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L’ISOMERIA
Sono detti isomeri quei composti con la stessa forma molecolare, ma differente formula di struttura
e diverse proprietà fisiche e chimiche.
Esistono due tipologie differenti di isomeria:
Si definisce isomeria di struttura quel fenomeno per cui gli atomi di due o più composti con
la stessa formula molecolare sono legati tra loro in sequenze differenti.
L’isomeria di struttura si distingue in isomeria di catena, isomeria di posizione e isomeria di gruppo
funzionale:
Gli isomeri di catena sono composti che differiscono per il modo diverso con cui gli atomi di
carbonio sono legati nella catena carboniosa (ad esempio, il butano si
presenta in due forme di isomeri ovvero il normal-butano con catena Il legame multiplo è un doppio
lineare e l’isobutano con catena ramificata). legame (coinvolge un numero
→ Gli isomeri di posizione sono composti che hanno la stessa doppio di elettroni rispetto ad un
catena carboniosa ma che differiscono per la posizione di legami legame semplice) oppure un
multipli, atomi o gruppi atomici (esempi, rispettivamente, sono il triplo legame tra due atomi.
butene, il cloropropano e il propanolo).
→ Gli isomeri di gruppo funzionale sono composti che presentano
gruppi funzionali diversi nella catena carboniosa (ad esempio,
l’etanolo e il dimetil etere hanno la stessa formula molecolare,
C H O
ovvero , ma due gruppi funzionali diversi, l’alcol -OH e il
2 6
gruppo funzionale -O-).
Si definisce stereoisomeria quel fenomeno per cui atomi o gruppi atomici di due o più
composti sono legati tra loro nella stessa sequenza ma con differente disposizione
spaziale.
La stereoisomeria si distingue in isomeria di conformazione e isomeria di
configurazione: La conformazione è la
Gli isomeri conformazionali (o conformi) sono i composti che differiscono particolare disposizione spaziale
per l’orientazione nello spazio di atomi o gruppi atomici che si possono degli atomi in una molecola.
interconvertire per rotazione intorno a un legame semplice carbonio-
carbonio. Due conformazioni possibili sono la conformazione sfalsata o la
conformazione eclissata.
Gli isomeri configurazionali sono composti che differiscono per Un enantiomero è uno dei due
l’orientazione nello spazio di atomi o gruppi atomici ma che non si possono composti che è l’immagine
interconvertire per rotazione attorno ad un legame. Si distingue in isomeria speculare, ma non
geometrica e isomeria ottica (enantiomeria). sovrapponibile dell’altro.
Per isomeri geometrici si intendono due composti che differiscono per
la disposizione spaziale degli atomi o di gruppi atomici legati a due
atomi di carbonio uniti da un legame semplice (cicloalcani) o da un
doppio legame (alcheni). Se la molecola presenta atomi o gruppi
atomici disposti nello spazio dalla stessa parte rispetto al piano dell’anello carbonioso, si
chiama cis; disposti invece nella parte opposta, si chiama trans.
Per isomeri ottici si intendono due molecole con diversa disposizione spaziale che sono
l’uno l’immagine speculare dell’altra ma non sono sovrapponibili. Una molecola è chirale
quando non è sovrapponibile alla sua immagine speculare e possiede uno stereocentro
(atomo di carbonio legato a quattro atomi o gruppi atomici diversi) presentandosi dunque
sotto forma di due enantiomeri. Affinché una molecola sia chirale, questa non deve
possedere un piano di simmetria (un piano che divide la molecola in due metà che sono tra
loro speculari). I due enantiomeri della molecola chirale presentano proprietà achirali, fisiche
e chimiche identiche ma proprietà chirali diverse.
LE CARATTERISTICHE DEI COMPOSTI ORGANICI
→ Lo stato fisico di un composto dipende dalla forza e dal numero dei legami che si possono
stabilire tra le molecole dello stesso: legami intermolecolari deboli determinano uno stato
aeriforme, all’accrescere del numero e della forza di tali legami, il composto può essere sotto
forma liquida o solida.
I punti di fusione e di ebollizione dei composti organici sono generalmente Il legame a idrogeno è un
bassi, in quanto tra le molecole apolari o debolmente polari si formano, legame elettrostatico che si
come si è detto, legami intermolecolari deboli. stabilisce tra molecole in cui è
→ La massa molecolare è direttamente proporzionale al numero di presente l’atomo di idrogeno
legato a un atomo molto
legami necessari da addurre: al crescere di massa e numero di legami, elettronegativo (F, O, N).
si avranno valori crescenti della temperatura di fusione ed ebollizione.
La solubilità in acqua dei composti organici dipende dalla presenza nelle Un legame si dice polarizzato se
molecole di gruppi idrofili (i gruppi atomici -OH, -NH, -COOH, capaci di tra gli atomi in gioco vi è
formare legami a idrogeno con l’acqua e sono dunque solventi polari) o un’elevata differenza di
CH elettronegatività (l'attrazione che
2) ,−CH ,−C H
−(¿¿
gruppi idrofobici (i gruppi atomici , che non un nucleo atomico esercita sugli
n 3 6 5 elettroni di legame).
,
−CH ¿
3
possono formare legami ad idrogeno con l’acqua e sono dunque solventi
apolari): vi sono composti organici che presentano una testa polare idrofila e una coda apolare
idrofobica, ovvero i fosfolipidi e il surfactante.
REATTIVITÀ DEI COMPOSTI ORGANICI
Le molecole organiche sono principalmente legami semplici carbonio-carbonio (non polarizzato)
o legami carbonio-idrogeno (pochissimo polarizzato) e, per tanto, sono poco reattive.
La reattività e il tipo di reazione di un composto organico sono determinati dalla presenza
dei gruppi funzionali nella sua molecola (legami multipli, un atomo molto elettronegativo quali
ossigeno oppure alogeni, un gruppo atomico).
Dunque i composti con lo stesso gruppo funzionale, avendo proprietà e comportamento chimico
simile, vengono riuniti nella stessa
classe.
In un composto organico, la differenza di La polarizzazione è la
elettronegatività porta ad una separazione di cariche elettriche in
polarizzazione del legame e ciò comporta punti opposti di una molecola.
uno spostamento di elettroni anche su tutti
i legami carbonio-carbonio: la
trasmissione della polarizzazione lungo
una catena carboniosa si chiama
effetto induttivo.
La polarizzazione tende a diminuire con
la distanza fino ad annullarsi; l’effetto
induttivo può essere di tipo attrattivo o
repulsivo:
→ Sono sostituenti elettron-
attrattori gli atomi più
elettronegativi dell’atomo di carbonio (alogeni) e i gruppi atomici con carica positiva
3
(gruppo nitro) o quelli in cui il carbonio non è ibridato e che presentano legami
sp
multipli. Ad esempio, nell’1-cloropropano, un Cl è legato a un C e il primo attira a sé gli
−¿
elettroni di legame; assumendo il Cl una parziale carica negativa ( e il C una
¿
δ
+¿
parziale carica positiva ( ), il legame risulta polarizzato e, a causa del difetto di
¿
δ
elettroni che si è determinato su C, vi è uno spostamento di elettroni dagli atomi adiacenti,
indebolendo il legame C-Cl e, di conseguenza, aumentando la reattività della molecola.
L’effetto induttivo è di tipo attrattivo.
→ Sono sostituenti elettron-donatori gli atomi meno elettronegativi del carbonio (atomi
3
di litio e magnesio) o gruppi atomici in cui il carbonio ibridato è legato ad
sp
atomi di idrogeno (gruppi alchilici). Ad esempio, il propanone è un composto in cui il
H
gruppo atomico carbonile è legato a due gruppi metile -C ; l’O, più elettronegativo di
3
C, attira verso di sé gli elettroni di legame, di conseguenza C assume una parziale carica
+¿ −¿
positiva ( ) e O una parziale carica negativa ( , il legame risulta polarizzato ma,
¿ ¿
δ δ
H
poiché i due gruppi metile -C determinano uno spostamento di elettroni verso
3
l’atomo di carbonio del gruppo carbonile, tenderà a neutralizzare la parziale carica
positiva sull’atomo di carbonio, diminuendo la reattività della molecola. L’effetto induttivo è
di tipo repulsivo.
La rottura di un legame covalente si può verificare attraverso due modalità:
→ Nella rottura omolitica o radicalica di un legame covalente, ciascun atomo trattiene uno
dei due elettroni precedentemente condivisi così da formare radicali liberi fortemente
instabili, tant’è che tenderanno a reagire con altri radicali o con molecole per ricostruire i
legami covalenti (elettrone spaiato).
→ Nella rottura eterolitica o polare di un legame covalente, l’atomo più elettronegativo
trattiene il doppietto elettronico di un legame prima condiviso.
Tra gli intermedi delle reazioni eterolitiche, particolare importanza Il doppietto elettronico è la coppia
hanno i carbanioni (un anione, nonché base forte molto reattiva, la di elettroni che occupano lo stesso
cui carica negativa è localizzata su un atomo di carbonio legato ad orbitale, ma presentano spin
−¿ opposti.
un gruppo alchilico ) e i carbocationi (un catione la
¿
CH ≡C
−C
3 La regola dell’ottetto enuncia che
cui carica positiva è localizzata su un atomo di carbonio legato ad un quando un atomo possiede il livello
H
+¿ C −CH elettronico esterno completo, in
gruppo alchilico e si distinguono in primari, secondari
2 3
❑ ¿ genere costituito da otto elettroni,
e terziari a seconda che l’atomo di C positivo sia legato a uno, due o esso è in una condizione di
tre gruppi alchilici, di conseguenza, il carbocatione terziario sarà più particolare stabilità energetica, e
stabile degli altri). tende a non formare ulteriori
legami.
Le reazioni eterolitiche coinvolgono sempre specie chimiche
povere di elettroni (elettrofili: specie chimiche con una
parziale o totale carica positiva oppure con l’ottetto
incompleto) o specie chimiche ricche di elettroni (nucleofili: specie chimiche con una
parziale o totale carica negativa oppure con un doppietto elettronico disponibile).
GLI IDROCARBURI
Gli idrocarburi sono composti organici costituiti esclusivamente da atomi di carbonio e
Gli idrocarburi aromatici
idrogeno e si suddividono con la seguente modalità: sono a catena chiusa
formati da uno o più anelli:
uniti da legami covalenti
semplici o da un legame nel
quale gli elettroni formano
un’unica nube elettronica.
GLI ALCANI
Gli alcani (o paraffine) sono idrocarburi alifatici a catena aperta, saturi per la