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(SPAZIALE, NUMERO RIDOTTO di COMPETITOR, CONTESTO OLIGOPOLISTICO).
La STRATEGIA CONCORRENZIALE PIÙ OPPORTUNA per la singola impresa è funzionale
alla situazione competitiva in cui essa opera: la struttura concorrenziale è definita, a livello
d'impresa, dalla natura del settore commerciale e in particolare dal grado di concentrazione, dal tipo
e dall'intensità delle barriere all'entrata, dalla dimensione delle economie di scala, dal grado di
innovazione, dal livello di differenziazione dell'offerta, dal gradi di integrazione verticale. La
condotta dell'impresa è funzione della struttura del settore, ma anche della condotta del gruppo
strategico (porzione del settore con gruppi di imprese simili e in diretta concorrenza). Per
individuare le IMPRESE FACENTI PARTE DELLO STESSO GRUPPO bisogna guardare a
specializzazione dell'assortimento, grado di sviluppo diversificato raggiunto, livello dei prezzi,
qualità della merce, presenza di immagine di marca, grado di integrazione verticale, ambito locale,
regionale o nazionale, dimensione aziendale. L'analisi del gruppo strategico si avvale di una mappa
che riporta le porzioni delle differenti imprese operanti in un determinato comparto.
L'individuazione dei diversi gruppi strategici può comportare problemi di non facile soluzione: la
scelta degli elementi da considerare condiziona le conclusioni, le distanze tra i diversi gruppi
potrebbero non essere tali da evidenziare sostanziali diversità nelle strategie e quindi ambito
concorrenziali differente.
La struttura di un gruppo strategico è frammentata quando all'interno del gruppo il numero di
offerenti è elevato e ciascuno rappresenta una frazione del mercato complessivo: la strategia
concorrenziale si fonda sulle risposte attese da parte della domanda e non sul comportamento dei
rivali (limitate manovre di breve periodo). Le strategie concorrenziali più frequenti in un mercato
frammentato sono: convivere con la frammentazione, differenziare l'offerta e segmentare la
domanda, innovare, aumentare le dimensioni.
CONVIVENZA: prendere atto della situazione concorrenziale e dei meccanismi economici che la
rendono possibile (assenza di economie di scala, barriere all'entrata, difficoltà di integrazione
verticale). Se le cause della frammentazioni sono tali da perdurare nel tempo, qualunque tentativo di
ricercare una posizione di leadership ha elevate probabilità di insuccesso. Si cerca un aumento di
redditività mediante la compressione dei costi, sfruttando al massimo la capacità produttiva e
ricercando migliore efficienza.
DIFFERENZIAZIONE dell'offerta e SEGMENTAZIONE della domanda: individuare un preciso
gruppo di clienti con esigenze ben definite, le quali possono essere soddisfatte con un'offerta ben
definita (specializzazione dell'assortimento e dei servizi commerciali). Si ottiene autonomia
concorrenziale.
INNOVAZIONE: introduzione di nuovi processi di produzione, nuovi prodotti e nuove modalità di
vendita (aziende first movers).
AUMENTO DELLE DIMENSIONI: via di sviluppo orizzontale (economie di scala,
innovazioni). Quando il mercato evolve verso una struttura più concentrata, le imprese di
maggiori dimensioni si trovano in una situazione migliore sia per il grado di controllo esercitato,
sia per la redditività ad esso associata.
Le caratteristiche di un gruppo strategico concentrato sono: limitato numero dei concorrenti e
ciascuno controlla una porzione significativa del mercato. Parliamo di mercati oligopolistici in cui
l'impresa deve guardare al comportamento dei rivali. Fattori critici di successo (punti di forza e
di debolezza): area degli approvvigionamenti (capacità d'acquisto, potere contrattuale, selezione
fornitori, individuazione tendenze nel mercato di sbocco), area della gestione delle scorte (tasso di
turnover, tempo di approvvigionamento), area delle vendite (store loyalty, numero punti vendita,
ubicazione, layout), area finanziaria (capacità di autofinanziamento), area del personale (capacità
manageriale, motivazione, relazioni sindacali, flessibilità dell'organizzazione). Oligopolio
dinamico: mercato segnato da elevata instabilità (domanda in sviluppo, sempre nuove iniziative
concorrenziali, elevato tasso di innovazione, ricerca continua di differenziazione, minaccia da parte
dei possibili entranti e di altri gruppi strategici); come reagire? INNOVAZIONE E
DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO (offerta merci differenti, offerta servizi accessori
differenti, posizionamento a livello di punto vendita/retailing mix). Oligopolio statico: la situazione
concorrenziale è contraddistinta da relativa immobilità sotto il profilo delle azioni e della reazioni
della concorrenza (il grado di sviluppo del mercato è prossimo allo zero, non vi è possibilità o
convenienza al lancio di nuovi servizi o all'uso di nuovi processi di produzione, non vi è
differenziazione ulteriore del prodotto, le barriere alla mobilità sono elevate, le quote di mercato
sono rigide, le vendite e profitti sono stabili, vi è uno stretto controllo reciproco dei concorrenti); di
qui COMPORTAMENTI COLLUSIVI e una REDDITIVITÀ FUNZIONE DELLE
DIMENSIONI E DELLA CAPACITÀ di CONTROLLO DEI COSTI di STRUTTURA.
La prima decisione che l'impresa deve prendere è la scelta della posizione che vuole occupare nel
mercato, cioè lo spazio di domanda che vuole coprire e quindi dei concorrenti con cui si vuole
misurare. Posizionamento strategico: definire il binomio merce-servizio che vuole essere offerto
ai clienti, cioè definire la formula distributiva (qualità della merce, livello dei prezzi, tipo di
servizio commerciale offerto) E SCEGLIERE POSIZIONAMENTO DEL PUNTO VENDITA.
Scegliere il format distributivo con cui operare significa anche definire l'ambito concorrenziale, cioè
l'ambito delle rivalità esistenti tra differenti formule distributive che possono essere in rapporto di
stretta rivalità se c'è elevata sostituibilità tra di esse dal punto di vista della domanda. Mappa delle
rivalità: definizione delle linee strategiche fondamentali con cui operano i punti vendita
appartenenti alle varie forme distributive e di segmento di mercato da esse serviti (l'ambito di
concorrenza: strategia, ma anche segmento di clienti).
Posizionamento (localizzazione) del punto vendita: definizione dei criteri di posizionamento
(caratteristiche del punto vendita, prezzo/qualità, modalità di acquisto e tipo di acquirente),
individuazione dei concorrenti (dall'individuazione dei potenziali clienti), costruzione della mappa
di posizionamento (grafico con i più importanti concorrenti in base a posizionamento e percezioni
dei potenziali clienti).
Strategie di sviluppo: l'impresa necessita di un continuo interscambio con l'ambiente esterno
(mantenere coerenza tra l'offerta e il mercato) e la capacità di sopravvivenza di un'impresa è definita
in relazione a quella dei concorrenti. Sviluppo (processo di adattamento dell'impresa alle condizioni
in cui si trova), adattamento (continua evoluzione e adattamento) ed espansione (delle dimensioni).
1. Lo sviluppo orizzontale: le principali strategia di sviluppo riguardano le combinazioni prodotto-
mercato che si traducono in decisioni sui punti vendita, le forme distributive e i mercati in cui
operare. Lo sviluppo orizzontale si realizza nell'ambito delle normali attività dell'impresa, ma anche
attraverso fusioni, acquisizioni, incorporazioni. SVILUPPO DELLE VENDITE DEL PUNTO
VENDITA (PER FRONTEGGIARE SITUAZIONE SFAVOREVOLE)E APERTURA NUOVI
PUNTI VENDITA (PER SFRUTTARE CAPACITA E OPPORTUNITA)
Lo sviluppo delle vendite nel punto vendita: 1. Espansione semplice: la forma di sviluppo più
elementare è quella di espandere le vendite nell'ambito delle attività correnti, cioè mediante un
aumento dei clienti (per attrattività del format distributivo o per spostamenti dei flussi di traffico,
modifiche della popolazione residente) o un incremento delle vendite per cliente (per opportune
azioni e manovre di retailing mix, soprattutto mediante un'adeguata gestione del'assortimento, del
layout e del display) (scontrino medio).
2. Mutamento di posizione: cioè del mercato cui l'impresa commerciale si rivolge, senza tuttavia
cambiamenti nei servizi offerti (formula distributiva) e ciò è possibile modificando il tipo di
assortimento. 3. Riconversione semplice: modifica del prodotto venduto apportando cambianti
al tipo e all'intensità dei servizi elementari offerti (rischio elevato per investimento in
considerevoli mezzi finanziari e acquisizione di nuove competenze tecniche e commerciali) per
sopravvivere alla minaccia di nuove forme distributive; i motivi alla base della riconversione sono
due: la pressione concorrenziale e i mutamenti qualitativi della domanda. 4. Riconversione
complessa: anche una modifica del tipo di mercato cui il negozio si rivolge; drastico
cambiamento del punto vendita (accade quando i bassi livelli di redditività del punto vendita
dipendono da circostanze esogene e non fronteggiabili in alcun modo).
Lo sviluppo orizzontale dei nuovi punti vendita: modalità di sviluppo riguardante l'apertura di
nuovi punti vendita (incremento delle dimensioni aziendali) per cogliere opportunità offerte
dall'ambiente e capacità aziendali non pienamente utilizzate. 1. Sviluppo della capacità:
affiancamento di un nuovo punto vendita a quello già esistente, con caratteristiche del tutto simili
(stesso mercato geografico)e l'obiettivo è l'incremento delle vendite a clienti già acquisiti (poco
rischioso, ma attuabile solo dopo aver esaurito ogni possibilità di incremento del fatturato tramite
espansione semplice e vincolato ad elevato potenziale di domanda nel mercato, ad autorizzazioni e
reperimento del locali). 2. Sviluppo semplice: simile al precedente, ma il punto vendita appartiene
ad una diversa forma distributiva il più possibile complementare (sinergie). 3. Sviluppo a
catena: apertura su nuovi mercati di più punti vendita dello stesso tipo, per ottenere naturali
incrementi di fatturato e beneficiare delle possibili economie di scala (ciclo: innovazione, sviluppo a
catena, innovazione).
4. Sviluppo diversificato: via di espansione perseguita dalla grande impresa dopo lo sviluppo a
catena, cioè un nuovo sviluppo a catena con nuove forme distributive (incremento maggiore di
dimensioni, competenze manageriali più avanzate, capacità ad ampio spettro, struttura organizzativa
di tipo divisionale).
2. Lo sviluppo associato: perseguire altre linee di sviluppo o svolgere le proprie strategie
concorrenziali non più in modo completamente autonomo, ma mediante un accordo con altre
imprese operanti nel settore. Lo sviluppo a