Metano o gas di palude
Prodotto in natura da:
* decomposizione materiale organico in condizioni anaerobiche ad opera di certi batteri
* batteri in apparato digerente di ruminanti
ca. 1 ppm di metano nell’atmosfera terrestre
Concentrazione reale è molto superiore a quella calcolata,
(si tratta infatti di un gas molto leggero (più leggero di O ed N )
2 2
che dovrebbe quindi avere forte tendenza a sfuggire all’atmosfera
è quindi efficiente la produzione continua di metano
mediante decomposizione batterica di sostanze vegetali)
Il metano costituisce il 50% degli idrocarburi che inquinano l’atmosfera urbana
Non sembra avere effetti dannosi diretti sulla salute
A volte si creano accumuli di metano in miniere di carbone
GRISOU: metano + 5-14% di aria
Miscela altamente esplosiva
È inoltre possibile causa di asfissia in miniera
Fonti di alcani GAS NATURALE
Spesso si trova associato a petrolio nei giacimenti
ca. 80% metano + 5-10% etano + alcani superiori
fonte di energia in competizione con gasolio
Distribuito in metanodotti o liquefatto in container
PETROLIO
Combustibile fossile
Da lenta degradazione accumuli organismi animali e sostanze vegetali
Liquido nero viscoso, miscela complessa di composti organici
in prevalenza alcani e cicloalcani
(miscela di idrocarburi alifatici e aromatici.
Presenti anche composti organici che contengono zolfo e azoto)
Raffinazione del petrolio
I fase: distillazione frazionata
Raffinazione del petrolio C -C
distillazione frazionata del petrolio 1 4
Riscaldamento e cottura cibo
Materie prime ind.
petrolchimica
GPL (prev. propano)
in bombole
C -C
5 12
Benzina C -C ; carburante
6 12
etere di petrolio ; solvente
C -C
12 15
carburante
C -C
15 18
Gasolio
Riscaldamento domestico
Carburante motori diesel
> C 18
lubrificanti, grassi,
cere alla paraffina
Raffinazione del petrolio
frazione pregiata: frazione delle benzine (C -C ) (solo ca. il 25% del petrolio)
6 12
(carburante e materia prima dell’industria petrolchimica)
Cracking catalitico
Riscaldamento a T elevata in presenza di catalizzatori (per lo più silice ed allumina)
delle frazioni a p.e. più elevato di quello delle benzine
da alcani a catena lunga miscela di alcani e alcheni a catena più corta
(frammentazione in più punti della catena carboniosa)
Quantità elevate di idrocarburi a basso PM
Es. etilene, propano, propene, butani e buteni.
L’etilene, in particolare, è molto usato come materia prima
nell’industria petrolchimica
Alchilazione
Conversione in benzine di idrocarburi a basso PM
Necessario catalizzatore
Combinazione di un alcano con un alchene con formazione di alcano a più alto p.e.
Usato durante la II guerra mondiale per la produzione di carburante per aerei
Ancora oggi largamente impiegato per la produzione di benzine ad elevato numero di ottani
Numero di ottani
Numero di ottani di carburante:
percentuale di isoottano in una miscela di isoottano ed eptano
con proprietà antidetonanti equivalenti a quelle del carburante in esame
Alcuni idrocarburi, specie quelli con catene altamente ramificate bruciano regolarmente nel motore
Isoottano (2,2,4-trimetilpentano) eccellente carburante
Alcuni idrocarburi, specie quelli con catene non ramificate tendono ad esplodere nel cilindro
(motore “batte in testa”)
Eptano pessimo carburante sotto questo aspetto
Isoottano si assegna valore 100 nella scala
Eptano si assegna valore 0 nella scala
Benzina “normale” numero di ottani 87
Stesse proprietà detonanti di miscela 87% isoottano - 13% eptano
Carbon fossile
Roccia sedimentaria ricca di carbonio
Prodotto finale della degradazione della vegetazione palustre in condizioni anaerobiche
Ossigeno e idrogeno vengono persi gradualmente durante il processo di carbonificazione
(aumenta tenore di carbonio e valore del carbon fossile). Aumenta abbondanza strutture aromatiche.
Torba: basso tenore di carbonio, elevata umidità, tenera
Lignite: regioni occidentali di USA
Molto abbondante ma entalpia di combustione
pari a meno del 50% di quella dell’antracite
Carbone bituminoso: maggior tenore di carbonio
Contaminato però da zolfo e altri inquinanti
Antracite: elevato tenore di carbonio
Durissimo, combustione regolare,
Elevata entalpia di combustione
Un tempo si utilizzava il carbon fossile per alimentare navi e treni
Più diffuso del petrolio, ma è solido e molto impuro (non è più utilizzato come combustibile per mezzi di trasporto)
Brucia male: produce grandi quantità di inquinanti sottoforma di particolato (soprattutto ceneri), ossidi di azoto e zolfo.
Elevato tenore di carbonio: contribuisce pesantemente ad effetto serra
Tentativo di trasformare carbone in combustibili migliori (sviluppo di impianti di gasificazione di carbone)
Carbon fossile è utile come materia prima per l’ottenimento di sostanze chimiche.
Reazioni degli alcani
Legami covalenti singoli, non polari
Composti relativamente inerti
(paraffine: dal latino “poco affine”)
Utilizzabili come solventi
(solvente per estrazioni, solvente di cristallizzazione, solvente di reazione)
Legami C H e C C sono forti
: -1
C H entalpia media di legame 412 kJ mol -1
C C entalpia media di legame 348 kJ mol
Vantaggio energetico solo se si formano legami molto forti
Esempi: -1
CO entalpia media di legame 743 kJ mol -1
O H entalpia media di legame 463 kJ mol -1
C OH entalpia media di legame 360 kJ mol -1
C F entalpia media di legame 484 kJ mol
Reazioni degli alcani
OSSIDAZIONE DI ALCANI
Bruciano in eccesso di ossigeno con produzione di CO e H O
2 2
-1
(legame ossigeno-ossigeno 496 kJ mol )
Reazione fortemente esotermica
(si liberano grandi quantità di calore)
Alcani usati per produrre calore (gas naturale e olio combustibile)
per produrre energia (benzina) calore
+ 2 + 2
CH4 O2 CO2 H2O + 212.8 kcal/mole
calore
+ 13/2 4 + 5 +
C4H10 O2 CO2 H2O 688.0 kcal/mole
+ (3n+1)/2 n + (n+1)
CnH2n+2 O2 CO2 H2O
Reazioni degli alcani
OSSIDAZIONE DI ALCANI
Necessario stadio di inizio
Es. accensione con scintilla o fiamma
poi la reazione procede in maniera spontanea ed esoterma
Ossidazione
Legami C H trasformati in legami C O
CH il carbonio è nella sua forma più ridotta
4
CO il carbonio è nella sua forma più ossidata
2
Ossidazione parziale:
ossidazione in presenza di quantità di ossigeno inferiore a quantità necessaria ad ossidazione completa
es. nell’ossidazione parziale possibile formazione di:
CO ossido di carbonio (presente in fumi ciminiere)
C (produzione di nerofumo, utilizzato nelle gomme delle auto
e come pigmento per inchiostri)
formaldeide (aldeidi contribuiscono a formazione smog)
acidi carbossilici (accumulo acidi carbossilici in oli lubrificanti)
H O
C O C OH
H H
aldeide formica acido formico (acido formico:
2 3
C O C O stato di ossidazione superiore
rispetto ad aldeide formica)
C H
2 1 C H
Effetto serra
CO è il maggior responsabile dell’effetto serra
2
principali responsabili:
CO (per il 55%); CFC (per il 24%); CH (per il 15%); N O (per il 6%);
2 4 2
Produzione elevata di CO a seguito della combustione di carburanti a base di carbonio
2
Idrocarburi usati come combustibile per riscaldamento, produzione energia elettrica, nei trasporti….
Le piante utilizzano molta della CO che noi produciamo:
2
la distruzione di parte delle foreste contribuisce all’aumento dell’effetto serra
Energia solare
Energia associata alla luce visibile (lunghezza d’onda relativamente bassa)
passa dallo spazio esterno all’atmosfera e incontra molecole di gas trasparenti alla luce visibile.
La luce visibile raggiunge quindi la terra senza venire assorbita lungo il percorso.
L’energia irradiata dalla terra verso lo spazio esterno
è caratterizzata da una lunghezza d’onda maggiore di quella della luce visibile (luce infrarossa)
Le molecole dei gas inquinanti, trasparenti alla luce visibile,
assorbono invece la luce infrarossa
energia “intrappolata” nell’atmosfera terrestre
provoca un innalzamento della temperatura
(così come una serra cattura e trattiene calore all’interno)
ALOGENODERIVATI Nomenclatura
Si numera la catena principale in modo che
il sostituente (alogeno o gruppo alchilico) che si incontra per primo
abbia il numero di posizione più basso possibile
Alogeni sono indicati dai prefissi:
fluoro-
cloro-
bromo-
iodo-
Stessa priorità di gruppo alchilico CH
Es. 2-cloro-1,1-dimetilciclopentano 3
CH
3
Cl
2-cloro-1,1-dimetilciclopentano
In alternativa si assegna nome considerandoli alogenuri di gruppi alchilici
Es. fluoruro di etile, cloruro di propile, etc. CH CH F CH CH CH Cl
3 2 3 2 2
fluoruro di etile cloruro di propile
oppure oppure
fluoroetano 1-cloropropano
Reazioni degli alcani
ALOGENAZIONE DI ALCANI
Reazione di sostituzione
Sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con atomi di alogeno
Reazione iniziata da: esposizione alla luce (simbolo hn luce)
opp. D
riscaldamento a T elevata (simbolo calore)
T > 300 °C
Reazione esotermica
Clorurazione hn +
+ Cl Cl R Cl H Cl
R H D
opp.
Es. hn +
CH3Cl
+ H Cl
CH4 Cl2 D
opp.
Bromurazione hn +
+ Br Br R Br H Br
R H D
opp.
Reazioni degli alcani
ALOGENAZIONE DI ALCANI
Se è presente un eccesso di alogeno posso avere polialogenazione
Es. Cl2 Cl2 Cl2 Cl2 CCl4
CH3Cl CHCl3
CH4 CH2Cl2
D D D D
hn hn hn hn
opp. opp. opp. opp.
p.e. -164 °C p.e. -24 °C p.e. 40 °C p.e. 61 °C p.e. 76.5 °C
Polialogenazione
Composizione miscela prodotti: f ([alogeno]/[idrocarburo], cond. reaz.)
Reazioni degli alcani
ALOGENAZIONE DI ALCANI
Alcani a più di due atomi di carbonio:
posso avere miscele di prodotti fin dal I passaggio (monoalogenazione)
Nei cicloalcani ho un solo monoalogeno derivato
Br
hn
Es. + Br2 D
opp. bromociclopentano
(bromuro di ciclopentile)
Fluorurazione è poco usata reazione è molto esotermica,
difficile da controllare
Iodurazione è poco usata equilibrio spostato a sinistra
Bromurazione reazione regioselettiva
Clorurazione meno selettiva di bromurazione
Aloge