrone appartenente ad un
atomo monoelettronico all’n-esimo stato quantico
dipende unicamente dal numero quantico principale,
per atomi plurielettronici dipende anche da e si
l,
registra che la grande “capacità penetrativa” degli
orbitali s, provoca una diminuzione energetica degli
orbitali rispetto agli orbitali (n-1)d (shift). A parità
ns
di l’energia dei diversi orbitali varia nell’ordine: s <
n,
p < d < f..e così via. Analizzando il riempimento
elettronico progressivo degli elementi, si avrà una
conferma di quanto detto. L’orbitale a più bassa energia è sempre l’orbitale 1s, per cui l’elio (He) ha due
elettroni con spin opposto in questo orbitale (1s ). Un atomo di
2
Litio (Li) ha tre elettroni, e dunque il terzo elettrone andrà
nell’orbitale 2s (1s 2s ). Il boro (B), con 5 elettroni, presenta una
2 1
configurazione, nello stato fondamentale, 1s 2s 2p (eq. p o p
2 2 x1 y z
poiché sono isoenergetici). Il carbonio (C), con 6 elettroni, ha
configurazione 1s 2s 2p 2p . Il sesto elettrone si posizione infatti
2 2 x1 y1
in un altro qualsiasi degli altri due orbitali p, perché due elettroni
nello stesso orbitale sono sottoposti ad una repulsione elettrone-
elettrone maggiore di quella che avrebbero occupando orbitali
diversi. Il potassio (K) ha configurazione elettronica
1s 2s 2p 2p 2p 3s 3p 3p 3p 4s (19 elettroni). È il primo
2 2 x2 y2 z2 2 x2 y2 z2 1
esempio di shift dovuto al fatto che l’orbitale 4s ha energia
minore (e capacità penetrativa maggiore) degli orbitali 3d.
R S – C S
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3 . 4 )
La teoria quantistica prevede la struttura a gusci degli atomi. Per guscio si intende precisamente un gruppo
di orbitali aventi lo stesso di conseguenza le
n;
posizioni medie degli elettroni in uno stesso guscio
sono vicine tra loro, ma molto diversi da quelle degli
elettroni di orbitale aventi diverso Le strutture a
n.
gusci di due elementi nello stesso gruppo della
tavola periodica presentano configurazioni
elettroniche di valenza tra loro correlate. Per
esempio Na e K hanno entrambi un singolo elettrone
di valenza in un orbitale s al di fuori di un guscio
chiuso; di conseguenza, i due elementi presentano
proprietà chimiche simili. Si definisce energia di
) di un atomo l’energia
prima ionizzazione (EI 1
minima necessaria per rimuovere un elettrone dal
guscio di valenza dell’atomo allo stato neutro
gassoso. Si registra globalmente un aume