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SARIN
O-isopropil-metil-fluoro-fosfonato
SOMAN
O-1-(2,2,2-trimetil-propil)-metil-fluoro-fosfonato
Queste sostanze non sono più utilizzate poiché tossiche, vengo usate come
anticrittogamici contro gli insetti.
È stato costriuto un farmaco in grado di risolvere il legame irreversibile, è una OSSIME chiamata
con l’acronimo PAM, ovvero OSSIME dell’N-metilpiridinio. Questo va ad
interagire con il complesso inibitore-AchE andando a ripristinare l’enzima e
l’ossime si fosforila. Esso a seguito di un riarrangiamento si trasforma in un
nitrile (R-C≡N).
SISTEMA ADRENERGICO
2.
Il sistema adrenergico è invece mediato dalla NORADRENALINA (NA) che è rilasciata a livello
delle terminazioni d’organo (dalle fibre postgangliari) del SN SIMPATICO. La biosintesi della NA
inizia dalla tirosina che è attaccata dell’enzima tirosina idrossilasi e si forma la L-DOPA e da
questa per decarbossilazione si forma la DOPAMINA. A sua volta la Dopamina per azione della
dopamina β-idrossilasi forma la Noradrenalina (NA). Dalla NA per aggiunta di un metile sull’azoto
si ottiene l’ADRENALINA (A).
Dalla biosintesi delle catecolamine si ottengono quindi due neuromediatori, ovvero NA e
DOPAMINA. L’Adrenalina non è un neuromediatore, ma è un ormone agonista adrenergico della
noradrenalina.
Vediamo le strutture seguenti (NA=noradrenalina, A=adrenalina, IP=isoprenalina):
NA A IP
In queste tre varia il sostituente legato all’azoto, nella NA abbiamo 2 –H, nella A abbiamo –CH , e
3
nella IP abbiamo un isopropile, quindi si ha un aumento dell’ingombro sterico su N e da questo
dipende la selettività nell’attacco ai recettori. Mettendo un gruppo voluminoso sull’azoto avremo
una maggiore selettività per i recettori β, invece se non vi è un sostituente (NA) si ha una maggiore
selettività per i recettori α.
I RECETTORI ADRENERGICI Sono recettori accoppiati a proteine G e in base all’affinità per i
ligandi endogeni adrenalina e noradrenalina, nonché per il composto di sintesi isoprenalina, sono
distinti in recettori α e recettori β.
I recettori α-adrenergici che si suddividono a loro volta in recettori α e recettori α , sono
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ubiquitari e si trovano in tutti gli organi periferici (non nel cuore) e mediano varie azioni:
• Eccitazione dei muscoli lisci e quindi vasocostrizione;
• Costrizione delle arterie;
• Contrazione degli occhi e dell’utero;
• Rilassamento dell’intestino;
• Glicogenolisi;
I recettori β-adrenergici, invece, si suddividono in recettori β , recettori β , e recettori β .
- 1 2 3
I recettori β si trovano solo sul cuore e determinano:
1
• Stimolazione cardiaca;
• Aumento della frequenza e della forza di contrazione;
• Rilassamento dell’intestino;
• Lipolisi e aumento del metabolismo basale;
I recettori β invece si trovano a livello dei vasi periferici (non nel cuore) e determinano:
2
• Inibizione dei muscoli lisci e quindi vasodilatazione;
• Dilatazione delle arterie e dei bronchi;
• Rilassamento dell’utero;
• Glicogenolisi;
la NA lega i recettori α e β , A lega i recettori α, β , e β e IP lega i recettori β e β e non gli α.
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Nell’attivare i recettori α quindi A > NA > IP (A è il più potente mentre IP non li attiva).
Nell’attivare i recettori β IP > A = NA (A e NA hanno stessa potenza), mentre peri i recettori β IP >
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A > NA (IP è il più potente mentre NA non li attiva).
Abbiamo detto che i recettori α e β esistono in diversi sottotipi, α , β e β li troviamo a livello
1 1 2
d’organo mentre i recettori α non detto autorecettori e sono dei recettori che si trovano a livello
2
presinaptico e regolano il rilascio del neuromediatore. Se sono stimolati rallentano il rilascio del
neuromediatore e quindi l’azione adrenergica, viceversa se inibiti aumentano il rilascio del
neuromdiatore e la stimolazione adrenergica.
La NA una volta prodotta viene liberata nel vallo sinaptico e circa il 90-95% è riassorbita dalla
terminazione presinaptica. Nel vallo sinaptico inoltre sono presenti dei siti di perdita e per questo
una piccola parte di NA finisce nel sistema circolatorio, un’altra parte nelle cellle della glia, oppure
può essere attaccata da due famiglie di enzimi detti MAO e COMT. Le MAO (monoammino
ossidasi) trasformano la funzione amminica in funzione aldeidica per reazione di deamminazione
ossidativa, mentre le COMT (catecolo O-metil-transferasi) trasferiscono un metile sulla funzione
ossidrilica in posizione 3 della NA inattivandola.
La NA lega sia i recettori α (determina vasocostrizione) che β (tachicardia ). L’effetto risultante è
1 1
un aumento pressoreo (per la vasocostrizione) che provoca un’azione riflessa sui barocettori con
conseguente bradicardia, ovvero riduzione della frequenza cardiaca al di sotto dei 60 battiti al
minuto.
L’A invece lega i recettori β (determina un aumento della frequenza e forza di contrazione e cioè
1
un aumento della pressione sistolica nella fase di contrazione iniziale) e i β (determina
2
vasodilatazione con diminuzione della pressione diastolica). L’effetto risultante è che la pressione
rimane pressoché invariata o leggermente diminuita. Però in caso di elevate dosi di A si ha
l’attivazione anche dei recettori α che determinano a loro volta vasocostrizione con aumento delle
1
resistenze periferiche che determina un aumento della pressione.
Sul recettori adrenergici possono interagire tre classi di composti.
2.1. AGONISTI ADRENERGICI (O SIMPATICOMIMETICI DIRETTI) attivano i recettori adrenergici
e producono gli stessi effetti della stimolazione del SN simpatico;
2.2. ANTAGONISTI ADRENERGICI (O SIMPATICOLITICI ADRENERGICI O BLOCCANTI
ADRENERGICI) inibiscono in modo competitivo l’interazione degli agonisti naturali con i loro
recettori adrenergici;
(nei due i precedenti casi il rilascio di NA e di A non viene bloccato per la presenza di auto
recettori)
2.3. ADRENERGICI INDIRETTI liberano NA dai siti di deposito e/o ne impediscono il
riassorbimento;
abbiamo detto che sono presenti 4 sottotipi recettoriali ma a noi interessano solo quelli a livello
d’organo, quindi gli α , β e β .
1 1 2
AGONISTI ADRENERGICI (O SIMPATICOMIMETICI DIRETTI)
2.1.
2.1.1. Agonisti α 1
La stimolazione da parte di agonisti sui recettori α media la vasocostrizione che produce un
1
aumento della pressione. Tra queste sostanze agoniste troviamo la NA e A utilizzato o ad uso
topico (gocce oculari o spray nasali) o per via iniettiva (intavena o intramuscolo), non per via
orale perché sono inattivate a livello intestinale. Oppure abbiamo sostanze di sintesi, che mimano
la loro azione, progettate anche per poter essere assunte per via orale. In queste sostanze vi è
un anello aromatico con un gruppo –OH (basta per interagire con il recettore) e non più l’anello
catecolico (anello benzenico con due gruppi –OH). Inoltre queste non vengono riconosciute ed
attaccate dalle COMT e per questo hanno una emivita più lunga.
Sono tutte strutture simili, lipofile, che determinano vasocostrizione periferica, se iniettate o
locale, se sottoforma di colliri o spray nasali. Se usate in eccesso possono provocare aumento
della pressione.
Queste sono: SINEFRINA
(presenta un –OH in meno rispetto l’A)
Me-SINEFRINA
NORFENEFRINA
FENILEFRINA
ETILEFRINA
METARAMINOLO
METOXAMINA
1-(2,5-dimettosifenil)-N-ammino propanolo (in nucleo base è il propanolo)
Un’altra classe di agonisti α sono le imidazoline, più precisamente le IMIDAZOLIN-2-
1
SOSTITUITE, bioisosteri affini per lo stesso sito recettoriale. Sono utilizzati come vasocostrittori a
livello topico (naso e occhi).
Troviamo: NAFAZOLINA (presenta come sostituente un metile a sua volta
sostituito con in naftalene, ovvero due anelli aromatici fusi)
2-(1-naftil-metil)-imidazolina
TETRIZOLINA o TETRAIDROZOLINA
2-(1-tetraidronaftil)-imidazolina
TRAMAZOLINA
2-(5-tetraidronaftil-ammino)-imidazolina
XILOMETAZOLINA
2-[1-(4-isobutil-2,6-dimetil-benzil)-metil]-imidazolina
OSSIMETAZOLINA
2-[1-(4-isobutil-3-idrossi-2,6-dimetil-benzil)-metil]-imidazolina
RAS – Rapporto Struttura Attività
1) Come nucleo base deve esserci o la funzione feniletanolaminica o imidazolinica;
2) L’aumento dell’ingombro sterico sull’N diminusce l’attività sui recettori α e l’aumenta sui β (IP
non ha attività sugli α);
3) Configurazione assoluta deve essere la R, l’enantiomero S ha attività da 20 a 50 volte inferiore;
2.1.2. Agonisti β e β
1 2
In caso di bradicardia (riduzione della frequenza cardiaca al di sotto dei 60 battiti al minuto)
andremo a stimolare i recettori β , mentre in caso di insufficienza circolatoria stimoliamo i
1
recettori β .
2 La DOBUTAMINA è un AGONISTA β che
1
aumenta la gittata cardiaca senza produrre
tachicardia (aumenta la forza di contrazione e
non la frequenza) ed è utilizzato in caso di infarto
o in chirurgia.
2-(3,4-diidrossifenil)-N-4-paraidrossifenil-secbutil-
etilamina
Altri AGONISTI, β , sono utilizzati come vasodilatatori per la circolazione periferica e
2
colpiscono i vasi periferici ma non il cuore e i bronchi. Sono utili per chi ha problemi di circolazione
periferica poiché vaso dilatano con una lieve variazione della pressione, con aumento del flusso e
ritorno venoso. Tra questi troviamo:
BAMETANO
1-paraidrossifenil-2-N-normalbutil-ammino-etan-1-olo
BUFENINA
1-paraidrossifenil-2-N-fenil-secbutil-ammino-propan-1-olo
ISOSSUPRINA
1-paraidrossifenil-2-N-(1-fenossi-isopropil)-ammino-propan-1-olo
Queste tre molecole presentano un sostituente su N molto ingombranti per essere selettivi sui
recettori β.
Un altro modo per attivare la vasodilatazione periferica è l’utilizzo di ANTAGONISTI α (gli agonisti
1
α invece sono vasocostrittori).
1
Altri AGONISTI, β , sono utilizzati contro l’asma bronchiale per uso topico e come effetto si ha
2
broncodilatazione. Sono somministrati attraverso inalazione, via più idonea, ma parte del
principio attivo può arrivare ugualmente nello stomaco (tratto G.I.) e quindi nel sangue. Il prototipo
è l’ISOPRENALINA (IP) che è attivo sui recettori β e β ma non è selettivo, ha u