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Introduzione
CHE COS'È LA STORIA ECONOMICA?
La storia economica studia la capacità dell’uomo nel corso della storia di impiegare le risorse disponibili per creare ricchezza.
La natura fornisce risorse che l’uomo trasforma in beni e servizi per soddisfare i propri bisogni. Alcune risorse restano a offerta fissa, come per esempio la terra, la cui fertilità tuttavia deve essere ripristinata dopo il raccolto.
Alcune risorse naturali come il carbonio, il petrolio e i minerali sono risorse non rinnovabili/non rivali, mentre altre risorse come il capitale (fabbriche, macchinari e strumenti) sono generate dall’uomo e quindi sono rinnovabili/non rivali. Anche il lavoro è una risorsa, ma la sua offerta dipende dall'efficienza con la quale l’uomo utilizza le risorse disponibili.
Il cosiddetto capitale umano, ovvero è abilità dei lavoratori, si basava inizialmente sull’apprendimento attraverso l’esperienza (learning by doing). Solo a partire dal XIX secolo l’istruzione formale ha assunto un ruolo primario nella formazione dei lavoratori. L’efficienza nell’impiego delle risorse è determinata dalla tecnologia di produzione e dalle istituzioni che definiscono le possibilità di accesso all’uso delle risorse. Quest’ultime possono essere considerate che regole del gioco della vita economica.
La storia economica ricostruisce l’evoluzione dell’efficienza delle istituzioni studiando lo sviluppo dei mercati delle merci e del mercato del lavoro, gli intermediari finanziari (banche), le procedure legali, i diritti di proprietà e l’apertura al commercio e ai flussi internazionali di capitale.
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Le risorse
Le risorse materiali, come i beni strumentali, la terra e le risorse naturali sono cosiddetti beni escludibili, poiché l’utilizzo o la conservazione di una di queste risorse impedisce la stessa fruizione da parte di un altro soggetto.
I fattori che generano efficienza, ovvero la tecnologia e le istituzioni, invece, sono beni non escludibili poiché l’uso di una conoscenza comune da parte di un individuo non impedisce ad altri di ricorrervi. I brevetti sulle nuove conoscenze le rendono per un certo tempo escludibili.
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I mercati
I mercati possono risultare più o meno efficienti, a seconda del livello di concorrenza e della velocità di diffusione di informazioni aggiornate sulle condizioni di domanda e offerta.
Nel corso della storia, i livelli di apertura al commercio e ai movimenti dei fattori di produzione sono variati molto. Nonostante sia stato provato che l'apertura al commercio tende a incrementare l’efficienza nell’impiego delle risorse, il commercio internazionale determina vincitori e vinti all’interno di qualsiasi paese. Se la tendenza storica nel lungo periodo è stata di crescente apertura, il processo ha subito significative battute d’arresto (fasi di shock).
La cosiddetta "gravity theory" ipotizza che il commercio sia tanto maggiore quanto più i paesi sono simili e vicini tra loro. Si avanza l’idea che il commercio sia stato una potente forza di integrazione, non solo economica ma anche culturale e politica.