Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Colori e leganti nella pittura
Vediamo quali sono i colori che è possibile usare:
- Pigmenti: polveri fini colorate, insolubili nel legante, dotate di corpo e colore. Quello che si ottiene quindi è un impasto granuloso;
- Coloranti: sono sostanze organiche trasparenti, solubili, dotate di colore ma non di corpo;
- Lacche: sono coloranti assorbiti su un pigmento traslucido che fa da supporto.
Vediamo ora i leganti. Sia quelli di origine animale che vegetale hanno struttura polimerica e, per poter essere considerati "buoni leganti" devono possedere certe caratteristiche:
- Coesive e Adesive: entrambe permettono la coesione dei grani di pigmento e la loro adesione al supporto sottoforma di film sottile, aderente e ben coeso alla superficie;
- Filmogene: proprietà indispensabile per formare con i pigmenti un fluido omogeneo e con il giusto grado di viscosità per poter essere steso sull'opera facilmente;
- Inerte: ovviamente il legante non deve interagire chimicamente con i pigmenti.
Il pigmento non deve essere solubile, ma deve essere resistente alle reazioni fotochimiche e agli agenti atmosferici.
Deve essere trasparente e incolore per non alterare le caratteristiche del pigmento.
Le vernici consistono in resine disciolte in solventi che non reagiscono con i leganti della pellicola pittorica. Le resine sono classificate in base alla loro origine e consistenza: resine vegetali (oleoresine, balsami e resine fossili) e resine animali (gommalacca). Queste resine naturali sono polimeriche e prodotte da piante o secrete da insetti, conosciute fin dall'antichità e utilizzate per le loro proprietà filmogene, adesive e idrorepellenti. Sono tutte costituite da miscele complesse di terpeni.
Le tecniche esecutive sono distinte in base al legante utilizzato:
- Tecnica a tempera: il legante deve essere idrofilo, quindi solubile in acqua o dispersibile in acqua.
proprietà coprenti. È abbastanza resistente agli agenti atmosferici ma molto sensibile agli acidi. Usato quasi esclusivamente per pittura murale o nelle preparazioni al posto del gesso;
Ocra Gialla o Terra Gialla (P): ottenuta da argille (silice e silicoalluminati) che assumono un colore giallo grazie agli ossidi di ferro idrati. È di un giallo opaco con diverse tonalità a seconda del materiale d'origine ed ha una buona coprenza. Resistente agli agenti atmosferici, ma se si disidrata diventa rossa. Usata in tutte le tecniche, ma specialmente negli affreschi (es. alcuni dettagli rossi degli affreschi di Pompei ed Ercolano erano originariamente gialli, ma con le alte temperature dovute all'eruzione sono diventati rossi. Non si sta parlando del Rosso Pompeiano, il quale è rosso e rimane rosso);
Ocra Rossa o Rosso Sinopia (P): è ossido di ferro anidro (ematite) mescolato ad argille ed altre impurezze. Il suo colore varia dal rosso al
giallo a seconda del grado di idratazione ediventa di colore più scuro in base alla quantità di ossidi di ferro. È generalmente di naturaminerale vulcanica oppure ottenuta per calcinazione (disidratazione) dell'ocra gialla, usatofin dall'antichità e diffuso in tutto il mondo. In ambiente riducente (bassa quantità diossigeno) l'ematite si trasforma in magnetite, di colore nero. È inerte verso gli altripigmenti e usato in tutte le tecniche; Nero di Carbone (P): sono pigmenti che si ottengono bruciando qualcosa. Si ricavacarbonio amorfo, definito così perché la carbonizzazione non è stata completa, e leparticelle conservano la struttura cellulare del legno dal quale sono state ottenute (èpossibile perciò risalire alla pianta di provenienza analizzando il pigmento). È considerato diorigine artificiale proprio perché derivante da una trasformazione (carbonizzazione). Losi utilizza sin da epoche antiche fino ad oggi, ha sotto-toni bluastri ed ha un basso potere coprente. Viene utilizzato soprattutto nelle tecniche a tempera perché in quelle ad olio generano un film che tende a crettarsi (creparsi). Poco usato anche nella pittura murali; Età Egizia (4000 – 100 a.C.). La pittura egizia, dal punto di vista cromatico, è molto più ricca rispetto a quella di epoca preistorica perché vediamo comparire anche colori come blu, azzurro e verde. L'azzurro aveva un significato quasi sacro e lo si trovava necessario per determinate rappresentazioni della vita quotidiana (cielo, mare, fiume). Per ottenere i blu ed i verdi si utilizzavano principalmente materiali naturali come i minerali Azzurrite, Malachite (entrambi carbonati di Rame) e Lapislazzuli, i quali non erano reperibili in Egitto e questo fa intendere che questo popolo commerciasse; le stesse tonalità si potevano ottenere con dei pigmenti artificiali, il BluEgiziano per esempio è una specie di impasto tra Quarzo, Rame e Calcio. Ovviamente con "artificiale" si intende che è avvenuta una trasformazione: l'uomo ha capito, per esempio, che facendo reagire il rame con l'aceto e provocando la sua corrosione, si otteneva deposito di acetato di rame di colore verde che poteva utilizzare come pigmento (Verderame). Si introduce, inoltre, il bianco come pigmento artificiale (Biacca), ottenuto. Era una civiltà molto sviluppata e con tecniche di trasformazione dei materiali molto avanzate.
Gesso (P): è solfato di calcio biidrato (CaSO4 x 2H2O) e può essere sia di origine naturale che sintetica. Viene usato fin dall'antichità ed è di colore bianco con cristalli trasparenti. Risulta solubile in soluzioni acquose di sali di ammonio o carbonati alcalini, pochissimo in acqua. Viene usato soprattutto per preparazioni delle tele e tavole, mescolato con colla animale ed è molto
Importante controllare il rapporto gesso/colla per ottenere il grado di durezza dell'impasto secco. Si distingue in "gesso grosso" o "gesso fine" a seconda della dimensione della granulazione. Se si tratta di Gesso da presa, quindi gesso semi-idrato che viene poi miscelato con acqua, viene usato per calchi e modellare.
Bianco di Piombo o Biacca (P): ottenuto dall'acetato di piombo e, successivamente, dalla sua esposizione ad anidride carbonica in modo da ottenere il carbonato di Piombo. Risulta essere un bianco abbastanza coprente ed è stato il bianco più utilizzato fino al XIX secolo e poi sostituito a causa della sua tossicità. Ha una tendenza a scurire se a contatto con acido solfidrico, il quale lo trasforma in solfuro di Piombo che è appunto di colore nero; a seguito di ossidazione esso si trasforma in ossido di Piombo che è invece marrone. Risulta compatibile con tutti gli altri pigmenti, ma nelle tecniche ad acqua.
reagisce con i pigmenti a base di solfuri. Ci sarebbe un modo per re-trasformare il Solfuro di Piombo (PbS, nero) in Solfato di Piombo (PbSO4, bianco), facendo reagire il primo con acqua ossigenata ed in ambiente basico. Questa è una reazione, però, che non viene usata nel restauro perché di tipo irreversibile; inoltre si andrebbe come a introdurre un nuovo materiale che, sebbene avrebbe lo stesso colore della Biacca originale, presenterebbe una composizione differente. Quindi non sarebbe possibile sapere gli effetti di questo nuovo composto su un'opera e, soprattutto, risulterebbe essere una falsificazione. Una reazione invece possibile è quella tra l'Ossido di Piombo (PbO, marrone), acqua ossigenata e acido acetico, in modo da ottenere l'Acetato di Piombo (Pb(CH3COO)2) che, se fatto reagire con anidride carbonica, darebbe nuovamente l'originario carbonato di Piombo. Questa tecnica però non è possibile nel caso degli affreschi.
Perché essendo questi a base di carbonato di calcio, l'azione acida dell'acido acetico distruggerebbe l'intonaco;
Blu Egizio (P): è uno dei primi pigmenti artificiali e se ne sono ritrovate delle tracce anche a Pompei, per questo viene definito anche "Blu Pompeiano". Abbiamo già detto essere una miscela di silicati di Rame e Calcio e la ricetta della sua preparazione venne perduta a seguito della caduta dell'Impero Romano. Se ne trovano delle tracce però in opere di epoca medievale perché si andava a grattare via il pigmento da altre opere in modo da poter riutilizzarlo. Ha una granulazione grossolana e, secondo il tipo di macinazione, si ottenevano blu più chiari o più scuri. È un pigmento molto stabile, ma risulta alterabile in presenza di gesso. Venne usato unicamente nella pittura murale.
Età Greco-Romana (400 a.C. - 500 d.C.).
In questo periodo si sviluppa la tecnica esecutiva murale dell'Affresco,
ni hanno sviluppato ulteriormente, è la tecnica del trompe-l'oeil, che consiste nel creare un'illusione ottica tridimensionale sulla superficie piana di un dipinto o di un muro. Questa tecnica è stata utilizzata per creare effetti di profondità e realismo, facendo sembrare che gli oggetti dipinti siano veri e propri oggetti tridimensionali. Un altro elemento importante dell'arte degli antichi romani è l'utilizzo dei mosaici. I mosaici erano realizzati con piccoli pezzi di pietra colorata, chiamati tessere, che venivano assemblati per creare immagini e decorazioni. I mosaici erano utilizzati per decorare pavimenti, pareti e soffitti di edifici pubblici e privati. I motivi dei mosaici romani spaziavano da scene mitologiche e paesaggi, a ritratti e decorazioni geometriche. Gli antichi romani erano anche abili scultori. Le sculture romane erano spesso realistiche e rappresentavano sia figure umane che animali. Le sculture romane erano realizzate in diversi materiali, tra cui il marmo, il bronzo e l'argilla. Molte delle sculture romane sopravvissute sono ritratti di imperatori e personaggi importanti dell'epoca. Infine, l'architettura romana è famosa per i suoi grandi edifici e monumenti. I romani hanno sviluppato tecniche avanzate di costruzione, come l'uso dell'arco e della volta, che hanno permesso loro di creare edifici di grandi dimensioni e di grande durata. Alcuni esempi famosi di architettura romana includono il Colosseo, il Pantheon e gli acquedotti. In conclusione, l'arte degli antichi romani era varia e influente, spaziando dalla pittura alla scultura, dai mosaici all'architettura. Gli artisti romani hanno lasciato un'impronta duratura nella storia dell'arte, influenzando le generazioni future con la loro creatività e maestria tecnica.