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CHIMICA ANALITICA
CHE COS'E' LA CHIMICA ANALITICA: la chimica analitica studia i metodi e le tecniche usate nella determinazione della composizione della materia, sia in maniera qualitativa che in maniera quantitativa. Quindi si occupa della messa a punto di tecniche e metodi che ci fanno capire la composizione della materia. È una materia a sé stante della farmacologia perché è importante conoscere la composizione di un farmaco.
La chimica analitica prevede:
- SEPARAZIONE
- IDENTIFICAZIONE
- DETERMINAZIONE QUANTITÀ RELATIVA (quanto ce n'è di ognuno dei componenti) DEI COMPONENTI DI UN CAMPIONE DI MATERIA.
Un campione di materia è una parte di materia da analizzare. All'interno del campione ci sono tanti componenti, detti analiti. Il campione deve essere rappresentativo della materia che voglio analizzare.
ANALISI QUALITATIVA: mi rivela l'identità chimica degli analiti (componenti di un campione da determinare).
ANALISI QUANTITATIVA: indica la quantità di uno o più analiti in termini numerici.
SEPARAZIONE: operazione generalmente fondamentale e necessaria a monte di analisi quantitative e qualitative. Le tecniche di separazione possono essere più approfondite o meno a seconda degli obiettivi.
VALUTAZIONE DEL DATO ANALITICO
È impossibile effettuare un’analisi chimica con risultati privi di errore. Onde utilizzare il metodo più idoneo e l'operatore il più esperto e attento non si può determinare il valore vero, perché ci saranno tante piccole incertezze. È tuttavia auspicabile minimizzare tali errori e diminuire la grandezza con strumentabile accortezza, se incertezza di una misura non possono essere eliminate completamente, perciò il valore più e vero, conosciuto. È quindi importante:
- Valutare l’entità probabile dell’errore.
- Definire i limiti entro cui il valore vero di una quantità misurata (μ) cade con un certo grado di probabilità, proprio perché, grazie a delle leggi statistiche, in quale intervallo cadrà il valore vero.
DEFINIZIONE DEI TERMINI
I chimici spesso impiegano da due a cinque posizioni (replicate) di un campione nel corso di un’intera procedura analitica poiché:
- Il valore centrale di un gruppo di misure è più credibile di un risultato individuale. Quindi posso fare per 5 volte analisi allo stesso campione e ottenere dei risultati diversi perche ci sono prodotti degli errori. Per scegliere il valore corretto si prende il valore medio, perché è quello da rappresentare tutti i valori.
- La variazione dei dati darà infine fornire una misura dell’incertezza associato come il risultato centrale nel fatto che ci siano valori molto simili tra loro conferma che non ha compiuto un certo tipo di errore.
MEDIA ARITMETICA
Numero ottenuto dividendo la somma di una serie di valori della misura per il numero delle misure.
X = Σ Xi N
La non idealità del metodo fa fatto sì che ripetendo 3 e 4 abbiamo prodotto un dato casuale, lontano da quello ideale. Possiamo identificare quindi 2 errori: CASUALE: errore che causa la dispersione dei dati intorno al valore medio. Se ho un orologio, errore casuale fa sembrare imprecisiones SISTEMATICO: errore che allontana il valore dalla media del valore. Non è interpretabile quindi con l'accuratezza. Quindi l'errore di tutta una serie di ore ripetute da fissare per individuarli, tendono a spostarsi sempre dalla stessa direzione in risultati. Una caratteristica finora interessante sono detti determinabili. Errore dovuto agli errori manovrabili, alla causa. Quindi l'errore di primitiva vita, interpretata per la relazione tra chi firmava. I strutturti della raccolta, non più incerti, indeterminabili invece non possono risolvere le cause e quelli con la somma di tanti piccoli errori. Se non un punto fisico un determinato istante da un operatore che quello detta errore. E per questo dei non potrò mai avere un dato certo. Gli errori sistematici rappresentato la elevata tra X̄ e X¬v. Se loro caratteristiche sono:
- Sono indirizzati, cioè tendono a spostarsi nella stessa direzione in risultati.
- L’accuratezza è tanto maggiore quanto minore è l'errore sistematico.
- Si dividono in 3 categorie: personali, strumentali e di metodo
- Costanti (additivi): la loro entità non varia con il valore della quantità di campione analizzato.
- Proporzionali: aumentano o diminuiscono in proporzione alla grandezza del campione preso per l'analisi. Le loro cause possono essere corrette, per eliminarli può essere utile stabilire e non costanti o proporzionali.
metodo meno preciso fornisce una curva larga e bassa (B).
Un errore sistematico sposta la curva ma
lascia la sua forma inalterata; lo sposta-
mento è proporzionale alla grandezza
dell’errore sistematico (determ. analitiche)
Indipendentemente dalla larghezza della
curva, il 68,3% dell’area sotto una curva
gaussiana giace entro ± 1σ dalla media μ (cioè il 68,3%
dei dati di una popolazione cade entro questi limiti), il 95,7%
± μ entro ± 2σ e il 99,7% entro μ ± 3σ. Quindi se
σ è grande il 68,3% dei dati è disperso, se invece σ è piccola
questa data sono vicini al valore centrale. La deviazione standard
consente la probabilità di un errore casuale con la probabilità
che avvenga; ci sono il 68,3% di probabilità che l’intervallo casuale
di ogni singola misura sia non più di ± 1σ.
INTERVALLO DI CONFIDENZA: per un numero limitato di
misure non è possibile calcolare la vera μ e la var. σ Ω dei veri
ma invece conoscere X = S. Quindi si può calcolare un’inte-
vallo entro il quale cadrà il valore vero μ.
Un tecnico statistico permette di fissare dei limiti e intorno alla
media X entro i quali il valore vero μ cade con una certa gra-
de di probabilità. Questi limiti sono detti: limiti di confidenza
(CL) e l’intervallo da essi definito è noto come intervallo di
confidenza.
X± t⋅S
CL = ————————— N = n° di misure eseguite
√N t = di student, p preov sbob mcalablea
% orro d certette & cos perzie ed per
Esempio: contenuto % di carboidrati in una ghiandolatina 12,6,
11,9%, 13,0%, 12,7%, 12,5%. Calcolare l’intervallo di fiducia
al 95% per il contenuto di carboidrati.
2,78⋅0,5
CL = 12,54 ± ————— = 12,54 ± 0,5 = [12,04 Ho il 95% di probabilità che il
√5 , 13,04 valore vero μ cada in questo
intervallo.
è il dato più legato alla misura sperimentale.
3 costanti di equilibrio (Ki) sono riferiti ad un dato volume di V.
Quando V è costante, anche Ki è costante.
(Disoccupare materiale quando si è elastico (0,1 ÷ più).
e quando gli ioni sono mono e carica multipla.
Quindi continueremo ad utilizzare le costanti in funzione della concentrazione molare.