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ERITROSIO
importante: 2 enantiomeri devono avere tutte le configurazioni opposte!
Il nome IUPAC è lo stesso per tutti e 4 (2,3,4-Triidrossibutanale). Vengono identificati con le notazioni configurazionali.
Queste sostanze hanno però anche un nome usuale, anzi due.
Quando una sostanza è biologicamente importante, tanto da meritare un nome usuale, è consuetudine dare lo stesso nome a due enantiomeri.
Questo fatto ha una spiegazione logica.
Due enantiomeri hanno infatti in comune quasi tutte le proprietà fisiche:, etc. Danno energia, solubilità, punto di fusione, punto di ebollizione, pK a identici spettri con le comune tecniche di analisi strumentale. Hanno identico comportamento cromatografico.
Invece, due diastereoisomeri hanno diverse proprietà fisiche
2005-3-6 Brown, pag. 99,100, 105
ATTIVITÀ OTTICA
Esiste però una proprietà fisica che consente di distinguere due enantiomeri: la rotazione del piano della luce polarizzata. Ciascun enantiomero,
Preso separatamente dall'altro, ha questa proprietà ed è perciò detto otticamente attivo.
Due enantiomeri ruotano il piano della luce polarizzata di un angolo identico, ma in direzioni opposte.
La cella contiene la sostanza come liquido puro o soluzione.
La luce della lampada è polarizzata lungo tutti i piani possibili. L'analizzatore è un altro polarizzatore ruotabile.
Il polarizzatore fisso lascia passare solo la luce polarizzata su un piano specifico, nessuna sostanza otticamente attiva.
L'analizzatore e il polarizzatore sono paralleli, si osserva il massimo di luminosità, nessuna sostanza otticamente attiva.
L'analizzatore e il polarizzatore sono perpendicolari, si osserva il buio, sostanza otticamente attiva.
L'analizzatore viene ruotato in modo da ripristinare la situazione di massima luminosità (polarimetri automatici) o di buio (polarimetri manuali).
In questo esempio la rotazione necessaria per ripristinare la situazione iniziale è antioraria.
Il segno del potere ottico sarà negativo.2005-3-7 Brown, pag. 105,106POLARIMETRO MANUALE A DOPPIO ANALIZZATORE
I polarimetri manuali a singolo raggio utilizzano il metodo del minimo passaggio di luce (buio). Per avere maggiore sensibilità sono stati realizzati polarimetri a doppio analizzatore. In essi, grazie ad un opportuno sistema di lenti, il fascio di luce polarizzata, dopo aver attraversato la cella, viene sdoppiato, passando così per due analizzatori, posti a 90° tra di loro. I due analizzatori vengono ruotati insieme, mantenendo fisso l'angolo di 90° tra di loro.
La sostanza otticamente attiva ha ruotato il piano di polarizzazione di 15° in senso orario con il piano di polarizzazione. Ora la luminosità che fuoriesce dai due analizzatori non
è più identicada essi è identica L'angolo di rotazione del piano della luce polarizzata a di una sostanza chirale enantiomericamente pura dipende da:- La lunghezza d'onda della radiazione luminosa impiegata.
- Il solvente utilizzato.
- Ruotando gli analizzatori di 15°, la luminosità che fuoriesce da essi.
- La temperatura.
- La concentrazione del campione (vi è una relazione di proporzionalità diretta).
- La lunghezza della cella che contiene il campione (vi è una relazione di proporzionalità diretta).

Regolazione regolazione regolazione sbagliata esatta sbagliata Brown, pag. 106,107 2005-3-8
La rotazione che viene determinata sperimentalmente al polarimetro è detta rotazione osservata (espressa in gradi).
Una maggiore uniformità è utile: Indicare le variabili non proporzionali (λ, Temp., solvente) Trasformare la rotazione osservata in una grandezza indipendente dalla concentrazione e dalla lunghezza della cella t[α ]
ROTAZIONE SPECIFICA λ⇒ dipende dalla lunghezza d'onda, dal solvente, dalla temperatura⇒ non dipende dalla concentrazione e dalla lunghezza della cella
Caso di un liquido puro: αλ Ad una data ed a una data T, è [α] = d • l dove l = lunghezza della cella in dm d = densità del liquido l'(S)-2-Butanolo si ha Ad esempio per Temperatura di misura 20[α ] = + 13,9 (liquido puro) D Lunghezza d'onda D = riga D del sodio = 589 nm
Caso di una soluzione: λ, In questo caso, ad una data T e a una data èα 100 dove c = concentr. in g / 100 ml [α] = l = lunghezza cella in dm c • l HO Ad es.: H α misurato = - 1,07° l cella = 1 dm C c = 2.5 (= 2.5 g / 100 ml) CH 3
20[α] = - 42,8 (c 2.5, etanolo)
D(S)-1-Feniletanolo
Quando si misura un potere ottico rotatorio in soluzione, è essenziale determinare con precisione la concentrazione, facendo uso di bilancia di precisione (analitica) e matracci volumetrici tarati (pipette graduate, siringhe, etc. non sono sufficientemente precise). Brown, pag. 106,107 2005-3-9
Due enantiomeri hanno rotazioni specifiche identiche come valore assoluto, ma di segno opposto. (R) (S), ed due enantiomeri possono essere identificati tramite il segno del potere ottico rotatorio.
HO (S)-2-Butanolo
H (+) Destrogiro
oppure
(+)-2-Butanolo
H C C (-) Levogiro
3 oppure
CHCH (S)-(+)-2-Butanolo
2 3
Importante differenza
La notazione R/S necessita di conoscere la struttura, ma può essere stabilita semplicemente guardando la rappresentazione spaziale della molecola (senza condurre esperimenti)
La notazione (+)/(–) non necessita di conoscere la struttura e viene stabilita sperimentalmente
esiste alcuna relazione tra i due tipi di notazione: non è possibile dedurre la configurazione R/S dal segno del potere ottico rotatorio.MISCELE DI ENANTIOMERI
Cosa succede se ho una miscela di due enantiomeri? Si possono presentare due casi:
A) I due enantiomeri sono presenti in uguale quantità
In tal caso si dice che si ha una miscela racemica. La rotazione specifica sarà = 0, come per una sostanza achirale:
Una miscela racemica ha in generale le stesse proprietà fisiche dei singoli enantiomeri. Oltre al potere ottico rotatorio, un'altra eccezione è costituita dal punto di fusione. Una miscela racemica può avere p.f. più alto o più basso rispetto ai singoli enantiomeri.
B) I due enantiomeri sono presenti in diverse quantità
In tal caso la miscela è ancora otticamente attiva, ma il potere ottico rotatorio specifico sarà più basso, in valore assoluto, rispetto a quello di un enantiomero puro. Dal potere ottico
rotatorio specifico: è possibile ricavare la proporzione dei due enantiomeri. Dove A è l'enantiomero più abbondante e B è l'enantiomero meno abbondante. La purezza ottica (P.O.) è la differenza tra gli angoli di rotazione specifica ([α]) dell'enantiomero puro e dell'enantiomero osservato. L'eccesso enantiomerico (e.e.) è la percentuale di un enantiomero rispetto all'altro. Ad esempio, per il (S)-2-Butanolo e il (R)-2-Butanolo, l'angolo di rotazione specifica ([α]) è -13.9° per l'enantiomero puro e -5.56° per l'enantiomero osservato. La purezza ottica (P.O.) è quindi 13.9°. L'eccesso enantiomerico (e.e.) è del 70% per l'enantiomero R e del 30% per l'enantiomero S. Le proiezioni di Fischer sono una convenzione per rappresentare molecole chirali, utili soprattutto per sostanze acicliche con vari centri stereogenici (come i carboidrati). Bisogna orientare lo stereocentro in modo che due legami siano verticali e diretti lontano dall'osservatore e due legami siano orizzontali e diretti verso l'osservatore.versol'osservatore La determinazione dellaCHCH33 configurazione R/S partendo dalleH OH Fischer è più difficile. Ci viene peròH OH in aiuto una regolettaCH CHCH CH232 3 (S)-2-butanolo(S)-2-butanolo nella rappresentazione di Fischera) Stabilire l'ordine di priorità dei sostituenti.b)TPassare da 1 a 2 a 3 e determinare, dal verso di rotazione, una notazione R o Sc)TSe il sostituente a priorità minore (4) è sulla linea verticale, la configurazionecoincide con quella ottenuta in b). Altrimenti è opposta.ATTENZIONE: le proiezioni di Fischer non possono essere ruotatearbitrariamente.L'unica rotazione permessa è la seguente180°CH rotazione di 180° lungo unCH CH3 2 3 asse perpendicolare al foglioH OH HO HCH CH CH2 3 3Invece, rotazioni di 90°, o di 180° lungo gli altri due assi, porterebbero i legamiorizzontali dietro e quelli verticali davanti Brown, pag. 443-4442005-3-11 CENTRI STEREOGENICI
EQUIVALENTE
Esiste un caso in cui l'equazione: n (n = numero di stereocentri)2n° stereoisomeri non è rispettata.
Ciò si verifica quando due stereocentri sono equivalenti, ovvero quando i 4 sostituenti diversi legati a ciascuno di essi sono gli stessi
HO C CH CH CO H2 2
disegnamo nelle proiezioni di Fischer i 4 OH OH stereoisomeri teorici
formula di costituzione dell' acido tartarico (ac. 2,3-diidrossibutandioico)
CO CO H H CO H CO H2 2 2 2
R S S R
H OH HO H HO H H OH
R S R S
HO H H OH HO H H OH
CO H CO H CO H CO H2 2 2 2
Le ultime due strutture sono speculari, c'è in effetti un piano di simmetria ma sono anche sovrapponibili!
HCOHCOHCO 222 SR 180° H OH
HO HH OH RS H OH
HO HH OH (rotazione p.f. = 146-148°C CO HCO HCO H 2 permessa) = 0[α]22 D
Questo stereoisomero, achirale, è detto composto meso.
L'acido tartarico ha quindi solo 3 stereoisomeri (anziché 4): una coppia di enantiomeri ed il composto meso, che è diastereoisomero
degli altri dueCO HCO H CO H2