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N
A. Il processo ha luogo in un unico stadio di reazione
Meccanismo S 2
N
Sostituzione nucleofila bimolecolare
(N sta per nucleofilo, 2 sta per bimolecolare)
Bimolecolare perché 2 specie, il nucleofilo ed il substrato,
partecipano allo stadio lento della reazione (qui in realtà abbiamo un unico stadio)
δ δ
- -
+ C L +
Nu Nu C L
Nu C L
nucleofilo prodotto
substrato stato di transizione
L = gruppo uscente
(in inglese "leaving group")
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 2
N
meccanismo S 2
N
differenza di energia tra reagenti e prodotti
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 2
N
L’allontanamento del gruppo uscente è assistito dal nucleofilo entrante
e sia il nucleofilo che il substrato sono coinvolti nello stato di transizione
v
n La velocità della reazione dipende = k [substrato] [nucleofilo]
dalla concentrazione del nucleofilo e dalla concentrazione del substrato
(es. la velocità raddoppia se raddoppio [substrato] oppure [nucleofilo])
k è detta “costante di velocità”
(k è funzione della natura dei reagenti, del solvente, della temperatura, etc)
n il processo è favorito da un nucleofilo forte
n la reazione è sensibile agli effetti sterici
(allo stato di transizione abbiamo un carbonio pentacoordinato)
La reazione è quindi:
più veloce con un alogenuro di metile o un alogenuro primario,
lenta (o impossibile) con un alogenuro terziario
di velocità intermedia con un alogenuro secondario
n si ha inversione di configurazione
il nucleofilo attacca infatti da retro rispetto al gruppo uscente
CH2CH3
CH3CH2
I I C Cl
+
+ C Cl H
H CH3
CH3
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 2
N
S 2 inversione di configurazione
N
Il nucleofilo attacca da retro rispetto al gruppo uscente
CH2CH3
CH3CH2
I I C Cl
+
+ C Cl H
H CH3
CH3
Non ho semplice sostituzione del nucleofilo nella posizione del gruppo uscente
Il nucleofilo attacca da retro 3
si ha un “ribaltamento” dei legami con gli altri tre gruppi legati a C(sp ):
inversione dei legami con gli altri tre gruppi,
(analogia con “rovesciamento” di ombrello)
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 2
N
ATTENZIONE!!!
Inversione di configurazione non vuol dire che da un reagente chirale (alogenoderivato)
destrogiro o levogiro passo ad un prodotto rispettivamente levogiro o destrogiro!!!
Non è affatto detto che reagente e prodotto debbano avere attività ottica di segno opposto!!!
Reagente e prodotto sono due composti diversi, non due enantiomeri!!!
Sappiamo che non siamo in grado di fare previsioni né sul segno né sul valore assoluto dell’attività ottica
di un composto sulla base della struttura molecolare
(a meno che ovviamente non si conosca l’attività ottica dell’antipodo ottico…..)
Inversione di configurazione vuol semplicemente dire che il legame C‐nucleofilo
si forma dalla parte opposta rispetto al legame C‐gruppo uscente
che si rompe nella reazione di sostituzione
Non è neanche detto che da un reagente di configurazione R si passi ad un prodotto di configurazione S o viceversa
Reagente e prodotto sono due composti diversi, e alla particolare struttura di reagente e prodotto
devo applicare le regole di nomenclatura R,S
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 2
N
S 2 La reazione è sensibile agli effetti sterici
N Rappresentazioni degli stati di transizione pentacoordinati
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
Il processo ha luogo in 2 stadi
B. Meccanismo S 1
N
Sostituzione nucleofila monomolecolare
(N sta per nucleofilo, 1 sta per monomolecolare)
Monomolecolare perché 1 sola specie, il substrato,
partecipa allo stadio lento della reazione:
lo stadio di distacco del gruppo uscente con formazione dell’intermedio carbocationico
Il primo stadio consiste in una lenta ionizzazione del legame C⎯alogeno
con formazione dell’intermedio carbocationico ed è lo stadio limitante la velocità.
Segue, nel secondo stadio, una rapida reazione del carbocatione con il nucleofilo.
lento + +
carbocatione
a b
+ veloce +
carbocatione b
a
(geometria trigonale planare)
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
lento + : L
L
C C +
carbocatione
a b
+
C veloce
: :
Nu Nu Nu Nu
C C
+
carbocatione b
(geometria trigonale planare) a
n La velocità del processo globale non dipende dalla concentrazione del nucleofilo
n La reazione è più veloce con alogenuri terziari, più lenta con secondari
L’ordine di reattività è analogo all’ordine di stabilità dei carbocationi corrispondenti:
terziario > secondario > primario 1
alogenuri primari di solito non danno S
N
eccezione: alogenuri primari che portano a carbocatione stabilizzato per risonanza
+
es. carbocatione allilico CH2+ CH2 CH CH2
CH2 CH
n La reazione è favorita da solventi polari protici
(solventi protici: solventi che contengono il gruppo O⎯H, es. H O, alcol)
2
I solventi polari protici solvatano bene gli ioni (carbocatione e alogenuro)
Il carbocatione è più stabilizzato (ha un contenuto energetico più basso)
in un solvente polare piuttosto che non in un solvente apolare
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
lento + L
L
C C +
carbocatione
a b
+
C veloce
Nu Nu Nu Nu
C C
+
carbocatione b
(geometria trigonale planare) a
n La velocità del processo globale non dipende dalla concentrazione del nucleofilo
v = k [substrato]
k costante di velocità
(k è funzione della natura del reagente, del solvente, della temperatura, etc)
E’ il primo stadio (stadio lento) quello che determina la velocità,
e nel primo stadio il nucleofilo non è coinvolto
Il “collo di bottiglia” della reazione è la formazione del carbocatione,
non la reazione del carbocatione con il nucleofilo, che è invece,
un processo rapidissimo rispetto al processo di formazione del carbocatione.
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
lento + : L
L
C C +
carbocatione
a b
+
C veloce
: :
Nu Nu Nu Nu
C C
+
carbocatione b
(geometria trigonale planare) a
n La reazione è più veloce con alogenuri terziari, più lenta con secondari
L’ordine di reattività è analogo all’ordine di stabilità dei carbocationi intermedi
corrispondenti:
terziario > secondario > primario
La reazione sarà tanto più veloce quanto più facile è la formazione del carbocatione.
S 1 è favorita quando si formano carbocationi stabilizzati per risonanza
N
alogenuri primari di solito non danno S 1
N
(eccezione: alogenuri primari che portano a carbocatione stabilizzato per risonanza)
+
CH2+
es. carbocatione allilico CH2 CH CH2
CH2 CH
(S 1 è invece sfavorita per alogenuri arilici e vinilici:
N
formazione di carbocationi arilici e vinilici è particolarmente difficile)
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
n Nel carbocatione 2
il carbonio centro di reazione è ibridato sp ed ha struttura planare
Il nucleofilo può addizionarsi indifferentemente da una parte o dall’altra
rispetto al piano
Si ha racemizzazione (perdita di attività ottica)
se la reazione ha luogo ad un carbonio chirale
e la molecola non possiede altri stereocentri
CH3 CH3
Cl OCH2CH3
CH3CH2OH
+ + HCl
Se parto da un singolo enantiomero del reagente ottengo una miscela racemica del prodotto
(il gruppo che è uscito (L¯) in alcuni casi rimane associato in coppia ionica al carbocatione e sfavorirsce un po’
l’accesso del nucleofilo da quella parte; in questi casi la racemizzazione al centro di reazione risulta parziale)
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
S 1
N
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
meccanismo S 1
N
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
intermedio
carbocationico S 1
meccanismo N
(segue deprotonazione
in uno stadio veloce,
: qui sottinteso)
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila S 1
N
meccanismo S 1
N
E
a
ALOGENOALCANI: sostituzione nucleofila vs
S 2 S 1
N N
S 2 sono governate principalmente da fattori sterici,
Le reazioni N
cioè dal grado di affollamento intorno al sito di sostituzione
δ δ
- -
+ C L +
Nu Nu C L
Nu C L
nucleofilo prodotto
substrato stato di transizione
L = gruppo uscente
(in inglese "leaving group")
S 1
Le reazioni sono governate principalmente da fattori elettronici,
N
cioè dalla stabilità dei carbocationi intermedi
lento + : L
L
C C +
carbocatione
a b
+
C veloce
: :
Nu Nu Nu Nu
C C
+
carbocatione b
a
(geometria trigonale planare)
ALOGENOALCANI: reazioni di sostituzione nucleofila
La nucleofilia di un reagente è misurata dalla velocità della sua reazione
in un processo di sostituzione nucleofila di riferimento
In base all’atomo che forma il nuovo legame covalente, possiamo avere nucleofili:
all’ossigeno (es alcoli o alcossidi, che portano alla formazione di eteri)
all’azoto (es. ammine, che portano alla formazione di ammine più sostituite
o di sali di ammonio quaternari)
al fosforo (es. fosfine, che portano alla formazione di fosfine più sostituite
o di sali di fosfonio)
allo zolfo (es. tioli o tiolati, che portano alla formazione di tioeteri)
all’alogeno (es ioduro, che porta alla formazione di un altro alogenuro)
al carbonio (es ione cianuro CN¯, che porta alla formazione di nitrili R—CN)
ALOGENOALCANI: reazioni di sostituzione nucleofila
Se il nucleofilo è una molecola neutra con un atomo di idrogeno
legato all’atomo coinvolto nella formazione del nuovo legame covalente
(es. alcol, ammina primaria o secondaria o acqua)
ho uno stadio addizionale in cui il prodotto di reazione cationico
si trasforma in un prodotto neutro cedendo il protone
legato all’atomo del nucleofilo che ha formato il nuovo legame covalente.
Ioni negativi sono nucleofili più forti delle molecole neutre corrispondenti
Nucleofilia: O (acqua)
(ione idrossido) OH¯ > H
2
(ione alcossido) RO¯ > RO