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MULTICANALITÀ
Oggi siamo di fronte ad un’esplosione della multicanalità.
Dark side: il conflitto è soprattutto verticale.
il trade marketing gestisce conflitti, gestisce equilibri difficili tra gli
intermediari. Cosa si intende per conflitto?
Sell-out
Aumento attività della forza vendita. Non solo una formazione sulle
competenze ma anche nel seguire meglio il cliente e quindi nella
professionalità.
(CAPITOLO 8 DEL LIBRO)
LEZIONE 1
IL SISTEMA DISTRIBUTIVO ITALIANO IN PROSPETTIVA
STORICA
Ad esempio i sistemi distributivi nel settore alimentare di grandi dimensioni
sono aumentati mentre quelli di piccole dimensioni sono diminuiti. Ad esempio
l’Esselunga di grandi dimensioni e i Carrefour dentro le città sono in perdita. In
Italia maggiormente sono in perdita rispetto agli altri Paesi e questa è una
caratteristica del sistema distributivo italiano.
Come mai Lidl fa pubblicità su scala nazionale solo puntando su alcuni prodotti
e non su altri? perché ci sono degli ambiti che possono più occupare mentre
altri fanno parte della quota di mercato di altri marchi. Quindi molte
sollecitazioni vengono dal mercato.
Altro esempio, il sistema distributivo italiano rispetto a quello americano, c’è la
presenza notevole di negozi al dettaglio di piccole dimensioni. Il consumatore
americano non è mai stato abituato all’acquisto in un canale così. L’industria
ha quindi giocato un ruolo fondamentale anche qua in Europa quando è stato
trasferito dall’America.
UN NUOVO FORMATO DISTRIBUTIVO- IL GRANDE
MAGAZZINO (GM)
È il primo formato che si emancipa dalla storia dei negozi al dettaglio. Da qui
c’è la contrapposizione tra tradizionale e moderno e il tradizionale cerca di
cambiare per reagire al cambiamento. Differenze tra:
Reparto modisteria all’interno di Selfriges , Londra, 900
Modisteria, Parigi 1822
Il cambiamento è dato dalle dimensioni, dall’assenza del personale nel grande
magazzino perché lascia la libertà di autonomia di entrare e uscire senza
comprare, vedere. Quindi ci sono tecniche di vendita diverse. Grande varietà
dell’assortimento all’interno del singolo prodotto. La struttura interna esposta
sempre di più verso il cliente. Manca il contatto con gli artigiani, con chi
produce, non c’è più la produzione ma c’è la funzione esclusivamente
commerciale. La specializzazione è sul prodotto ma non sulle funzioni. Una
delle grandi rotture è un punto di vendita solo ed esclusivamente pensato per
la commercializzazione e quindi nasce il problema della relazione con la
produzione. L’ultimo aspetto è che ci sono più reparti merceologici all’interno
dell’intero magazzino, sono strutturati in decine di reparti funzionali e quindi
c’è un problema di coordinamento (le logiche di vendita sono diverse da
prodotto a prodotto).
Nasce nell’800 non appena il grande magazzino si emancipa dal modello
tradizionale di vendita.
GM VS NEGOZIO TRADIZIONALE . I punti di differenza sono:
Assortimento di prodotto e merceologico
Tecniche di vendita
Organizzazione/ coordinamento
QUANDO/DOVE/PERCHÉ
Quando e dove? Il GM apparve per la prima volta in Europa (Parigi)
intorno alla metà dell’800.
Nasce quando è arrivata a piena maturazione la Rivoluzione Industriale inglese.
Con la rivoluzione industriale l’industria tessile soprattutto è stata trasformata
e si è sviluppata molto nella produzione di cotone, una fibra che ha delle
caratteristiche diverse.
Perché? Perché era una potenza coloniale e quindi avendo un deficit di
materie prime gli è servito. Aumento demografico e di conseguenza della
domanda. L’Inghilterra ha applicato delle regole all’agricoltura così che
ha potuto generare beni di sussistenza e secondari a prezzi più alti. La
domanda è la variabile macroeconomica insieme al rinnovamento--- il
sistema reagisce. Inizia a muoversi la storia del progresso tecnologico, la
creatività umana cerca di trovare soluzioni per soddisfare la domanda. La
maturità della rivoluzione: l’Inghilterra ha già sfruttato tutte le risorse
portate e anche gli altri paesi cercano di sfruttare cercando un modo
diverso per farlo ma si attivano. Ecco perché in Francia, enorme
rivoluzione del settore tessile e domanda.
QUANDO: Rivoluzione industriale:
periodizzazione 1850 la rivoluzione inglese sta saturando il mercato con i
suoi prodotti.
L’incremento della domanda e il sistema economico ha reagito e quando
il sistema ha prodotto tutti i suoi effetti, si produce tantissimo più di
quanto il mercato richieda.
Ruolo tecnologia, innovazione e quindi nasce l’industria
Un cambiamento strutturale è il risultato.
PERCHÉ PARIGI?
Perché la Francia prima delle campagne napoleoniche era molto ricca
dell’Inghilterra ed era un paese moderno. Nel periodo 1852-1870 con la
proclamazione del Secondo Impero, torna ad essere il centro di
importanti eventi economici, politici e culturali, dopo che le conseguenze
di Napoleone sono state smaltite. Quindi torna ad avere un ruolo di
leadership all’interno dell’Europa, tutte le innovazioni arrivavano da lì.
Il processo di urbanizzazione trasforma la città in una metropoli. Da 1
milione a 3 milioni di abitanti nel giro di una cinquantina di anni quindi ha
una forte capacità di attrazione di termini demografici. Le classi social
della borghesia vanno ad ingrandendosi, la borghesia non è la classe
operaia come in Inghilterra, non è la popolazione ricchissima e nobile, ma
è la classe media e ha un problema di mandare i segnali di status e di
differenziazione per essere diversi. Deve vestirsi non come la classe
operaia ma è difficile essere diversi dai nobili, anche se i valori sono
molto diversi. La classe media vive dei rischi di impresa, della borsa
investimenti e porta valori nuovi, accetta di affrontare i rischi economici.
Per trovare un’autonoma collocazione sociale lo fa in tanti modi, uno di
questi è il vestito perché è un linguaggio che si trasmette subito.
È il sistema distributivo il primo a captare questa differenza sociale.
Aristide Boucicaut,
Proprio nel 1852, un signore, figlio di un cappellaio
apre un punto vendita dal nome Au Bon marchè che può sembrare non di
valore, ma è una formula vincente perché in realtà non è dozzinale. È a
due piani, molto elegante e spazioso, simbolo della modernità anche con
materiali innovativi (vetri, metallo), sculture. Segna una discontinuità
fondamentale nella storia della grande distribuzione. A Parigi nasce
proprio perché questa classe vuole identificarsi con un sistema
distributivo proprio. Un signore inglese poi lavora nel negozio come
commesso e si accorge che erano le elite che dovevano cambiare per
distinguersi e fonda l’alta moda. Da questo momento nasce la storia della
grande impresa distributiva.
Viene imitato anche a Parigi.
Bouthemont alla vigilia di uno dei lanci di un tessuto di seta. Il gm non fa
concorrenza solo ai negozi al dettaglio ma crea grandi problemi dentro al
canale distributivo, è in grado di comprare così tante merci che costringe
i produttori ad abbassare i prezzi.
Il modello distributivo si diffuse rapidamente nell’Europa continentale,
negli USA, in Giappone. In Italia i magazzini Bocconi (1877), all’inizio del
1900 sono presenti in 9 città italiane con 31 dipartimenti funzionali; con
la formazione commerciale hanno formato i grandi magazzini “Alle città
d’Italia”. Aprono la sede di fronte al Duomo.
Nel 1980, i GM in Italia presidiano il 0,4 % , quote molto meno rilevanti
rispetto a quelle degli altri paesi.
LE RAGIONI DEL DIVARIO (MERCANTILIZZAZIONE)
1861 economia in Italia arretrata dal punto di vista industriale.
Dal punto di vista commerciale elevato grado di mercantilizzazione : è
tanto maggiore quanto è minore il livello dell’autoconsumo. Nelle
economie più sviluppate, il livello di mercantilizzazione è alto. In Italia
alto perché numerosità degli insediamenti urbani e specializzazione
dell’agricoltura. Nell’800 manca in Italia il fenomeno di strutturazione, di
una rete di canale su scala nazionale, perché la popolazione italiana non
si può permettere di consumare.
Ritardo di un sistema distributivo viene rafforzato da una caratteristica
macroeconomica. Cadute le dogane si aspettava una crescita degli
scambi, ma non è stato un incentivo perché gli stati italiani erano tutti
allo stesso livello economico e producevano tutti le stesse cose.
Mancanza di complementarietà tra le regioni.
1861-1896 il reddito resta lo stesso, no incremento dei consumi.
Quindi un paese che sviluppa scambi con l’estero con tasso di esportazione
elevatissimo anche oggi. Grandi reti commerciali su lunga distanza ma anche
piccola distanza (infinità di reti urbane che scambiano), ma manca una
strutturazione su scala nazionale che anche oggi è evidente. Alcune catene
distributive italiane non si danno una struttura a livello nazionale unificata.
CASO MARSHALL FIELD
1- quale è l’obiettivo?
2- Strategie adottate per raggiungere gli obiettivi.
3- Perché marshall field e di che cosa è esemplificativo. Condizioni
ambientali .
1- Il primo obiettivo è quello di puntare sul target delle donne. La strategia è
quella di prodotto, individuare quale sia quello più adatto e che soddisfi i
consumatori; canale distributivo che punti su un prodotto di gamma,
quindi un canale distributivo della moda parigina a Chicago. Quindi si
hanno in mente determinati mercati di approvvigionamento. Il punto
vendita con delle caratteristiche particolari, punto vendita come prodotto
in sé su cui fare della ricerca e investire; costruire un brand e una identità
che veicola un messaggio di sicurezza, di rapporto esclusivo tra
consumatore e commerciante; selezione del personale e investimento in
risorse umane; accorciare i tempi di reazione al cambiamento di mercato
e quindi si rivolge direttamente al produttore oppure fa integrazione
verticale, il commerciale fa concorrenza diretta al produttore;
investimento nell’importazione di beni soprattutto esotici; il consumatore
quando entra nel punto vendita viene soddisfatto o rimborsato; continuo
riassortimento e non esiste lo stock e i costi del magazzino e di giacenza
dello stock; il pr