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Il Lindano
Il lindano (1,2,3,4,5,6-esaclorocicloesano) è un insetticida organoclorurato che è
moderatamente tossico e può essere moderatamente pericoloso per l'uomo, se gestito
in modo errato o negligente. E' abbastanza persistente nell'ambiente. E’ stato escluso
dalla lista dei principi attivi autorizzati per l'uso nei prodotti fitosanitari nel 1991 ai
sensi della legge per la protezione delle piante contro i parassiti e insetti nocivi in
molti paesi. (1)
E' vietata la produzione, l'uso e la commercializzazione di tutti i prodotti fitosanitari
contenenti lindano.
E' quindi essenziale che siano rispettate le dovute precauzioni durante la
manipolazione e l'uso. La sintomatologia presentata da avvelenamento lindano sono
nausea, irrequietezza, cefalea, vomito, tremore, atassia, crisi tonico-cloniche e / o
cambiamenti nei modelli di EEG. Ad un livello di dose di circa 1,0 mg / kg di peso
corporeo, non induce l'avvelenamento, ma ad un dosaggio di 15-17 mg / kg di peso
corporeo porterà a sintomi di avvelenamento grave. Circa il 10% di una dose di
applicazione cutanea è stata assorbita attraverso la pelle umana, ma l'assorbimento è
aumentato se la pelle è danneggiata.
Il lindano (1) può essere un pericolo tossico per le specie acquatiche e terrestri. È
possibile immettere nella catena alimentare e portare a bioaccumulo e
biomagnificazione, in particolare per il pesce, è anche molto persistente
nell'ambiente.
Il prodotto tecnico lindano (1) è quasi interamente costituito dall’isomero (4)
γ-HCH
del 1,2,3,4,5,6-esaclorocicloesano (HCH). Quasi tutti i prodotti commercializzati in
Paesi diversi contengono infatti più del 95% di (4), l’unico isomero-HCH che
γ-HCH
possiede una significativa attività antiparassitaria. Il prodotto tecnico dell’HCH è
invece una miscela di 8 isomeri tra cui solo 5 sono stabili. Nei prodotti dell’HCH
commercializzati, il 65-70% è costituito dall’isomero (2), il 5-12% dal
α-HCH β-HCH
(3), il 14-15% dal (4) ed il restante 10% da altri isomeri e composti.