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I LEGAMI CHIMICI
Simbolo di Lewis: il simbolo dell’elemento rappresenta nucleo e elettroni interni, i punti intorno
rappresentano gli elettroni di valenza. Elementi dello stesso gruppo hanno la stessa struttura a punti.
Regola dell’ottetto
Gli atomi acquistano, cedono o condividono elettroni (di valenza, importanti nei legami chimici)
con lo scopo di raggiungere la configurazione elettronica del gas nobile più vicino. Questo perché i
gas nobili sono molto stabili.
Tutti i gas nobili hanno 8 elettroni nell’orbita più esterna (eccetto l’elio, 2).
In 3 casi la regola non vale:
1. non ci sono elettroni sufficienti per arrivare all’ottetto;
2. il numero totale di elettroni di valenza è dispari;
3. l’atomo centrale forma 5 o più legami.
Tipi di legame
1. Legame ionico
Si forma per trasferimento di uno o più elettroni da un atomo ad un altro.
Sua formazione è energicamente favorita da: - bassa energia di ionizzazione dell’atomo donatore;
- alta affinità elettronica dell’accettore.
In genere si forma fra metalli e non metalli (perché elettronegatività molto diverse).
2. Legame covalente
Si forma tra atomi che hanno valori vicini di elettronegatività, che per formare l’ottetto completo
nell’orbita esterna condividono elettroni. Il legame covalente dipende dalla distanza fra gli atomi.
σ σ
12 6
( ) ε
= −
Funzione potenziale di Lennard – Jones: V r 4 .
LJ
r r
Può essere: legame singolo (condivisione una coppia di elettroni), legame doppio, legame triplo.
In genere si forma fra due non-metalli (perché elettronegatività simili).
2.1. Legame covalente polare
Se l’elettronegatività degli atomi non è la stessa e si forma un legame covalente, si ha un
contributo ionico alla formazione del legame (possibilità che gli elettroni di legami
appartengano al contempo allo stesso atomo).
Proprietà legate alla lunghezza di legame:
- al diminuire della lunghezza, aumenta l'energia di legame e le forze attrattive fra gli atomi;
- per la stessa coppia di atomi, il legame triplo è più corto del doppio, che è più corto del semplice.
3. Legame di coordinazione
È un legame covalente nel quale un atomo, il donatore, fornisce entrambi gli elettroni, lone pair,
che formano il legame, all’altro atomo, l’accettore. +
Polarità del legame covalente si crea se il centro delle cariche nella molecola (es. HF) non
-
coincide con quello delle cariche legato a differenza di elettronegatività.
(Polarità: proprietà delle molecole, per cui una molecola (polare) presenta una
parziale carica positiva su una propria parte e una parziale carica negativa su un'altra parte opposta;
la molecola è comunque neutra.)
Una molecola in cui vi sono 2 centri di carica è detta dipolo.
[ ]
µ
µ =
= × D
Momento dipolare , .
Q r
Momento elettrico della molecola (poliatomica) dato dalla somma vettoriale dei momenti dei
singoli legami dipende perciò anche dalla geometria della molecola.
Relazione tra percento di carattere ionico ed elettronegatività: composti con più del 50% di carattere
ionico considerati ionici.
4. Interazioni deboli
Si stabiliscono tra molte molecole. Due tipi:
4.1. Legame idrogeno (E = 10 kcal / mol ); i composti che presentano tale legame hanno una
temperatura di ebollizione più alta di quelli con PM simile; si ha solo con N, O e F, perché
piccoli e con grande differenza di elettronegatività rispetto a H;
4.2. Forze di van der Waals , si dividono in:
Forze di Keesom
4.2.1. , interazioni dipolo – dipolo, si stabiliscono fra i dipoli permanenti;
Forze di Debye
4.2.2. , interazioni dipolo permanente - dipolo indotto;
Forze di London
4.2.3. (o di dispersione), interazioni dipolo istantaneo – dipolo indotto
(un dipolo temporaneo si forma in molecole non polari, esso induce poi la formazione
di un dipolo temporaneo in un’alta molecola non polare).
GEOMETRIA DELLE MOLECOLE
Tutti gli elettroni di valenza influiscono sull’orientamento dei legami essi si formano in modo da
rendere minima la repulsione tra gli elettroni.
Orbitali ibridi
Orbitali atomici di forme diverse ma energie simili possono combinarsi formando un altro insieme
di orbitali, tra loro equivalenti.
+
Ibrido sp: formano 2 orbitali equivalenti, lineari e disposti a 180°.
ns np
+ +
2
Ibrido sp : formano 3 orbitali equivalenti, complanari, a 120° l’uno dall’altro.
ns np np
x y
+ + +
3
Ibrido sp : formano 4 orbitali equivalenti, orientati nello spazio secondo i
ns np np np
x y z
vertici di un tetraedro (angoli 109,45°).
Per sovrapposizione di orbitali si possono formare:
σ
− legame (sigma) si forma se la sovrapposizione avviene lungo la congiungente i due
nuclei (sulla quale si ha la massima probabilità di trovare elettroni);
π
− legame (pi greco) si forma dalla sovrapposizione di due orbitali p paralleli la nube
elettronica è al di fuori della congiungente i nuclei.
σ σ π σ π
Atomo di C (legame singolo ; doppio + ; triplo +2 ).
σ 2
BF , molecola non-polare, con legami formati dalla sovrapposizione di sp di B e 2p di F.
3
Momento dipolare BF (somma dei momenti di dipoli dei legami) = 0.
3
Anidride carbonica: apolare, lineare, angoli 180°.
3 2
Forme del C: diamante (ibridizzato sp ), grafite (forme esagonali parallele, sp ), fillerene (forma di
2 ).
una sfera o pallone composta da esagoni, sp
Idrocarburi
− 3
Alcani: C ibridizzato sp , es. metano, etano. Formula C H .
n 2n+2
− 2
Alcheni: due atomi C ibridizzati sp , es. etilene (etene). Formula C H .
n 2n
− Alchini: due atomi C ibridizzati sp, es. acetilene (etino). Formula C H .
n 2n-2
− 2
Benzene: esagono perfetto, angoli 120°, momento dipolare 0, ibrido sp .
Teoria VSPER (Valance Shell Electron Pair Repulsion)
1. gli elettroni di legame e i lone paris si respingono a vicenda;
2. in una molecola poliatomica uno degli atomi è di solito centrale all’intera molecola;
3. escludendo H, l’atomo centrale (A) è quello meno elettronegativo;
4. formula generica molecola AX E (X n° paia elettroni di legame, E n° paia elettroni solitari).
m n m n
Gli orbitali si dispongono in modo tale da “darsi meno fastidio possibile”.
I lone pair (e i legami multipli) occupano più spazio di una coppia di elettroni di un legame singolo.
Tre molecole tetraedriche differenti: CH , angolo 109,5°, 4 coppie di elettroni; NH , 3 coppie più un
4 3
lone pair più forte repulsione lone pair–coppia che coppia-coppia l’angolo si restringe 107°;
H O, 2 coppie 2 lone pair, angolo ancora più stretto 105°.
2
L’acqua ha un forte momento dipolare permanente (su O carica negativa, sugli H positiva).
L’ENERGIA NELLE REAZIONI CHIMICHE
Tipi di energia
L’energia è la capacità di compiere un lavoro o di scambiare calore.
Lavoro meccanico: forza per spostamento.
Energia cinetica: energia posseduta da un corpo dovuta al suo moto.
Energia potenziale: energia posseduta da un corpo per la sua composizione o posizione
l’energia dei legami chimici è potenziale.
Energia termica: energia associata al moto caotico delle molecole.
Calore: trasferimento di energia termica tra corpi a diversa temperatura; fluisce spontaneamente da
T maggiore a T minore; cessa di fluire all’equilibrio termico.
Energia interna: energia totale contenuta nel sistema.
Energia cinetica Energia potenziale
Energia Dovuta ai moti molecolari: traslazionali, Dovuta ai legami: forze
= +
interna rotazionali e vibrazionali. intramolecolari e intermolecolari.
Temperatura: misura dell’energia termica.
Termochimica
Studia le variazioni di energia durante una reazione, gli scambi di calore e materia tra sistema e
ambiente. Tipi di sistemi studiati:
Aperto Chiuso Isolato
Con l’ambiente Scambia energia e materia Scambia solo energia Non scambia nulla
Avviene una reazione chimica quando si ha rottura e formazione di legami variazione energia.
Calore specifico: quantità di calore necessaria per innalzare di 1 grado la T di 1 g di sostanza.
Caloria: quantità di calore necessaria per riscaldare 1 g di H O da 14,5 °C a 15,5 °C.
2
Calore latente: quantità di calore necessaria per provocare il cambiamento di fase di 1 g di
sostanza.
Entalpia: misura del contenuto termico di una sostanza a p costante. Ovvero calore scambiato a p
= + ∆ = ∆ + ∆
costante: . È una funzione di stato.
H E pV H E p V
∆ = −
La sua variazione in una reazione è .
H H H
prodotti reagenti ∆
< <
Processo esotermico: reazione in cui il sistema rilascia calore ,
H H H 0 .
prodotti reagenti ∆
> >
Processo endotermico: reazione in cui il sistema assorbe calore H H , H 0 .
prodotti reagenti
∆ 0
H
Entalpia standard di formazione : variazione di entalpia nella formazione a condizioni
f
standard di 1 mole di composto a partire dagli elementi (c.s. 25° C, 1 atm).
∑ ∑
∆ = ∆ − ∆
0 0 0
H H H
rzn f p f r
p r
Capacità termica molare C C
p V
( costante) o ( costante): quantità di calore necessaria per
p v
T T
aumentare di 1 grado la di 1 mole di sostanza. È la misura quantitativa della variazione di
dovuta allo scambio di calore.
dq dq
dH dH
= = = = = ∆T = = +
p v = ⋅
C C n 1 C C R ,
; ; se 1 , R 1
,
987
cal mol K
p v p v
dT dT dT dT
Legge di Kirchoff
( ) ( ) ( ) ∑ ∑
∆ = ∆ + ∆ − ∆ = ∆ − ∆
0 0 0 0
H T H T C T T con C v C v C
2 1 2 1 ( ) ( )
rzn rzn p p p prodotti p reagentii
rzn rzn
( ) ( ) T
∆ = ∆ + ∆
∫ 2
0 0 0
H T H T C dT
Se C dipende da T, allora .
p rzn 2 rzn 1 p rzn
T
1
Effetto Joule-Thomson : la T di un gas reale aumenta per una compressione e diminuisce per
un’espansione condotta ad entalpia costante. Caso gas ideale: espandendosi nel vuoto in condizioni
adiabatiche, non varia T.
PROPRIETÀ DELL’ACQUA E DEI LIQUIDI
Proprietà liquidi:
− i liquidi non hanno forma propria.
− densità: sono incompressibili, d >> d . Densità dell’acqua varia con T, intorno a 1.
liquidi gas<