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(NDRI).
Un'altra possibilità terapeutica è quella di agire sui recettori
presinaptici soprattutto adrenergici, la mianserina
2-
è uno di questi composti, che permette l’inibizione
dell’effetto a feedback negativo della liberazione di NA e
serotonina (perché a livello presinaptico il rilascio non è
solo regolato dal rilascio del ligando endogeno ma anche
da sistemi di trasmissione).
La mirtazapina è anche 5-HT antagonista, è sempre un
2A
composto quadriciclico.
Ci sono farmaci che abbinano queste due caratteristiche,
cioè antagonisti dei 5-TH e inibitori della ricaptazione 5-HT.
2A
Il trazodone ha un effetto antidepressivo che
sarebbe legato, almeno in parte al blocco del
recettore 5-HT e conseguente miglioramento
2A
della trasmissione mediata dai recettori 5-HT 1A
aree corticali e limbiche.
Un analogo strutturale è il nefazodone, ottenuto
per apertura dell’anello piridinico terminale ed
inserimento di sostituenti sull’anello triazolico.
Nel mercato dei farmaci
antidepressivi è legato alla
disponibilità di ammine
biogene a livello del SNC, sempre!! Uno
dei farmaci introdotto da poco in
mercato è l’agomelatine e ha attività
mista sui recettori melatoninergici come
agonista ma antagonista sui recettori
serotoninergici. Ha effetti più bassi per quanto riguarda
l’antidepressione, ma è stata approvata per minori effetti collaterali.
La melotonina è un ligando endogeno prodotto dalla serotonina, è
una molecola molto più lipofila prodotta a livello ghiandola-pineale
141
che regola il sonno e molto spesso ho una correlazione tra l’insonnia
e la depressione. Il fatto che questo farmaco abbia una buona
componente nell’induzione del sonno può essere utile quindi nel
trattamento della depressione. Ancora però, l’efficacia terapeutica
non ha risultati a lungo termine perché da breve introdotto.
Un'altra strategia terapeutica è quella di utilizzare sali di litio, il
quale regola l’umore negli stati maniacali, si sostituisce ai cationi
Na e K nei processi di trasporto cellulare.
Il litio è assorbito completamente e rapidamente dopo
somministrazione orale. I dosaggi più alti di 1.5 mmol/l possono
essere fatali infetti è un trattamento usato a livello ospedaliero e
tenuto sempre sotto controllo il paziente.
Gli effetti collaterali infatti sono: tremori, anoressia, vomito, diarrea,
debolezza muscolare, convulsioni e diabete. Il litio permette di
aumentare la trasmissione di serotonina a livello presinaptico. 142
24/04/18
FARMACI ANTISTAMINICI
L’istamina è una sostanza immagazzinata in mastociti e basofili e
rilasciata a seguito di reazione allergiche. Essa infatti, induce
contrazione bronchiale, aumento della permeabilità vascolare e
diminuzione della pressione arteriosa, tutti effetti simili a quelli che
si manifestano nello shock anafilattico. In aggiunta a ciò, l’istamina
aumenta la secrezione gastrica e stimola l’attività cardiaca. Oltre ad
esercitare queste funzioni periferiche è anche in grado di regolare
numerosi processi centrali (ciclo sonno-veglia, assunzione cibo,
apprendimento e memoria).
Tutti gli effetti dell’istamina sono mediati da recettori specifici di
membrana, appartenenti alla famiglia dei recettori accoppiati a
proteina G e suddivisi in 4 sottotipi: H , H , H e H .
1 2 3 4
L’istamina è un ariletilammina: è costituita da un anello imidazolico
(che determina la presenza dei due tautomeri, gli isomeri si
formano per il trasferimento di un atomo di H); sono costituiti da
una porzione flessibile che influenza la distanza tra l’anello
aromatico e NH .
2 l’istamina ha due centri
basici, uno è il gruppo
amminico primario e un
altro è l’anello
imidazolico, e un gruppo
debolmente acido che è
l’N tautomerico. In
soluzione acquosa
l’istamina esiste
sottoforma di specie
tautomeriche e ioniche
differenti.
La basicità dei due gruppi basici però non è identica perché è
diversa l’ibridazione, e dipende dal tipo di sostituente R che
nell’istamina è: R= CH CH NH (effetto induttivo: se è elettron
2 2 2
attrattore diminuisce la basicità, se invece è elettron donatore
l’aumenta), in questo caso il tipo di l’effetto induttivo che dà la
3+
catena dipende dal pH (es. a pH fisiologico NH attrae elettroni e la
forma prevalente è la nello stomaco si protona anche l’N
),
imidazolico perché il pH è ancora più acido.
Esempio: - R = CH è elettrondonatore, aumenta la basicità di NH
3
in ; 143
- R = Cl o NO è elettronattrattore, diminuisce la basicità di NH
2
in quindi le due forme dei tautomeri sono in percentuali
,
simili.
La posizione di R elettrondonatore è molto importante perché ad
esempio se è in 2 o in 5 cambia la diversa affinità per i sottotipi
recettoriali a,b,c.
Se R elettrondonatore è sulla catena ho una diversa affinità a
seconda che si trovi in posizione oppure se è in dipende
,
anche dall’enantiomero che si forma R o S (con aggiunta di CH ) ho
3
diversa affinità.
Equilibri ionici e tautomeri dell’istamina
A pH= 7,4 valore tipico
dei fluidi extracellulari, la
forma principale è la
monocationica (96%),
costituita principalmente
dal tautomero N-H (78%)
e in misura minore
dall’N-H (18%). È inoltre
presente anche la specie
dicationica (2,5%), che
diventa predominante
(72%) a valori di pH intorno a 5, come accade in prossimità di alcuni
tipi di membrana. Da alcuni studi è stato possibile rendere noto che
la forma farmacologicamente attiva dell’istamina siano entrambe:
dicationica e monocationica, mentre invece la specie neutra o
quella anionica è poco probabile siano coinvolte nell’interazione con
il target biologico.
L’effetto del sostituente influenza anche il ripiegamento della
catena etilamminica per ingombro
sterico.
Ho diversi conformeri dell’istamina,
uno trans e l’altro gauche, sono
entrambi conformeri sfalsati (se uno
fosse stato eclissato sarebbe stato
troppo instabile quindi non si
osserva). Tra i due è poco più stabile
l’anti ma la barriera energetica è così
piccola che in soluzione esistono
entrambi.
Sono stati sintetizzati anche analoghi
metilati dell’istamina, dei quali è stata valutata la potenza agonista
sui recettori H , H , H
1 2 3. 144
La metilazione degli azoti imidazolici porta a perdita di attività su
tutti e tre i recettori. Questo risultato suggerisce che gli atomi di N
siano importanti per l’interazione della molecola col sito
recettoriale.
H /H agonisti
1 2
L’anello imidazolico dell’istamina può essere modificato con altri
anelli eteroaromatici che mimano le stesse caratteristiche chimico-
fisiche. I composti modificati prodotti hanno mostrato minor
potenza dell’istamina ma elevata
affinità per i recettori H e H .
1 2
Degni di interesse sono il betazolo
e la betaistina. Il betazolo è usato
come diagnostico per valutare la
funzionalità delle cellule parietali nella secrezione acida gastrica. La
betaistina è un farmaco utilizzato contro i disturbi vestibolari.
Biosintesi e metabolismo istamina L’istamina viene
sintetizzata
nell’apparato del Golgi
da diversi tipi di cellule
per decarbossilazione
dell’istidina ad opera
della L-istidina
decarbossilasi, enzima
piridossalfosfato-
dipendente. Inibitori di
questo enzima sono
stati studiati per
diminuire gli effetti
dell’istamina.
L’istamina una volta
rilasciata, viene
rapidamente degradata
secondo due vie che la trasformano in composti inattivi:
1. Ossidazione a imidazolacetaldeide, catalizzata a livello
periferico, dalla diaminossidasi (DAO) o istaminasi, e, a livello
centrale dalla MAO. L’intermedio aldeidico viene ossidato per
opera dell’aldeide deidrogenasi ad acido imidazolacetico, che
per coniugazione con ribosio, ad opera della fosforibosil-
transferasi (RPT) può essere trasformato nel ribonucleotide.
2. Metilazione dell’istamina in N-metilistamina, catalizzata dalla
istamina-N-metiltransferasi (HMT). L’N-metilistamina può
essere ossidata ad acido N-metilimidazolacetico, a seguito 145
dell’azione sequenziale dell’amminossidasi e dalla aldeide
deidrogenasi.
Recettori istaminergici
L’istamina deve i suoi effetti fisiologici all’interazione con i recettori
di membrana suddivisi in almeno 4 sottotipi, H H , H , H .
1, 2 3 4
Tutti e quattro sono recettori accoppiati a proteina G (GPCR),
costituiti da 7 domini transmembrana (TM1-TM7) e accoppiati a
diversi sistemi effettori. Questi recettori sono di tipo costitutivo, cioè
si possono attivare anche in assenza dell’agonista fisiologico.
Nell’organismo gli H ed H sono più abbondanti rispetto agli H ed
1 2 3
H .
4
Recettori H : Il sottotipo recettoriale H è accoppiato a proteina G
1 1 q
e ha come effettore la fosfolipasi con tutte le svariate conseguenze.
È localizzato nei muscoli lisci dell’apparato respiratorio e del tratto
gastrointestinale, in cellule epiteliali ed endoteliali, epatociti e
condrociti, in cellule ematiche e nel SNC.
La stimolazione di questo recettore provoca prurito, rinorrea,
broncocostrizione, aumenta la permeabilità capillare per
contrazione delle cellule endoteliali vasali, talvolta causa di edemi.
È inoltre coinvolto nel sistema immunitario per quanto riguarda
l’aumento dell’espressione di molecole responsabili dell’adesione
cellulare e chemiotassi.
Nel SNC invece, controlla il ritmo sonno-veglia, l’assunzione di cibo,
il comportamento aggressivo e l’attività locomotoria.
Recettore H Situato nelle cellule parietali gastriche di cui
2:
controlla la secrezione acida, a livello del sistema cardiovascolare
provoca vasodilatazione determinando effetto cronotropo positivo,
provoca inoltre anche broncodilatazione ed aumento della
secrezione del muco.
Recettori H È espresso a livello neuronale nel SNC (corteccia,
3:
ippocampo, EPS, talamo e ipotalamo), è un autorecettore
presinaptico.
Recettore H Viene esp